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1  sur  3
Patto al via
aspettando
Saccomanni
PROVE D’INTESA
Indagine sull’applicazione nelle Asl e negli ospedali del Dlgs 33/2013: solo il 56% è in regola
Sui siti aziendali non c’è traccia delle retribuzioni di 101 Dg - Spesso manca anche il curriculum
Patto per la salute: si parte
il 24 luglio. E si parte
senza l’incubo dei due miliar-
di di ticket dal 2014: le risor-
se per la copertura saranno
nel fondo sanitario 2014. A
garantirlo sono stati i mini-
stri degli Affari regionali,
Graziano Delrio, e della Salu-
te, Beatrice Lorenzin, alle
Regioni, d’accordo con il mi-
nistro dell’Economia Sacco-
manni. Che ha altre partite
aperte coi governatori come
quella dell’edilizia sanitaria
e dell’omogeneizzazione dei
bilanci. Questo il risultato
della riunione della scorsa
settimana tra le Regioni e i
ministri che hanno annuncia-
to anche a breve il decreto
con le 5 Regioni tra cui sce-
gliere le tre benchmark per il
riparto secondo federalismo
fiscale su cui i governatori
sono pronti a discutere.
A PAG. 7
Pit:le barriere che negano la salute
La denuncia nel rapporto Pit 2013: tra liste, ticket e rinunce una
riforma strisciante abbatte i diritti e regala sempre meno
salute agli italiani. (Servizio a pag. 10-11)
▼ Dl«Fare»,Rcmedicaecureinnovativenelmirino
Dalla Lorenzin soluzioni a breve per le polizze. E passa la
corsia preferenziale per gli innovativi. (Servizio a pag. 12)
▼ Biotec: cooperazione anti-crisi per l’innovazione
Appello degli esperti: network tra istituzioni e imprese per
salvare dalla crisi l’innovazione. (Servizio a pag. 22)
I manager e l’optional trasparenza
I consumatori
non ci stanno
Dedalo di norme
e retribuzioni
La strada per la traspa-
renza è ancora lunga -
dicono il Tdm e il Movi-
mento consumatori. E re-
clamano per i cittadini
l’accesso alla valutazione
sulle performance raggiun-
te dai manager per verifi-
care anche la parte dello
stipendio legata ai risultati
raggiunti.
A PAG. 2
Caos applicativo per
norme sulla trasparen-
za a cui manca chiarezza
sui tempi di applicazione
e sulle sanzioni legate al-
le inadempienze. E caos
anche sulla quantificazio-
ne delle retribuzioni dei
manager, distribuite a
macchia di leopardo an-
che nella stessa Regione.
SIMONETTI A PAG. 3
Qualità
della ricerca
universitaria:
Trento
superstar
nelle scienze
mediche
Lazio
Ambulatori
al test delle
ferie estive:
la continuità
delle cure
se il Mmg
è in vacanza
Quelle aziende
che fanno tweet
I diritti dei creditori
All’appello manca ancora il 44% di direttori generali: la
legge sulla trasparenza (Dlgs 33/2013) prescrive che
tutti i Dg pubblichino sui siti aziendali curriculum e
retribuzioni, ma per 101 di loro ancora non ci sono. Una
situazione che non ha differenze geografiche, se non che le
aziende che informano “peggio” sono nelle Regioni del Sud
commissariate. Ma anche in molte del Nord la situazione non
è del tutto a posto. In Liguria ed Emilia Romagna a esempio
tutti i direttori generali hanno pubblicato i loro guadagni,
mentre la Lombardia - al 18 luglio - ha 26 retribuzioni
pubblicate su 44 Dg. Nel Sud la Calabria ha solo 2 direttori
su 9 in regola e la Campania 3 su 13. Diversissimi anche i
guadagni: si va da una media di 167mila euro in Calabria a
112mila nel Lazio con punte “personali” dai 211mila euro
del Dg di Bolzano ai 103 di quello dell’Asl di Feltre.
A PAG. 2-5
Dopo una prima fase di scettici-
smo, Asl e Ao sbarcano sui so-
cial media, a partire da twitter. Co-
sì cinguettano 33 aziende italiane
pubbliche e private.
«Abolire il dovere di pagare i debiti mina alla
baseleregoledellaconvivenza umana»,scrive-
va Tito Livio. Chissà cosa avrebbe pensato delle norme
italiane appena giudicate illegittime dalla Corte costitu-
zionale. Quelle che dal 2011 a oggi, a colpi di proroghe,
hanno impedito ai creditori delle aziende sanitarie delle
Regioni commissariate di ricorrere al pignoramento.
Aspettare sembra essere il destino delle imprese
che lavorano con il Ssn. Quelle che attendono fino a
quattro anni per un pagamento (dalla Asl Napoli
Centro, tanto per fare nomi). Quelle che hanno accu-
mulato crediti per 2 miliardi soltanto nelle cinque
Regioni alle prese con i piani di rientro (Abruzzo,
Campania, Calabria, Lazio e Molise).
Asleospedalisidifendono: cosìsimettonoa rischioi
servizi. «Ci sono soltanto due mezzi per pagare i debiti -
scrivevalo storicoscozzeseThomasCarlyle-: sforzando-
si di aumentare il reddito, sforzandosi di diminuire le
spese». La prima via è impraticabile, la seconda molto
meno, magari sostituendo alla parola “spese” la parola
“sprechi”: basterebbe leggere i rapporti della Corte dei
contiper farsi venire qualche idea. E tornare a onorare i
propri debiti senza aiuti maldestri, e senza calpestare i
diritti dei creditori. (M.Per.)
A PAG. 23
SEI MESI IN «GAZZETTA»
NELL’INSERTO
Ricerca
A PAG. 16-17
Sondaggio
GUIDA ALLA LETTURA
A PAG. 8-9
n Primo Piano a pag. 2 - 5
n Dal Governo 6 - 7
n Speciale 8 - 9
n Dibattiti 10 - 11
n In Parlamento 12
n Inserto I - VIII
n Aziende/Territorio 13 - 18
n Mercati&News 19
n Lavoro/Professione 19 - 23
n Medicinæ 22
n La Giurisprudenza 23
A PAG. 6
Aziende
ospedaliere
e Policlinici
a confronto:
le ricette
per rilanciare
l’efficienza
A PAG. 19
Anno XVI - n. 28
Poste Italiane Sped. in A.P.
D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004,
art. 1, c. 1, DCB Roma
Settimanale
23-29 luglio 2013
www.24oresanita.com
Asleospedaliaitempiditwitter
I
l processo è lento, ma va
avanti. Di fatto i Social me-
dia, con le proprie poten-
zialità comunicative e relazio-
nali, sono ormai entrati nell’am-
ministrazione pubblica italia-
na. L’approccio al mondo so-
cial delle pubbliche ammini-
strazioni, dopo una prima fase
contraddistinta da un certo scet-
ticismo e da una forte diffiden-
za sugli aspetti legali, sulla pri-
vacy e sulle modalità organiz-
zative, negli ultimi tempi ha
fatto registrare significativi pas-
si avanti. Tra questi, importan-
te è la pubblicazione nella pri-
mavera 2012 del Vademecum
“Pubblica amministrazione e
social media” a cura di Formez
Pa. Il documento, riconoscen-
do che lo sviluppo delle reti
sociali digitali ha catalizzato la
condivisione delle informazio-
ni e il dialogo tra gli interlocu-
tori (singoli, istituzioni, azien-
de, terzo settore ecc.), ha posto
le basi per l’entrata dei social
media nella pubblica ammini-
strazione, pur senza prevedere
degli obblighi, a differenza di
quanto accade per i siti web.
Questa graduale rivoluzione,
sospinta del resto dallo stesso
“universo social”, non ha ri-
sparmiato neppure la Sanità ita-
liana e la comunicazione della
salute.
Negli Stati Uniti, vero cuore
pulsante dell’informazione sa-
nitaria e della salute veicolata e
condivisa attraverso i social
network, i maggiori ospedali
del Paese cinguettano regolar-
mente e con efficacia già da
anni, tanto che i Centers for
disease control and prevention
(Cdc) di Atlanta hanno inserito
Twitter come utile e valido stru-
mento di diffusione e promo-
zione della salute nel loro So-
cial media tool kit.
La situazione italiana può es-
sere analizzata studiando l’uso
di un social media dinamico e
in espansione come Twitter da
parte di 33 aziende sanitarie.
Attraverso una rilevazione pen-
sata per far emergere alcune
delle più interessanti informa-
zioni sul mondo dei 140 carat-
teri, sono stati raccolti a giugno
2013 dati sull’attività di micro-
blogging di aziende sanitarie
territoriali (16), di aziende
ospedaliere-Irccs pubblici (6) e
di Strutture sanitarie private
(11). La suddivisione è fatta
nella consapevolezza che pos-
sano sussistere logiche ed esi-
genze differenti di impiego del
social media da parte di sogget-
ti che possono essere commit-
tenti o produttori, pubblici o
privati.
Questi dati sono presentati
senza l’indicazione del sogget-
to emittente, con medie aggre-
gate su scala nazionale e, per
quanto riguarda le Asl, con me-
die relative anche agli ambiti
territoriali Nord-Est, Nord-
Ovest, Centro e Sud. La ricer-
ca ha inteso raccogliere tutti gli
account Twitter attivati in Ita-
lia dai soggetti elencati, nella
consapevolezza che alcuni pos-
sono essere sfuggiti.
Le Asl sono presenti su
Twitter da poco più di 2 anni
(788 giorni). Seguono le struttu-
re sanitarie private (727,21
giorni) e gli Ao/Irccs (account
attivi in media da 576 giorni).
Alcune realtà hanno già un con-
solidato e interessante percorso
social: quelle che abbiamo indi-
cato come Asl 1 Nord-Est, Asl
2 Sud e privato 1 Nord-Ovest
hanno diffuso il loro primo twe-
et nella rete già dal lontano,
digitalmente parlando, 2009.
Indipendentemente dalla ti-
pologia di azienda, è nel Nord-
Est che si concentra il maggior
numero degli account indivi-
duati, 10. Tra la “via Emilia e
l’Est”, in particolare, si concen-
trano ben 6 profili di aziende
sanitarie territoriali, con dati
medi di utilizzo del social
network superiori alle medie
nazionali. La distribuzione ter-
ritoriale degli account di azien-
de ospedaliere-Irccs e strutture
sanitarie private appare più
omogenea lungo tutta la peni-
sola.
Passando alle metriche di
Twitter, si può cominciare da
un’analisi di dati semplici: il
numero di follower. In primo
luogo, è nel settore privato che
si registra il dato medio più ele-
vato di follower per account,
con 442,18. I dati medi, tutta-
via, sono condizionati da espe-
rienze molto diverse tra loro.
Per questo motivo le Asl del
Nord-Est registrano da sole una
media follower di 634,33 ed è
collocata in questa macro-regio-
ne l’azienda, l’Asl 1 Nord-Est,
che detiene in assoluto il prima-
to di quanti account ne seguono
il profilo, ben 2017. Al momen-
to della rilevazione, aziende
ospedaliere e Irccs pubblici han-
no il numero medio di follower
più basso (234,8).
Il numero di tweet. Le real-
tà sanitarie territoriali pubbli-
che più vitali su Twitter sono
l’Asl 1 Nord-Est (1.322) l’Asl
2 Sud (958) e l’Asl 1 Nord-
Ovest (864), su una media com-
plessiva nazionale per le Asl di
527,27 tweet. È possibile rap-
portare il numero di tweet con
i follower, ricavando informa-
zioni sul “peso” di un messag-
gio in termini di relazioni in-
staurate. Nelle prime posizioni,
ritroviamo sempre l’Asl 1
Nord-Est (con ogni tweet gua-
dagna in media 1,53 follower)
e l’Asl 4 Centro (1,65). Mantie-
ne un ottimo rapporto anche
l’Asl 3 Centro con 1,50. La
media complessiva per le azien-
de sanitarie pubbliche è di
0,65, mentre si alza in modo
considerevole se prendiamo le
Ao/Irccs pubblici 0,93, e in par-
ticolare le strutture sanitarie pri-
vate (2,59 account in media ag-
gregati al profilo ogni 140 ca-
ratteri).
Complessivamente si può af-
fermare che i tweet delle azien-
de “pagano” in termini di ritor-
no di follower quanto più ri-
spondono a una social media
strategy ben articolata. Ma gli
account Twitter del mondo sa-
nitario mostrano di seguire una
social media strategy predefini-
ta? Nei casi con migliori risulta-
ti in termini di follower, citazio-
ni, numero e frequenza di twe-
et sembra proprio di sì. In so-
stanza sembra che le aziende
con più propensione all’uso di
Twitter abbiano una strategia
alle spalle: gli account seguono
una Bio ben definita e comuni-
cano spesso con hashtag (#)
Aziende
sanitarie
territoriali
Area
geografica
Data primo
tweet
Data ultimo
tweet
Attivo
da gg
Nessun
Tweet da gg
Follower Following Numero
di Tweet
Follower/
Following
Follower/
Tweet
Follower/
giorni
Tweet/
Giorni
Asl 1 Nord Est 28/07/2009 19/06/2013 1.422 0,00 2.017 430 1.322 4,69 1,53 1,42 0,93
Asl 2 Nord Est 25/01/2010 19/06/2013 1.241 0,00 790 37 680 21,35 1,16 0,64 0,55
Asl 3 Nord Est 24/11/2011 18/06/2013 573 1,00 150 0,00 211 0,00 0,71 0,26 0,37
Asl 4 Nord Est 27/07/2011 17/06/2013 693 0,00 366 10 405 36,60 0,90 0,53 0,58
Asl 5 Nord Est 13/01/2012 19/06/2013 523 0,00 143 20 186 7,15 0,77 0,27 0,36
Asl 6 Nord Est 28/04/2012 19/06/2013 417 0,00 340 95 814 3,58 0,42 0,82 1,95
Medie Nord Est - - 812 1,00 634,33 98,67 603,00 12,23 0,91 0,66 0,79
Asl 1 Nord Ovest 04/03/2010 19/06/2013 1.203 0,00 299 183 864 1,63 0,35 0,25 0,72
Asl 2 Nord Ovest 09/07/2012 19/06/2013 345 0,00 91 16 253 5,68 0,36 0,26 0,73
Asl 3 Nord Ovest 25/10/2012 19/06/2013 237 0,00 48 35 91 1,37 0,53 0,20 0,38
Medie Nord Ovest - - 595 0,00 146,00 78 402,67 2,89 0,41 0,24 0,61
Asl 1 Centro 03/10/2011 17/06/2013 625 2,00 35 3 92 11,67 0,38 0,06 0,15
Asl 2 Centro 25/08/2011 14/06/2013 664 5,00 63 0,00 252 0,00 0,25 0,09 0,38
Asl 3 Centro 10/03/2010 15/03/2013 1.197 96,00 401 36 268 11,14 1,50 0,34 0,22
Asl 4 Centro 04/04/2013 14/06/2013 76 5,00 135 220 82 0,61 1,65 1,78 1,08
Asl 5 Centro 24/11/2011 13/06/2013 573 6,00 192 10 163 19,20 1,18 0,34 0,28
Medie Centro - - 627 22,80 165,20 53,80 171,40 8,52 0,99 0,52 0,42
Asl 1 Sud 30/11/2010 17/06/2013 932 2,00 233 26 906 8,96 0,26 0,25 0,97
Asl 2 Sud 23/11/2009 17/06/2013 1.304 2,00 300 0,00 958 0,00 0,31 0,23 0,73
Medie Sud - - 1.118 2,00 266,50 13,00 932,00 4,48 0,29 0,24 0,85
Medie Asl Italia - - 788 6,45 303,01 60,87 527,27 7,03 0,65 0,41 0,67
NB: Dati raccolti con rilevazione del 19 giugno 2013
Comunicare salute in 140 caratteri: i social network sbarcano nelle aziende sanitarie
Aziende sanitarie territoriali
DI GIUSEPPE FATTORI *
E NICOLA PINELLI **
Analisi di 33 strutture e 14mila tweet - Il privato seguito quattro volte di più
8 23-29 luglio 2013SPECIALE
11.641
Follower di tutte
le aziende pubbliche,
private, ospedali
e Irccs esaminati
5.442
Following di tutte
le aziende pubbliche,
private, ospedali
e Irccs esaminati
13.806
I tweet inviati da tutte
le aziende esaminate
dall’avvio dell’utilizzo
di twitter
mirati, diffondendo idee e temi
coerenti con l’immagine che le
aziende desiderano trasmettere
all’esterno.
Possedere una social media
strategy equivale anche a far sì
che il flusso di informazioni
inviate attraverso Twitter sia
continuo. Inoltre, se la strategia
è ben implementata e si lavora
sul posizionamento nei motori
di ricerca (Seo - Search engine
optimization), i risultati in ter-
mini di follower, citazioni e po-
polarità non dovrebbero farsi
troppo attendere. Usando come
“cartina tornasole” i rapporti
tweet/giorni di attività e fol-
lower/tweet, si ha la conferma
che account con tweet regolari
e continuati nel tempo, ricchi
di contenuti e informazioni han-
no un maggior successo e sono
molto apprezzati.
In una prima lettura, è inte-
ressante evidenziare un altro
dato. Nel settore privato si ha il
numero medio più elevato di
following (353,36), i profili se-
guiti dall’utente. Vi è un abisso
fra tale cifra e le medie dei
follower presso Ao/Irccs pub-
blici (86,8) e ancor di più pres-
so le Asl (60,87), pur sempre
con delle eccezioni in casi sin-
goli. Questo elemento non è da
sottovalutare, perché, pur con
la volontà di qualificarsi come
fonte accreditata che riconosce
poche altre fonti “di peso”, nei
social network non è possibile
tralasciare gli aspetti relaziona-
li, anche in termini di compor-
tamento atteso. È possibile che
il settore privato segua con
maggior attenzione anche ac-
count di singole persone, che
magari sono stati pazienti della
struttura stessa, in una continui-
tà di rapporto con l’e-patient,
la rappresentazione virtuale del
paziente umano. Dalle Azien-
de sanitarie territoriali, comun-
que, potrebbe essere lecito
aspettarsi una maggior relazio-
ne bidirezionale con altri sog-
getti della comunità di riferi-
mento.
Twitter si associa benissimo
agli altri social del momento,
come Facebook, YouTube,
Linkedin; una strategia lungi-
mirante dunque, dovrebbe esse-
re multi-piattaforma. Alcune
aziende sanitarie e strutture pri-
vate, le stesse che stanno otte-
nendo risultati molto incorag-
gianti, hanno intuito i vantaggi
e offrono al pubblico la possibi-
lità di seguire le proprie attività
su più canali: dai dati raccolti,
molte si distinguono per l’im-
plementazione di Twitter e al-
tri social network nella Home
page dei rispettivi siti azienda-
li, con pulsanti di condivisione,
“Follow” e persino Gadget
Reader sfruttando così il massi-
mo delle potenzialità di coin-
volgimento e creazione di con-
tenuti tipici del web 2.0.
Volendo passare a una bre-
ve analisi contenutistica dei
tweet inviati dalle strutture sani-
tarie pubbliche e dalle più im-
portanti strutture private, sono
state create quattro macro-cate-
gorie all’interno delle quali in-
serire le parole maggiormente
impiegate nei tweet fino al giu-
gno 2013.
La prima macro-categoria
“Sanità” è legata ai servizi of-
ferti, alle prestazioni e ai biso-
gni sanitari del cittadino. La
seconda, “Salute”, comprende
l’educazione alla salute, così
come la prevenzione delle ma-
lattie e la promozione di sani
stili di vita. La terza, “Riferi-
mento geografico”, comprende
ogni cenno legato a un territo-
rio, sia esso una regione o una
singola città. Infine la catego-
ria “Altro” raggruppa la parte
residuale dei lemmi non ricon-
ducibili ai tre insiemi preceden-
ti. La percentuale più alta di
termini per le Asl, gli Ao e gli
Irccs pubblici appartiene alla
macro-categoria “Salute” con
il 42% del totale. Nello specifi-
co, troviamo parole come: sana_
alimentazione, invecchiare, di-
sabilità, educazione, prevenzio-
ne. Subito dopo si attesta l’in-
sieme “Sanità”, con il 23% dei
lemmi totali (sangue, tumori,
otorinolaringoiatria, coronavi-
rus, farmacie, Sanità). La ma-
cro categoria “Riferimento geo-
grafico”, invece, ricopre il
19,23% e infine “Altro” detie-
ne il 15,40 per cento.
Nell’area privata il quadro
delineatosi è differente: la per-
centuale più alta di parole, co-
me del resto è lecito attendersi,
si inserisce nella macro-catego-
ria “Sanità” con il 46% del tota-
le (sclerosi, implantologia, gi-
nocchio, nei, cuore, tumori, ca-
pelli, endocrinologia), mentre
la categoria “Salute” si attesta
al 25% (prevenzione, salute, so-
vrappeso, dieta) posizionando-
si alla pari con il gruppo
“Altro” sempre al 25%. Chiu-
de “Riferimenti geografici”
con il 4,16 per cento. Da consi-
derare è la presenza di lemmi
stranieri (come a esempio e-
book, fertility center) assoluta-
mente non presenti nel settore
pubblico. La comunicazione di
questo tipo di strutture dunque,
sembra incentrata anche all’in-
ternazionalizzazione con voluti
richiami alla tecnologia. La dif-
ferenza appena descritta dei
contenuti veicolati nei messag-
gi fra strutture private e pubbli-
che, apre a una attenta riflessio-
ne anche sul possibile core-bu-
siness che guida i due mondi:
uno più incentrato sull’offerta
di prestazioni sanitarie, l’altro
sull’educazione alla salute e la
prevenzione della malattia.
Dalla prima analisi delle in-
formazioni disponibili, gli im-
pieghi di Twitter nella comuni-
cazione della salute si concen-
trano principalmente sull’invio
di segnalazioni di eventi e rilan-
ci di messaggi già diffusi sui
siti aziendali o con modalità
off-line. Non sono molte le re-
altà che sfruttano Twitter per
coinvolgere attivamente il pub-
blico, formare un network di
professionisti della Sanità a li-
vello italiano e incrementare la
popolarità con la creazione di
contenuti anche ad alto livello
emozionale. I canonici 140 ca-
ratteri sono ancora utilizzati,
mediamente, in modo piuttosto
basilare, come possibile “cassa
di risonanza” dello sportello fi-
sico o dei comunicati stampa e
non come reale mezzo di pro-
mozione della salute: così fa-
cendo, alcune potenzialità del
social media rimangono scarsa-
mente sfruttate.
Concludendo, si può affer-
mare che il percorso delle
aziende sanitarie su Twitter sia
in pieno divenire, un percorso
però che ha subìto bruschi stop
per via della problematica unio-
ne tra social media e pubblica
amministrazione, tra opinioni
favorevoli e contrarie. La salu-
te e la sua comunicazione sono
un tema delicato che necessita
di un approccio molto pruden-
te. È innegabile, infatti, che la
diffusione di informazioni via
Twitter da parte dei protagoni-
sti della comunicazione sanita-
ria debba ancora oggi trovare
risposte per quanto riguarda af-
fidabilità, veridicità e soprattut-
to autorevolezza; mentre appa-
re più che soddisfacente per
tempestività e immediatezza.
* Marketing sociale -
Università di Bologna
** Direttore - Fiaso
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Strutture sanitarie private
Strutture
sanitarie private
Area
geografica
Data primo
tweet
Data ultimo
tweet
Attivo
da gg
Nessun
Tweet da gg Follower Following
Numero
di Tweet
Follower/
Following
Follower/
Tweet
Follower/
giorni
Tweet/
Giorni
Privato 1 Nord Ovest 04/08/2009 18/06/2013 1.415 1 1.355 115 338 11,78 4,01 0,96 0,24
Privato 2 Nord Ovest 12/01/2011 13/04/2013 889 67 192 0,00 25 - 7,68 0,22 0,03
Privato 3 Nord Ovest 14/03/2012 12/06/2012 462 372 592 1.227 209 0,48 2,83 1,28 0,45
Privato 4 Nord Est 05/05/2011 10/06/2013 776 9 113 166 377 0,68 0,30 0,15 0,49
Privato 5 Nord Est 03/02/2012 17/06/2013 502 2 206 112 183 1,84 1,13 0,41 0,36
Privato 6 Centro 11/06/2012 18/06/2013 373 2 441 868 103 0,51 4,28 1,18 0,28
Privato 7 Centro 15/02/2011 18/06/2013 855 1 1.199 188 608 6,38 1,97 1,40 0,71
Privato 8 Sud 11/03/2010 17/06/2013 1.196 2 25 12 653 2,08 0,04 0,02 0,55
Privato 9 Sud 30/03/2011 18/06/2013 812 1 66 50 86 1,32 0,77 0,08 0,11
Privato 10 Sud 01/03/2012 01/12/2012 475 200 22 27 57 0,81 0,39 0,05 0,12
Privato 11 Sud 10/10/2012 13/06/2013 252 6 653 1.122 127 0,58 5,14 2,59 0,50
Medie strutture Italia - - 727,91 60,27 442,18 353,36 251,45 2,41 2,59 0,76 0,35
NB: Dati raccolti con rilevazione del 19 giugno 2013
Aziende ospedaliere e Irccs pubblici
I numeri dei tweet
Ao
e Irccs pubblici
Area
geografica
Data primo
tweet
Data ultimo
tweet
Attivo
da gg
Nessun
Tweet da gg Follower Following Numero
di Tweet
Follower/
Following
Follower/
Tweet
Follower/
giorni
Tweet/
Giorni
Ao/Irccs 1 Nord Ovest 07/09/2012 19/06/2013 285 0,00 160 0,00 67 0,00 2,38 0,56 0,23
Ao/Irccs 2 Nord Ovest 30/01/2011 21/05/2013 871 29 34 0,00 183 0,00 0,19 0,04 0,21
Ao/Irccs 3 Nord Est 08/11/2010 04/06/2013 954 15 71 32 38 2,22 1,87 0,07 0,04
Ao/Irccs 4 Nord Est 15/03/2012 18/06/2013 461 1 26 20 18 1,30 1,44 0,06 0,04
Ao/Irccs 5 Centro 29/01/2013 19/06/2013 141 0,00 770 221 1.467 3,48 0,52 5,46 10,40
Ao/Irccs 6 Sud 02/01/2013 18/06/2013 168 0,00 113 161 185 0,70 0,61 0,67 1,10
Medie Ao Italia - - 576 9 234,80 86,80 391,60 1,54 1,17 1,14 2,00
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Questo il risultato della riunione della scorsa settimana tra le Regioni e i ministri che hanno annuncia- to anche a breve il decreto con le 5 Regioni tra cui sce- gliere le tre benchmark per il riparto secondo federalismo fiscale su cui i governatori sono pronti a discutere. A PAG. 7 Pit:le barriere che negano la salute La denuncia nel rapporto Pit 2013: tra liste, ticket e rinunce una riforma strisciante abbatte i diritti e regala sempre meno salute agli italiani. (Servizio a pag. 10-11) ▼ Dl«Fare»,Rcmedicaecureinnovativenelmirino Dalla Lorenzin soluzioni a breve per le polizze. E passa la corsia preferenziale per gli innovativi. (Servizio a pag. 12) ▼ Biotec: cooperazione anti-crisi per l’innovazione Appello degli esperti: network tra istituzioni e imprese per salvare dalla crisi l’innovazione. (Servizio a pag. 22) I manager e l’optional trasparenza I consumatori non ci stanno Dedalo di norme e retribuzioni La strada per la traspa- renza è ancora lunga - dicono il Tdm e il Movi- mento consumatori. E re- clamano per i cittadini l’accesso alla valutazione sulle performance raggiun- te dai manager per verifi- care anche la parte dello stipendio legata ai risultati raggiunti. A PAG. 2 Caos applicativo per norme sulla trasparen- za a cui manca chiarezza sui tempi di applicazione e sulle sanzioni legate al- le inadempienze. E caos anche sulla quantificazio- ne delle retribuzioni dei manager, distribuite a macchia di leopardo an- che nella stessa Regione. SIMONETTI A PAG. 3 Qualità della ricerca universitaria: Trento superstar nelle scienze mediche Lazio Ambulatori al test delle ferie estive: la continuità delle cure se il Mmg è in vacanza Quelle aziende che fanno tweet I diritti dei creditori All’appello manca ancora il 44% di direttori generali: la legge sulla trasparenza (Dlgs 33/2013) prescrive che tutti i Dg pubblichino sui siti aziendali curriculum e retribuzioni, ma per 101 di loro ancora non ci sono. Una situazione che non ha differenze geografiche, se non che le aziende che informano “peggio” sono nelle Regioni del Sud commissariate. Ma anche in molte del Nord la situazione non è del tutto a posto. In Liguria ed Emilia Romagna a esempio tutti i direttori generali hanno pubblicato i loro guadagni, mentre la Lombardia - al 18 luglio - ha 26 retribuzioni pubblicate su 44 Dg. Nel Sud la Calabria ha solo 2 direttori su 9 in regola e la Campania 3 su 13. Diversissimi anche i guadagni: si va da una media di 167mila euro in Calabria a 112mila nel Lazio con punte “personali” dai 211mila euro del Dg di Bolzano ai 103 di quello dell’Asl di Feltre. A PAG. 2-5 Dopo una prima fase di scettici- smo, Asl e Ao sbarcano sui so- cial media, a partire da twitter. Co- sì cinguettano 33 aziende italiane pubbliche e private. «Abolire il dovere di pagare i debiti mina alla baseleregoledellaconvivenza umana»,scrive- va Tito Livio. Chissà cosa avrebbe pensato delle norme italiane appena giudicate illegittime dalla Corte costitu- zionale. Quelle che dal 2011 a oggi, a colpi di proroghe, hanno impedito ai creditori delle aziende sanitarie delle Regioni commissariate di ricorrere al pignoramento. Aspettare sembra essere il destino delle imprese che lavorano con il Ssn. Quelle che attendono fino a quattro anni per un pagamento (dalla Asl Napoli Centro, tanto per fare nomi). Quelle che hanno accu- mulato crediti per 2 miliardi soltanto nelle cinque Regioni alle prese con i piani di rientro (Abruzzo, Campania, Calabria, Lazio e Molise). Asleospedalisidifendono: cosìsimettonoa rischioi servizi. «Ci sono soltanto due mezzi per pagare i debiti - scrivevalo storicoscozzeseThomasCarlyle-: sforzando- si di aumentare il reddito, sforzandosi di diminuire le spese». La prima via è impraticabile, la seconda molto meno, magari sostituendo alla parola “spese” la parola “sprechi”: basterebbe leggere i rapporti della Corte dei contiper farsi venire qualche idea. E tornare a onorare i propri debiti senza aiuti maldestri, e senza calpestare i diritti dei creditori. (M.Per.) A PAG. 23 SEI MESI IN «GAZZETTA» NELL’INSERTO Ricerca A PAG. 16-17 Sondaggio GUIDA ALLA LETTURA A PAG. 8-9 n Primo Piano a pag. 2 - 5 n Dal Governo 6 - 7 n Speciale 8 - 9 n Dibattiti 10 - 11 n In Parlamento 12 n Inserto I - VIII n Aziende/Territorio 13 - 18 n Mercati&News 19 n Lavoro/Professione 19 - 23 n Medicinæ 22 n La Giurisprudenza 23 A PAG. 6 Aziende ospedaliere e Policlinici a confronto: le ricette per rilanciare l’efficienza A PAG. 19 Anno XVI - n. 28 Poste Italiane Sped. in A.P. D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004, art. 1, c. 1, DCB Roma Settimanale 23-29 luglio 2013 www.24oresanita.com
  • 2. Asleospedaliaitempiditwitter I l processo è lento, ma va avanti. Di fatto i Social me- dia, con le proprie poten- zialità comunicative e relazio- nali, sono ormai entrati nell’am- ministrazione pubblica italia- na. L’approccio al mondo so- cial delle pubbliche ammini- strazioni, dopo una prima fase contraddistinta da un certo scet- ticismo e da una forte diffiden- za sugli aspetti legali, sulla pri- vacy e sulle modalità organiz- zative, negli ultimi tempi ha fatto registrare significativi pas- si avanti. Tra questi, importan- te è la pubblicazione nella pri- mavera 2012 del Vademecum “Pubblica amministrazione e social media” a cura di Formez Pa. Il documento, riconoscen- do che lo sviluppo delle reti sociali digitali ha catalizzato la condivisione delle informazio- ni e il dialogo tra gli interlocu- tori (singoli, istituzioni, azien- de, terzo settore ecc.), ha posto le basi per l’entrata dei social media nella pubblica ammini- strazione, pur senza prevedere degli obblighi, a differenza di quanto accade per i siti web. Questa graduale rivoluzione, sospinta del resto dallo stesso “universo social”, non ha ri- sparmiato neppure la Sanità ita- liana e la comunicazione della salute. Negli Stati Uniti, vero cuore pulsante dell’informazione sa- nitaria e della salute veicolata e condivisa attraverso i social network, i maggiori ospedali del Paese cinguettano regolar- mente e con efficacia già da anni, tanto che i Centers for disease control and prevention (Cdc) di Atlanta hanno inserito Twitter come utile e valido stru- mento di diffusione e promo- zione della salute nel loro So- cial media tool kit. La situazione italiana può es- sere analizzata studiando l’uso di un social media dinamico e in espansione come Twitter da parte di 33 aziende sanitarie. Attraverso una rilevazione pen- sata per far emergere alcune delle più interessanti informa- zioni sul mondo dei 140 carat- teri, sono stati raccolti a giugno 2013 dati sull’attività di micro- blogging di aziende sanitarie territoriali (16), di aziende ospedaliere-Irccs pubblici (6) e di Strutture sanitarie private (11). La suddivisione è fatta nella consapevolezza che pos- sano sussistere logiche ed esi- genze differenti di impiego del social media da parte di sogget- ti che possono essere commit- tenti o produttori, pubblici o privati. Questi dati sono presentati senza l’indicazione del sogget- to emittente, con medie aggre- gate su scala nazionale e, per quanto riguarda le Asl, con me- die relative anche agli ambiti territoriali Nord-Est, Nord- Ovest, Centro e Sud. La ricer- ca ha inteso raccogliere tutti gli account Twitter attivati in Ita- lia dai soggetti elencati, nella consapevolezza che alcuni pos- sono essere sfuggiti. Le Asl sono presenti su Twitter da poco più di 2 anni (788 giorni). Seguono le struttu- re sanitarie private (727,21 giorni) e gli Ao/Irccs (account attivi in media da 576 giorni). Alcune realtà hanno già un con- solidato e interessante percorso social: quelle che abbiamo indi- cato come Asl 1 Nord-Est, Asl 2 Sud e privato 1 Nord-Ovest hanno diffuso il loro primo twe- et nella rete già dal lontano, digitalmente parlando, 2009. Indipendentemente dalla ti- pologia di azienda, è nel Nord- Est che si concentra il maggior numero degli account indivi- duati, 10. Tra la “via Emilia e l’Est”, in particolare, si concen- trano ben 6 profili di aziende sanitarie territoriali, con dati medi di utilizzo del social network superiori alle medie nazionali. La distribuzione ter- ritoriale degli account di azien- de ospedaliere-Irccs e strutture sanitarie private appare più omogenea lungo tutta la peni- sola. Passando alle metriche di Twitter, si può cominciare da un’analisi di dati semplici: il numero di follower. In primo luogo, è nel settore privato che si registra il dato medio più ele- vato di follower per account, con 442,18. I dati medi, tutta- via, sono condizionati da espe- rienze molto diverse tra loro. Per questo motivo le Asl del Nord-Est registrano da sole una media follower di 634,33 ed è collocata in questa macro-regio- ne l’azienda, l’Asl 1 Nord-Est, che detiene in assoluto il prima- to di quanti account ne seguono il profilo, ben 2017. Al momen- to della rilevazione, aziende ospedaliere e Irccs pubblici han- no il numero medio di follower più basso (234,8). Il numero di tweet. Le real- tà sanitarie territoriali pubbli- che più vitali su Twitter sono l’Asl 1 Nord-Est (1.322) l’Asl 2 Sud (958) e l’Asl 1 Nord- Ovest (864), su una media com- plessiva nazionale per le Asl di 527,27 tweet. È possibile rap- portare il numero di tweet con i follower, ricavando informa- zioni sul “peso” di un messag- gio in termini di relazioni in- staurate. Nelle prime posizioni, ritroviamo sempre l’Asl 1 Nord-Est (con ogni tweet gua- dagna in media 1,53 follower) e l’Asl 4 Centro (1,65). Mantie- ne un ottimo rapporto anche l’Asl 3 Centro con 1,50. La media complessiva per le azien- de sanitarie pubbliche è di 0,65, mentre si alza in modo considerevole se prendiamo le Ao/Irccs pubblici 0,93, e in par- ticolare le strutture sanitarie pri- vate (2,59 account in media ag- gregati al profilo ogni 140 ca- ratteri). Complessivamente si può af- fermare che i tweet delle azien- de “pagano” in termini di ritor- no di follower quanto più ri- spondono a una social media strategy ben articolata. Ma gli account Twitter del mondo sa- nitario mostrano di seguire una social media strategy predefini- ta? Nei casi con migliori risulta- ti in termini di follower, citazio- ni, numero e frequenza di twe- et sembra proprio di sì. In so- stanza sembra che le aziende con più propensione all’uso di Twitter abbiano una strategia alle spalle: gli account seguono una Bio ben definita e comuni- cano spesso con hashtag (#) Aziende sanitarie territoriali Area geografica Data primo tweet Data ultimo tweet Attivo da gg Nessun Tweet da gg Follower Following Numero di Tweet Follower/ Following Follower/ Tweet Follower/ giorni Tweet/ Giorni Asl 1 Nord Est 28/07/2009 19/06/2013 1.422 0,00 2.017 430 1.322 4,69 1,53 1,42 0,93 Asl 2 Nord Est 25/01/2010 19/06/2013 1.241 0,00 790 37 680 21,35 1,16 0,64 0,55 Asl 3 Nord Est 24/11/2011 18/06/2013 573 1,00 150 0,00 211 0,00 0,71 0,26 0,37 Asl 4 Nord Est 27/07/2011 17/06/2013 693 0,00 366 10 405 36,60 0,90 0,53 0,58 Asl 5 Nord Est 13/01/2012 19/06/2013 523 0,00 143 20 186 7,15 0,77 0,27 0,36 Asl 6 Nord Est 28/04/2012 19/06/2013 417 0,00 340 95 814 3,58 0,42 0,82 1,95 Medie Nord Est - - 812 1,00 634,33 98,67 603,00 12,23 0,91 0,66 0,79 Asl 1 Nord Ovest 04/03/2010 19/06/2013 1.203 0,00 299 183 864 1,63 0,35 0,25 0,72 Asl 2 Nord Ovest 09/07/2012 19/06/2013 345 0,00 91 16 253 5,68 0,36 0,26 0,73 Asl 3 Nord Ovest 25/10/2012 19/06/2013 237 0,00 48 35 91 1,37 0,53 0,20 0,38 Medie Nord Ovest - - 595 0,00 146,00 78 402,67 2,89 0,41 0,24 0,61 Asl 1 Centro 03/10/2011 17/06/2013 625 2,00 35 3 92 11,67 0,38 0,06 0,15 Asl 2 Centro 25/08/2011 14/06/2013 664 5,00 63 0,00 252 0,00 0,25 0,09 0,38 Asl 3 Centro 10/03/2010 15/03/2013 1.197 96,00 401 36 268 11,14 1,50 0,34 0,22 Asl 4 Centro 04/04/2013 14/06/2013 76 5,00 135 220 82 0,61 1,65 1,78 1,08 Asl 5 Centro 24/11/2011 13/06/2013 573 6,00 192 10 163 19,20 1,18 0,34 0,28 Medie Centro - - 627 22,80 165,20 53,80 171,40 8,52 0,99 0,52 0,42 Asl 1 Sud 30/11/2010 17/06/2013 932 2,00 233 26 906 8,96 0,26 0,25 0,97 Asl 2 Sud 23/11/2009 17/06/2013 1.304 2,00 300 0,00 958 0,00 0,31 0,23 0,73 Medie Sud - - 1.118 2,00 266,50 13,00 932,00 4,48 0,29 0,24 0,85 Medie Asl Italia - - 788 6,45 303,01 60,87 527,27 7,03 0,65 0,41 0,67 NB: Dati raccolti con rilevazione del 19 giugno 2013 Comunicare salute in 140 caratteri: i social network sbarcano nelle aziende sanitarie Aziende sanitarie territoriali DI GIUSEPPE FATTORI * E NICOLA PINELLI ** Analisi di 33 strutture e 14mila tweet - Il privato seguito quattro volte di più 8 23-29 luglio 2013SPECIALE
  • 3. 11.641 Follower di tutte le aziende pubbliche, private, ospedali e Irccs esaminati 5.442 Following di tutte le aziende pubbliche, private, ospedali e Irccs esaminati 13.806 I tweet inviati da tutte le aziende esaminate dall’avvio dell’utilizzo di twitter mirati, diffondendo idee e temi coerenti con l’immagine che le aziende desiderano trasmettere all’esterno. Possedere una social media strategy equivale anche a far sì che il flusso di informazioni inviate attraverso Twitter sia continuo. Inoltre, se la strategia è ben implementata e si lavora sul posizionamento nei motori di ricerca (Seo - Search engine optimization), i risultati in ter- mini di follower, citazioni e po- polarità non dovrebbero farsi troppo attendere. Usando come “cartina tornasole” i rapporti tweet/giorni di attività e fol- lower/tweet, si ha la conferma che account con tweet regolari e continuati nel tempo, ricchi di contenuti e informazioni han- no un maggior successo e sono molto apprezzati. In una prima lettura, è inte- ressante evidenziare un altro dato. Nel settore privato si ha il numero medio più elevato di following (353,36), i profili se- guiti dall’utente. Vi è un abisso fra tale cifra e le medie dei follower presso Ao/Irccs pub- blici (86,8) e ancor di più pres- so le Asl (60,87), pur sempre con delle eccezioni in casi sin- goli. Questo elemento non è da sottovalutare, perché, pur con la volontà di qualificarsi come fonte accreditata che riconosce poche altre fonti “di peso”, nei social network non è possibile tralasciare gli aspetti relaziona- li, anche in termini di compor- tamento atteso. È possibile che il settore privato segua con maggior attenzione anche ac- count di singole persone, che magari sono stati pazienti della struttura stessa, in una continui- tà di rapporto con l’e-patient, la rappresentazione virtuale del paziente umano. Dalle Azien- de sanitarie territoriali, comun- que, potrebbe essere lecito aspettarsi una maggior relazio- ne bidirezionale con altri sog- getti della comunità di riferi- mento. Twitter si associa benissimo agli altri social del momento, come Facebook, YouTube, Linkedin; una strategia lungi- mirante dunque, dovrebbe esse- re multi-piattaforma. Alcune aziende sanitarie e strutture pri- vate, le stesse che stanno otte- nendo risultati molto incorag- gianti, hanno intuito i vantaggi e offrono al pubblico la possibi- lità di seguire le proprie attività su più canali: dai dati raccolti, molte si distinguono per l’im- plementazione di Twitter e al- tri social network nella Home page dei rispettivi siti azienda- li, con pulsanti di condivisione, “Follow” e persino Gadget Reader sfruttando così il massi- mo delle potenzialità di coin- volgimento e creazione di con- tenuti tipici del web 2.0. Volendo passare a una bre- ve analisi contenutistica dei tweet inviati dalle strutture sani- tarie pubbliche e dalle più im- portanti strutture private, sono state create quattro macro-cate- gorie all’interno delle quali in- serire le parole maggiormente impiegate nei tweet fino al giu- gno 2013. La prima macro-categoria “Sanità” è legata ai servizi of- ferti, alle prestazioni e ai biso- gni sanitari del cittadino. La seconda, “Salute”, comprende l’educazione alla salute, così come la prevenzione delle ma- lattie e la promozione di sani stili di vita. La terza, “Riferi- mento geografico”, comprende ogni cenno legato a un territo- rio, sia esso una regione o una singola città. Infine la catego- ria “Altro” raggruppa la parte residuale dei lemmi non ricon- ducibili ai tre insiemi preceden- ti. La percentuale più alta di termini per le Asl, gli Ao e gli Irccs pubblici appartiene alla macro-categoria “Salute” con il 42% del totale. Nello specifi- co, troviamo parole come: sana_ alimentazione, invecchiare, di- sabilità, educazione, prevenzio- ne. Subito dopo si attesta l’in- sieme “Sanità”, con il 23% dei lemmi totali (sangue, tumori, otorinolaringoiatria, coronavi- rus, farmacie, Sanità). La ma- cro categoria “Riferimento geo- grafico”, invece, ricopre il 19,23% e infine “Altro” detie- ne il 15,40 per cento. Nell’area privata il quadro delineatosi è differente: la per- centuale più alta di parole, co- me del resto è lecito attendersi, si inserisce nella macro-catego- ria “Sanità” con il 46% del tota- le (sclerosi, implantologia, gi- nocchio, nei, cuore, tumori, ca- pelli, endocrinologia), mentre la categoria “Salute” si attesta al 25% (prevenzione, salute, so- vrappeso, dieta) posizionando- si alla pari con il gruppo “Altro” sempre al 25%. Chiu- de “Riferimenti geografici” con il 4,16 per cento. Da consi- derare è la presenza di lemmi stranieri (come a esempio e- book, fertility center) assoluta- mente non presenti nel settore pubblico. La comunicazione di questo tipo di strutture dunque, sembra incentrata anche all’in- ternazionalizzazione con voluti richiami alla tecnologia. La dif- ferenza appena descritta dei contenuti veicolati nei messag- gi fra strutture private e pubbli- che, apre a una attenta riflessio- ne anche sul possibile core-bu- siness che guida i due mondi: uno più incentrato sull’offerta di prestazioni sanitarie, l’altro sull’educazione alla salute e la prevenzione della malattia. Dalla prima analisi delle in- formazioni disponibili, gli im- pieghi di Twitter nella comuni- cazione della salute si concen- trano principalmente sull’invio di segnalazioni di eventi e rilan- ci di messaggi già diffusi sui siti aziendali o con modalità off-line. Non sono molte le re- altà che sfruttano Twitter per coinvolgere attivamente il pub- blico, formare un network di professionisti della Sanità a li- vello italiano e incrementare la popolarità con la creazione di contenuti anche ad alto livello emozionale. I canonici 140 ca- ratteri sono ancora utilizzati, mediamente, in modo piuttosto basilare, come possibile “cassa di risonanza” dello sportello fi- sico o dei comunicati stampa e non come reale mezzo di pro- mozione della salute: così fa- cendo, alcune potenzialità del social media rimangono scarsa- mente sfruttate. Concludendo, si può affer- mare che il percorso delle aziende sanitarie su Twitter sia in pieno divenire, un percorso però che ha subìto bruschi stop per via della problematica unio- ne tra social media e pubblica amministrazione, tra opinioni favorevoli e contrarie. La salu- te e la sua comunicazione sono un tema delicato che necessita di un approccio molto pruden- te. È innegabile, infatti, che la diffusione di informazioni via Twitter da parte dei protagoni- sti della comunicazione sanita- ria debba ancora oggi trovare risposte per quanto riguarda af- fidabilità, veridicità e soprattut- to autorevolezza; mentre appa- re più che soddisfacente per tempestività e immediatezza. * Marketing sociale - Università di Bologna ** Direttore - Fiaso © RIPRODUZIONE RISERVATA Strutture sanitarie private Strutture sanitarie private Area geografica Data primo tweet Data ultimo tweet Attivo da gg Nessun Tweet da gg Follower Following Numero di Tweet Follower/ Following Follower/ Tweet Follower/ giorni Tweet/ Giorni Privato 1 Nord Ovest 04/08/2009 18/06/2013 1.415 1 1.355 115 338 11,78 4,01 0,96 0,24 Privato 2 Nord Ovest 12/01/2011 13/04/2013 889 67 192 0,00 25 - 7,68 0,22 0,03 Privato 3 Nord Ovest 14/03/2012 12/06/2012 462 372 592 1.227 209 0,48 2,83 1,28 0,45 Privato 4 Nord Est 05/05/2011 10/06/2013 776 9 113 166 377 0,68 0,30 0,15 0,49 Privato 5 Nord Est 03/02/2012 17/06/2013 502 2 206 112 183 1,84 1,13 0,41 0,36 Privato 6 Centro 11/06/2012 18/06/2013 373 2 441 868 103 0,51 4,28 1,18 0,28 Privato 7 Centro 15/02/2011 18/06/2013 855 1 1.199 188 608 6,38 1,97 1,40 0,71 Privato 8 Sud 11/03/2010 17/06/2013 1.196 2 25 12 653 2,08 0,04 0,02 0,55 Privato 9 Sud 30/03/2011 18/06/2013 812 1 66 50 86 1,32 0,77 0,08 0,11 Privato 10 Sud 01/03/2012 01/12/2012 475 200 22 27 57 0,81 0,39 0,05 0,12 Privato 11 Sud 10/10/2012 13/06/2013 252 6 653 1.122 127 0,58 5,14 2,59 0,50 Medie strutture Italia - - 727,91 60,27 442,18 353,36 251,45 2,41 2,59 0,76 0,35 NB: Dati raccolti con rilevazione del 19 giugno 2013 Aziende ospedaliere e Irccs pubblici I numeri dei tweet Ao e Irccs pubblici Area geografica Data primo tweet Data ultimo tweet Attivo da gg Nessun Tweet da gg Follower Following Numero di Tweet Follower/ Following Follower/ Tweet Follower/ giorni Tweet/ Giorni Ao/Irccs 1 Nord Ovest 07/09/2012 19/06/2013 285 0,00 160 0,00 67 0,00 2,38 0,56 0,23 Ao/Irccs 2 Nord Ovest 30/01/2011 21/05/2013 871 29 34 0,00 183 0,00 0,19 0,04 0,21 Ao/Irccs 3 Nord Est 08/11/2010 04/06/2013 954 15 71 32 38 2,22 1,87 0,07 0,04 Ao/Irccs 4 Nord Est 15/03/2012 18/06/2013 461 1 26 20 18 1,30 1,44 0,06 0,04 Ao/Irccs 5 Centro 29/01/2013 19/06/2013 141 0,00 770 221 1.467 3,48 0,52 5,46 10,40 Ao/Irccs 6 Sud 02/01/2013 18/06/2013 168 0,00 113 161 185 0,70 0,61 0,67 1,10 Medie Ao Italia - - 576 9 234,80 86,80 391,60 1,54 1,17 1,14 2,00 NB: Dati raccolti con rilevazione del 19 giugno 2013 23-29 luglio 2013 9SPECIALE