Appuntamento#1 di CoopUPBologna - il percorso di formazione, incubazione e networking promosso Confcooperative Bologna e Kilowatt in collaborazione con Emil Banca e Irecoop Emilia Romagna - su value proposition e identità
2. obiettivi di CoopUp Bologna
CoopUp Bologna si rivolge alle nuove idee d’impresa che hanno l’obiettivo di generare un
cambiamento visibile nella società, rispondendo ai bisogni emergenti o consolidati con approcci,
tecnologie o metodi nuovi, collaborativi, mutualistici; a chi vuole creare un impatto tangibile,
facendo di questo la propria professione; a chi crede che nuovi modelli di sviluppo più equo,
sostenibile, comunitario, redistributivo siano non solo possibili ma soprattutto vincenti. A chi sa
immaginare soluzioni. A chi sa immaginare!
● collaborazione
● impatto
● open innovation
● innovazione sociale
● intraprendenza
3. Chi siamo?
O dell’importanza del metodo
mettiamo insieme:
- design dei servizi
- arte relazionale
- community organizing
- approccio imprenditoriale
- innovazione sociale, ossia
attenzione all’impatto
5. Programma
LA FORMAZIONE
15/11 #1 La proposta di valore: tra identità e
community
29/11 #2 L’IDEA D’IMPRESA: strumenti per creare e
rimodellare la proposta di valore, tra business modeling
e community
13/12 #3 PROTOTIPAZIONE E TESTING, NUMERI E
METRICHE: cosa c'è da sapere
17/01 #4 GOVERNANCE COOPERATIVA, IMPRESA
SOCIALE E ACCESSO AL MERCATO: cosa scegliere e
quando
31/01 #5 ANCORA NUMERI: KPI e indicatori di impatto
14/02 #6 IL BUSINESS PLAN
COLLOQUI E MR. WOLF
21/11 #1 colloqui
5/12 #2 colloqui + 18-20,30 Mr. Wolf
9/01 #3 colloqui + 18-20,30 Mr. Wolf
23/01 #4 colloqui + 18-20,30 Mr. Wolf
6/02 #5 colloqui + 18-20,30 Mr. Wolf
20/02 #6 colloqui + 18-20,30 Mr. Wolf
9/03 DEADLINE CONSEGNA BUSINESS PLAN
6. Comunicazione e consegne
a ogni incontro verranno spiegati uno e più strumenti
la settimana successiva sarà possibile chiedere i colloqui individuali dove
confrontarsi sul lavoro fatto
entro l’incontro successivo le consegne dovranno essere postate sul gruppo
Facebook
Da decidere: gruppo facebook chiuso o aperto?
i commenti di tutti sono un valore
9. Quando nasce il design (come
professione)?
In un periodo difficile: la prima guerra mondiale >>> inaugurazione della Bauhaus nel
1919.
Ispirata alle Bauhütten - le organizzazioni di artigiani medievali che costruivano le
cattedrali - la Bauhaus nasce come organizzazione collaborativa e
interdisciplinare.
Presto perde il suo carattere partecipato per recuperare solo l’attenzione all’utente
>>> carattere funzionale alla filiera di riferimento.
Ma oggi si parla di co-design. participatory design. circular design...
10.
11. I primi passi...
I provo e le bici bianche
Norwegian Metal Workers Union
(il DELTA language di Kristen Nygaard)
13. Ezio Manzini
Design when everybody designs
“Manzini distinguishes between diffuse design
(performed by everybody) and expert design
(performed by those who have been trained as
designers) and describes how they interact. He
maps what design experts can do to trigger and
support meaningful social changes, focusing on
emerging forms of collaboration...”
14. Una definizione semplice
[da wiki] Il Service design è l'attività di pianificazione e organizzazione di personale,
infrastrutture, artefatti comunicativi e materiali di un servizio, con lo scopo di migliorarne
l'esperienza in termini di qualità e interazione tra il fornitore del servizio e il consumatore
finale.
>>> Il service design indirizza le funzionalità e la forma dei servizi verso la prospettiva del
cliente
design del prodotto >>> user centered
design dei servizi >>> community centered
15. Cos’è un servizio
[da wiki] In generale, il servizio può essere definito come un'attività o una serie di
attività di natura più o meno intangibile, che ha luogo nell'interazione tra cliente e
impiegato e/o sistemi del fornitore del servizio, e che viene fornito come soluzione ai
problemi del cliente.
il servizio è un’azione condivisa, relazionale, un passaggio di
valore
DOMANDA: quali servizi sono più presenti nella vostra
quotidianità?
17. 16 modi di fare design
(Da Walter Aprile, Stefano Mirti,
Wobbling Solutions. An Introduction to
Contemporary Design)
18. fare differenza per non fare ripetizioni
(value proposition by philosophy)
"tutte le identità non sono che simulate, prodotte come un effetto ottico,
attraverso un gioco più profondo che è quello della differenza e della ripetizione"
(Gilles Deleuze)
“sono forme di vita” (Ludwig Wittgenstein)
“l’identità si dà per differenza” (Ferdinand De Saussure)
19.
20. “un valore che non riguarda l’essenza, ma un valore d’uso” (Aristotele)
“non esiste solo la relazione di contrarietà per definire un valore” (Edmund
Husserl)
21.
22. primo esercizio: cosa NON siete?
“noi vogliamo ribaltare la relazione tra lavoro e tempo libero” (Guy-Ernest
Debord)
23. cos’è il valore?
- ciò per cui qualcuno è disposto a pagare
- ciò che crea fiducia e quindi fedeltà
c’è un cambiamento in atto:
:: le persone non cercano prodotti/servizi ma
esperienze
:: evoluzione da canali di distribuzione verso
“hub di esperienze”
Uber, the world’s largest taxi
company, owns no vehicles.
Facebook, the world’s most popular
media owner, creates no content.
Alibaba, the most valuable retailer,
has no inventory.
And Airbnb, the world’s largest
accommodation provider, owns no
real estate.
24. come si crea valore?
:: Apportando un’innovazione
creando cioè un nuovo valore e dando ai clienti
qualcosa che prima non c’era
25. :: Rendendo accessibile un
prodotto/servizio
permettendo cioè a segmenti di clientela che prima non
potevano usufruire di un prodotto/servizio, di accedervi,
abbassando il prezzo o reingegnerizzando la catena del
valore
come si crea valore?
26. :: Utilizzando la marca come status/ esperienza di acquisto
come si crea valore?
32. Perchè parlare di Value Proposition?
“A major reason why companies fail, is that [..] there is not a compelling
enough value proposition, or compelling event, to cause the buyer to actually
commit to purchasing.
David Skok, Matrix Partners
33. 1. perché il valore è soggettivo, corrisponde alle percezioni del
cliente/utente
Prodotti e servizi non hanno un valore
intrinseco, ma sono dei veicoli per il
tramite dei quali una realtà trasmette
valore ai propri pubblici.
Un prodotto/servizio può generare valore
per un cliente, ma non per un altro.
34. 2. il valore è legato all’unicità con cui si risponde ad un bisogno
“se avessi chiesto alla gente cosa
volevano, mi avrebbero risposto:
un cavallo più veloce, mentre io
volevo vendergli un’auto“
Henry Ford
35. L’economista Peter Drucker interpreta l’imprenditore sociale come
colui il quale “cambia la capacità di performance della società”
(Gendron, 1996).
L’impatto dell’imprenditorialità sociale supera quindi le aree di
interesse specifiche degli imprenditori (ad esempio, disabilità,
educazione, questioni di genere, ambiente, ecc.) abilitando le società
a migliorare nel complesso le proprie capacitazioni.
Per Ashoka, gli imprenditori sociali sono in grado di produrre piccoli
cambiamenti nel breve periodo che si ripercuotono attraverso sistemi
esistenti e che in definitiva comportano un cambiamento significativo
di lungo periodo (impatto).
3. il valore sociale supera la vostra azione diretta
36. da dove partiamo
dagli strumenti del design dei servizi
e quindi individuando i miei interlocutori
specifici:
- a chi si rivolge la mia attività?
- diamogli un nome!
38. i tre blocchi descrittivi
A- Descrivere quali sono gli interessi (anche sociali) dell’utente e in che modo la sua attività/vita incrocia la tua
proposta
B- descrivere le preoccupazioni, le emozioni negative, i costi, le situazioni di insoddisfazione e i rischi che il tuo
utente target percepisce, anche in termini di sostenibilità
C- Descrivere quali sono i benefici che i tuoi utenti si aspettano, desiderano o che sarebbero entusiasti di poter
ottenere, per sé ma anche per la propria comunità
40. i tre blocchi descrittivi
1- Descrivere con quali soluzioni creare benefici (valore) per l’utente. In particolare, descrivere come essa
soddisfi le aspettative, abbia benefici sociali, crei inclusione
2- Descrivere con quali strumenti alleviare le "pene" degli utenti. Come fa a eliminare o ridurre le emozioni
negative, i costi e le situazioni indesiderati, e i rischi che l’utente o la sua comunità di riferimento subisce o
potrebbe subire prima, durante, e dopo l’interazione?
3- Descrivere l’ipotesi di soluzione attraverso cui soddisfare i bisogni funzionali, sociali o emozionali o sono
funzionali a rispondere ai bisogni di base dell’utente?
41.
42. KwBaby
servizio educativo sperimentale 0-6 anni
incentrato su:
:: socialità e partecipazione
:: educazione all’aria aperta
:: supporto alla genitorialità
:: flessibilità
“Quello che i bambini conoscono, lo possono
amare. Quello che amano, rispettano,
proteggono e difendono”
43. Value Proposition Customer Segment: mamme libere
professioniste
rientrare nel
mondo del
lavoro
coworking a
fianco dello
spazio bimbi
socializzare,
rientrare in una
comunità,
rientrare nel
mondo del lavoro
orari rigidi,
non poter
condividere del
tempo con i propri
figli
conciliare lavoro
e attenzione ai
bisogni dei figli,
soprattutto nei
primi anni di vita
programmi
educativi non
convincenti,
non innovativi
conciliazione
dei tempi
logo
collaborativo e
opportunità
lavorative
cucina
condivisa o
bistrot dove
mangiare
programmazione
culturale per 6
mesi all’anno
coprogettazione
del servizio
selezione delle
educatrici
condivisa
partecipazione
(volontaria) alle
attività educative
orari
flessibili
educazione
all’aria aperta,
grande
attenzione alla
sostenibilità e
all’immaginario
innovazione
pedagogica
servizio
educativo
sperimentale
con spazio di
coworking