Limiti e opportunità dell’EBM nella valutazione della qualità della letteratura scientifica: come prevenire la circolazione della “cattiva” informazione
Maria Chiara Bassi, Responsabile Biblioteca A.O. Arcispedale Santa Maria Nuova, IRCCS
Intervento al workshop GIDIF-RBM a Bibiostar 2016: "Disinformazione in rete fra scienza e divulgazione: il ruolo del bibliotecario biomedico". Una rassegna sulle fonti di informazione autorevole sulla medicina integrata.
Milano, Palazzo delle Stelline
18 marzo 2016
Paola Gargiulo "Open Access and Open Data in practice: l'esperienza e le iniz...
Limiti e opportunità dell’EBM nella valutazione della qualità della letteratura scientifica: come prevenire la circolazione della “cattiva” informazione
1. Chiara Bassi
Biblioteca Medica Interaziendale
IRCCS – Arcispedale Santa Maria Nuova
Reggio Emilia
Limiti e opportunità dell’EBM nella valutazione della
qualità della letteratura scientifica:
come prevenire la circolazione della “cattiva”
informazione
[DIS]INFORMAZIONE IN RETE
TRA SCIENZA E DIVULGAZIONE:
NUOVO RUOLO PER IL BIBLIOTECARIO BIOMEDICO
18 Marzo 2016
Palazzo delle Stelline
8. 8
QUADAS-2 (accuratezza diagnostica)
STARD 2015 (accuratezza diagnostica.)
SQUIRE Guidelines (miglioramento della qualità dell’assistenza sanitaria)
PRISMA Statement (revisioni sistematiche e meta-analisi di trial controllati randomizzati)
Checklist INAHTA (Health Technology Assessment report)
CONSORT Statement 2010 (trial controllati randomizzati)
G-I-N Standards (linee guida)
AGREE II (linee guida)
STROBE Statement (studi osservazionali di coorte, caso-controllo e trasversali)
SPIRIT Statement (stesura dei protocolli dei trial clinici)
Strumenti di valutazione
9. 9
RISORSE
The Cochrane Library
UpToDate / DynaMed
Best Practice/Clinical Evidence
National Guideline Clearinghouse/Banche dati di Linee guida
PubMed ("Clinical Queries")
TRIP (Turning Research Into Practice) Database Plus
"Evidence-Based..." Journal Series
The ACP Journal Club
23. 23
“…in epoca pre-EBM non esisteva una cornice
concettuale e metodologica condivisa per usare le
prove empiriche in modo esplicito e sistematico. […]
Il vero, e sostanziale, cambiamento è nel modo e
nelle regole con cui usiamo e integriamo le
informazioni scientifiche nella pratica della
medicina”…
Alessandro Liberati
Notes de l'éditeur
It is more than 20 years since the evidence based medicine working group announced a “new paradigm” for teaching and practising clinical medicine.1 Tradition, anecdote, and theoretical reasoning from basic sciences would be replaced by evidence from high quality randomised controlled trials and observational studies, in combination with clinical expertise and the needs and wishes of patients.
Più di 20 anni veniva annunciato un nuovo paradigma per praticare e insegnare la medicina.
La tradizione e la teoria, l’annedottica venivano sostituiti dalle evidenze derivanti da studi di alta qualità metodologica come gli rct e gli studi osservazionali in una realtà, dove nessun percorso di cura o prevenzione avrebbe dovuto prescindere dal punto di vista del malato;
La expertise del clinico – intesa, sosteneva David Sackett, come maggiore capacità di allineare la propria esperienza e le prove disponibili con le attese del paziente – era riconosciuto un ruolo centrale
ogni giorno 6mila nuovi articoli affollano le 30mila riviste scientifiche indicizzate sulle banche dati internazionali e alla quantità non corrisponde una crescita della qualità delle pubblicazioni. Questo è lo scenario che ha motivato diversi protagonisti della scena internazionale a dichiarare lo stato di crisi per la evidence-based medicine. La prima è stata Trisha Greenhalgh, con un articolo uscito sul Bmj che ha provocato un'ondata di repliche, commenti e interventi sia sulle riviste internazionali sia sui social media. Ma le critiche alla Ebm provengono soprattutto dal suo interno, da ricercatori che hanno realmente a cuore la crescita di un approccio che – a distanza di oltre venti anni dalla sua prima formulazione – mantiene inalterato il proprio valore etico e metodologico
:
si pubblica troppa letteratura scientifica, ci sono troppe distorsioni e condizionamenti che la rendono poco accessibile e difficile da
Il lavoro di un revisore sistematico della letteratura scientifica – avverte Tom Jefferson, ricercatore della rete Cochrane – è reso sempre più difficile dalla difficoltà di distinguere tra fonti affidabili e dati distorti: sono sempre più numerosi gli esempi di studi controllati randomizzati falsificati o pubblicati in modo selettivo così che si rende sempre più necessario – se non indispensabile – l'accesso diretto dei ricercatori indipendenti ai dati contenuti nel Clinical Study Reports, depositati dalle aziende presso la European Medicines Agency o presso la Food and Drug Administration statunitense al momento della richiesta di approvazione di nuovi prodotti».
The BMJ pubblica la rianalisi dello Studio 329 (1), lo studio randomizzato controllato che nel 2001 confrontò imipramina e paroxetina con il placebo in un gruppo di adolescenti con depressione maggiore (2). La conclusione del trial fu che la paroxetina era “generalmente ben tollerata ed efficace”. Già nel 2002, tuttavia, un funzionario della Food and Drug Administration dichiarò che la ricerca doveva ritenersi “fallita, dal momento che nessuno dei due trattamenti attivi si era dimostrato superiore al placebo con un margine statisticamente significativo” (3).
La rianalisi dello Studio 329 è il risultato di due movimenti complementari che si sono sviluppati negli ultimi anni:
la campagna All Trials, avviata nel 2013 e promossa, tra gli altri, da The BMJ, Centre for Evidence-based Medicine, Cochrane Collaboration, James Lind Initiative e PLoS: i sostenitori dell’iniziativa richiedono che tutti i trial siano registrati e che tutti i risultati siano accessibili;
l’iniziativa RIAT (Restoring Invisible and Abandoned Trials), lanciata da The BMJ e da PLoS nel giugno del 2013 (4), per recuperare “i trial invisibili e abbandonati” e quelli riportati non correttamente, seguendo un iter prestabilito: individuazione dei trial che necessitano di una revisione; richiesta ai finanziatori di pubblicare i trial non pubblicati o versioni corrette di ricerche riportate non correttamente
la necessità di investire per una formazione
sull’EBM che vada oltre le capacità di ricerca e valutazione critica della letteratura (che spesso utilizza esempi scolastici), allargandola ad aspetti psicologici, cognitivi, di comunicazione e sui processi decisionali complessi, tipici della
pratica clinica;
• l’importanza, sia per chi produce, sia per chi
pubblica, di coniugare la robustezza metodologica
delle sintesi delle evidenze con la loro facilità
di utilizzo da parte dei decisori;
• il ruolo cruciale delle istituzioni pubbliche nel
garantire risorse e promuovere strutture in
grado di assicurare elevati livelli di indipendenza
e competenza nel campo della ricerca e
della produzione di linee-guida;
• la necessità di allargare decisamente l’ambito
della ricerca metodologica, per esempio agli
studi qualitativi, e a sviluppare strumenti in
grado di identificare i bias che attualmente non
vengono riconosciuti