XI Lezione - Arabo LAR Giath Rammo @ Libera Accademia Romana
Buone, brutte, cattive
1. “BUONE, BRUTTE O CATTIVE”?
LE SOCIAL MEDIA CHALLENGE TRA RAPPRESENTAZIONE
GIORNALISTICA E PRATICHE DI SOCIALITÀ ONLINE
Paola Panarese, Vittoria Azzarita - Sapienza, Università di Roma
SISCC – Convegno online Le Reti dei Valori. I Valori delle Reti - 24-25 giugno 2021
2. OGGETTO
Sfide ludiche, di abilità o coraggio, caratterizzate da un
invito a partecipare a un comportamento codificato
(Schlaile et al., 2018), agito individualmente o in piccoli
gruppi, filmato/fotografato e pubblicato su piattaforme di
social networking (Burgess et al., 2018).
3. SCENARIO
§ Definizione e appellativo eterogenei
(social media challenge, social dare, dare-
based game o social-media-based game, ecc.)
§ Prevalentemente indagate in una
prospettiva psicologica o medica
§ La sociologia le studia in relazione a:
• Fattori di facilitazione delle
challenge come comportamenti a
rischio
• Diffusione virale
• Conformismo o innovazione
4. SCENARIO Si indagano specifiche challenge (Neknomination, Blue Whale,
Ice Bucket, ecc.) con web survey, focus group, analisi della
copertura mediatica
5. SCENARIO
§ Non esistono tentativi di
censirne le tipologie e la
diffusione o di mettere a
confronto le pratiche online dei
pubblici connessi con le loro
rappresentazioni mediali.
§ Nei mezzi di informazione
mainstream appaiono associate
a situazioni di pericolo e allarme
sociale
6. OBIETTIVI
§ Censire le pratiche diffuse in Italia e
registrarne le caratteristiche, l’estensione
(online) e i profili degli individui coinvolti
§ Confrontare le pratiche online con la loro
rappresentazione mediale
§ (Tentarne un classificazione, rilevare il sense-
making del rischio tra i pubblici, individuare
le dinamiche di adesione e gli «immaginari
algoritmici» dei partecipanti)
7. METODO
§ Webscraping
§ Analisi del contenuto di video su
Instagram, Facebook, YouTube, Tik
Tok
§ Analisi della rappresentazione su
stampa e Tg online (gennaio 2020-
gennaio 2021)
8. CENSIMENTO
§ Più di mille video
§ Challenge più diffuse: Dance challenge,
sfide sportive/fisiche, Make-up challenge
e Food challenge
§ Numero esiguo di sfide rischiose (circa 30)
relative soprattutto a prove di coraggio
(come la Cinnamon Challenge)
§ Food challenge e sfide sportive/fisiche
presentano a volte comportamenti
potenzialmente pericolosi (ad es. mangiare
grandi quantità di cibo o fare acrobazie che
richiedono specifiche abilità)
§ Le piattaforme a essersi maggiormente
distinte per engagement sono YouTube e
Tik Tok
§ Tik Tok è la sola a presentare video che
abbiano superato il milione di like
9. PARTECIPANTI
§ La maggior parte degli autori “seriali” appartiene a YouTube
§ Facebook è la piattaforma che ospita il maggior numero di personaggi pubblici
§ Le Dance challenge e le Make-up challenge hanno protagoniste prevalentemente
femminili, le sfide sportive prevalentemente maschili
§ Le Make-up challenge sono più diffuse nella fascia 20-40 anni, le Dance challenge e le
challenge sportive sono equamente distribuite tra under 20 e 20-40enni, mentre nei
mix di sfide i protagonisti sono perlopiù under 20
10. RAPPRESENTAZIONE
GIORNALISTICA
§ Sono stati censiti 165 articoli pubblicati
sulle edizioni online dei principali
quotidiani e 37 servizi trasmessi dai
principali telegiornali nazionali, così
suddivisi:
• Il Messaggero: 41; Il Giornale: 27;
Il Fatto Quotidiano: 25; La Stampa:
21; Corriere della Sera: 18; Il Sole
24 Ore: 2; La Repubblica: 17;
Libero Quotidiano: 14.
• Tg1 – Rai1: 10; Canale 5: 10; Tg3 –
Rai3: 4; TGCOM24: 3; Tg La7: 3;
Rai News24: 2; Tg5 - Studio Aperto
– Tg Italia Uno: 2; Sky TG 24: 2. Tg4
- Rete 4: 1; Tg2 – Rai2: 0
11. APPROCCI PREVALENTI
Due tipi di articoli e servizi prevalenti,
non equamente distribuiti:
§ in numero decisamente
maggiore, articoli e servizi che
affrontano il tema delle social
challenge a seguito di un fatto
di cronaca;
§ presentazione – meno
frequente – delle sfide online
come una pratica “alla moda”,
che coinvolge personaggi
famosi e può avere uno scopo
benefico.
12. BRUTTE E
CATTIVE?
§ Gli articoli e i servizi di cronaca
rappresentano le challenge come
una minaccia per sé e per gli altri, un
comportamento potenzialmente
pericoloso, che nei casi più estremi
può avere effetti fatali.
§ Challenge descritte come: sfide folli, sfide
pericolose, provocazioni al limite della
legalità, comportamenti irresponsabili,
prove che possono sfociare in gesti di
autolesionismo, challenge dell’orrore,
gare che conducono anche alla morte,
prove estreme, trappole per i ragazzi,
sfide della morte, simil-riti di iniziazione,
insidie mortali...
13. BUONE?
Quando le social media challenge sono rappresentate
come innocue e divertenti, gli articoli e i servizi dei tg
usano espressioni dai toni decisamente più neutri,
parlando ad esempio di: “moda” o “fenomeno” social di
successo, tormentone, video creativi e fantasiosi, iniziative
che stimolano la fantasia, sfide fatte per giuste cause e per
solidarietà.
14. ULTERIORI RISULTATI
§ Negli articoli/servizi di cronaca, il tema è visto come un fenomeno giovanile
§ Negli articoli/servizi sull’aspetto ludico e creativo, le sfide online emergono come
trasversali alle diverse fasce d’età
§ Concentrazione di contenuti in concomitanza di fatti di cronaca
§ Articoli/servizi di cronaca presentano a volte l’opinione di studiosi ed esperti o di
esponenti delle forze dell’ordine
§ Emerge una rappresentazione polarizzata di internet e dei social media
15. CONCLUSIONI
Rappresentazione mediale parziale e distorta del fenomeno,
caratterizzata da:
§ copertura episodica
§ polarizzazione di cornici interpretative
§ enfasi sugli aspetti rischiosi delle sfide online e della
tecnologia
§ eccessiva attenzione a fatti sporadici o controversi
§ desiderio di inseguire la “viralità” di determinati trend e
contenuti