2. STRUMENTI E FORME
• Gli strumenti solistici più diffusi all’inizio del secolo XVI sono: il Liuto e
l’Organo. In Francia era diffusissima la Viella, progenitrice del violino, a
cinque corde sfregate da un arco rudimentale. La pittura ci illustra ogni
genere di arpe, mandole, trombe, flauti ecc…
• Il ‘500 conosce già sotto vari nomi, strumenti a tastiera che suonano per
mezzo di corde pizzicate (clavicembalo) o percosse (clavicordo). In
Inghilterra, nell’età elisabettiana, trova larghissima diffusione il virginale,
piccola spinetta, a tastiera e a corde pizzicate.
• Fino al XV secolo (manoscritto della Certosa di Buxheium - 250 pezzi
strumentali) Non è facile separare la musica strumentale da quella
vocale.
• Non era facile trovare sempre le quattro e più voci necessarie
all’esecuzione di un madrigale. Allora si affidava la parte mancante a uno
strumento (organo o liuto). Lo strumento offriva la possibilità di eseguire
contemporaneamente più suoni dello stesso timbro.
• Le varie forme: Toccata e Ricercare e. Viene poco a poco
organizzandosi il genere della Suite
• Importanza Riforma / Controriforma (ad es. il Concilio di Trento proibisce
di suonare danze sull’organo.
3. ORGANO E LIUTO IN ITALIA
• La fortuna del liuto in Italia fu immensa,
il più celebre autore fu Francesco da Milano.
• Andrea Gabrieli da Cannaregio, primo grande organista,
compose anche musica polifonica. Con lui si ricordano Claudio
Merulo e Giovanni Gabrieli (ritratto di A. Carracci).
• Con Girolamo Frescobaldi (1583 – 1643) si compie
l’elaborazione di uno stile cembalo - organistico che raggiunge
la perfezione polifonica della musica vocale. Stile ricercato dei
suoi capricci, fantasie e toccate. Un’intimità profonda, una
religiosità ardente e sincera.
• Con Michelangelo Rossi, Bernardo Pasquini e Bernardo
Storace, mentre si consolidano le forme e lo stile strumentali, la
scrittura cembalistica va differenziandosi, per caratteri di agilità
e leggerezza, da quella organistica.
• Inizia a delinearsi un ordinamento per l’orchestra
4. I VIRGINALISTI INGLESI
• Nella relativamente polifonia sacra da segnalare T. Tollis,
che fu il maestro di William Byrd; da notare che quasi tutti
gli autori di polifonia vocale si distinsero nella musica
strumentale .
• Il liuto ebbe una brillante letteratura o come
accompagnatore a canti profani o come strumento solista:
su tutti John Dowland (1563 – 1626)
• Caratteristica inglese è la scuola dei virginalisti
(Fitzwilliam Virginal Book).
Soprattutto canti profani e danze.
• I tre sommi maestri elisabettiani furono William Byrd, John
Bull, Orlando Gibbons.
5. LA SCUOLA ORGANISTICA TEDESCA
• L’interesse per la tecnica organistica e per la trascrizione
strumentale di opere vocali in Germania nasce con
Conrad Paumann (XV sec)
• Jan P. Sveelinck portò a conoscenza dei tedeschi le
conquiste dei virginalisti inglesi e fondò nella Germania
del nord una scuola che fondando l’arte organistica
tedesca.
• Johann J. Froberger dispone per primo i pezzi della suite
nell’ordine divenuto tradizionale: allemanda, corrente,
sarabanda, giga.
• J. Pachelbel (1653 – 1706) e D. Buxtehude (1637 – 1707)
rappresentano le ultime tappe nel’ascesa dell’organistica
tedesca verso l’altezza di Bach.