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Dell’Dell’Dell’Dell’estetistaestetistaestetistaestetista…………
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prepararsi all’esameprepararsi all’esameprepararsi all’esameprepararsi all’esame
Elaborato dalle ragazze della III EST e dalElaborato dalle ragazze della III EST e dalElaborato dalle ragazze della III EST e dalElaborato dalle ragazze della III EST e dall’insegnante di Scienze Medichel’insegnante di Scienze Medichel’insegnante di Scienze Medichel’insegnante di Scienze Mediche
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Tania TanfoglioTania TanfoglioTania TanfoglioTania Tanfoglio
Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com
Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 2
DOMANDE DI CARATTERE GENERALE
Quali sono gli strati della pelle?
La pelle è formata dall’epidermide costituente la parte superficiale, dal derma separato
dall’epidermide dalla membrana basale e dall’ipoderma o tessuto adiposo collocato sotto il derma.
L’epidermide è, quindi, un tessuto epiteliale di rivestimento ed è formata da vari tipi di cellule.
Il tipo principale è quello dei cheratinociti: essi si riproducono nello strato basale (la parte più
profonda) e risalgono in circa 28 giorni verso la superficie, trasformandosi in lamelle cornee
(citomorfosi cornea). L’epidermide è priva di circolazione venosa ed arteriosa; lo stato basale
riceve il nutrimento dal derma.
Il derma o tessuto connettivale è costituito da varie cellule tra cui vi sono anche i fibroblasti che
producono tra l’altro il collagene e la sostanza fondamentale. È ricco di vascolarizzazione e
terminazioni nervose.
Nell’ipoderma le cellule e le terminazioni nervose sono in minore quantità mentre è abbondante
La vascolarizzazione. Sotto l’ ipoderma vi sono i muscoli.
Su quale strato l’estetista agisce?
Sull’epidermide, ovvero lo strato più superficiale.
Che cos’è il pH?
Il pH è una scala che valori compresi tra 0 (acido forte) e 14 (base forte). Al valore intermedio di 7
corrisponde la condizione di neutralità.
Come si misura il pH?
Il pH può essere misurato sfruttando la capacità di alcune sostanze (dette indicatori). Molto spesso
Gli indicatori si usano anche supportati su strisce di carta (le cosiddette “cartine tornasole”), che
cambiano colore quando vengono immerse in sostanze acide o basiche. L’esempio più
Comune è quello delle “cartine di tornasole“, di colore rosa / rosso in ambiente acido e azzurro /
blu in ambiente alcalino.
A cosa serve conoscere il pH della pelle e dei cosmetici?
Per poter applicare creme e cosmetici adeguati al pH della nostra pelle, che non vadano ad
alterarne l’equilibrio.
Qual è il pH della pelle?
Il pH della pelle è acido è si mantiene tra 4.2 e 5.6. Acne, allergie e altri problemi della pelle
peggiorano quando la pelle diventa più alcalina.
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Cos’è la melanina?
La melanina è un pigmento di colore marrone per la pelle ed i capelli. Viene sintetizzata da una
speciale cellula chiamata melanocita. La melanina protegge la pelle da danni derivanti dal sole.
Cos’è un nevo?
Il nevo, che nel linguaggio popolare viene chiamato neo, identifica una macchia pigmentata o
un'anomalia della pelle.
Il nevo è sempre una manifestazione cutanea benigna e può svilupparsi da differenti componenti
della cute: cellule dell'epidermide, alcune cellule che costituiscono il derma e infine da una
proliferazione di melanociti.
Cosa sono le discromie cutanee?
Le discromie cutanee sono modificazioni del normale colore della pelle. Queste alterazioni, che
possono essere localizzate o generalizzate, sono tipicamente dovute a un eccesso o a un difetto di
melanina.
L'ipercromia si osserva quando la pigmentazione aumenta di intensità (la pelle appare di colore
anormalmente scuro); ne sono un esempio le lentiggini, le efelidi e il cloasma gravidico.
Al contrario, si parla di ipocromia quando il pigmento è ridotto o assente (la pelle è più chiara
rispetto alla norma). Le ipopigmentazioni si manifestano, ad esempio, nella vitiligine o
nell'albinismo.
- Lentiggini: sono macchie cutanee regolari di forma tondeggiante, lisce al tatto, il cui colore
risulta leggermente più scuro della tonalità della pelle, variando dal marroncino al giallo-
arancione. Possono apparire in alcune aree precise (normalmente figurano sulla pelle del viso
e sulle zone maggiormente esposte al sole), oppure spuntare su tutto il corpo (distribuzione
generalizzata).
- Efelidi: si presentano come macchioline rosso-brunastre, più chiare delle lentiggini; possono
presentare forme diverse. Solitamente, le efelidi compaiono sul volto (fronte, naso, zigomi), sul
collo, sul decolleté e sul torace, mentre non si presentano a livello delle mucose. A differenza
delle lentiggini, le efelidi sono molto sensibili alle radiazioni solari: infatti, risentono del cambio
di stagione e sono più accentuate ed evidenti in caso di esposizione al sole.
- Cloasma gravidico: la cute assume un aspetto maculato, in cui le chiazze marroncine sono
molto evidenti: il viso, in genere, è la zona maggiormente interessata.
- Vitiligine: rappresenta una malattia non contagiosa della pelle, in cui i melanociti non sono più
in grado di svolgere correttamente la loro funzione. La pelle si caratterizza per la presenza di
macchie bianche, asimmetriche, con contorni più scuri ed irregolari, che diffondono in tutto il
corpo o restano circoscritte in alcune aree.
- Albinismo: patologia genetica congenita nella quale la melanina, responsabile del colore della
pelle, dei capelli e degli occhi, è assente.
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Cos’è la flora batterica cutanea residente?
La nostra cute è colonizzata dalla flora batterica residente, composta da microrganismi che
proteggono la nostra pelle dalle infezioni. La flora batterica residente, infatti, ci difende dai batteri
patogeni con i quali, inevitabilmente, entriamo a contatto ogni giorno. A questo proposito, non
bisogna dimenticare che anche l’integrità della pelle è importante: attraverso le lesioni, infatti, i
batteri patogeni riescono a penetrare in profondità e a innescare processi infettivi.
La presenta di batteri è maggiore nelle pieghe cutanee e nelle zone ricoperte da peli (zona
ascellare, cavo ombelicale, zone genitali, spazi interdigitali). Il pH fisiologico della nostra pelle
favorisce la proliferazione della flora batterica residente a svantaggio di quella patogena.
Cos’è il film idro-acido-lipidico?
È un’emulsione di sudore e sebo, costituisce un velo protettivo che ricopre tutto il corpo. Questo
velo è formato dai lipidi prodotti dalle ghiandole sebacee (principalmente trigliceridi), dal sudore
eccrino e dall'acqua del flusso trans-epidermico
La funzione del film idrolipidico è quella di proteggere la pelle e impermeabilizzarla, evitando la
perdita eccessiva di acqua.
Se questa protezione naturale viene rimossa spesso, a causa di trattamenti aggressivi, la pelle è
maggiormente soggetta a dermatiti ed infezioni.
Cos’è il fattore di idratazione naturale?
È una miscela di sostanze idrofile che impregnano lo strato corneo compatto, generate dal
processo di citomorfosi cornea. Il suo compito è quello di mantenere integro lo strato corneo,
garantendo alla pelle protezione, flessibilità e resistenza alla rottura. Una belle secca, non idratata,
infatti, è meno elastica, meno flessibile e maggiormente soggetta a traumi.
Cos’è il flusso transepidermico di acqua?
È un fenomeno fisiologico che, interessa gli strati epidermici; essi, trasferiscono acqua dal derma
allo strato corneo. È importante perché, se la barriera lipidica è danneggiata, il flusso di vapore
acqueo non è trattenuto e quindi, automaticamente, viene perso verso l'esterno, determinando
disidratazione.
il flusso transepidermico aumenta quando la temperatura è elevata ed in condizioni di scarsa
umidità. Se l'acqua non viene reintegrata, la pelle diventa secca e arida.
Cosa si intende per idratazione cutanea?
Per idratazione cutanea si intende il contenuto idrico totale della pelle.
L'idratazione profonda riguarda il contenuto di acqua del derma e dell'epidermide vitale. Con
l’invecchiamento l’idratazione profonda diminuisce sensibilmente.
L'idratazione superficiale riguarda, invece, il contenuto di acqua dello stato corneo. Esso è
influenzato da fattori endogeni (diabete, patologie cutanee, fumo, squilibri alimentari) ed esogeni
(agenti atmosferici, agenti chimici, depilazione, ecc.).
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Prima di fare un trattamento elaboriamo una scheda cliente, di cosa si tratta?
La scheda cliente è un documento importante e deve essere redatta chiaramente e con
attenzione.
L’estetista non deve intraprendere nessun trattamento professionale, senza l’acquisizione di
informazioni concernenti lo stato di salute della cliente. In particolare è bene accertarsi di:
patologie in atto, farmaci assunti ed eventuali dichiarazioni mediche. La scheda cliente deve,
inoltre, indicare le attività professionali praticate in istituto (trattamenti, cosmetici acquistati,
massaggi, etc.)
Nel rendere noti alla cliente eventuali problematiche rilevate durante il trattamento professionale,
l’estetista dovrà astenersi dall’esprimere valutazioni che siano di competenza di altre figure
professionali, ma potrà consigliare alla cliente di rivolgersi ad altri professionisti (allergologo,
dermatologo, podologo, ecc.).
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MALATTIE PROFESSIONALI E MALATTIE A RISCHIO
NEL SETTORE DELL’ESTETICA
Esistono malattie professionali e malattie a rischio nel campo dell’estetica. Fai qualche esempio.
Le malattie professionali, come dice la parola, sono legate strettamente alla professione.
Una cattiva postura, le lunghe ore passate in piedi ed i movimenti ripetuti durante i trattamenti,
possono favorire l’insorgenza di varici o problematiche osseo-articolari alla schiena ed agli arti. È
importante non dimenticare che anche il costante contatto con i prodotti chimici espone
l’estetista a patologie professionali; queste possono interessare la pelle (dermatiti da contatto o
orticaria) o l’apparato respiratorio (asma o rinite). Infine, è possibile contrarre patologie infettive
tramite il contatto diretto (infezioni batteriche, virali o fungine), a causa di un contatto ematico
(epatite B, epatite C e AIDS) o a causa dell’uso di biancheria sporca (parassitosi, come pediculosi o
scabbia).
Descrivi le principali patologie legate alla postura scorretta o ai movimenti ripetitivi adottati
durante l’esecuzione dei trattamenti (Rischio posturale)
Il rischio posturale nel settore estetico è dovuto principalmente:
- a posture incongrue assunte durante le diverse fasi dell'attività lavorativa
- al mantenimento della posizione eretta per periodi prolungati
Queste condizioni possono provocare:
- patologie del rachide cervicale e dorso-lombare
- sintomi dolorosi all'articolazione del polso e/o della spalla
- contratture muscolari dolorose
- comparsa di varici, o peggiorare la patologia in chi ne è già affetto.
Alcuni accorgimenti per prevenire il rischio posturale:
- Utilizzare di attrezzi maggiormente ergonomici, con rivestimenti che garantiscano una presa
migliore e di dimensioni adeguate alla grandezza della mano.
- Effettuare interventi di carattere organizzativo, attraverso la rotazione dei compiti, l'inserimento
di adeguate pause nel turno lavorativo e nella adeguata distribuzione degli appuntamenti nell'arco
della settimana.
- Dovendo passare molto tempo in piedi portare sempre scarpe comode e anatomiche (con
plantare e tacco di pochi centimetri).
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Descrivi le principali patologie legate all’uso dei cosmetici (Rischio chimico)
La dermatite allergica da contatto è provocata dal contatto cutaneo con una sostanza verso la
quale si è sviluppata una sensibilizzazione da contatto; si ripresenta ogni volta che la cute torna a
contatto con quella sostanza.
La dermatite / eczema si ripresenta ogni volta che si ritorna in contatto con la sostanza verso la
quale si è sviluppata la sensibilizzazione (allergia) da contatto.
Le manifestazioni cutanee possono estendersi oltre la zona di iniziale contatto con la sostanza in
causa. Anche piccolissime quantità di sostanza possono essere sufficienti a scatenare l'eczema /
dermatite.
La dermatite irritativa da contatto è provocata dal contatto cutaneo con una sostanza irritante,
che determina un danno solo nella sede del contatto.
Nelle dermatiti immediate si assiste ad una subitanea irritazione della cute: sono dovute
ad un singolo contatto con l’agente irritante o a più contatti di breve durata.
Nelle dermatiti iterative, al contrario, non si assiste a irritazioni immediate, ma si ha un
effetto irritante progressivo solo dopo ripetute applicazioni del prodotto. Le mani
rappresentano la sede più frequentemente colpita.
L’orticaria da contatto si manifesta entro i primi 30 minuti dal contatto della cute con un agente
sensibilizzante; i sintomi più evidenti sono la comparsa di pomfi e il prurito. L’orticaria da contatto
può essere provocata da diverse sostanze, come: oli essenziali, conservanti (acido benzoico),
bromelina e lattice (presente nei guanti).
Le fotodermatiti sono delle patologie cutanee che si verificano a seguito dell’esposizione al sole,
se sulla pelle è stato applicato un cosmetico sensibilizzante. Anche l’assunzione di alcuni farmaci,
e la successiva esposizione al sole, possono portare gli stessi sintomi. Si possono distinguere due
tipi di fotodermatiti:
REAZIONE FOTOALLERGICA REAZIONE FOTOTOSSICA
Si manifesta nell’arco di alcune ore con una
reazione lieve, simile ad un eczema.
Si manifesta dopo in breve periodo, con una
reazione di forte intensità, simile ad
un’ustione
Si manifesta nelle sedi di contatto con il
cosmetico ed esposte al sole, ma anche in
altre zone del corpo.
Si manifesta nelle sedi di contatto con il
cosmetico ed esposte al sole.
Il sintomo principale è il PRURITO. Il sintomo principale è il BRUCIORE.
Tra le sostanze responsabili ci sono il latte di fico e l’olio di bergamotto. Se si utilizzano cosmetici
che contengono queste sostanze, è bene consigliare alla cliente di non esporsi al sole.
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L’utilizzo di cosmetici in forma di polvere (ad esempio, cosmetici da trucco) o contenenti sostanze
particolarmente volatili, rende gli operatori del benessere maggiormente esposti a problematiche
respiratorie. La rinite professionale è un’ostruzione nasale reversibile scatenata da agenti
sensibilizzanti. L’asma bronchiale professionale, invece, è una malattia respiratoria caratterizzata
dall’ostruzione delle vie aeree e/o da una iper-responsività delle vie aeree, causata dall’inalazione
di agenti sensibilizzanti.
In ambito estetico, il rischio di irritazione delle prime vie aeree è principalmente legato all’uso di
smalti e solventi per unghie. Gli smalti, infatti, possono contenere formaldeide, un gas irritante
che, assorbito per via respiratoria, può causare serie irritazioni a carico delle mucose ed asma
bronchiale. I solventi, invece, contengono acetone, un componente irritante per le vie aeree
superiori e per la cute. Altri componenti cosmetici che possono scatenare un’asma allergica o
irritazioni dell’apparato respiratorio sono i gel ed i composti cremosi abrasivi utilizzati per
effettuare un peeling.
La cliente non si ricorda se allergico o meno ad una componente di un prodotto, cosa facciamo?
Effettuiamo un test per una prova. Dopo aver ben pulito la superficie della pelle procediamo ad
applicare una piccolissima quantità di prodotto da testare dietro l’orecchio o all’interno
dell’avambraccio, parti, quest’ultime, più sensibili ma anche nascoste, ovvero che favoriscono un
veloce assorbimento del prodotto e in caso di reazione non deturpino o rechino danno alla cliente.
Quanto tempo bisogna attendere?
Da un minimo di 24 ore ad un massimo di 48 ore, poiché il prodotto deve penetrare ed essere
l’assorbito dalla pelle, pertanto la parte verrà coperta con cura da una garza o cerotto e la cliente
sarà invitata a tornare tra le 24/48ore per verificare la presenza di rossori o gonfiori.
Attenzione: una reazione allergica non si vede mai subito dopo l’applicazione del cosmetico, a
meno che la cliente non abbia uno shock anafilattico.
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Descrivi le principali patologie infettive professionali (Rischio infettivo / biologico)
I possibili rischi per la salute sono correlati al contatto:
• Con prodotti cosmetici contaminati da microrganismi patogeni: infezioni batteriche.
• Con la cute infetta: infezioni batteriche, virosi, micosi, parassitosi.
• Con strumenti, attrezzature e/o indumenti contaminati: infezioni batteriche, virosi, micosi,
parassitosi.
Infezioni batteriche: sono provocate da batteri, abitualmente presenti sulla cute, che
penetrano in essa attraverso microlesioni. La trasmissione può avvenire per contatto
diretto o indiretto (attraverso, ad esempio, uno strumento contaminato, in caso di ferita
accidentale, o un cosmetico non microbiologicamente puro).
Virosi: colpiscono specificamente la cute dell’uomo. La trasmissione è favorita dall’umidità
e quindi dall’utilizzo di saune, vasche idromassaggio, docce comuni, oltre che dalla
condivisione di asciugamani, accappatoi, ciabatte, ecc. Le più note e diffuse virosi cutanee
sono le verruche.
Verruche comuni. Evidenziabile di solito sulle dita, sulle mani, sulle ginocchia e sui
gomiti, la verruca comune è una piccola escrescenza dura, di forma arrotondata e
solitamente di colore grigiastro marroncino. Ha una superficie ruvida che assomiglia
vagamente al cavolfiore e al suo interno presenta dei puntini neri.
Verruche piane. Di solito sono della grandezza di una capocchia di spillo; sono più
lisce rispetto agli altri tipi di verruche e la loro sommità è piatta. Le verruche piane
possono essere di colore rosa, marroncino o giallastro. Nella maggior parte dei
bambini che ne sono colpiti le verruche piane compaiono sul viso, ma possono
anche manifestarsi sulle braccia, sulle ginocchia o sulle mani e possono comparire a
grappoli.
Verruche plantari. Compaiono sulla pianta del piede e possono essere
estremamente fastidiose, proprio come se si camminasse su una pietruzza.
Verruche filiformi. Hanno una forma allungata, di solito sono dello stesso colore
della pelle e spesso si formano all’interno o nelle vicinanze della bocca, degli occhi o
del naso.
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Micosi: sono causate da funghi microscopici che infettano i tessuti superficiali (cute o
unghie).
Si trasmettono per contatto diretto cutaneo con persone malate e indirettamente tramite
biancheria, indumenti, strumenti professionali.
La più nota è la micosi causata dalla candida; si localizza principalmente nelle zone
calde e umide del corpo. Altre micosi, invece, prediligono le aree seborroiche.
L’onicomicosi, cioè una micosi delle unghie, si verifica quando un fungo infetta una
o più unghie. L’onicomicosi può manifestarsi come macchia biancastra o giallastra
sotto la punta delle unghie delle mani o dei piedi. Quando il fungo si diffonde più in
profondità sotto l’unghia, può far macchiare e ispessire le unghie e farle sbriciolare
ai lati, tutti problemi brutti a vedersi e potenzialmente dolorosi.
Parassitosi: sono malattie della pelle causate da insetti (pulci, cimici, pidocchi, acari) che vi
trovano rifugio e nutrizione. Le più comuni sono le pediculosi e la scabbia. Si trasmettono
per contatto diretto oppure per via indiretta attraverso il contatto con gli indumenti e gli
effetti personali.
La pediculosi è un'infestazione molto comune provocata dai pidocchi, piccoli
parassiti di colore bianco-grigiastro che vivono solo sull'uomo e ne succhiano il
sangue. Sono di dimensioni ridotte (da uno a tre millimetri) e depongono le uova
attaccandole al fusto dei capelli o dei peli, sui quali si muovono facilmente grazie
agli uncini posti sulle zampe.
La scabbia è un’infezione della pelle; il principale sintomo è la formazione di piccole
protuberanze dolorose e vesciche dovute ad acari microscopici, in grado di
annidarsi nello strato superficiale della pelle per deporre le uova.
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I potenziali rischi per la salute specificamente connessi a punture con aghi o tagli accidentali con
strumenti I contaminati sono rappresentati dalle infezioni a trasmissione ematica (epatite B,
epatite C, AIDS). Esiste il vaccino solo per l’epatite B.
Tutte le ferite, anche le più piccole, possono inoltre esporre al rischio di contrarre il tetano. La
vaccinazione anti-tetanica va rinnovata ogni 10 anni.
Epatite B: malattia estremamente contagiosa che colpisce il fegato.
È causata da un virus (HBV) ed è molto diffusa in Italia: circa il 4-5% della popolazione è
portatrice sana (ospita il virus senza sintomatologia evidente) ed quindi è in grado di
trasmettere la malattia.
L’aver eseguito la vaccinazione per l’epatite B, misura ottimale per la difesa dal contagio,
non esenta l’operatore dal seguire buone pratiche operative per evitare la trasmissione del
virus da cliente a cliente.
Epatite C: come l’epatite B colpisce il fegato ed è di origine virale (HCV). In un’elevata
percentuale di casi (80-85%), l’infezione acuta può cronicizzare e trasformarsi in una
patologia di lunga durata e/o condurre alla cirrosi epatica.
AIDS: la sindrome da immunodeficienza acquisita, meglio conosciuta come AIDS, è una
malattia acuta causata dal virus HIV che attacca alcune cellule di difesa presenti nel sangue
(linfociti) rendendo l’organismo incapace di difendersi dall’aggressione di tutti gli altri
microrganismi. La malattia si evidenzia dopo molto tempo dal contagio (fino a 10 anni).
Tetano: è una malattia infettiva causata da una tossina prodotta dal batterio Clorstridium
Tetani; la tossina agisce sul sistema neuromuscolare causando crisi convulsive dei muscoli e
ipertonia. L'incubazione varia da 3 giorni a 3 settimane e la malattia è letale nei 50% dei
casi.
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Quali precauzioni adottiamo a cautela nostra e della cliente per prevenire la diffusione delle
malattie infettive?
L’ambiente deve essere pulito ed arredato in modo pratico e funzionale con materiali che ne
facilitano la pulizia e la sanificazione.
Tra le misure più importanti per evitare il rischio di danno sulle clienti di un centro estetico, vi è
l’utilizzo, quando necessario, dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): mascherine, guanti,
calzari, lenzuola monouso.
Tutti i prodotti cosmetici, infatti, devono essere conservati in contenitori chiusi e prelevati con
apposite spatole dai contenitori stessi. In particolare, per quanto riguarda le ciprie, le lozioni e le
polveri varie devono essere applicate con batuffoli di cotone sterile.
Ogni materiale deteriorabile (cotone, veline sporche, ecc.) deve essere deposto in un apposito
contenitore (è, infatti, assimilabile ad un rifiuto sanitario).
La biancheria pulita deve essere tenuta in appositi armadi, ben separata da quella sporca, la quale
sarà giornalmente lavata; la biancheria di cabina deve essere cambiata per ogni cliente.
Per quanto riguarda gli strumenti dobbiamo distinguere tra disinfezione e sterilizzazione.
La sterilizzazione consiste nell’eliminazione di tutti i microrganismi (patogeni, non patogeni e
spore) da uno strumento.
La disinfezione consiste nell’eliminazione dei microrganismi patogeni, ossia di quelli in grado di
dare malattia. È da preferire una disinfezione ad alto livello, che sostituisce la sterilizzazione in
autoclave, qualora non sia possibile utilizzarla.
Gli strumenti taglienti non monouso, quali ad esempio gli strumenti per manicure o pedicure
devono essere sterilizzati o disinfettati ad alto livello.
La sterilizzazione con autoclave è il metodo raccomandato in quanto più efficace. Prima
dell’inserimento in autoclave gli strumenti utilizzati vanno sottoposti ad una pulizia e ad una
disinfezione preliminare.
La disinfezione ad alto livello (ad esempio, con composti quaternari dell'ammonio, con
antiossidante) garantisce l’inattivazione di tutti i microrganismi e delle spore batteriche; il
disinfettante deve essere utilizzato nei modi e nei tempi indicati dal produttore sulla confezione.
Gli strumenti elettrici, che potrebbero essere danneggiati se immersi in acqua, vanno strofinati
bene con un panno di cotone pulito e imbevuto di alcol etilico, lasciati asciugare e conservati in
contenitori puliti.
Gli strumenti non monouso che non possono essere sterilizzati in autoclave, possono essere
disinfettati ad alto livello, previa pulizia preliminare. Una volta disinfettati, gli strumenti vanno
sciacquati con acqua, posti ad asciugare su teli monouso e, quindi, riposti in buste monouso
oppure in contenitori disinfettati ad alto livello.
Le apparecchiature a raggi UV, se mantenute continuamente attive, sono utili al mantenimento
delle condizioni di sterilità.
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TIPOLOGIE CUTANEE E TRATTAMENTI VISO
Illustra le diverse tipologie cutanee
e spiega quali linee utilizzi in laboratorio per ciascuna di esse.
La pelle mista: alla vista, la zona “T” ha caratteristiche della pelle grassa, mentre invece, sulle
guance ha le caratteristiche delle pelle secca. Al tatto, si presenta oleosa, fredda, fine e
desquamata.
Linea Balance e Rehydra. Sulla zona “T” andremo ad applicare i prodotti della linea Balance
perché la pelle si presenta grassa; sulle guance, invece, andremo ad applicare i prodotti della linea
Rehydra perché la cute si presenta più secca.
La pelle grassa e acneica: alla vista, il colorito è spento e grigiastro. Al tatto, si presenta oleosa e
irregolare. Si notano la presenza di pori dilatati e comedoni.
I comedoni, chiamati anche punti neri, sono impurità cutanee derivanti dalla dilatazione e
dall’apertura dei punti bianchi o comedoni chiusi: questi ultimi sono costituiti da masse oleose
contenenti sebo, cheratina e talvolta microrganismi che si accumulano all’interno dei follicoli
piliferi.
La pelle grassa, soprattutto in caso di acne, può presentare anche degli arrossamenti.
L'acne è una infiammazione delle ghiandole pilosebacee con papule (lesioni solide, rilevate dalla
superficie cutanea ), pustole (lesioni acneiche più gravi e deturpanti, sono dovute all'azione di
germi e insorgono su pregresse papule), comedoni (o punti bianchi e neri), cisti superficiali,
suppurate (ripiene di pus) e, nei casi più gravi, fistolizzazioni (quando le cisti si uniscono nella
profondità della cute).
Linea Balance: ha un’azione sebo regolatrice ed è adatta a pelli con imperfezioni cutanee (pori
dilatati, acne, lucidità etc.).
La pelle disidratata: alla vista, è secca, il colorito è spento e spesso è desquamata.
Al tatto, è ruvida e screpolata; il colorito è grigiastro.
Linea Rehydra, è ottima per questo tipo di pelle, perché va a reidratare la pelle.
La pelle sensibile: alla vista, si presenta fine e facilmente arrossata, ha un invecchiamento è
precoce. Al tatto, è calda e secca.
Linea Emozioni: quando la pelle è sensibile, le capacità di difesa calano e la pelle risulta molto
reattiva, nei confronti degli agenti esterni, compresi i cosmetici. Per questo motivo, si sceglie una
linea che rispetti la delicatissima fisiologia della pelle.
La pelle con couperose: alla vista, ha rossori sul viso e sul collo, capillari rotti sul naso e sulle
guance. Al tatto, è calda e secca.
Linea Emozioni, con l’obiettivo di attenuare il rossore, pur rispettando la fisiologia cutanea.
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Illustra le linee cosmetiche che utilizzi nei trattamenti viso in laboratorio
ed alcuni dei loro principi attivi
Balance
Bisogna utilizzare questa linea con clienti che hanno la pelle impura, mista e con imperfezioni
cutanea; contrasta l’iper-secrezione di sebo (responsabile dell’aspetto lucido), l’iper-
cheratinizzazione (con comparsa di macchie e di punti neri) e previene l’iper-reattività.
Balance, infatti, svolge diverse azioni cosmetiche: esfoliante, purificante, assorbente, controllo
dell’oleosità, lenitiva ed idratante.
Principi attivi:
• Avocado: svolge un’attività sebo regolatrice
• Ananas sativus: favorisce l’azione cheratolitica, contrastando gli ispessimenti cornei svolge
anche azioni anti-edema.
• Lavandula: è un olio essenziale che ha un effetto purificante.
Rehydra
Bisogna utilizzare questa linea con clienti che hanno una pelle mista (abbinandolo con la linea
Balance) e con clienti che hanno una pelle disidratata, perché la linea Rehydra si occupa di idratare
la pelle.
Principi attivi:
• Acido jaluronico: si occupa mantenere la pelle idratata ed elastica
• Burro di karitè: è nutriente e lenitivo. Migliora la tonicità e mantiene l’elasticità naturale
della pelle.
• Olio di jojoba: ha un’azione protettiva, nutriente e ammorbidente.
Emozioni
Bisogna scegliere questa linea con clienti che hanno la pelle sensibile e con couperose, perché
questi prodotti sono specifici per pelli reattive ed aiutano a riportare la cute nella giusta reattività.
Principi attivi:
• Camellia sinension: svolge azione anti-edematosa, lenitiva, drenante, antiossidante e vaso-
protettiva.
• Estratto biologico di mirtillo: favorisce la permeabilità e l’elasticità delle pareti dei vasi.
• Allantoina: ha proprietà riparatrici dell’epidermide (favorisce la riproduzione cellulare), svolge
un’azione ammorbidente e ha proprietà calmanti.
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RICHIAMI DI ANATOMIA, FISIOLOGIA E PATOLOGIA
DEL SISTEMA CIRCOLATORIO E DEL SISTEMA LINFATICO
Descrivi brevemente il sistema circolatorio
L’apparato cardiocircolatorio è formato dal cuore, dai vasi sanguigni e dal sangue. Il tutto forma un
sistema chiuso, che comprende:
Le arterie: sono dette “vasi in andata” perché trasportano il sangue lontano dal cuore:
- dal cuore ai tessuti (grande circolazione, sangue ricco di ossigeno)
- dal cuore ai polmoni (piccola circolazione, sangue ricco di anidride carbonica).
La parete delle grandi arterie è ricca di fibre muscolari perché deve sopportare elevate pressioni; si
trovano quasi sempre in profondità.
Le vene: sono dette “vasi di ritorno” perché trasportano il sangue verso il cuore:
- dal tessuti al cuore (grande circolazione, sangue ricco di anidride carbonica)
- dai polmoni al cuore (piccola circolazione, sangue ricco di ossigeno).
Le vene hanno pareti più sottili rispetto alle arterie perché devono sopportare pressioni minori.
Presentano delle valvole che regolano la direzione del flusso del sangue.
I capillari: sono i vasi più sottili che permettono gli scambi di sostanze (nutrienti, scorie
metaboliche, ormoni) e gas respiratori.
Descrivi brevemente il sistema linfatico
È un sistema vascolare che provvede al drenaggio dell’eccesso di liquido interstiziale e contribuisce
alla difesa dell’organismo; è un sistema aperto (che termina a fondo cieco nei tessuti) e di solo
ritorno (dai tessuti periferici la linfa torna nella circolazione venosa). Distinguiamo:
I capillari linfatici: favoriscono il drenaggio del liquido interstiziale. Hanno origine a fondo cieco ed
è al loro interno che inizia il percorso della linfa vascolare.
I grossi tronchi linfatici: confluiscono nella grande vena linfatica (a destra) e nel dotto toracico (a
sinistra). Hanno il compito di convogliare la linfa nel sistema venoso.
I linfonodi: piccoli rigonfiamenti tondeggianti che hanno il compito di filtrare la linfa e produrre
linfociti. Le principali stazioni linfonodali si trovano:
- a livello della testa
- a livello del collo
- nella zona ascellare
- nella zona inguinale
- nel cavo popliteo
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Descrivi brevemente le patologie che interessano il sistema circolatorio e il sistema linfatico,
importati nel settore estetico.
Le teleangectasie sono dilatazioni di piccoli vasi ematici (venule, capillari ed arteriole), visibili a
livello cutaneo; si presentano come arborescenze superficiali, dal colorito rosso-bluastro. Le zone
più colpite sono il viso e gli arti inferiori.
La couperose è una lesione cutanea che interessa per lo più il volto; si presenta con chiazze
rossastre conseguenti alla dilatazione dei capillari sanguigni (micro-teleangectasie diffuse).
La rosacea è un disturbo più grave che colpisce la cute del viso (guance, fronte e naso) provocando
papule, pustole e teleangectasie, in seguito all'infiammazione dei follicoli piliferi.
Nei soggetti predisposti, o che passano molto tempo in piedi, sono frequenti:
- sensazione di tensione
- sensazione di pesantezza alle gambe
- formicolii
- dolenza
- crampi notturni
Il sangue può refluire verso il basso, dando origine alla stasi venosa, ovvero un ristagno di sangue
che aumenta la pressione nelle vene. Il primo segnale è il caratteristico gonfiore alle caviglie. Il
ristagno dilata le vene e ne compromette la naturale elasticità, le valvole diventano sempre meno
efficienti (incontinenti) il sangue ristagna: si formano così le vene varicose, dilatazioni anomale e
permanenti delle vene superficiali degli arti inferiori.
L'edema, infine, è un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell'organismo, legato a difficoltà
circolatorie e al mancato riassorbimento dei liquidi da parte del sistema linfatico.
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IL MASSAGGIO
Quali sono gli obiettivi del massaggio?
Massaggio estetico ha l'obiettivo di eliminare gli inestetismi cutanei e sottocutanei e di rallentare
l'invecchiamento della pelle. I benefici, tuttavia, si estendono oltre la pelle e riguardano anche il
tono muscolare, il sistema circolatorio e il sistema neuro-endocrino.
L'azione di questo tipo di massaggio viene normalmente combinata all'utilizzo di prodotti
cosmetici (creme, oli ecc.) specifici.
Quali sono le controindicazioni del massaggio?
Il massaggio è controindicato in caso di:
• allergia nota ad uno dei cosmetici da usare nel massaggio o ad uno dei suoi componenti.
• masse non diagnosticate dal medico
• traumi recenti: fratture, lussazioni, distorsioni, ferite, contusioni, strappi o stiramenti
muscolari: in questi casi, prima di trattare la zona colpita, è bene aspettare la riparazione
del tessuto.
• processi infiammatori acuti di origine traumatica (miositi tendiniti, borsiti) infettiva
(dermatiti piogeniche, micosi, virosi, anche per il pericolo di contagio) o allergica (orticaria,
DAC). È possibile effettuare comunque il massaggio, ma bisogna assolutamente evitare la
zona colpita.
• psoriasi (malattia infiammatoria cronica della pelle).
• gravi flebopatie, come flebiti o trombosi.
• insufficienza cardiaca con edema (accumulo di liquidi negli spazi interstiziali
dell'organismo) agli arti inferiori.
• patologie del sistema nervoso centrale (SNC) a evoluzione spastica (in realtà più
correttamente tale controindicazione è da riferirsi solo a talune manualità, in particolare a
quelle che comportano un aumento del tono muscolare); ictus o epilessia.
• gravi necrosi (per il pericolo di eccesso di eliminazione di sostanze proteiche).
• processi febbrili (per il pericolo di aumento della temperatura locale).
• neoplasie (per il supposto ma non dimostrato pericolo di diffusione linfatica delle
metastasi).
• insufficienza cardiaca o renale, per evitare un afflusso di sangue eccessivo a questi organi,
è bene razionare il trattamento in più giorni.
• ciclo mestruale: è bene evitare il massaggio all’addome, alle cosce, ai glutei e alla zona
lombare e sacrale.
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Quali sono le zone interdette?
Alcuni distretti corporei sono zone interdette al massaggio in quanto il trattamento potrebbe
risultare fastidioso o dannoso. Innanzitutto bisogna fare attenzione a: sterno, clavicola, scapola,
acromion, gomito (zona anteriore e posteriore, l’olecrano), polso, grande trocantere del femore,
cresta iliaca, osso sacro, rotula, cresta tibiale anteriore, malleolo, tendine d'Achille e apofisi
spinosa delle vertebre.
In secondo luogo bisogna evitare tutti i punti di affioramento di organi vascolari, nervosi e linfatici:
cavo popliteo, zona inguinale, cavo ascellare. Infine bisogna evitare di trattare sia gli organi genitali
sia areola mammaria ed i capezzoli e la zona retro-auricolare.
Quali cosmetici utilizzate per effettuare il massaggio in laboratorio?
In laboratorio, per eseguire un massaggio, utilizziamo l'olio della linea People per il massaggio
professionale, ideale per manualità di presa anche prolungate. L'olio ha una texture asciutta ed è
di facile stesura, contiene diversi principi attivi di origine naturale, come l’olio di Marula e l'olio di
Tamanu. Questi attivi svolgono molteplici funzioni, ad esempio:
- anti radicali liberi
- idratante
- nutriente
- rivitalizzante
- anti-infiammatoria ed elasticizzante
Un olio da massaggio è solitamente costituito da una matrice grassa nella quale sono dispersi gli
oli essenziali. Descrivine brevemente le proprietà.
Gli olii essenziali contengono gli aromi in grado conferire alle piante il loro profumo caratteristico.
Le essenze vengono estratte dalle foglie, dai petali, dagli steli e dal legno di molti alberi e piante.
Esistono vari tipi di olii essenziali:
• Rosmarino, timo, salvia e limone: svolgono un’azione benefica sulla pelle atona;
• Eucalipto, lavanda e timo: sono indicati per pelli grasse e impure;
• Lavanda, maggiorana e timo: sono indicati per pelli sottili e per favorire il drenaggio (va
applicato su alcune stazioni linfatiche);
• Malva, calendula e camomilla: sono indicate per pelli delicate;
• Arancio e mandarino: indicato per pelli intossicate.
Cos’è il massaggio linfodrenante?
Il linfodrenaggio è una particolare tecnica di massaggio, che favorisce il drenaggio dei liquidi
linfatici dai tessuti. L'azione meccanica manuale viene esercitata a livello di aree che interessano il
sistema linfatico, allo scopo di facilitare il deflusso dei liquidi ristagnanti. Il linfodrenaggio è una
tecnica sfruttata per combattere gli inestetismi della cellulite.
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LA CELLULITE
Cos’è la cellulite?
La cellulite è nota con i termini medici pannicolopatia edemato-fibrosclerotica e liposclerosi. È un
inestetismo cutaneo complesso, diffuso e di difficile soluzione, causato da un disturbo che
interessa l'ipoderma.
Quali sono gli stadi evolutivi della cellulite?
Si possono individuare tre stadi evolutivi della cellulite:
- Fase edematosa: la cellulite si avverte solo al tatto. In questa fase precoce prevale il ristagno di
liquidi nei tessuti, con gonfiori o edemi, localizzati principalmente intorno alle caviglie, ai
polpacci, alle cosce e alle braccia.
- Fase fibrosa: viene coinvolto il tessuto adiposo. A causa dei liquidi penetrati nei tessuti, le
cellule adipose si distanziano l'una dall'altra e non riescono più a svolgere le loro funzioni
metaboliche. Le fibre elastiche, che rendono la pelle morbida e tesa, vengono compresse dalle
cellule adipose. Le fibre di collagene, che svolgono una funzione di sostegno, degenerano e i
capillari si alterano; si formano dei piccoli noduli e l'epidermide assume l'aspetto "a buccia
d'arancia".
- Fase sclerotica: il tessuto diventa duro al tatto, con la comparsa di noduli di grandi dimensioni;
la superficie cutanea assume il tipico aspetto "a materasso" con avvallamenti e macchie di
colore, è fredda e dolente al tatto.
Quale tipo di cellulite presenta la tua cliente?
- Cellulite dura (compatta) Si osserva nelle persone giovani, dove la cute è ancora elastica e non
ha perso tono. Non varia di aspetto passando dalla stazione eretta a quella distesa. "Pinzando"
la pelle tra le dita, compare la caratteristica granulosità della "buccia d'arancia".
- Cellulite molle (flaccida) È una forma che si sviluppa nel corso degli anni, caratterizzata da
perdita di tono cutaneo e presenza di avvallamenti o buchi in cui il tessuto cellulitico è ricco di
acqua. In posizione eretta le manifestazioni sono ben visibili mentre, in quella distesa,
sembrano scomparire del tutto.
- Cellulite mista È il tipo più diffuso e può essere considerata una manifestazione intermedia tra
le due precedenti; si osserva, quindi, un discreto mantenimento del tono, ma iniziano a
comparire svariati avvallamenti.
- Cellulite con presenza di adiposità rilevante Si osserva un accumulo di grasso diffuso che a
volte tende a nascondere la cellulite, in quanto rende la superficie cutanea più tesa.
- Cellulite linfoedematosa È una cellulite molto infiltrata di liquidi, con edemi e, a volte, con
un'insufficienza venosa o linfatica evidente. Alla palpazione si nota un tessuto spugnoso e una
sensazione di liquido che riempie gli spazi. All'osservazione può rilevarsi un gonfiore diffuso o
concentrato nelle parti basse delle gambe o delle caviglie.
Quali fattori influenzano lo sviluppo della cellulite?
Numerosi sono i fattori alla base del manifestarsi della cellulite; le caratteristiche genetiche (fattori
ereditari), i disturbi circolatori (soprattutto a carico del microcircolo e dei capillari), lo stile di vita
(abbigliamento, sedentarietà, alcool, farmaci, fumo, vizi posturali…) l'alimentazione, i fattori
ormonali (tiroidei, estrogeni, cortisolo e prolattina) e l’assunzione di farmaci (cortisonici o
contraccettivi).
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In che modo agiscono i cosmetici anti-cellulite?
L'azione cosmetologica agisce principalmente su due fronti: sui capillari e sulle cellule adipose,
grazie all'azione di diverse sostanze funzionali.
Per rendere tonica la muscolatura e la parete dei capillari, rilassandoli (vasodilatazione) e
contraendoli (vasocostrizione), si utilizzano "sostanze che riscaldano la pelle o che la raffreddano".
Le sostanze che la riscaldano, provocando vasodilatazione, sono la capsaicina e i nicotinati (come
il nicotinato di metile). Le sostanze che provocano l'effetto opposto, raffreddando la pelle con una
vasocostrizione, sono il mentolo (a dosi elevate induce caldo) e i mentilderivati. L'effetto caldo /
freddo è ottenuto anche con oli essenziali: canfora, arnica, mentolo ed eucaliptolo.
L'escina e l'ederina sono i principi attivi presenti rispettivamente nei semi di ippocastano e nelle
foglie di edera. Tali sostanze svolgono una marcata attività anti-edema e hanno un positivo effetto
sulla fragilità e permeabilità capillare. Altre sostanze di origine vegetale con un’azione positiva sui
capillari sono: il rusco (migliora il tono vascolare), la centella (diminuisce gli edemi), l'uva
(protegge i vasi sanguigni).
Infine, il gambo dell'ananas risulta ricco di bromelina, attiva contro la cellulite, gli edemi di origine
infiammatoria e nella degradazione delle fibre sclerotizzate.
Per agire sulle cellule adipose bisogna scegliere sostanze lipolitiche, in grado di esaltare il
metabolismo del tessuto adiposo e attive sull'adiposità localizzata.
L'attivo con attività lipolitica più impiegato e più conosciuto è la caffeina. Sono utili anche gli
estratti di alcune alghe come la quercia marina (Fucus vesiculosus) contenenti iodio in piccole
quantità che è fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei, in grado di stimolare il
metabolismo lipidico. Bisogna comunque ricordare che i prodotti contenenti iodio andando ad
attivare la tiroide e stimolando quindi il metabolismo sono da evitare in caso di gravidanza e di
problemi alla tiroide stessa.
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Illustra le linee cosmetiche che utilizzi in laboratorio nei trattamenti anticellulite
EUROPA
È un concentrato corpo lenitivo e tonificante per pelli intolleranti.
Ha un texture a rapido assorbimento con azione emolliente e satinante.
È usato, abbinato all’olio People, per un massaggio antistress, rilassante e tonificante con
riattivazione a livello dermico, con manovre profonde atte a stimolare e a migliorare la
circolazione sanguigna.
AFRICA
Ha un’azione d’urto su tessuti con inestetismi della cellulite fibrosa e delle adiposità.
È un concentrato ricco di oli con texture a rapido assorbimento, con azione emolliente e satinante.
Il concentrato Africa abbinato all’Olio People ha un’azione riducente anticellulite; è indicato per un
massaggio riattivante con azione lipolitica, profondo e connettivale rivolto principalmente ad
inestetismi localizzati (cellulite fibrotica e adipe).
ASIA
Ha un’azione d’urto sull’inestetismo della cellulite edematosa; è un concentrato ricco di olio, con
texture a rapido assorbimento con azione emolliente e satinante. Il concentrato Asia, abbinato
all’olio People è indicato per un’azione drenante e rigenerante. Il massaggio prevede movimenti
lunghi, ritmici e armoniosi. Massaggio drenante con azione anticellulite rivolta principalmente
all’equilibrio circolatorio (cellulite edematosa)
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DEPILAZIONE ED EPILAZIONE
Descrivi la struttura del pelo
I peli sono annessi cutanei ricchi di cheratina. Un pelo deriva da un abbozzo epidermico che si
sprofonda nel derma. La sua estremità basale si rigonfia in un bulbo, circondato da una papilla
dermica vascolarizzata. Nel bulbo, distinguiamo una zona centrale, o matrice, ad intensa attività
mitotica, che darà origine al pelo. Le cellule della matrice si moltiplicano, si cheratinizzano e si
dispongono in un cilindro che si allunga dalla base e raggiunge la superficie dell'epidermide. La
radice del pelo è la sua parte basale affondata nel derma al centro di un'invaginazione epidermica,
il follicolo del pelo. Il fusto è la parte libera all'esterno della pelle. Le cellule cheratinizzate che
costituiscono il pelo sono disposte in strati concentrici:
- Il midollo
- La corteccia
- La cuticola
Al pelo è annessa una ghiandola sebacea, la cui secrezione ne lubrifica la superficie e un piccolo
muscolo liscio erettore, la cui contrazione fa drizzare il pelo e facilita l'emissione del sebo.
L'accrescimento di un pelo è dovuto all'attività della sua matrice e prende il nome di fase Anagen.
Relativamente rapido non è però illimitato. Ad eccezione di alcuni casi particolari in cui può
continuare per diversi anni (capigliatura umana) la sua durata è generalmente breve. Alla fase
Anagen, segue la fase Catagen: un periodo di riposo durante il quale la papilla dermica si atrofizza,
il bulbo pilifero acquista forma a clava e si avvicina alla superficie della pelle. Infine, nella fase
telogen, il pelo poi si stacca e cade. Prima della caduta, si è differenziato un nuovo abbozzo dalla
parte inferiore del follicolo del pelo, con bulbo e papilla. Si sviluppa perciò un nuovo pelo che
prende il posto di quello vecchio.
Che differenza c'è tra depilazione e epilazione?
La depilazione è una tecnica in cui si elimina la parte del pelo che emerge dalla cute. È un metodo
rapido e indolore, lo svantaggio è che la ricrescita del pelo è piuttosto rapida. La depilazione,
inoltre, facilita la formazione di peli incarniti.
L'epilazione consiste, invece, nella rimozione di fusti e bulbi piliferi. Questa tecnica non è indolore,
però ha un effetto più duraturo. Lo strumento più utilizzato in ambito estetico è la ceretta.
In presenza di capillari fragili si può effettuare la ceretta?
In presenza di capillari fragili non si può effettuare la ceretta: il calore, infatti, favorisce la fragilità
capillare e può peggiorarne i sintomi.
In caso di ferite e ustioni si può effettuare la ceretta?
In caso di ferite o ustioni è bene non trattare l’area interessata e prestare molta cautela durante
l’intero trattamento.
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Parlami dei peli incarniti e indicane le cause
I peli incarniti rappresentano un fastidioso disagio in cui gli stessi peli - anziché svilupparsi verso
l'esterno seguendo una traiettoria semi-verticale - crescono all'indietro o lateralmente: non
trovando via di fuga verso l'esterno, i peli rimangono intrappolati sottopelle causando
infiammazione e rossore. I peli incarniti si osservano generalmente nelle aree cutanee sottoposte
a continui trattamenti di rasatura (soprattutto) od epilazione (meno frequentemente). Anche se
innocui, i peli incarniti sono spesso motivo di grande disagio e fastidio, e talvolta possono
associarsi a follicolite (infezione dei rispettivi follicoli piliferi).
La principale causa dei peli incarniti risiede in una rasatura impropria o frettolosa. In cima alla lista
dei possibili responsabili spicca il rasoio, seguito dalla ceretta (epilazione "a strappo"): dopo la
rasatura, un follicolo tendenzialmente curvo incoraggia il pelo a "rientrare" nella pelle.
Il taglio della lama crea spigoli piuttosto acuminati sulla punta del pelo, che diviene talmente
affilata da aprirsi una via innaturale "costringendo" il fusto a crescere lateralmente o all'indietro,
incarnandosi in profondità, derivanti appunto dallo strappo della ceretta.
Cosa sono l’irsutismo e l’ipertricosi? In quale caso è bene accertarsi che la cliente abbia sentito il
parere di un medico?
Con il termine di irsutismo si definisce, nella donna, una condizione caratterizzata da un eccessivo
accrescimento pilifero in zone normalmente glabre: viso (guance, mento, labbro superiore), torace
(zone intorno all'areola del capezzolo), addome, glutei, faccia interna delle cosce, ombelico ecc.
Quando l'aumento dei peli assume una disposizione nettamente maschile e si associa ad altri
disturbi come alterazioni del ciclo mestruale, modificazioni della voce, aumento delle masse
muscolari ed alterata disposizione dei depositi di grasso in sedi tipicamente maschili (addominale
soprattutto), si parla di virilizzazione. Questa, è generalmente dovuta a tumori che producono
ormoni maschili, soprattutto a carico dell'ovaio o del surrene, od ad altre malattie del surrene.
Per questo motivo, l’estetista deve accertarsi che la cliente abbia sentito il parere di un medico,
prime di eseguire il trattamento.
L'ipertricosi, che è l'alterazione dell'accrescimento pilifero più frequente, consiste in un aumento
diffuso della pelosità in zone già normalmente ricoperte di peli. Essa non è androgeno dipendente;
per lo più è legata alla razza ed alla familiarità. Talora è presente in alcuni momenti della vita come
pubertà, menopausa e gravidanza.
Qual è la funzione del borotalco?
Talvolta la pelle può essere sudata, quindi, applichiamo il borotalco per asciugarla, così poi la cera
avrà maggiore aderenza.
Perché si utilizza l'olio dopo cera?
Utilizziamo l'olio dopo cera per togliere i residui di cera rimasti, per idratare la pelle e per lenire il
rossore (azione dovuta, ad esempio, al mentolo).
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Una cliente presenta numerosi e vistosi peli che partono sopra un neo posto sul viso, come
elimini i peli posti sopra un neo?
I nei sono di vario genere e comunque tutti molto delicati, pertanto va evitato qualsiasi contatto,
l’unico e solo modo consentito è tagliarli alla base con le forbicine, infatti se il neo viene
traumatizzato può aumentare di dimensione.
Una cliente chiede di eliminare i peli presenti sotto le ascelle, spiegale perché si tratta di una
zona particolarmente delicata.
Si tratta di una zona delicata perché ricca di linfonodi, che non vanno stimolati. Un trauma
meccanico come la ceretta può causare un ingrossamento linfonodale.
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LA MANICURE E LA PEDICURE
Descrivi la struttura anatomica della mano
Le mani costituiscono la parte terminale degli arti superiori. Sono formate da un complesso
sistema di ossa, muscoli, legamenti, tendini, arterie, vene e terminazioni nervose.
Lo scheletro di ogni mano è costituito da 27 ossa.
Le ossa della mano sono divise in 3 gruppi. Il carpo, cioè il polso.
Poi ci sono il palmo e il dorso, che formano il metacarpo. Da qui partono le falangi, le ossa delle
dita. Le ossa del carpo sono 8 e articolano la mano all’avambraccio. L’articolazione del carpo è
particolarmente mobile.
Le ossa del metacarpo sono 5 e sono articolate a raggiera nel carpo. In questo caso le articolazioni
sono meno mobili, ma consentono per esempio al palmo di incavarsi.
Da ciascun osso del metacarpo si snoda un dito. Ogni dito è composto da 3 ossa, ad eccezione del
pollice che ne presenta solo 2.
La segmentazione in più parti permette alle dita di flettersi, chiudersi e distendersi conferendo alla
mano forme diverse.
L’essere umano è in grado di congiungere il pollice con tutte le altre dita della mano, è dotato cioè
di pollice opponibile.
La mano è dotata di muscoli e tendini che permettono alle dita di muoversi indipendentemente
l’una dall’altra. Muscoli e tendini si distinguono in 2 grandi gruppi: i flessori, che fanno piegare le
dita, e gli estensori, che le distendono. Tutte le fasce muscolari delle dita si uniscono verso il polso
formando i due rigonfiamenti alla base del palmo. L’attività delle mani non è caratterizzata solo
dalla forza, ma anche da una grande precisione e dal controllo di ogni movimento.
La mano, infatti, è una delle zone più sensibili del corpo umano. È dotata di numerose terminazioni
nervose nel palmo e soprattutto sui polpastrelli delle dita.
Quali sono le patologie che più frequentemente colpiscono la mano di una lavoratrice del
settore estetico? Come si possono prevenire?
Le mani dell’estetista sono sempre in movimento e sono in costante contatto con diverse sostanze
chimiche. Questo le espone a patologie osseo-articolari, dermatiti da contatto ed infezioni.
Le problematiche osseo-articolari riguardano stati infiammatori dolorosi sia a carico delle dita sia
a carico dell’articolazione del polso; ad esempio, il tunnel carpale, che è un’infiammazione del
nervo mediano. Sono dovute ai continui movimenti ripetitivi a carico della mano e si prevengono
utilizzando attrezzi ergonomici e cercando di variare il più possibile le mansioni lavorative.
Le dermatiti da contatto sono, invece, legate al costante uso di cosmetici e possono essere sia di
natura allergica sia di natura irritativa. Si prevengono avendo cura delle proprie mani, lavandole ed
asciugandole bene e proteggendole con creme adeguate.
Le infezioni, invece, sono prevalentemente di natura virale (verruche) o fungina (micosi); si
prevengono con l’uso dei DPI.
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Descrivi l’unghia e la sua struttura
Le unghie sono produzioni cornee dell'epidermide, poste sulla faccia dorsale delle ultime falangi
delle dita di mani e piedi.
Le unghie contribuiscono alla precisione manipolativa della mano. Grazie unghie, ad esempio,
riusciamo a manipolare oggetti molto piccoli, come uno spillo. Le unghie, inoltre, conferiscono alla
punta delle dita una maggiore sensibilità, grazie alla ricca innervazione del letto ungueale. Infine,
tali strutture fungono da vere e proprie placche protettive dell'estremità digitale.
La parte della lamina inserita nell'epidermide è chiamata radice.
Nella radice ci sono le cellule della matrice che, proliferando velocemente, consentono la crescita
della lamina ungueale.
La lunula è una chiazza biancastra di forma semilunare, presente alla base della lamina. Tale
colore è probabilmente dovuto al maggiore spessore dell'unghia, che impedisce al sangue di
trasparire, come invece succede nelle altre parti rosate.
Il corpo è la parte più evidente dell'unghia.
Il margine libero, invece, è la parte della lamina che si stacca dal letto ungueale.
Da cosa dipende la crescita dell’unghia?
In condizioni normali la crescita è compresa tra 0,1 e 1 mm al giorno; le unghie delle mani
crescono più in fretta di quelle dei piedi; rispetto alle altre dita, quelle dei pollici godono di una
crescita più rapida. Infine, la proliferazione risente di un influsso quotidiano e stagionale, che fa
crescere maggiormente le unghie di giorno e d'estate. Anche alcune condizioni patologiche ne
possono influenzare la crescita.
Quali problematiche può presentare un’unghia?
Le anomalie ungueali riguardano tutte le alterazioni che avvengono a livello della lamina ungueale
e si distinguono in:
- anomalie di forma: un esempio è l'onicogrifosi, un'anomalia caratterizzata da una crescita
asimmetrica dell'unghia. La lamina ungueale si presenta ispessita e deformata; è una
condizione comune nei soggetti anziani o una conseguenza di microtraumi associati all'uso di
tacchi alti.
- anomalie di consistenza: riguardano la fragilità o la scarsa durezza della lamina ungueale.
L'onicolisi ne è un esempio. Consiste nello scollamento della lamina dal letto ungueale; la
causa possono essere molteplici: patologie sistemiche, psoriasi, terapie farmacologiche o uso
di detergenti aggressivi.
- anomalie di colore: la leuconichia è una tipica anomalia del colore in cui l'unghia si presenta
biancastra a causa di un'alterata cheratinizzazione della lamina. Le unghie gialle, invece, se
associate a onicolisi, possono esser indice di problemi bronco-polmonari.
- anomalie di superficie: le onicorressi sono striature longitudinali presenti nella lamina e
associate all'età o a infezioni dell'unghia.
Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com
Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 27
Le patologie tiroidee alterano la struttura dell’unghia?
Nell'ipertiroidismo le unghie si presentano fragili e sono caratterizzate dalla presenza di strie
longitudinali e possono anche assumere una tipica concavità “a cucchiaio”.
Nell'ipotiroidismo le unghie si presentano fragili e sottili, con solchi sia longitudinali che trasversali.
Cos’è l’onicofagia?
L’onicofagia è il vizio di morsicarsi la parte libera dell’unghia. Spesso il letto ungueale risulta
scoperto, facilitando lo sviluppo di infezioni
Cos’è l’onicomicosi?
L’onicomicosi è un’infezione dell’unghia dovuta ai funghi.
In che modo i cosmetici utilizzati nella manicure o nella pedicure possono favorire l’insorgere di
problematiche dermatologiche?
Negli smalti i principali ingredienti responsabili di dermatiti allergiche sono i solventi (acetato di
butile o acetato di etile) e le resine (tosilamide-formaldeide), che conferiscono adesività,
resistenza e brillantezza allo smalto. Le resine, in particolare, causano dermatiti allergiche da
contatto che non colpiscono le unghie (impermeabili all'allergene), ma la zona periungueale, il
viso, il collo e soprattutto le palpebre. entrambi i solventi sono responsabili dermatiti allergiche.
Anche i solventi, utilizzati per rimuovere lo smalto, possono causare dermatiti da contatto:
l'acetone, l'acetato di butile o di etile, gli alcoli della lanolina, infatti, sono sostanze irritanti che,
usate a concentrazioni elevate, sono causa frequente di dermatiti allergiche. Essi, inoltre, possono
irritare e seccare la lamina ungueale e la cute circostante. Oggi il principale componente delle colle
per unghie è l'etil-cianoacrilato responsabile di alcune reazioni allergiche; si manifestano con grave
onicodistrofia (crescita anomala con rotture e fessurazioni longitudinali), eczema ectopico, più
raramente con onicolisi e parestesia.
Se una cliente ha soffre di problematiche respiratorie, a quali ingredienti devi fare attenzione
nell’esecuzione della manicure e della pedicure?
Il rischio di irritazione delle prime vie aeree, è legato alla presenza di formaldeide negli smalti. Si
tratta di un gas irritante che, assorbito per via respiratoria, può causare serie irritazioni a carico
delle mucose ed asma bronchiale. I solventi, infine, contengono acetone, un componente irritante
per le vie aeree.
Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com
Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 28
Descrivi la struttura anatomica del piede
I piedi hanno il compito di sostenere il corpo umano e ne permettono il movimento.
Lo scheletro del piede è composto da 26 ossa, divisa in 3 parti:
- 7 ossa del tarso
- 5 ossa del metatarso
- 14 ossa che compongono le 5 dita
Tarso e metatarso si articolano fra di loro per formare le concavità del piede. L’ osso più grande è il
calcagno, il corpo appoggia su di esso e sul 1° e sul 5° osso.
Queste tre ossa formano gli archi plantari:
- 1° arco: unisce il calcagno con il primo osso del metatarso
- 2° arco: parte dal calcagno e arriva al 5° osso del metatarso
- 3° arco: è situato tra le due ossa metatarsiche.
Gli archi plantari servono a aiutare il piede a sostenere il peso del corpo. Nel piede piatto, le
arcate plantari sono poco accentuate o assenti: margine interno del piede tende ad abbassarsi fino
a toccare il suolo.
Chiediamo al cliente o alla cliente se soffre di diabete?
Si, perché in caso di tagli (ad esempio durante il pedicure) il cliente non cicatrizza facilmente; in
caso di piede diabetico i tessuti sono poco irrorati, quindi i tagli non si cicatrizzano, le infezioni non
sono facilmente combattute dalle difese naturali dell’organismo ed un semplice taglio può portare
alla necrosi, cioè alla morte dei tessuti, un’ infezione può estendersi gradatamente (e non sempre
lentamente) a parti sempre maggiori del piede.
Cos’è il piede d’atleta? Come ti comporti se la cliente presenta questa problematica?
Il piede d'atleta (Tinea Pedis o tigna del piede) è una micosi contagiosa.
La micosi del piede colpisce frequentemente gli atleti e soprattutto coloro che frequentano centri
sportivi pubblici con clima caldo-umido (piscine, palestre, docce ecc.). La trasmissione della
malattia avviene, infatti, per contatto grazie a piccoli frammenti di pelle che si staccano dal
malato e si disperdono nell'ambiente. Tale contagio può essere diretto ma anche indiretto per
esempio per presa di contatto con docce, pedane, pavimenti o altri oggetti utilizzati da persone
colpite da micosi.
I sintomi del piede d'atleta sono molteplici. Negli stadi iniziali l'infezione interessa l'area compresa
tra le dita del piede (in genere fra terzo e quarto dito o fra quarto e quinto dito) e successivamente
si può estendere alla pianta al dorso ed alle unghie con tendenza alla cronicità.
L'estetista deve consigliare alla cliente di rivolgersi al medico e non esegue il trattamento.
Cos’è l’alluce valgo?
L'alluce valgo è una deformazione del primo dito del piede, che appare deviato lateralmente verso
le altre dita. Il sintomo principale dell'alluce valgo consiste nella presenza di dolore, che riflette un
cambiamento nell'anatomia del piede. Se l'alluce valgo viene trascurato, tende progressivamente
a peggiorare: per questo motivo l'estetista deve consigliare alla cliente di rivolgersi al medico.
Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com
Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 29
Le nostre fonti
Siti internet:
- http://glossario.paginemediche.it/
- http://unionedelleimpresedinapoli.it/admin/iniziative/diario_estetica.pdf
- http://www.ass3.sanita.fvg.it/
- http://www.cosmesicura.org/
- http://www.farmacoecura.it/
- http://www.frareg.com/
- http://www.igienesullavoro.it
- http://www.my-personaltrainer.it/
- http://www.ovo.com/
- http://www.treccani.it/
Libri in adozione:
- CULTURA SCIENTIFICA E TECNICA PROFESSIONALE PER L'ESTETISTA - San Marco Editore
- IGIENE, ANATOMIA E FISIOLOGIA - San Marco Editore
- LA DERMATOLOGIA - San Marco Editore
Appunti e dispense forniti dall'insegnante
Schede tecniche dei cosmetici utilizzati in laboratorio http://en.vagheggi.com/

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  • 2. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 2 DOMANDE DI CARATTERE GENERALE Quali sono gli strati della pelle? La pelle è formata dall’epidermide costituente la parte superficiale, dal derma separato dall’epidermide dalla membrana basale e dall’ipoderma o tessuto adiposo collocato sotto il derma. L’epidermide è, quindi, un tessuto epiteliale di rivestimento ed è formata da vari tipi di cellule. Il tipo principale è quello dei cheratinociti: essi si riproducono nello strato basale (la parte più profonda) e risalgono in circa 28 giorni verso la superficie, trasformandosi in lamelle cornee (citomorfosi cornea). L’epidermide è priva di circolazione venosa ed arteriosa; lo stato basale riceve il nutrimento dal derma. Il derma o tessuto connettivale è costituito da varie cellule tra cui vi sono anche i fibroblasti che producono tra l’altro il collagene e la sostanza fondamentale. È ricco di vascolarizzazione e terminazioni nervose. Nell’ipoderma le cellule e le terminazioni nervose sono in minore quantità mentre è abbondante La vascolarizzazione. Sotto l’ ipoderma vi sono i muscoli. Su quale strato l’estetista agisce? Sull’epidermide, ovvero lo strato più superficiale. Che cos’è il pH? Il pH è una scala che valori compresi tra 0 (acido forte) e 14 (base forte). Al valore intermedio di 7 corrisponde la condizione di neutralità. Come si misura il pH? Il pH può essere misurato sfruttando la capacità di alcune sostanze (dette indicatori). Molto spesso Gli indicatori si usano anche supportati su strisce di carta (le cosiddette “cartine tornasole”), che cambiano colore quando vengono immerse in sostanze acide o basiche. L’esempio più Comune è quello delle “cartine di tornasole“, di colore rosa / rosso in ambiente acido e azzurro / blu in ambiente alcalino. A cosa serve conoscere il pH della pelle e dei cosmetici? Per poter applicare creme e cosmetici adeguati al pH della nostra pelle, che non vadano ad alterarne l’equilibrio. Qual è il pH della pelle? Il pH della pelle è acido è si mantiene tra 4.2 e 5.6. Acne, allergie e altri problemi della pelle peggiorano quando la pelle diventa più alcalina.
  • 3. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 3 Cos’è la melanina? La melanina è un pigmento di colore marrone per la pelle ed i capelli. Viene sintetizzata da una speciale cellula chiamata melanocita. La melanina protegge la pelle da danni derivanti dal sole. Cos’è un nevo? Il nevo, che nel linguaggio popolare viene chiamato neo, identifica una macchia pigmentata o un'anomalia della pelle. Il nevo è sempre una manifestazione cutanea benigna e può svilupparsi da differenti componenti della cute: cellule dell'epidermide, alcune cellule che costituiscono il derma e infine da una proliferazione di melanociti. Cosa sono le discromie cutanee? Le discromie cutanee sono modificazioni del normale colore della pelle. Queste alterazioni, che possono essere localizzate o generalizzate, sono tipicamente dovute a un eccesso o a un difetto di melanina. L'ipercromia si osserva quando la pigmentazione aumenta di intensità (la pelle appare di colore anormalmente scuro); ne sono un esempio le lentiggini, le efelidi e il cloasma gravidico. Al contrario, si parla di ipocromia quando il pigmento è ridotto o assente (la pelle è più chiara rispetto alla norma). Le ipopigmentazioni si manifestano, ad esempio, nella vitiligine o nell'albinismo. - Lentiggini: sono macchie cutanee regolari di forma tondeggiante, lisce al tatto, il cui colore risulta leggermente più scuro della tonalità della pelle, variando dal marroncino al giallo- arancione. Possono apparire in alcune aree precise (normalmente figurano sulla pelle del viso e sulle zone maggiormente esposte al sole), oppure spuntare su tutto il corpo (distribuzione generalizzata). - Efelidi: si presentano come macchioline rosso-brunastre, più chiare delle lentiggini; possono presentare forme diverse. Solitamente, le efelidi compaiono sul volto (fronte, naso, zigomi), sul collo, sul decolleté e sul torace, mentre non si presentano a livello delle mucose. A differenza delle lentiggini, le efelidi sono molto sensibili alle radiazioni solari: infatti, risentono del cambio di stagione e sono più accentuate ed evidenti in caso di esposizione al sole. - Cloasma gravidico: la cute assume un aspetto maculato, in cui le chiazze marroncine sono molto evidenti: il viso, in genere, è la zona maggiormente interessata. - Vitiligine: rappresenta una malattia non contagiosa della pelle, in cui i melanociti non sono più in grado di svolgere correttamente la loro funzione. La pelle si caratterizza per la presenza di macchie bianche, asimmetriche, con contorni più scuri ed irregolari, che diffondono in tutto il corpo o restano circoscritte in alcune aree. - Albinismo: patologia genetica congenita nella quale la melanina, responsabile del colore della pelle, dei capelli e degli occhi, è assente.
  • 4. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 4 Cos’è la flora batterica cutanea residente? La nostra cute è colonizzata dalla flora batterica residente, composta da microrganismi che proteggono la nostra pelle dalle infezioni. La flora batterica residente, infatti, ci difende dai batteri patogeni con i quali, inevitabilmente, entriamo a contatto ogni giorno. A questo proposito, non bisogna dimenticare che anche l’integrità della pelle è importante: attraverso le lesioni, infatti, i batteri patogeni riescono a penetrare in profondità e a innescare processi infettivi. La presenta di batteri è maggiore nelle pieghe cutanee e nelle zone ricoperte da peli (zona ascellare, cavo ombelicale, zone genitali, spazi interdigitali). Il pH fisiologico della nostra pelle favorisce la proliferazione della flora batterica residente a svantaggio di quella patogena. Cos’è il film idro-acido-lipidico? È un’emulsione di sudore e sebo, costituisce un velo protettivo che ricopre tutto il corpo. Questo velo è formato dai lipidi prodotti dalle ghiandole sebacee (principalmente trigliceridi), dal sudore eccrino e dall'acqua del flusso trans-epidermico La funzione del film idrolipidico è quella di proteggere la pelle e impermeabilizzarla, evitando la perdita eccessiva di acqua. Se questa protezione naturale viene rimossa spesso, a causa di trattamenti aggressivi, la pelle è maggiormente soggetta a dermatiti ed infezioni. Cos’è il fattore di idratazione naturale? È una miscela di sostanze idrofile che impregnano lo strato corneo compatto, generate dal processo di citomorfosi cornea. Il suo compito è quello di mantenere integro lo strato corneo, garantendo alla pelle protezione, flessibilità e resistenza alla rottura. Una belle secca, non idratata, infatti, è meno elastica, meno flessibile e maggiormente soggetta a traumi. Cos’è il flusso transepidermico di acqua? È un fenomeno fisiologico che, interessa gli strati epidermici; essi, trasferiscono acqua dal derma allo strato corneo. È importante perché, se la barriera lipidica è danneggiata, il flusso di vapore acqueo non è trattenuto e quindi, automaticamente, viene perso verso l'esterno, determinando disidratazione. il flusso transepidermico aumenta quando la temperatura è elevata ed in condizioni di scarsa umidità. Se l'acqua non viene reintegrata, la pelle diventa secca e arida. Cosa si intende per idratazione cutanea? Per idratazione cutanea si intende il contenuto idrico totale della pelle. L'idratazione profonda riguarda il contenuto di acqua del derma e dell'epidermide vitale. Con l’invecchiamento l’idratazione profonda diminuisce sensibilmente. L'idratazione superficiale riguarda, invece, il contenuto di acqua dello stato corneo. Esso è influenzato da fattori endogeni (diabete, patologie cutanee, fumo, squilibri alimentari) ed esogeni (agenti atmosferici, agenti chimici, depilazione, ecc.).
  • 5. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 5 Prima di fare un trattamento elaboriamo una scheda cliente, di cosa si tratta? La scheda cliente è un documento importante e deve essere redatta chiaramente e con attenzione. L’estetista non deve intraprendere nessun trattamento professionale, senza l’acquisizione di informazioni concernenti lo stato di salute della cliente. In particolare è bene accertarsi di: patologie in atto, farmaci assunti ed eventuali dichiarazioni mediche. La scheda cliente deve, inoltre, indicare le attività professionali praticate in istituto (trattamenti, cosmetici acquistati, massaggi, etc.) Nel rendere noti alla cliente eventuali problematiche rilevate durante il trattamento professionale, l’estetista dovrà astenersi dall’esprimere valutazioni che siano di competenza di altre figure professionali, ma potrà consigliare alla cliente di rivolgersi ad altri professionisti (allergologo, dermatologo, podologo, ecc.).
  • 6. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 6 MALATTIE PROFESSIONALI E MALATTIE A RISCHIO NEL SETTORE DELL’ESTETICA Esistono malattie professionali e malattie a rischio nel campo dell’estetica. Fai qualche esempio. Le malattie professionali, come dice la parola, sono legate strettamente alla professione. Una cattiva postura, le lunghe ore passate in piedi ed i movimenti ripetuti durante i trattamenti, possono favorire l’insorgenza di varici o problematiche osseo-articolari alla schiena ed agli arti. È importante non dimenticare che anche il costante contatto con i prodotti chimici espone l’estetista a patologie professionali; queste possono interessare la pelle (dermatiti da contatto o orticaria) o l’apparato respiratorio (asma o rinite). Infine, è possibile contrarre patologie infettive tramite il contatto diretto (infezioni batteriche, virali o fungine), a causa di un contatto ematico (epatite B, epatite C e AIDS) o a causa dell’uso di biancheria sporca (parassitosi, come pediculosi o scabbia). Descrivi le principali patologie legate alla postura scorretta o ai movimenti ripetitivi adottati durante l’esecuzione dei trattamenti (Rischio posturale) Il rischio posturale nel settore estetico è dovuto principalmente: - a posture incongrue assunte durante le diverse fasi dell'attività lavorativa - al mantenimento della posizione eretta per periodi prolungati Queste condizioni possono provocare: - patologie del rachide cervicale e dorso-lombare - sintomi dolorosi all'articolazione del polso e/o della spalla - contratture muscolari dolorose - comparsa di varici, o peggiorare la patologia in chi ne è già affetto. Alcuni accorgimenti per prevenire il rischio posturale: - Utilizzare di attrezzi maggiormente ergonomici, con rivestimenti che garantiscano una presa migliore e di dimensioni adeguate alla grandezza della mano. - Effettuare interventi di carattere organizzativo, attraverso la rotazione dei compiti, l'inserimento di adeguate pause nel turno lavorativo e nella adeguata distribuzione degli appuntamenti nell'arco della settimana. - Dovendo passare molto tempo in piedi portare sempre scarpe comode e anatomiche (con plantare e tacco di pochi centimetri).
  • 7. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 7 Descrivi le principali patologie legate all’uso dei cosmetici (Rischio chimico) La dermatite allergica da contatto è provocata dal contatto cutaneo con una sostanza verso la quale si è sviluppata una sensibilizzazione da contatto; si ripresenta ogni volta che la cute torna a contatto con quella sostanza. La dermatite / eczema si ripresenta ogni volta che si ritorna in contatto con la sostanza verso la quale si è sviluppata la sensibilizzazione (allergia) da contatto. Le manifestazioni cutanee possono estendersi oltre la zona di iniziale contatto con la sostanza in causa. Anche piccolissime quantità di sostanza possono essere sufficienti a scatenare l'eczema / dermatite. La dermatite irritativa da contatto è provocata dal contatto cutaneo con una sostanza irritante, che determina un danno solo nella sede del contatto. Nelle dermatiti immediate si assiste ad una subitanea irritazione della cute: sono dovute ad un singolo contatto con l’agente irritante o a più contatti di breve durata. Nelle dermatiti iterative, al contrario, non si assiste a irritazioni immediate, ma si ha un effetto irritante progressivo solo dopo ripetute applicazioni del prodotto. Le mani rappresentano la sede più frequentemente colpita. L’orticaria da contatto si manifesta entro i primi 30 minuti dal contatto della cute con un agente sensibilizzante; i sintomi più evidenti sono la comparsa di pomfi e il prurito. L’orticaria da contatto può essere provocata da diverse sostanze, come: oli essenziali, conservanti (acido benzoico), bromelina e lattice (presente nei guanti). Le fotodermatiti sono delle patologie cutanee che si verificano a seguito dell’esposizione al sole, se sulla pelle è stato applicato un cosmetico sensibilizzante. Anche l’assunzione di alcuni farmaci, e la successiva esposizione al sole, possono portare gli stessi sintomi. Si possono distinguere due tipi di fotodermatiti: REAZIONE FOTOALLERGICA REAZIONE FOTOTOSSICA Si manifesta nell’arco di alcune ore con una reazione lieve, simile ad un eczema. Si manifesta dopo in breve periodo, con una reazione di forte intensità, simile ad un’ustione Si manifesta nelle sedi di contatto con il cosmetico ed esposte al sole, ma anche in altre zone del corpo. Si manifesta nelle sedi di contatto con il cosmetico ed esposte al sole. Il sintomo principale è il PRURITO. Il sintomo principale è il BRUCIORE. Tra le sostanze responsabili ci sono il latte di fico e l’olio di bergamotto. Se si utilizzano cosmetici che contengono queste sostanze, è bene consigliare alla cliente di non esporsi al sole.
  • 8. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 8 L’utilizzo di cosmetici in forma di polvere (ad esempio, cosmetici da trucco) o contenenti sostanze particolarmente volatili, rende gli operatori del benessere maggiormente esposti a problematiche respiratorie. La rinite professionale è un’ostruzione nasale reversibile scatenata da agenti sensibilizzanti. L’asma bronchiale professionale, invece, è una malattia respiratoria caratterizzata dall’ostruzione delle vie aeree e/o da una iper-responsività delle vie aeree, causata dall’inalazione di agenti sensibilizzanti. In ambito estetico, il rischio di irritazione delle prime vie aeree è principalmente legato all’uso di smalti e solventi per unghie. Gli smalti, infatti, possono contenere formaldeide, un gas irritante che, assorbito per via respiratoria, può causare serie irritazioni a carico delle mucose ed asma bronchiale. I solventi, invece, contengono acetone, un componente irritante per le vie aeree superiori e per la cute. Altri componenti cosmetici che possono scatenare un’asma allergica o irritazioni dell’apparato respiratorio sono i gel ed i composti cremosi abrasivi utilizzati per effettuare un peeling. La cliente non si ricorda se allergico o meno ad una componente di un prodotto, cosa facciamo? Effettuiamo un test per una prova. Dopo aver ben pulito la superficie della pelle procediamo ad applicare una piccolissima quantità di prodotto da testare dietro l’orecchio o all’interno dell’avambraccio, parti, quest’ultime, più sensibili ma anche nascoste, ovvero che favoriscono un veloce assorbimento del prodotto e in caso di reazione non deturpino o rechino danno alla cliente. Quanto tempo bisogna attendere? Da un minimo di 24 ore ad un massimo di 48 ore, poiché il prodotto deve penetrare ed essere l’assorbito dalla pelle, pertanto la parte verrà coperta con cura da una garza o cerotto e la cliente sarà invitata a tornare tra le 24/48ore per verificare la presenza di rossori o gonfiori. Attenzione: una reazione allergica non si vede mai subito dopo l’applicazione del cosmetico, a meno che la cliente non abbia uno shock anafilattico.
  • 9. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 9 Descrivi le principali patologie infettive professionali (Rischio infettivo / biologico) I possibili rischi per la salute sono correlati al contatto: • Con prodotti cosmetici contaminati da microrganismi patogeni: infezioni batteriche. • Con la cute infetta: infezioni batteriche, virosi, micosi, parassitosi. • Con strumenti, attrezzature e/o indumenti contaminati: infezioni batteriche, virosi, micosi, parassitosi. Infezioni batteriche: sono provocate da batteri, abitualmente presenti sulla cute, che penetrano in essa attraverso microlesioni. La trasmissione può avvenire per contatto diretto o indiretto (attraverso, ad esempio, uno strumento contaminato, in caso di ferita accidentale, o un cosmetico non microbiologicamente puro). Virosi: colpiscono specificamente la cute dell’uomo. La trasmissione è favorita dall’umidità e quindi dall’utilizzo di saune, vasche idromassaggio, docce comuni, oltre che dalla condivisione di asciugamani, accappatoi, ciabatte, ecc. Le più note e diffuse virosi cutanee sono le verruche. Verruche comuni. Evidenziabile di solito sulle dita, sulle mani, sulle ginocchia e sui gomiti, la verruca comune è una piccola escrescenza dura, di forma arrotondata e solitamente di colore grigiastro marroncino. Ha una superficie ruvida che assomiglia vagamente al cavolfiore e al suo interno presenta dei puntini neri. Verruche piane. Di solito sono della grandezza di una capocchia di spillo; sono più lisce rispetto agli altri tipi di verruche e la loro sommità è piatta. Le verruche piane possono essere di colore rosa, marroncino o giallastro. Nella maggior parte dei bambini che ne sono colpiti le verruche piane compaiono sul viso, ma possono anche manifestarsi sulle braccia, sulle ginocchia o sulle mani e possono comparire a grappoli. Verruche plantari. Compaiono sulla pianta del piede e possono essere estremamente fastidiose, proprio come se si camminasse su una pietruzza. Verruche filiformi. Hanno una forma allungata, di solito sono dello stesso colore della pelle e spesso si formano all’interno o nelle vicinanze della bocca, degli occhi o del naso.
  • 10. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 10 Micosi: sono causate da funghi microscopici che infettano i tessuti superficiali (cute o unghie). Si trasmettono per contatto diretto cutaneo con persone malate e indirettamente tramite biancheria, indumenti, strumenti professionali. La più nota è la micosi causata dalla candida; si localizza principalmente nelle zone calde e umide del corpo. Altre micosi, invece, prediligono le aree seborroiche. L’onicomicosi, cioè una micosi delle unghie, si verifica quando un fungo infetta una o più unghie. L’onicomicosi può manifestarsi come macchia biancastra o giallastra sotto la punta delle unghie delle mani o dei piedi. Quando il fungo si diffonde più in profondità sotto l’unghia, può far macchiare e ispessire le unghie e farle sbriciolare ai lati, tutti problemi brutti a vedersi e potenzialmente dolorosi. Parassitosi: sono malattie della pelle causate da insetti (pulci, cimici, pidocchi, acari) che vi trovano rifugio e nutrizione. Le più comuni sono le pediculosi e la scabbia. Si trasmettono per contatto diretto oppure per via indiretta attraverso il contatto con gli indumenti e gli effetti personali. La pediculosi è un'infestazione molto comune provocata dai pidocchi, piccoli parassiti di colore bianco-grigiastro che vivono solo sull'uomo e ne succhiano il sangue. Sono di dimensioni ridotte (da uno a tre millimetri) e depongono le uova attaccandole al fusto dei capelli o dei peli, sui quali si muovono facilmente grazie agli uncini posti sulle zampe. La scabbia è un’infezione della pelle; il principale sintomo è la formazione di piccole protuberanze dolorose e vesciche dovute ad acari microscopici, in grado di annidarsi nello strato superficiale della pelle per deporre le uova.
  • 11. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 11 I potenziali rischi per la salute specificamente connessi a punture con aghi o tagli accidentali con strumenti I contaminati sono rappresentati dalle infezioni a trasmissione ematica (epatite B, epatite C, AIDS). Esiste il vaccino solo per l’epatite B. Tutte le ferite, anche le più piccole, possono inoltre esporre al rischio di contrarre il tetano. La vaccinazione anti-tetanica va rinnovata ogni 10 anni. Epatite B: malattia estremamente contagiosa che colpisce il fegato. È causata da un virus (HBV) ed è molto diffusa in Italia: circa il 4-5% della popolazione è portatrice sana (ospita il virus senza sintomatologia evidente) ed quindi è in grado di trasmettere la malattia. L’aver eseguito la vaccinazione per l’epatite B, misura ottimale per la difesa dal contagio, non esenta l’operatore dal seguire buone pratiche operative per evitare la trasmissione del virus da cliente a cliente. Epatite C: come l’epatite B colpisce il fegato ed è di origine virale (HCV). In un’elevata percentuale di casi (80-85%), l’infezione acuta può cronicizzare e trasformarsi in una patologia di lunga durata e/o condurre alla cirrosi epatica. AIDS: la sindrome da immunodeficienza acquisita, meglio conosciuta come AIDS, è una malattia acuta causata dal virus HIV che attacca alcune cellule di difesa presenti nel sangue (linfociti) rendendo l’organismo incapace di difendersi dall’aggressione di tutti gli altri microrganismi. La malattia si evidenzia dopo molto tempo dal contagio (fino a 10 anni). Tetano: è una malattia infettiva causata da una tossina prodotta dal batterio Clorstridium Tetani; la tossina agisce sul sistema neuromuscolare causando crisi convulsive dei muscoli e ipertonia. L'incubazione varia da 3 giorni a 3 settimane e la malattia è letale nei 50% dei casi.
  • 12. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 12 Quali precauzioni adottiamo a cautela nostra e della cliente per prevenire la diffusione delle malattie infettive? L’ambiente deve essere pulito ed arredato in modo pratico e funzionale con materiali che ne facilitano la pulizia e la sanificazione. Tra le misure più importanti per evitare il rischio di danno sulle clienti di un centro estetico, vi è l’utilizzo, quando necessario, dei Dispositivi di Protezione Individuale (DPI): mascherine, guanti, calzari, lenzuola monouso. Tutti i prodotti cosmetici, infatti, devono essere conservati in contenitori chiusi e prelevati con apposite spatole dai contenitori stessi. In particolare, per quanto riguarda le ciprie, le lozioni e le polveri varie devono essere applicate con batuffoli di cotone sterile. Ogni materiale deteriorabile (cotone, veline sporche, ecc.) deve essere deposto in un apposito contenitore (è, infatti, assimilabile ad un rifiuto sanitario). La biancheria pulita deve essere tenuta in appositi armadi, ben separata da quella sporca, la quale sarà giornalmente lavata; la biancheria di cabina deve essere cambiata per ogni cliente. Per quanto riguarda gli strumenti dobbiamo distinguere tra disinfezione e sterilizzazione. La sterilizzazione consiste nell’eliminazione di tutti i microrganismi (patogeni, non patogeni e spore) da uno strumento. La disinfezione consiste nell’eliminazione dei microrganismi patogeni, ossia di quelli in grado di dare malattia. È da preferire una disinfezione ad alto livello, che sostituisce la sterilizzazione in autoclave, qualora non sia possibile utilizzarla. Gli strumenti taglienti non monouso, quali ad esempio gli strumenti per manicure o pedicure devono essere sterilizzati o disinfettati ad alto livello. La sterilizzazione con autoclave è il metodo raccomandato in quanto più efficace. Prima dell’inserimento in autoclave gli strumenti utilizzati vanno sottoposti ad una pulizia e ad una disinfezione preliminare. La disinfezione ad alto livello (ad esempio, con composti quaternari dell'ammonio, con antiossidante) garantisce l’inattivazione di tutti i microrganismi e delle spore batteriche; il disinfettante deve essere utilizzato nei modi e nei tempi indicati dal produttore sulla confezione. Gli strumenti elettrici, che potrebbero essere danneggiati se immersi in acqua, vanno strofinati bene con un panno di cotone pulito e imbevuto di alcol etilico, lasciati asciugare e conservati in contenitori puliti. Gli strumenti non monouso che non possono essere sterilizzati in autoclave, possono essere disinfettati ad alto livello, previa pulizia preliminare. Una volta disinfettati, gli strumenti vanno sciacquati con acqua, posti ad asciugare su teli monouso e, quindi, riposti in buste monouso oppure in contenitori disinfettati ad alto livello. Le apparecchiature a raggi UV, se mantenute continuamente attive, sono utili al mantenimento delle condizioni di sterilità.
  • 13. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 13 TIPOLOGIE CUTANEE E TRATTAMENTI VISO Illustra le diverse tipologie cutanee e spiega quali linee utilizzi in laboratorio per ciascuna di esse. La pelle mista: alla vista, la zona “T” ha caratteristiche della pelle grassa, mentre invece, sulle guance ha le caratteristiche delle pelle secca. Al tatto, si presenta oleosa, fredda, fine e desquamata. Linea Balance e Rehydra. Sulla zona “T” andremo ad applicare i prodotti della linea Balance perché la pelle si presenta grassa; sulle guance, invece, andremo ad applicare i prodotti della linea Rehydra perché la cute si presenta più secca. La pelle grassa e acneica: alla vista, il colorito è spento e grigiastro. Al tatto, si presenta oleosa e irregolare. Si notano la presenza di pori dilatati e comedoni. I comedoni, chiamati anche punti neri, sono impurità cutanee derivanti dalla dilatazione e dall’apertura dei punti bianchi o comedoni chiusi: questi ultimi sono costituiti da masse oleose contenenti sebo, cheratina e talvolta microrganismi che si accumulano all’interno dei follicoli piliferi. La pelle grassa, soprattutto in caso di acne, può presentare anche degli arrossamenti. L'acne è una infiammazione delle ghiandole pilosebacee con papule (lesioni solide, rilevate dalla superficie cutanea ), pustole (lesioni acneiche più gravi e deturpanti, sono dovute all'azione di germi e insorgono su pregresse papule), comedoni (o punti bianchi e neri), cisti superficiali, suppurate (ripiene di pus) e, nei casi più gravi, fistolizzazioni (quando le cisti si uniscono nella profondità della cute). Linea Balance: ha un’azione sebo regolatrice ed è adatta a pelli con imperfezioni cutanee (pori dilatati, acne, lucidità etc.). La pelle disidratata: alla vista, è secca, il colorito è spento e spesso è desquamata. Al tatto, è ruvida e screpolata; il colorito è grigiastro. Linea Rehydra, è ottima per questo tipo di pelle, perché va a reidratare la pelle. La pelle sensibile: alla vista, si presenta fine e facilmente arrossata, ha un invecchiamento è precoce. Al tatto, è calda e secca. Linea Emozioni: quando la pelle è sensibile, le capacità di difesa calano e la pelle risulta molto reattiva, nei confronti degli agenti esterni, compresi i cosmetici. Per questo motivo, si sceglie una linea che rispetti la delicatissima fisiologia della pelle. La pelle con couperose: alla vista, ha rossori sul viso e sul collo, capillari rotti sul naso e sulle guance. Al tatto, è calda e secca. Linea Emozioni, con l’obiettivo di attenuare il rossore, pur rispettando la fisiologia cutanea.
  • 14. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 14 Illustra le linee cosmetiche che utilizzi nei trattamenti viso in laboratorio ed alcuni dei loro principi attivi Balance Bisogna utilizzare questa linea con clienti che hanno la pelle impura, mista e con imperfezioni cutanea; contrasta l’iper-secrezione di sebo (responsabile dell’aspetto lucido), l’iper- cheratinizzazione (con comparsa di macchie e di punti neri) e previene l’iper-reattività. Balance, infatti, svolge diverse azioni cosmetiche: esfoliante, purificante, assorbente, controllo dell’oleosità, lenitiva ed idratante. Principi attivi: • Avocado: svolge un’attività sebo regolatrice • Ananas sativus: favorisce l’azione cheratolitica, contrastando gli ispessimenti cornei svolge anche azioni anti-edema. • Lavandula: è un olio essenziale che ha un effetto purificante. Rehydra Bisogna utilizzare questa linea con clienti che hanno una pelle mista (abbinandolo con la linea Balance) e con clienti che hanno una pelle disidratata, perché la linea Rehydra si occupa di idratare la pelle. Principi attivi: • Acido jaluronico: si occupa mantenere la pelle idratata ed elastica • Burro di karitè: è nutriente e lenitivo. Migliora la tonicità e mantiene l’elasticità naturale della pelle. • Olio di jojoba: ha un’azione protettiva, nutriente e ammorbidente. Emozioni Bisogna scegliere questa linea con clienti che hanno la pelle sensibile e con couperose, perché questi prodotti sono specifici per pelli reattive ed aiutano a riportare la cute nella giusta reattività. Principi attivi: • Camellia sinension: svolge azione anti-edematosa, lenitiva, drenante, antiossidante e vaso- protettiva. • Estratto biologico di mirtillo: favorisce la permeabilità e l’elasticità delle pareti dei vasi. • Allantoina: ha proprietà riparatrici dell’epidermide (favorisce la riproduzione cellulare), svolge un’azione ammorbidente e ha proprietà calmanti.
  • 15. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 15 RICHIAMI DI ANATOMIA, FISIOLOGIA E PATOLOGIA DEL SISTEMA CIRCOLATORIO E DEL SISTEMA LINFATICO Descrivi brevemente il sistema circolatorio L’apparato cardiocircolatorio è formato dal cuore, dai vasi sanguigni e dal sangue. Il tutto forma un sistema chiuso, che comprende: Le arterie: sono dette “vasi in andata” perché trasportano il sangue lontano dal cuore: - dal cuore ai tessuti (grande circolazione, sangue ricco di ossigeno) - dal cuore ai polmoni (piccola circolazione, sangue ricco di anidride carbonica). La parete delle grandi arterie è ricca di fibre muscolari perché deve sopportare elevate pressioni; si trovano quasi sempre in profondità. Le vene: sono dette “vasi di ritorno” perché trasportano il sangue verso il cuore: - dal tessuti al cuore (grande circolazione, sangue ricco di anidride carbonica) - dai polmoni al cuore (piccola circolazione, sangue ricco di ossigeno). Le vene hanno pareti più sottili rispetto alle arterie perché devono sopportare pressioni minori. Presentano delle valvole che regolano la direzione del flusso del sangue. I capillari: sono i vasi più sottili che permettono gli scambi di sostanze (nutrienti, scorie metaboliche, ormoni) e gas respiratori. Descrivi brevemente il sistema linfatico È un sistema vascolare che provvede al drenaggio dell’eccesso di liquido interstiziale e contribuisce alla difesa dell’organismo; è un sistema aperto (che termina a fondo cieco nei tessuti) e di solo ritorno (dai tessuti periferici la linfa torna nella circolazione venosa). Distinguiamo: I capillari linfatici: favoriscono il drenaggio del liquido interstiziale. Hanno origine a fondo cieco ed è al loro interno che inizia il percorso della linfa vascolare. I grossi tronchi linfatici: confluiscono nella grande vena linfatica (a destra) e nel dotto toracico (a sinistra). Hanno il compito di convogliare la linfa nel sistema venoso. I linfonodi: piccoli rigonfiamenti tondeggianti che hanno il compito di filtrare la linfa e produrre linfociti. Le principali stazioni linfonodali si trovano: - a livello della testa - a livello del collo - nella zona ascellare - nella zona inguinale - nel cavo popliteo
  • 16. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 16 Descrivi brevemente le patologie che interessano il sistema circolatorio e il sistema linfatico, importati nel settore estetico. Le teleangectasie sono dilatazioni di piccoli vasi ematici (venule, capillari ed arteriole), visibili a livello cutaneo; si presentano come arborescenze superficiali, dal colorito rosso-bluastro. Le zone più colpite sono il viso e gli arti inferiori. La couperose è una lesione cutanea che interessa per lo più il volto; si presenta con chiazze rossastre conseguenti alla dilatazione dei capillari sanguigni (micro-teleangectasie diffuse). La rosacea è un disturbo più grave che colpisce la cute del viso (guance, fronte e naso) provocando papule, pustole e teleangectasie, in seguito all'infiammazione dei follicoli piliferi. Nei soggetti predisposti, o che passano molto tempo in piedi, sono frequenti: - sensazione di tensione - sensazione di pesantezza alle gambe - formicolii - dolenza - crampi notturni Il sangue può refluire verso il basso, dando origine alla stasi venosa, ovvero un ristagno di sangue che aumenta la pressione nelle vene. Il primo segnale è il caratteristico gonfiore alle caviglie. Il ristagno dilata le vene e ne compromette la naturale elasticità, le valvole diventano sempre meno efficienti (incontinenti) il sangue ristagna: si formano così le vene varicose, dilatazioni anomale e permanenti delle vene superficiali degli arti inferiori. L'edema, infine, è un accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell'organismo, legato a difficoltà circolatorie e al mancato riassorbimento dei liquidi da parte del sistema linfatico.
  • 17. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 17 IL MASSAGGIO Quali sono gli obiettivi del massaggio? Massaggio estetico ha l'obiettivo di eliminare gli inestetismi cutanei e sottocutanei e di rallentare l'invecchiamento della pelle. I benefici, tuttavia, si estendono oltre la pelle e riguardano anche il tono muscolare, il sistema circolatorio e il sistema neuro-endocrino. L'azione di questo tipo di massaggio viene normalmente combinata all'utilizzo di prodotti cosmetici (creme, oli ecc.) specifici. Quali sono le controindicazioni del massaggio? Il massaggio è controindicato in caso di: • allergia nota ad uno dei cosmetici da usare nel massaggio o ad uno dei suoi componenti. • masse non diagnosticate dal medico • traumi recenti: fratture, lussazioni, distorsioni, ferite, contusioni, strappi o stiramenti muscolari: in questi casi, prima di trattare la zona colpita, è bene aspettare la riparazione del tessuto. • processi infiammatori acuti di origine traumatica (miositi tendiniti, borsiti) infettiva (dermatiti piogeniche, micosi, virosi, anche per il pericolo di contagio) o allergica (orticaria, DAC). È possibile effettuare comunque il massaggio, ma bisogna assolutamente evitare la zona colpita. • psoriasi (malattia infiammatoria cronica della pelle). • gravi flebopatie, come flebiti o trombosi. • insufficienza cardiaca con edema (accumulo di liquidi negli spazi interstiziali dell'organismo) agli arti inferiori. • patologie del sistema nervoso centrale (SNC) a evoluzione spastica (in realtà più correttamente tale controindicazione è da riferirsi solo a talune manualità, in particolare a quelle che comportano un aumento del tono muscolare); ictus o epilessia. • gravi necrosi (per il pericolo di eccesso di eliminazione di sostanze proteiche). • processi febbrili (per il pericolo di aumento della temperatura locale). • neoplasie (per il supposto ma non dimostrato pericolo di diffusione linfatica delle metastasi). • insufficienza cardiaca o renale, per evitare un afflusso di sangue eccessivo a questi organi, è bene razionare il trattamento in più giorni. • ciclo mestruale: è bene evitare il massaggio all’addome, alle cosce, ai glutei e alla zona lombare e sacrale.
  • 18. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 18 Quali sono le zone interdette? Alcuni distretti corporei sono zone interdette al massaggio in quanto il trattamento potrebbe risultare fastidioso o dannoso. Innanzitutto bisogna fare attenzione a: sterno, clavicola, scapola, acromion, gomito (zona anteriore e posteriore, l’olecrano), polso, grande trocantere del femore, cresta iliaca, osso sacro, rotula, cresta tibiale anteriore, malleolo, tendine d'Achille e apofisi spinosa delle vertebre. In secondo luogo bisogna evitare tutti i punti di affioramento di organi vascolari, nervosi e linfatici: cavo popliteo, zona inguinale, cavo ascellare. Infine bisogna evitare di trattare sia gli organi genitali sia areola mammaria ed i capezzoli e la zona retro-auricolare. Quali cosmetici utilizzate per effettuare il massaggio in laboratorio? In laboratorio, per eseguire un massaggio, utilizziamo l'olio della linea People per il massaggio professionale, ideale per manualità di presa anche prolungate. L'olio ha una texture asciutta ed è di facile stesura, contiene diversi principi attivi di origine naturale, come l’olio di Marula e l'olio di Tamanu. Questi attivi svolgono molteplici funzioni, ad esempio: - anti radicali liberi - idratante - nutriente - rivitalizzante - anti-infiammatoria ed elasticizzante Un olio da massaggio è solitamente costituito da una matrice grassa nella quale sono dispersi gli oli essenziali. Descrivine brevemente le proprietà. Gli olii essenziali contengono gli aromi in grado conferire alle piante il loro profumo caratteristico. Le essenze vengono estratte dalle foglie, dai petali, dagli steli e dal legno di molti alberi e piante. Esistono vari tipi di olii essenziali: • Rosmarino, timo, salvia e limone: svolgono un’azione benefica sulla pelle atona; • Eucalipto, lavanda e timo: sono indicati per pelli grasse e impure; • Lavanda, maggiorana e timo: sono indicati per pelli sottili e per favorire il drenaggio (va applicato su alcune stazioni linfatiche); • Malva, calendula e camomilla: sono indicate per pelli delicate; • Arancio e mandarino: indicato per pelli intossicate. Cos’è il massaggio linfodrenante? Il linfodrenaggio è una particolare tecnica di massaggio, che favorisce il drenaggio dei liquidi linfatici dai tessuti. L'azione meccanica manuale viene esercitata a livello di aree che interessano il sistema linfatico, allo scopo di facilitare il deflusso dei liquidi ristagnanti. Il linfodrenaggio è una tecnica sfruttata per combattere gli inestetismi della cellulite.
  • 19. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 19 LA CELLULITE Cos’è la cellulite? La cellulite è nota con i termini medici pannicolopatia edemato-fibrosclerotica e liposclerosi. È un inestetismo cutaneo complesso, diffuso e di difficile soluzione, causato da un disturbo che interessa l'ipoderma. Quali sono gli stadi evolutivi della cellulite? Si possono individuare tre stadi evolutivi della cellulite: - Fase edematosa: la cellulite si avverte solo al tatto. In questa fase precoce prevale il ristagno di liquidi nei tessuti, con gonfiori o edemi, localizzati principalmente intorno alle caviglie, ai polpacci, alle cosce e alle braccia. - Fase fibrosa: viene coinvolto il tessuto adiposo. A causa dei liquidi penetrati nei tessuti, le cellule adipose si distanziano l'una dall'altra e non riescono più a svolgere le loro funzioni metaboliche. Le fibre elastiche, che rendono la pelle morbida e tesa, vengono compresse dalle cellule adipose. Le fibre di collagene, che svolgono una funzione di sostegno, degenerano e i capillari si alterano; si formano dei piccoli noduli e l'epidermide assume l'aspetto "a buccia d'arancia". - Fase sclerotica: il tessuto diventa duro al tatto, con la comparsa di noduli di grandi dimensioni; la superficie cutanea assume il tipico aspetto "a materasso" con avvallamenti e macchie di colore, è fredda e dolente al tatto. Quale tipo di cellulite presenta la tua cliente? - Cellulite dura (compatta) Si osserva nelle persone giovani, dove la cute è ancora elastica e non ha perso tono. Non varia di aspetto passando dalla stazione eretta a quella distesa. "Pinzando" la pelle tra le dita, compare la caratteristica granulosità della "buccia d'arancia". - Cellulite molle (flaccida) È una forma che si sviluppa nel corso degli anni, caratterizzata da perdita di tono cutaneo e presenza di avvallamenti o buchi in cui il tessuto cellulitico è ricco di acqua. In posizione eretta le manifestazioni sono ben visibili mentre, in quella distesa, sembrano scomparire del tutto. - Cellulite mista È il tipo più diffuso e può essere considerata una manifestazione intermedia tra le due precedenti; si osserva, quindi, un discreto mantenimento del tono, ma iniziano a comparire svariati avvallamenti. - Cellulite con presenza di adiposità rilevante Si osserva un accumulo di grasso diffuso che a volte tende a nascondere la cellulite, in quanto rende la superficie cutanea più tesa. - Cellulite linfoedematosa È una cellulite molto infiltrata di liquidi, con edemi e, a volte, con un'insufficienza venosa o linfatica evidente. Alla palpazione si nota un tessuto spugnoso e una sensazione di liquido che riempie gli spazi. All'osservazione può rilevarsi un gonfiore diffuso o concentrato nelle parti basse delle gambe o delle caviglie. Quali fattori influenzano lo sviluppo della cellulite? Numerosi sono i fattori alla base del manifestarsi della cellulite; le caratteristiche genetiche (fattori ereditari), i disturbi circolatori (soprattutto a carico del microcircolo e dei capillari), lo stile di vita (abbigliamento, sedentarietà, alcool, farmaci, fumo, vizi posturali…) l'alimentazione, i fattori ormonali (tiroidei, estrogeni, cortisolo e prolattina) e l’assunzione di farmaci (cortisonici o contraccettivi).
  • 20. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 20 In che modo agiscono i cosmetici anti-cellulite? L'azione cosmetologica agisce principalmente su due fronti: sui capillari e sulle cellule adipose, grazie all'azione di diverse sostanze funzionali. Per rendere tonica la muscolatura e la parete dei capillari, rilassandoli (vasodilatazione) e contraendoli (vasocostrizione), si utilizzano "sostanze che riscaldano la pelle o che la raffreddano". Le sostanze che la riscaldano, provocando vasodilatazione, sono la capsaicina e i nicotinati (come il nicotinato di metile). Le sostanze che provocano l'effetto opposto, raffreddando la pelle con una vasocostrizione, sono il mentolo (a dosi elevate induce caldo) e i mentilderivati. L'effetto caldo / freddo è ottenuto anche con oli essenziali: canfora, arnica, mentolo ed eucaliptolo. L'escina e l'ederina sono i principi attivi presenti rispettivamente nei semi di ippocastano e nelle foglie di edera. Tali sostanze svolgono una marcata attività anti-edema e hanno un positivo effetto sulla fragilità e permeabilità capillare. Altre sostanze di origine vegetale con un’azione positiva sui capillari sono: il rusco (migliora il tono vascolare), la centella (diminuisce gli edemi), l'uva (protegge i vasi sanguigni). Infine, il gambo dell'ananas risulta ricco di bromelina, attiva contro la cellulite, gli edemi di origine infiammatoria e nella degradazione delle fibre sclerotizzate. Per agire sulle cellule adipose bisogna scegliere sostanze lipolitiche, in grado di esaltare il metabolismo del tessuto adiposo e attive sull'adiposità localizzata. L'attivo con attività lipolitica più impiegato e più conosciuto è la caffeina. Sono utili anche gli estratti di alcune alghe come la quercia marina (Fucus vesiculosus) contenenti iodio in piccole quantità che è fondamentale per la sintesi degli ormoni tiroidei, in grado di stimolare il metabolismo lipidico. Bisogna comunque ricordare che i prodotti contenenti iodio andando ad attivare la tiroide e stimolando quindi il metabolismo sono da evitare in caso di gravidanza e di problemi alla tiroide stessa.
  • 21. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 21 Illustra le linee cosmetiche che utilizzi in laboratorio nei trattamenti anticellulite EUROPA È un concentrato corpo lenitivo e tonificante per pelli intolleranti. Ha un texture a rapido assorbimento con azione emolliente e satinante. È usato, abbinato all’olio People, per un massaggio antistress, rilassante e tonificante con riattivazione a livello dermico, con manovre profonde atte a stimolare e a migliorare la circolazione sanguigna. AFRICA Ha un’azione d’urto su tessuti con inestetismi della cellulite fibrosa e delle adiposità. È un concentrato ricco di oli con texture a rapido assorbimento, con azione emolliente e satinante. Il concentrato Africa abbinato all’Olio People ha un’azione riducente anticellulite; è indicato per un massaggio riattivante con azione lipolitica, profondo e connettivale rivolto principalmente ad inestetismi localizzati (cellulite fibrotica e adipe). ASIA Ha un’azione d’urto sull’inestetismo della cellulite edematosa; è un concentrato ricco di olio, con texture a rapido assorbimento con azione emolliente e satinante. Il concentrato Asia, abbinato all’olio People è indicato per un’azione drenante e rigenerante. Il massaggio prevede movimenti lunghi, ritmici e armoniosi. Massaggio drenante con azione anticellulite rivolta principalmente all’equilibrio circolatorio (cellulite edematosa)
  • 22. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 22 DEPILAZIONE ED EPILAZIONE Descrivi la struttura del pelo I peli sono annessi cutanei ricchi di cheratina. Un pelo deriva da un abbozzo epidermico che si sprofonda nel derma. La sua estremità basale si rigonfia in un bulbo, circondato da una papilla dermica vascolarizzata. Nel bulbo, distinguiamo una zona centrale, o matrice, ad intensa attività mitotica, che darà origine al pelo. Le cellule della matrice si moltiplicano, si cheratinizzano e si dispongono in un cilindro che si allunga dalla base e raggiunge la superficie dell'epidermide. La radice del pelo è la sua parte basale affondata nel derma al centro di un'invaginazione epidermica, il follicolo del pelo. Il fusto è la parte libera all'esterno della pelle. Le cellule cheratinizzate che costituiscono il pelo sono disposte in strati concentrici: - Il midollo - La corteccia - La cuticola Al pelo è annessa una ghiandola sebacea, la cui secrezione ne lubrifica la superficie e un piccolo muscolo liscio erettore, la cui contrazione fa drizzare il pelo e facilita l'emissione del sebo. L'accrescimento di un pelo è dovuto all'attività della sua matrice e prende il nome di fase Anagen. Relativamente rapido non è però illimitato. Ad eccezione di alcuni casi particolari in cui può continuare per diversi anni (capigliatura umana) la sua durata è generalmente breve. Alla fase Anagen, segue la fase Catagen: un periodo di riposo durante il quale la papilla dermica si atrofizza, il bulbo pilifero acquista forma a clava e si avvicina alla superficie della pelle. Infine, nella fase telogen, il pelo poi si stacca e cade. Prima della caduta, si è differenziato un nuovo abbozzo dalla parte inferiore del follicolo del pelo, con bulbo e papilla. Si sviluppa perciò un nuovo pelo che prende il posto di quello vecchio. Che differenza c'è tra depilazione e epilazione? La depilazione è una tecnica in cui si elimina la parte del pelo che emerge dalla cute. È un metodo rapido e indolore, lo svantaggio è che la ricrescita del pelo è piuttosto rapida. La depilazione, inoltre, facilita la formazione di peli incarniti. L'epilazione consiste, invece, nella rimozione di fusti e bulbi piliferi. Questa tecnica non è indolore, però ha un effetto più duraturo. Lo strumento più utilizzato in ambito estetico è la ceretta. In presenza di capillari fragili si può effettuare la ceretta? In presenza di capillari fragili non si può effettuare la ceretta: il calore, infatti, favorisce la fragilità capillare e può peggiorarne i sintomi. In caso di ferite e ustioni si può effettuare la ceretta? In caso di ferite o ustioni è bene non trattare l’area interessata e prestare molta cautela durante l’intero trattamento.
  • 23. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 23 Parlami dei peli incarniti e indicane le cause I peli incarniti rappresentano un fastidioso disagio in cui gli stessi peli - anziché svilupparsi verso l'esterno seguendo una traiettoria semi-verticale - crescono all'indietro o lateralmente: non trovando via di fuga verso l'esterno, i peli rimangono intrappolati sottopelle causando infiammazione e rossore. I peli incarniti si osservano generalmente nelle aree cutanee sottoposte a continui trattamenti di rasatura (soprattutto) od epilazione (meno frequentemente). Anche se innocui, i peli incarniti sono spesso motivo di grande disagio e fastidio, e talvolta possono associarsi a follicolite (infezione dei rispettivi follicoli piliferi). La principale causa dei peli incarniti risiede in una rasatura impropria o frettolosa. In cima alla lista dei possibili responsabili spicca il rasoio, seguito dalla ceretta (epilazione "a strappo"): dopo la rasatura, un follicolo tendenzialmente curvo incoraggia il pelo a "rientrare" nella pelle. Il taglio della lama crea spigoli piuttosto acuminati sulla punta del pelo, che diviene talmente affilata da aprirsi una via innaturale "costringendo" il fusto a crescere lateralmente o all'indietro, incarnandosi in profondità, derivanti appunto dallo strappo della ceretta. Cosa sono l’irsutismo e l’ipertricosi? In quale caso è bene accertarsi che la cliente abbia sentito il parere di un medico? Con il termine di irsutismo si definisce, nella donna, una condizione caratterizzata da un eccessivo accrescimento pilifero in zone normalmente glabre: viso (guance, mento, labbro superiore), torace (zone intorno all'areola del capezzolo), addome, glutei, faccia interna delle cosce, ombelico ecc. Quando l'aumento dei peli assume una disposizione nettamente maschile e si associa ad altri disturbi come alterazioni del ciclo mestruale, modificazioni della voce, aumento delle masse muscolari ed alterata disposizione dei depositi di grasso in sedi tipicamente maschili (addominale soprattutto), si parla di virilizzazione. Questa, è generalmente dovuta a tumori che producono ormoni maschili, soprattutto a carico dell'ovaio o del surrene, od ad altre malattie del surrene. Per questo motivo, l’estetista deve accertarsi che la cliente abbia sentito il parere di un medico, prime di eseguire il trattamento. L'ipertricosi, che è l'alterazione dell'accrescimento pilifero più frequente, consiste in un aumento diffuso della pelosità in zone già normalmente ricoperte di peli. Essa non è androgeno dipendente; per lo più è legata alla razza ed alla familiarità. Talora è presente in alcuni momenti della vita come pubertà, menopausa e gravidanza. Qual è la funzione del borotalco? Talvolta la pelle può essere sudata, quindi, applichiamo il borotalco per asciugarla, così poi la cera avrà maggiore aderenza. Perché si utilizza l'olio dopo cera? Utilizziamo l'olio dopo cera per togliere i residui di cera rimasti, per idratare la pelle e per lenire il rossore (azione dovuta, ad esempio, al mentolo).
  • 24. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 24 Una cliente presenta numerosi e vistosi peli che partono sopra un neo posto sul viso, come elimini i peli posti sopra un neo? I nei sono di vario genere e comunque tutti molto delicati, pertanto va evitato qualsiasi contatto, l’unico e solo modo consentito è tagliarli alla base con le forbicine, infatti se il neo viene traumatizzato può aumentare di dimensione. Una cliente chiede di eliminare i peli presenti sotto le ascelle, spiegale perché si tratta di una zona particolarmente delicata. Si tratta di una zona delicata perché ricca di linfonodi, che non vanno stimolati. Un trauma meccanico come la ceretta può causare un ingrossamento linfonodale.
  • 25. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 25 LA MANICURE E LA PEDICURE Descrivi la struttura anatomica della mano Le mani costituiscono la parte terminale degli arti superiori. Sono formate da un complesso sistema di ossa, muscoli, legamenti, tendini, arterie, vene e terminazioni nervose. Lo scheletro di ogni mano è costituito da 27 ossa. Le ossa della mano sono divise in 3 gruppi. Il carpo, cioè il polso. Poi ci sono il palmo e il dorso, che formano il metacarpo. Da qui partono le falangi, le ossa delle dita. Le ossa del carpo sono 8 e articolano la mano all’avambraccio. L’articolazione del carpo è particolarmente mobile. Le ossa del metacarpo sono 5 e sono articolate a raggiera nel carpo. In questo caso le articolazioni sono meno mobili, ma consentono per esempio al palmo di incavarsi. Da ciascun osso del metacarpo si snoda un dito. Ogni dito è composto da 3 ossa, ad eccezione del pollice che ne presenta solo 2. La segmentazione in più parti permette alle dita di flettersi, chiudersi e distendersi conferendo alla mano forme diverse. L’essere umano è in grado di congiungere il pollice con tutte le altre dita della mano, è dotato cioè di pollice opponibile. La mano è dotata di muscoli e tendini che permettono alle dita di muoversi indipendentemente l’una dall’altra. Muscoli e tendini si distinguono in 2 grandi gruppi: i flessori, che fanno piegare le dita, e gli estensori, che le distendono. Tutte le fasce muscolari delle dita si uniscono verso il polso formando i due rigonfiamenti alla base del palmo. L’attività delle mani non è caratterizzata solo dalla forza, ma anche da una grande precisione e dal controllo di ogni movimento. La mano, infatti, è una delle zone più sensibili del corpo umano. È dotata di numerose terminazioni nervose nel palmo e soprattutto sui polpastrelli delle dita. Quali sono le patologie che più frequentemente colpiscono la mano di una lavoratrice del settore estetico? Come si possono prevenire? Le mani dell’estetista sono sempre in movimento e sono in costante contatto con diverse sostanze chimiche. Questo le espone a patologie osseo-articolari, dermatiti da contatto ed infezioni. Le problematiche osseo-articolari riguardano stati infiammatori dolorosi sia a carico delle dita sia a carico dell’articolazione del polso; ad esempio, il tunnel carpale, che è un’infiammazione del nervo mediano. Sono dovute ai continui movimenti ripetitivi a carico della mano e si prevengono utilizzando attrezzi ergonomici e cercando di variare il più possibile le mansioni lavorative. Le dermatiti da contatto sono, invece, legate al costante uso di cosmetici e possono essere sia di natura allergica sia di natura irritativa. Si prevengono avendo cura delle proprie mani, lavandole ed asciugandole bene e proteggendole con creme adeguate. Le infezioni, invece, sono prevalentemente di natura virale (verruche) o fungina (micosi); si prevengono con l’uso dei DPI.
  • 26. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 26 Descrivi l’unghia e la sua struttura Le unghie sono produzioni cornee dell'epidermide, poste sulla faccia dorsale delle ultime falangi delle dita di mani e piedi. Le unghie contribuiscono alla precisione manipolativa della mano. Grazie unghie, ad esempio, riusciamo a manipolare oggetti molto piccoli, come uno spillo. Le unghie, inoltre, conferiscono alla punta delle dita una maggiore sensibilità, grazie alla ricca innervazione del letto ungueale. Infine, tali strutture fungono da vere e proprie placche protettive dell'estremità digitale. La parte della lamina inserita nell'epidermide è chiamata radice. Nella radice ci sono le cellule della matrice che, proliferando velocemente, consentono la crescita della lamina ungueale. La lunula è una chiazza biancastra di forma semilunare, presente alla base della lamina. Tale colore è probabilmente dovuto al maggiore spessore dell'unghia, che impedisce al sangue di trasparire, come invece succede nelle altre parti rosate. Il corpo è la parte più evidente dell'unghia. Il margine libero, invece, è la parte della lamina che si stacca dal letto ungueale. Da cosa dipende la crescita dell’unghia? In condizioni normali la crescita è compresa tra 0,1 e 1 mm al giorno; le unghie delle mani crescono più in fretta di quelle dei piedi; rispetto alle altre dita, quelle dei pollici godono di una crescita più rapida. Infine, la proliferazione risente di un influsso quotidiano e stagionale, che fa crescere maggiormente le unghie di giorno e d'estate. Anche alcune condizioni patologiche ne possono influenzare la crescita. Quali problematiche può presentare un’unghia? Le anomalie ungueali riguardano tutte le alterazioni che avvengono a livello della lamina ungueale e si distinguono in: - anomalie di forma: un esempio è l'onicogrifosi, un'anomalia caratterizzata da una crescita asimmetrica dell'unghia. La lamina ungueale si presenta ispessita e deformata; è una condizione comune nei soggetti anziani o una conseguenza di microtraumi associati all'uso di tacchi alti. - anomalie di consistenza: riguardano la fragilità o la scarsa durezza della lamina ungueale. L'onicolisi ne è un esempio. Consiste nello scollamento della lamina dal letto ungueale; la causa possono essere molteplici: patologie sistemiche, psoriasi, terapie farmacologiche o uso di detergenti aggressivi. - anomalie di colore: la leuconichia è una tipica anomalia del colore in cui l'unghia si presenta biancastra a causa di un'alterata cheratinizzazione della lamina. Le unghie gialle, invece, se associate a onicolisi, possono esser indice di problemi bronco-polmonari. - anomalie di superficie: le onicorressi sono striature longitudinali presenti nella lamina e associate all'età o a infezioni dell'unghia.
  • 27. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 27 Le patologie tiroidee alterano la struttura dell’unghia? Nell'ipertiroidismo le unghie si presentano fragili e sono caratterizzate dalla presenza di strie longitudinali e possono anche assumere una tipica concavità “a cucchiaio”. Nell'ipotiroidismo le unghie si presentano fragili e sottili, con solchi sia longitudinali che trasversali. Cos’è l’onicofagia? L’onicofagia è il vizio di morsicarsi la parte libera dell’unghia. Spesso il letto ungueale risulta scoperto, facilitando lo sviluppo di infezioni Cos’è l’onicomicosi? L’onicomicosi è un’infezione dell’unghia dovuta ai funghi. In che modo i cosmetici utilizzati nella manicure o nella pedicure possono favorire l’insorgere di problematiche dermatologiche? Negli smalti i principali ingredienti responsabili di dermatiti allergiche sono i solventi (acetato di butile o acetato di etile) e le resine (tosilamide-formaldeide), che conferiscono adesività, resistenza e brillantezza allo smalto. Le resine, in particolare, causano dermatiti allergiche da contatto che non colpiscono le unghie (impermeabili all'allergene), ma la zona periungueale, il viso, il collo e soprattutto le palpebre. entrambi i solventi sono responsabili dermatiti allergiche. Anche i solventi, utilizzati per rimuovere lo smalto, possono causare dermatiti da contatto: l'acetone, l'acetato di butile o di etile, gli alcoli della lanolina, infatti, sono sostanze irritanti che, usate a concentrazioni elevate, sono causa frequente di dermatiti allergiche. Essi, inoltre, possono irritare e seccare la lamina ungueale e la cute circostante. Oggi il principale componente delle colle per unghie è l'etil-cianoacrilato responsabile di alcune reazioni allergiche; si manifestano con grave onicodistrofia (crescita anomala con rotture e fessurazioni longitudinali), eczema ectopico, più raramente con onicolisi e parestesia. Se una cliente ha soffre di problematiche respiratorie, a quali ingredienti devi fare attenzione nell’esecuzione della manicure e della pedicure? Il rischio di irritazione delle prime vie aeree, è legato alla presenza di formaldeide negli smalti. Si tratta di un gas irritante che, assorbito per via respiratoria, può causare serie irritazioni a carico delle mucose ed asma bronchiale. I solventi, infine, contengono acetone, un componente irritante per le vie aeree.
  • 28. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 28 Descrivi la struttura anatomica del piede I piedi hanno il compito di sostenere il corpo umano e ne permettono il movimento. Lo scheletro del piede è composto da 26 ossa, divisa in 3 parti: - 7 ossa del tarso - 5 ossa del metatarso - 14 ossa che compongono le 5 dita Tarso e metatarso si articolano fra di loro per formare le concavità del piede. L’ osso più grande è il calcagno, il corpo appoggia su di esso e sul 1° e sul 5° osso. Queste tre ossa formano gli archi plantari: - 1° arco: unisce il calcagno con il primo osso del metatarso - 2° arco: parte dal calcagno e arriva al 5° osso del metatarso - 3° arco: è situato tra le due ossa metatarsiche. Gli archi plantari servono a aiutare il piede a sostenere il peso del corpo. Nel piede piatto, le arcate plantari sono poco accentuate o assenti: margine interno del piede tende ad abbassarsi fino a toccare il suolo. Chiediamo al cliente o alla cliente se soffre di diabete? Si, perché in caso di tagli (ad esempio durante il pedicure) il cliente non cicatrizza facilmente; in caso di piede diabetico i tessuti sono poco irrorati, quindi i tagli non si cicatrizzano, le infezioni non sono facilmente combattute dalle difese naturali dell’organismo ed un semplice taglio può portare alla necrosi, cioè alla morte dei tessuti, un’ infezione può estendersi gradatamente (e non sempre lentamente) a parti sempre maggiori del piede. Cos’è il piede d’atleta? Come ti comporti se la cliente presenta questa problematica? Il piede d'atleta (Tinea Pedis o tigna del piede) è una micosi contagiosa. La micosi del piede colpisce frequentemente gli atleti e soprattutto coloro che frequentano centri sportivi pubblici con clima caldo-umido (piscine, palestre, docce ecc.). La trasmissione della malattia avviene, infatti, per contatto grazie a piccoli frammenti di pelle che si staccano dal malato e si disperdono nell'ambiente. Tale contagio può essere diretto ma anche indiretto per esempio per presa di contatto con docce, pedane, pavimenti o altri oggetti utilizzati da persone colpite da micosi. I sintomi del piede d'atleta sono molteplici. Negli stadi iniziali l'infezione interessa l'area compresa tra le dita del piede (in genere fra terzo e quarto dito o fra quarto e quinto dito) e successivamente si può estendere alla pianta al dorso ed alle unghie con tendenza alla cronicità. L'estetista deve consigliare alla cliente di rivolgersi al medico e non esegue il trattamento. Cos’è l’alluce valgo? L'alluce valgo è una deformazione del primo dito del piede, che appare deviato lateralmente verso le altre dita. Il sintomo principale dell'alluce valgo consiste nella presenza di dolore, che riflette un cambiamento nell'anatomia del piede. Se l'alluce valgo viene trascurato, tende progressivamente a peggiorare: per questo motivo l'estetista deve consigliare alla cliente di rivolgersi al medico.
  • 29. Insegnante di Scienze Mediche: Tania Tanfoglio Blog: www.scienceforpassion.com Classe: III EST - C.F.P. ZANARDELLI - U.O. Verolanuova - A.F: 2014-2015 29 Le nostre fonti Siti internet: - http://glossario.paginemediche.it/ - http://unionedelleimpresedinapoli.it/admin/iniziative/diario_estetica.pdf - http://www.ass3.sanita.fvg.it/ - http://www.cosmesicura.org/ - http://www.farmacoecura.it/ - http://www.frareg.com/ - http://www.igienesullavoro.it - http://www.my-personaltrainer.it/ - http://www.ovo.com/ - http://www.treccani.it/ Libri in adozione: - CULTURA SCIENTIFICA E TECNICA PROFESSIONALE PER L'ESTETISTA - San Marco Editore - IGIENE, ANATOMIA E FISIOLOGIA - San Marco Editore - LA DERMATOLOGIA - San Marco Editore Appunti e dispense forniti dall'insegnante Schede tecniche dei cosmetici utilizzati in laboratorio http://en.vagheggi.com/