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FACOLTA’ DI INGEGNERIA
CIVILE E INDUSTRIALE
“Ciclo di seminari di
preparazione per l’Esame di
Stato di abilitazione alla
professione dell’Ingegnere”.
Ingegneri settore civile e
ambientale, industriale e
dell’informazione.
Martedì 4 Giugno 2013
Martedì 11 Giugno 2013
Martedì 18 Giugno 2013
Evento Gratuito
Aula 38
“La Sapienza” Università di Roma
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
San Pietro in Vincoli
Via Eudossiana 18
(Metro Cavour o Colosseo)
Prenotazione obbligatoria.
Per poter partecipare all’incontro, dovrà essere
effettuata la prenotazione inviando un’email a:
corsi@ording.roma.it
Il materiale didattico - informativo inerente il corso
sarà disponibile per tutti gli iscritti sul sito nei giorni
successivi allo svolgimento dello stesso.
La Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
dell’ Università di Roma “La Sapienza”, in
collaborazione con l’ Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Roma, organizza un corso di
preparazione per l’Esame di Stato per il
conseguimento dell’ abilitazione professionale di
ingegneri nei Settori Civile e Ambientale,
Industriale e dell’Informazione.
I seminari trattano argomenti di natura
professionalizzante, relativi alla deontologia ed
all'etica professionale, al ruolo dell'ingegnere nella
realizzazione delle opere pubbliche e private, di
impianti tecnologici e industriali, alla normativa
tecnica, ai problemi di sicurezza, alla
responsabilità civile e penale che la professione di
ingegnere comporta.
Parte della docenza è individuata dall’Ordine e
comprende ingegneri professionisti esperti nelle
diverse discipline, altra da docenti delle Facoltà di
Ingegneria Civile e Industriale e di Ingegneria
dell’Informazione Informatica e Statistica della
Sapienza, questi ultimi, in particolare, per lo
svolgimento di lezioni dedicate all'illustrazione
delle tipologie di temi proposti per le prove scritte
dell'Esame di Stato.
Programma:
Prima Giornata: Martedì 4 Giugno 2013
Ore 14:15-14:30
Saluti iniziali:
Prof. Ing. Fabrizio Vestroni
Preside della facoltà di Ingegneria Civile e
Industriale “La Sapienza”
Ing. Manuel Casalboni
Vicepresidente dell’Ord. degli Ingegneri di Roma
Ore 14:30-16:30
- La responsabilità civile dell''ingegnere civile e
ambientale.
- La responsabilità penale dell''ingegnere civile e
ambientale
- La sicurezza nei luoghi di lavoro (cantieri
mobili)
Ing. Manuel Casalboni
Ore 16:30-17:10
- L'attività dell'ingegnere per la realizzazione delle
opere pubbliche.
Ing. Tullio Russo
Ore 17:10-17:50
- L’attività professionale ed i rapporti con il
Committente - La legislazione tecnica e gli
standard.
Ing. Alessandro Tirocchi
Ore 17:50-18:30
- L’attività dell’ingegnere per la realizzazione
delle strutture.
Prof. Ing. Stefania Arangio
Seconda Giornata: Martedì 11 Giugno 2013
Ore 14:30-15:30
- La professione e l’Ordine Professionale.
- Deontologia ed etica professionale.
Ing. Carla Cappiello
Ore 15:30-16:30
- La sicurezza antincendio.
Ing. Adolfo Fazzari
Parte pratica:
Ore 16:30-18:30
- Settore Civile ed Ambientale:
la seconda prova e la prova pratica
la gestione della prova orale
Terza Giornata: Martedì 18 Giugno 2013
Ore 14:30-15:00
- Settore Civile ed Ambientale:
la seconda prova e la prova praticala gestione
della prova orale
Ore 15:00-17:30
- Settore Industriale:
la seconda prova e la prova pratica
la gestione della prova orale
Ore 17:30-18:30
- Settore dell’Informazione:
la seconda prova e la prova pratica
la gestione della prova orale
Evento Gratuito
Aula 38
“La Sapienza” Università di Roma
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
San Pietro in Vincoli
Via Eudossiana 18
(Metro Cavour o Colosseo)
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Attività dell’Ingegnere per
la realizzazione delle strutture
Ing. Stefania Arangio
stefania.arangio@uniroma1.it
stefania.arangio@stronger2012.com
Ciclo di seminari di preparazione per l’Esame di Stato di abilitazione alla professione di Ingegnere
1
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Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
2Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Certificazione dei materiali
4. Prove di carico
5. Collaudo statico
6. Denuncia delle opere strutturali
7. Direzione lavori
8. Responsabilità del progettista: un esempio
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Quadro normativo a livello europeo
Il quadro normativo europeo è caratterizzato da due famiglie di norme:
• Norme di prodotto: (Norme armonizzate – Enh, o Benestari Tecnici
Europei – BTE) che “armonizzano” le norme degli stati membri per
quanto riguarda le caratteristiche richieste ai materiali e prodotti da
costruzione;
Costituiscono il riferimento per la marcatura CE sui prodotti da
costruzione (secondo Direttiva 89/106/CE)
• Norme di progetto delle opere: Eurocodici strutturali, non cogenti,
che richiedono per la loro compiuta applicazione dell’elaborazione di
specifiche premesse e appendici nazionali
4Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Eurocodici strutturali
1975 Sulla base dell’art. 95 del Trattato CE (avvicinamento delle
legislazioni) la Commissione delle Comunità Europee decide di
attuare un programma di azioni nel settore delle costruzioni
Armonizzazione delle specifiche tecniche
EUROCODICI STRUTTURALI
Confronto e integrazione di diversi
approcci, tecnologie, usi e materiali
1992 Pubblicazione dei primi Eurocodici sperimentali (indicati con la
sigla ENV)
1998 - 2006 Eurocodici sperimentali
ENV
Eurocodici
Norme Europee EN
5Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Dopo un periodo transitorio, la completa entrata in vigore come standard
europeo era prevista per Marzo 2010. A Marzo 2013 sono state approvate
le appendici nazionali italiane
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Eurocodici strutturali: contenuti
Eurocodice Contenuto
UNI EN 1990 Criteri generali di progettazione strutturale.
Stabilisce i principi e requisiti per la sicurezza. Introduce
l’approccio agli stati limite e il metodo dei coefficienti parziali.
UNI EN 1991: EC 1 Azioni sulle strutture
UNI EN 1992: EC 2 Strutture in cemento armato
UNI EN 1993: EC 3 Strutture in acciaio: edifici, generalità, fuoco, strutture sottili,
acciaio inossidabile, strutture piane, unioni, fenomeni di fatica,
ponti
UNI EN 1994: EC 4 Strutture miste acciaio- calcestruzzo: edifici, generalità, fuoco,
ponti
UNI EN 1995: EC 5 Strutture in legno: edifici, generalità, fuoco, ponti
UNI EN 1996: EC 6 Strutture in muratura: muratura armata e non, fuoco, esecuzione
UNI EN 1997: EC 7 Geotecnica, fondazioni e opere di sostegno
UNI EN 1998: EC 8 Strutture in zona sismica
UNI EN 1999: EC 9 Strutture in alluminio
6Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Organizzazione e collegamenti tra gli Eurocodici
EN 1990
EN 1998EN 1997
EN 1991
EN 1992 EN 1993 EN 1994
EN 1995 EN 1996 EN 1999
Basi della Progettazione strutturale
Azioni sulle costruzioni
Progettazione e
particolari costruttivi
Progettazione
geotecnica e sismica
7Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Struttura delle NTC 2008
CAPITOLO 2:
SICUREZZA E
PRESTAZIONI
ATTESE
CAPITOLO 9:
COLLAUDO STATICO
CAPITOLO 10:
REDAZIONE DEI
PROGETTI
STRUTTURALI
ESECUTIVI E DELLE
RELAZIONI DI
CALCOLO
CAPITOLO11:
MATERIALI E
PRODOTTI PER USO
STRUTTURALE
III III IV
CAPITOLO 3:
AZIONI SULLE
COSTRUZIONI
CAPITOLO 4:
COSTRUZIONI
CIVILI E
INDUSTRIALI
CAPITOLO 5:
PONTI
CAPITOLO 6:
PROGETTAZIONE
GEOTECNICA
CAPITOLO 7:
PROGETTAZIONE PER
AZIONI SISMICHE
CAPITOLO 8:
COSTRUZIONI
ESISTENTI
La Norma è articolata in 12 Capitoli
8Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Relazione tra NTC ed Eurocodici
Cap. 1 – Oggetto
“Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni,
per quanto non espressamente specificato nel presente documento, ci si può
riferire a normative di comprovata validità e a altri documenti tecnici elencati
nel Cap. 12. In particolare quelle fornite dagli Eurocodici con le relative
Appendici nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validità e
forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.”
Cap. 12 – Riferimenti tecnici
“Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono
coerenti con i principi alla base della stessa, le indicazioni riportate nei
seguenti documenti:
- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle
Appendici Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN;
- Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta
Ufficiale dell’Unione Europea;
- Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.”
9Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Progettazione prestazionale e prescrittiva
APPROCCIO
PRESTAZIONALE
Sono definiti accuratamente i requisiti
di progetto, dichiarando i livelli di
sicurezza necessari
Il progettista sceglie tra diversi
strumenti e materiali per il
raggiungimento delle prestazioni
prefissate
Verifica dell’effettivo raggiungimento
delle prestazioni con modellazione
numerica o sperimentale
APPROCCIO
PRESCRITTIVO
I livelli di sicurezza e le
prestazioni attese non sono
richiesti esplicitamente al
progettista; sono sottointesi nelle
norme
Non è prevista una verifica diretta
della sicurezza ma solo una
garanzia indiretta per aver fatto le
cose come prescritto
10Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Verifica della QUALITA’ dell’opera
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Progettazione prestazionale e prescrittiva
START
APPLICAZIONE DI
REGOLE
PRESTABILITE E
TECNICHE
PREDEFINITE
END
START
DEFINIZIONE E DISANIMA
DEGLI OBIETTIVI
END
INDIVIDUAZIONE DELLE
SOLUZIONI ATTE A
RAGGIUNGERE GLI
OBIETTIVI
ATTIVITA’ DI
MODELLAZIONE E MISURA
GIUDIZIO DELLE
PRESTAZIONI
RISULTANTI
Si
No
APPROCCIO
PRESTAZIONALE
APPROCCIO
PRESCRITTIVO
11Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Gestione della qualità (1/2)
75
50
25
15
1
390
Manutenzione
Demolizione e
riciclo
Specifiche
di progetto
0
Progettazione
Realizzazione
Utilizzo e
manutenzione
Manutenzione
Risanamento
Etá
CICLO DELLA QUALITA’
12Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Gestione della qualità (2/2)
Fasi del ciclo della qualità Attività
Concezione (Conception)
Definizione dei livelli di prestazione per i lavori di costruzione e i
componenti strutturali
Specifiche di progetto
Specifiche per l’impresa
Indicazioni preliminari per la realizzazione e la manutenzione
Scelta dei soggetti intermedi con appropriate qualifiche
Progetto (Design)
Definizione dei criteri per la definizione della qualità di materiali,
componenti e sotto-strutture
Conferma della accettabilità e del raggiungibilità delle prestazioni
Definizione delle eventuali prove (prototipi, in situ, etc.)
Specifiche dei materiali
Appalto – Contratti (Tendering)
Analisi dei documenti di progetto e dei requisiti prestazionali
Accettazione dei requisiti da parte dell’impresa
Accettazione del contratto da parte del cliente
Esecuzione
Controllo del processo e del prodotto
Campionamento e prove
Correzione di eventuali errori in corso d’opera
Certificazione del lavoro nel rispetto delle prove indicate nella
documentazione di progetto
Completamento dei lavori Verifica delle prestazioni della costruzione realizzata (collaudo, etc.)
Uso e manutenzione
Monitoraggio delle prestazioni
Ispezioni per l’identificazione di eventuale deterioramento
Studio dei problemi
Certificazione del lavoro
Risanamento (o demolizione) Come sopra
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NTC 2008 - Principi fondamentali (Cap. 2)
Le opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite,
collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista
utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza
previsto dalle vigenti NTC.
La sicurezza e le prestazioni di un opera o di una parte di essa devono
essere valutate in relazione agli stati limite che si possono verificare durante
la vita nominale.
Requisiti:
• Sicurezza nei confronti degli stati limite ultimi (SLU)
• Sicurezza nei confronti degli stati limite di esercizio (SLE)
• Robustezza nei confronti delle azioni eccezionali: capacità di evitare
danni sproporzionati rispetto all'entità delle cause innescanti quali incendio,
esplosioni, urti
14Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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NTC 2008 – Costruzioni civili e industriali (Cap. 4)
15Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Progetto strutturale di costruzioni nuove
Nel Capitolo 4 delle NTC definiscono, per i diversi materiali considerati, le
caratteristiche loro richieste, i relativi metodi di analisi, le verifiche, sia globali
che locali, che occorre effettuare per accertare il rispetto dei diversi stati limite
fissati dalla norma, le indicazioni sui particolari costruttivi e sulle modalità
esecutive, le specifiche relative alla resistenza al fuoco ed ai carichi eccezionali.
4.1. Costruzioni in c.a. e c.a.p.
4.2. Costruzioni in acciaio
4.3. Costruzioni miste acciaio-calcestruzzo
4.4. Costruzioni in legno
4.5. Costruzioni in muratura
4.6. Costruzioni in altri matreriali
Le prescrizioni aggiuntive legate alla presenza di azioni sismiche sono riportate
nel Capitolo 7.
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NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7)
Le indicazioni contenute nel Capitolo 7delle NTC integrano e non sostituiscono
quelle riportate nel Capitolo 4.
Sono considerati 4 stati limite:
SLE:
Stato Limite di Operatività (SLO): la costruzione non deve subire danni ed
interruzioni d'uso significativi;
Stato Limite di Danno (SLD): a la costruzione subisce danni tali da mantenersi
immediatamente utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle
apparecchiature.
SLU:
Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): la costruzione conserva una
parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza
nei confronti del collasso per azioni sismiche.
Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): la costruzione conserva
ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di
sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali
16Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7)
Le costruzioni soggette all’azione sismica, non dotate di appositi dispositivi,
devono essere progettate agli stati limite ultimi in modo tale che garantiscano un
comportamento strutturale dissipativo e duttile evitando rotture fragili e la
formazione di meccanismi instabili imprevisti.
Si fa ricorso ai procedimenti tipici della gerarchia delle resistenze:
qualora sussista la possibilità di rotture alternative, deve sempre avvenire prima
quella caratterizzata da meccanismo duttile.
17Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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NTC 2008 - Costruzioni esistenti (Cap. 8)
18Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioni
esistenti devono considerare che:
- La costruzione riflette lo stato di conoscenze al tempo della sua realizzazione;
- La struttura può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti
non siano totalmente manifesti;
- Le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto
alla situazione originaria.
Classificazione degli interventi:
• Interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza delle norme
cogenti;
• Interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale
esistente, senza necessariamente raggiungere I livelli di sicurezza delle NTC;
• Riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati.
Gli interventi di adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti a
collaudo statico
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NTC 2008 – Livelli di conoscenza e fattori di confidenza
19Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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NTC 2008 – Aggregati edilizi
Nell’analisi di un edificio facente parte di un aggregato edilizio occorre tenere
conto delle possibili interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con gli edifici
adiacenti.
(Borri & De Maria, 2009)
E’ necessario individuare l'unità strutturale
oggetto di studio, evidenziando le azioni che
su di essa possono derivare dalle unità
strutturali contigue.
20Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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NTC 2008 – Aggregati edilizi
Nel calcolo e nella modellazione strutturale è fondamentale considerare
l’eventuale presenza di azioni spingenti dovute ad archi e volte di unità
strutturali adiacenti.
(Da Molinaro S., 2013)
21
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Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Certificazione dei materiali
4. Collaudo statico
5. Prove di carico
6. Denuncia delle opere strutturali
7. Direzione lavori
8. Responsabilità del progettista: un esempio
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Progetto strutturale esecutivo (NTC - Cap. 10)
Contenuti:
- Relazione di calcolo strutturale: illustrazione dell’opera, normative,
descrizione del modello strutturale e geotecnico, valutazione della sicurezza e
delle prestazioni, risultati presentati in conformità alla C10.2/e
“Particolare cura andrà svolta nello sviluppare le relazioni di calcolo…sia ai
fini di facilitare l’interpretazione e la verifica dei calcoli, sia ai fini di consentire
elaborazioni indipendenti da parte di soggetti diversi”(NTC, 10.1)
- Relazione sui materiali (sottoposti alle prove sperimentali di accettazione);
- Elaborati grafici, particolari costruttivi;
- Piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera;
- Relazioni specialistiche (geologica, geotecnica, modellazione sismica)
Normativa di riferimento
- T.U dell’edilizia DPR 380/2001
- Codice dei contratti pubblici DLgs 163/2006 e relativo regolamento di attuazione
- NTC 2008
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Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Esempi…da non seguire!
Tensione limite 97,5 kg/cmq
Per ogni opera va garantito il livello di
sicurezza previsto dalle NTC
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Analisi e verifiche svolte con l’ausilio di codici di calcolo (10.2)
“Il progettista dovrà controllare l'affidabilità dei codici utilizzati e
verificare l'attendibilità dei risultati ottenuti, curando che la presentazione
dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilità, la corretta
interpretazione e la riproducibilità”.
Risoluzione di schemi
strutturali noti per il
giudizio motivato di
accettabilità dei risultati
N
T M
deformata
26/61
26/61
NCR= =1078,32 KN2
0
2
L
EIπ
Validazione del codice di calcolo: Esempio 1
Carico critico elastico
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Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Validazione del codice di calcolo: Esempio 2
λ=11451562
λ=11455304
λ=11455000
I forma critica
27Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
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Direzione lavori
Il direttore dei lavori è la figura professionale fiduciaria del committente
che svolge la propria attività nella fase di realizzazione dell’opera allo scopo
di:
- controllare lo svolgimento regolare dei lavori;
- Controllare l'esecuzione a perfetta regola d'arte in conformità ai relativi
progetti e contratti;
- è il garante nei confronti dell'amministrazione comunale
dell’osservanza e del rispetto dei contenuti dei titoli abilitativi
all'esecuzione dei lavori.
Gli obblighi e le responsabilità del Direttore dei lavori sono individuati nel
D.P.R. n. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia di edilizia) (art. 29, comma 2)), e al Titolo VIII del D.P.R. n.
207/2010 (Regolamento di attuazione del D.lgs. 163/2006 sui contratti
pubblici)
29Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Direzione lavori
Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (1/2)
- ha la specifica responsabilità dell'accettazione dei materiali, sulla base
anche del controllo quantitativo e qualitativo degli accertamenti ufficiali delle
caratteristiche meccaniche di questi;
- verifica periodicamente il possesso e la regolarità da parte
dell'appaltatore della documentazione prevista dalle leggi vigenti in
materia di obblighi nei confronti dei dipendenti;
- cura la costante verifica di validità del programma di manutenzione, dei
manuali d'uso e dei manuali di manutenzione, modificandone e
aggiornandone i contenuti a lavori ultimati;
- notifica all’impresa ordini di servizio, che contengono le istruzioni occorrenti a
garantire la regolarità dei lavori;
- redige, in contraddittorio con l’impresa, il verbale di consegna, dal quale
decorre il termine per l’ultimazione dei lavori;
- ordina all’impresa eventuali sospensioni dei lavori qualora circostanze
speciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a
regola d'arte e, non appena possibile, redige il verbale di ripresa;
Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Direzione lavori
Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (2/2)
- dispone le variazioni al progetto approvato, previa approvazione della
stazione appaltante; promuove la redazione di una perizia suppletiva di
variante;
- predispone relazioni su eventuali sinistri a persone e cose;
- redige e firma i libretti delle misure, il registro di contabilità, gli stati
d'avanzamento dei lavori e il conto finale;
- verifica il giornale dei lavori ed eventualmente aggiunge osservazioni,
prescrizioni e avvertenze;
- redige il certificato di ultimazione dei lavori;
- qualora accerti da parte dell'appaltatore grave inadempimento alle
obbligazioni di contratto tale da compromettere la buona riuscita dei lavori,
invia al responsabile del procedimento una relazione particolareggiata,
formulando le contestazioni ed assegnando termine per la risoluzione delle
problematiche evidenziate
Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
33/61
33/61
Materiali per uso strutturale (Cap. 11 – NTC 2008)
I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:
• identificati a cura del produttore;
• qualificati sotto la responsabilità del produttore;
• accettati dal Direttore dei Lavori.
Tre classi di materiali:
A. Con marcatura CE
Nel caso in cui esista la norma armonizzata UNI EN…- All. ZA)
B. Con attestato di qualificazione
Per i materiali per cui non sia disponibile una norma armonizzata. Le
procedure di qualificazione sono contenute nelle norme.
B. Materiali e prodotti innovativi. Il produttore dovrà essere in possesso di
un Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego rilasciato dal Servizio Tecnico
Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Potrà pervenire alla
marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA)
33
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Marcatura CE
La Marcatura CE attesta la conformità del prodotto alla Direttiva sui
prodotti da costruzione e indica:
• che i prodotti rispondono alle pertinenti norme nazionali di
trasposizione delle Norme Armonizzate i cui riferimenti siano stati
pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (GUUE)
oppure
• che rispondono ad un Benestare Tecnico Europeo (European
Technical Approval – ETA)
34Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Qualificazione di alcuni prodotti strutturali
(Tabella da Ing. Venturi, 2011)
35Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
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Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
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Collaudo statico (Cap. 9 – NTC 2008)
37Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti
dell’opera che svolgono funzione portante.
Adempimenti principali:
- Ispezione dell’opera nelle varie fasi costruttive;
- Esame dei certificati delle prove sui materiali (numero dei prelievi e
compatibilita’ dei risultati);
- Controllo dei verbali delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal
Direttore dei Lavori;
- Esame dell’impostazione generale della progettazione dell’opera, degli
schemi di calcolo e delle azioni considerate;
- Svolgimento di ulteriori accertamenti, studi, indagini:
- Prove di carico;
- Prove sui materiali messi in opera;
- Monitoraggio programmato di grandezze significative del
comportamento dell’opera;
38/61
38/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
39/61
39/61
Prove di carico (NTC 2008 – 9.2)
Le prove di carico dovranno identificare la corrispondenza del
comportamento teorico e quello sperimentale.
Sono prove di comportamento delle opere sotto le azioni di esercizio.
Devono essere svolte in modo tale da indurre le sollecitazioni massime di
esercizio per combinazioni caratteristiche (rare).
Valutazione della prova di carico:
- Le deformazioni devono essere proporzionali ai carichi;
- Durante la prova non si devono produrre fessure, deformazioni o dissesti
che compromettano la sicurezza;
- Valori bassi della deformazione residua dopo la prima applicazione del
carico;
- Deformazione elastica minore di quella massima calcolata.
39Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
40/61
40/61
Collaudo e prove di carico: il caso di una struttura strategica
40
41/61
41/61
Prove di carico: esempio
0
6
12
18
24
30
36
42
48
54
60
66
72
0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0
media
tiro[ton]
Allungamento [mm]
Collaudo di un tirante di ancoraggio
Tiro di esercizio= 60t
Fasi della prova:
1. Carico fino a 72 t (1,2*60t)
2. Scarico e misurazione dell’allungamento residuo ∆L
3. Ricarico fino al tiro di esercizio (60t)
∆L
Nmax = 72t
41
42/61
42/61
Immagine da:
http://www.mmstudioarch.it/prove-di-carico-su-volte-e-solai.html
Prove di carico: esempio
Prove di carico sui solai
Immagine da:
http://www.ferrinidep.it/prove-di-carico-statico-sui-solai.html
42Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
43/61
43/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
43Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
44/61
44/61
Denuncia delle opere strutturali
Quando bisogna effettuare il Deposito al Genio Civile?
Riferimenti normativi:
• Legge n.64/1974
• Legge Regionale n. 4/1985
• D.P.R 380/2001
• Legge Regionale n. 21/2009
(Il D.M. 14/01/2008 e’ attuativo delle sopracitate leggi)
44Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
45/61
45/61
Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 1/2
Progettista architettonico
Progettista strutture - geotecnica
Direttore dei lavori
Geologo
46/61
46/61
Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 2/2
Elenco documenti Normativa di riferimento
Tipologia edilizia Sistemi costruttivi
46Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
47/61
47/61
S.I.T.A.S: Sistema Informatico Trasparenza Autorizzazioni Sismiche
Il sistema S.I.T.A.S. è un nuovo strumento per l'informatizzazione delle
procedure tecnico-amministrative per l'edificazione nei comuni della
Regione Lazio classificati a rischio sismico.
Obiettivo:
- semplificazione e ottimizzazione dell'iter procedurale attraverso la
dematerializzazione della documentazione cartacea (deposito delle
pratiche tramite Internet – uso congiunto PEC e firma digitale);
- l'automazione dei processi lavorativi;
- verifica in tempo reale delle fasi di lavorazione;
- Trasparenza degli atti amministrativi
- riduzione degli errori e dei costi di gestione.
Il sistema S.I.T.A.S. consente l'inserimento delle richieste di
autorizzazione sismica e della documentazione allegata tramite Internet.
Dal 01/01/2013 le richieste di autorizzazione sismica devono essere inoltrate
esclusivamente tramite procedura informatica utilizzando il S.I.T.A.S.
S.I.T.A.S.
48/61
48/61
Procedura di deposito con il S.I.T.A.S.
• Iscrizione al S.A.C. (Sistema di accreditamento) come:
a.Privato cittadino
b.Professionista
c.Rappresentante Legale di Azienda/Ente
d.Costruttore
e.Funzionario di Pubblica Amministrazione
• Inoltro pratiche tramite l’Upload Manager
http://www.regione.lazio.it/binary/rl_infrastrutture/tbl_contenuti/Presentazione_Sitas.swf
Dal sito della
Regione Lazio
49/61
49/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
The Swiss Cheese Model
Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali,
IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
FAILURE
The Swiss Cheese Model
Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali,
IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
t
1
2
3
Timeline e snodo causale
Aspetti autorizzativi e
amministrativi
Aspetti
strutturali/progettuali
Aspetti realizzativi e
sicurezza sul lavoro
Intervento di demolizione e
ricostruzione di un edificio
facente parte di un aggregato
edilizio
ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
1
Viene trascurata l’interazione con gli
edifici adiacenti
ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
Le ripercussioni del non
aver considerato
con diligenza e perizia
l’edificio da demolire
come inserito di fatto in
un aggregato edilizio
hanno comportato
superficialità e
negligenza
nello sviluppo degli
aspetti relativi alle fasi di
demolizione.
Il piano di sicurezza e
coordinamento appare
insufficiente,
come lo è il piano di
demolizione da inserire
al suo interno.
1
2
Il piano di demolizione
non e’ appropriato
ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
Le ripercussioni del non
aver considerato
con diligenza e perizia
l’edificio da demolire
come inserito di fatto in
un aggregato edilizio
hanno comportato
superficialità e
negligenza
nello sviluppo degli
aspetti relativi alle fasi di
demolizione.
Il piano di sicurezza e
coordinamento appare
insufficiente,
come lo è il piano di
demolizione da inserire
al suo interno.
La stessa
inadeguatezza
,
a livello di
omissione,
è ravvisabile
da parte
delle
istituzioni e
degli attori cui
è
delegata la
vigilanza.
1
2
3
Inadempienze delle
varie figure preposte al
controllo
ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
Le ripercussioni del non
aver considerato
con diligenza e perizia
l’edificio da demolire
come inserito di fatto in
un aggregato edilizio
hanno comportato
superficialità e
negligenza
nello sviluppo degli
aspetti relativi alle fasi di
demolizione.
Il piano di sicurezza e
coordinamento appare
insufficiente,
come lo è il piano di
demolizione da inserire
al suo interno.
La stessa
inadeguatezza
,
a livello di
omissione,
è ravvisabile
da parte
delle
istituzioni e
degli attori cui
è
delegata la
vigilanza.
appare dirimente l’utilizzo
di un mezzo meccanico di
una certa grandezza
(terna) e l’eliminazione
dell’ultimo contrafforte,
costituito da un muro
perpendicolare (a quello in
comune fra l’edificio da
demolire e l’edificio
crollato), di fatto lavorante
come contrafforte,
all’esterno di una volte a
botte la cui spinta non è
stato più possibile
equilibrare.
1
2
3
4
Atattività di
demolizione invasiva
CROLLO
ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
responsabilità
tempo
Profilo di responsabilità
Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di
collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
57

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Ciclo di seminari di preparazione per l'esame di stato di abilitazione alla professione di ingegnere

  • 1. FACOLTA’ DI INGEGNERIA CIVILE E INDUSTRIALE “Ciclo di seminari di preparazione per l’Esame di Stato di abilitazione alla professione dell’Ingegnere”. Ingegneri settore civile e ambientale, industriale e dell’informazione. Martedì 4 Giugno 2013 Martedì 11 Giugno 2013 Martedì 18 Giugno 2013 Evento Gratuito Aula 38 “La Sapienza” Università di Roma Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale San Pietro in Vincoli Via Eudossiana 18 (Metro Cavour o Colosseo) Prenotazione obbligatoria. Per poter partecipare all’incontro, dovrà essere effettuata la prenotazione inviando un’email a: corsi@ording.roma.it Il materiale didattico - informativo inerente il corso sarà disponibile per tutti gli iscritti sul sito nei giorni successivi allo svolgimento dello stesso. La Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale dell’ Università di Roma “La Sapienza”, in collaborazione con l’ Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma, organizza un corso di preparazione per l’Esame di Stato per il conseguimento dell’ abilitazione professionale di ingegneri nei Settori Civile e Ambientale, Industriale e dell’Informazione. I seminari trattano argomenti di natura professionalizzante, relativi alla deontologia ed all'etica professionale, al ruolo dell'ingegnere nella realizzazione delle opere pubbliche e private, di impianti tecnologici e industriali, alla normativa tecnica, ai problemi di sicurezza, alla responsabilità civile e penale che la professione di ingegnere comporta. Parte della docenza è individuata dall’Ordine e comprende ingegneri professionisti esperti nelle diverse discipline, altra da docenti delle Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale e di Ingegneria dell’Informazione Informatica e Statistica della Sapienza, questi ultimi, in particolare, per lo svolgimento di lezioni dedicate all'illustrazione delle tipologie di temi proposti per le prove scritte dell'Esame di Stato.
  • 2. Programma: Prima Giornata: Martedì 4 Giugno 2013 Ore 14:15-14:30 Saluti iniziali: Prof. Ing. Fabrizio Vestroni Preside della facoltà di Ingegneria Civile e Industriale “La Sapienza” Ing. Manuel Casalboni Vicepresidente dell’Ord. degli Ingegneri di Roma Ore 14:30-16:30 - La responsabilità civile dell''ingegnere civile e ambientale. - La responsabilità penale dell''ingegnere civile e ambientale - La sicurezza nei luoghi di lavoro (cantieri mobili) Ing. Manuel Casalboni Ore 16:30-17:10 - L'attività dell'ingegnere per la realizzazione delle opere pubbliche. Ing. Tullio Russo Ore 17:10-17:50 - L’attività professionale ed i rapporti con il Committente - La legislazione tecnica e gli standard. Ing. Alessandro Tirocchi Ore 17:50-18:30 - L’attività dell’ingegnere per la realizzazione delle strutture. Prof. Ing. Stefania Arangio Seconda Giornata: Martedì 11 Giugno 2013 Ore 14:30-15:30 - La professione e l’Ordine Professionale. - Deontologia ed etica professionale. Ing. Carla Cappiello Ore 15:30-16:30 - La sicurezza antincendio. Ing. Adolfo Fazzari Parte pratica: Ore 16:30-18:30 - Settore Civile ed Ambientale: la seconda prova e la prova pratica la gestione della prova orale Terza Giornata: Martedì 18 Giugno 2013 Ore 14:30-15:00 - Settore Civile ed Ambientale: la seconda prova e la prova praticala gestione della prova orale Ore 15:00-17:30 - Settore Industriale: la seconda prova e la prova pratica la gestione della prova orale Ore 17:30-18:30 - Settore dell’Informazione: la seconda prova e la prova pratica la gestione della prova orale Evento Gratuito Aula 38 “La Sapienza” Università di Roma Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale San Pietro in Vincoli Via Eudossiana 18 (Metro Cavour o Colosseo)
  • 3. 1/61 1/61 Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture Ing. Stefania Arangio stefania.arangio@uniroma1.it stefania.arangio@stronger2012.com Ciclo di seminari di preparazione per l’Esame di Stato di abilitazione alla professione di Ingegnere 1
  • 4. 2/61 2/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Direzione lavori 4. Certificazione dei materiali 5. Collaudo statico 6. Prove di carico 7. Denuncia delle opere strutturali 8. Responsabilità del progettista: un esempio 2Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 5. 3/61 3/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Certificazione dei materiali 4. Prove di carico 5. Collaudo statico 6. Denuncia delle opere strutturali 7. Direzione lavori 8. Responsabilità del progettista: un esempio
  • 6. 4/61 4/61 Quadro normativo a livello europeo Il quadro normativo europeo è caratterizzato da due famiglie di norme: • Norme di prodotto: (Norme armonizzate – Enh, o Benestari Tecnici Europei – BTE) che “armonizzano” le norme degli stati membri per quanto riguarda le caratteristiche richieste ai materiali e prodotti da costruzione; Costituiscono il riferimento per la marcatura CE sui prodotti da costruzione (secondo Direttiva 89/106/CE) • Norme di progetto delle opere: Eurocodici strutturali, non cogenti, che richiedono per la loro compiuta applicazione dell’elaborazione di specifiche premesse e appendici nazionali 4Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 7. 5/61 5/61 Eurocodici strutturali 1975 Sulla base dell’art. 95 del Trattato CE (avvicinamento delle legislazioni) la Commissione delle Comunità Europee decide di attuare un programma di azioni nel settore delle costruzioni Armonizzazione delle specifiche tecniche EUROCODICI STRUTTURALI Confronto e integrazione di diversi approcci, tecnologie, usi e materiali 1992 Pubblicazione dei primi Eurocodici sperimentali (indicati con la sigla ENV) 1998 - 2006 Eurocodici sperimentali ENV Eurocodici Norme Europee EN 5Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture Dopo un periodo transitorio, la completa entrata in vigore come standard europeo era prevista per Marzo 2010. A Marzo 2013 sono state approvate le appendici nazionali italiane
  • 8. 6/61 6/61 Eurocodici strutturali: contenuti Eurocodice Contenuto UNI EN 1990 Criteri generali di progettazione strutturale. Stabilisce i principi e requisiti per la sicurezza. Introduce l’approccio agli stati limite e il metodo dei coefficienti parziali. UNI EN 1991: EC 1 Azioni sulle strutture UNI EN 1992: EC 2 Strutture in cemento armato UNI EN 1993: EC 3 Strutture in acciaio: edifici, generalità, fuoco, strutture sottili, acciaio inossidabile, strutture piane, unioni, fenomeni di fatica, ponti UNI EN 1994: EC 4 Strutture miste acciaio- calcestruzzo: edifici, generalità, fuoco, ponti UNI EN 1995: EC 5 Strutture in legno: edifici, generalità, fuoco, ponti UNI EN 1996: EC 6 Strutture in muratura: muratura armata e non, fuoco, esecuzione UNI EN 1997: EC 7 Geotecnica, fondazioni e opere di sostegno UNI EN 1998: EC 8 Strutture in zona sismica UNI EN 1999: EC 9 Strutture in alluminio 6Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 9. 7/61 7/61 Organizzazione e collegamenti tra gli Eurocodici EN 1990 EN 1998EN 1997 EN 1991 EN 1992 EN 1993 EN 1994 EN 1995 EN 1996 EN 1999 Basi della Progettazione strutturale Azioni sulle costruzioni Progettazione e particolari costruttivi Progettazione geotecnica e sismica 7Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 10. 8/61 8/61 Struttura delle NTC 2008 CAPITOLO 2: SICUREZZA E PRESTAZIONI ATTESE CAPITOLO 9: COLLAUDO STATICO CAPITOLO 10: REDAZIONE DEI PROGETTI STRUTTURALI ESECUTIVI E DELLE RELAZIONI DI CALCOLO CAPITOLO11: MATERIALI E PRODOTTI PER USO STRUTTURALE III III IV CAPITOLO 3: AZIONI SULLE COSTRUZIONI CAPITOLO 4: COSTRUZIONI CIVILI E INDUSTRIALI CAPITOLO 5: PONTI CAPITOLO 6: PROGETTAZIONE GEOTECNICA CAPITOLO 7: PROGETTAZIONE PER AZIONI SISMICHE CAPITOLO 8: COSTRUZIONI ESISTENTI La Norma è articolata in 12 Capitoli 8Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 11. 9/61 9/61 Relazione tra NTC ed Eurocodici Cap. 1 – Oggetto “Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni, per quanto non espressamente specificato nel presente documento, ci si può riferire a normative di comprovata validità e a altri documenti tecnici elencati nel Cap. 12. In particolare quelle fornite dagli Eurocodici con le relative Appendici nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validità e forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.” Cap. 12 – Riferimenti tecnici “Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono coerenti con i principi alla base della stessa, le indicazioni riportate nei seguenti documenti: - Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle Appendici Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN; - Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta Ufficiale dell’Unione Europea; - Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.” 9Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 12. 10/61 10/61 Progettazione prestazionale e prescrittiva APPROCCIO PRESTAZIONALE Sono definiti accuratamente i requisiti di progetto, dichiarando i livelli di sicurezza necessari Il progettista sceglie tra diversi strumenti e materiali per il raggiungimento delle prestazioni prefissate Verifica dell’effettivo raggiungimento delle prestazioni con modellazione numerica o sperimentale APPROCCIO PRESCRITTIVO I livelli di sicurezza e le prestazioni attese non sono richiesti esplicitamente al progettista; sono sottointesi nelle norme Non è prevista una verifica diretta della sicurezza ma solo una garanzia indiretta per aver fatto le cose come prescritto 10Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture Verifica della QUALITA’ dell’opera
  • 13. 11/61 11/61 Progettazione prestazionale e prescrittiva START APPLICAZIONE DI REGOLE PRESTABILITE E TECNICHE PREDEFINITE END START DEFINIZIONE E DISANIMA DEGLI OBIETTIVI END INDIVIDUAZIONE DELLE SOLUZIONI ATTE A RAGGIUNGERE GLI OBIETTIVI ATTIVITA’ DI MODELLAZIONE E MISURA GIUDIZIO DELLE PRESTAZIONI RISULTANTI Si No APPROCCIO PRESTAZIONALE APPROCCIO PRESCRITTIVO 11Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 14. 12/61 12/61 Gestione della qualità (1/2) 75 50 25 15 1 390 Manutenzione Demolizione e riciclo Specifiche di progetto 0 Progettazione Realizzazione Utilizzo e manutenzione Manutenzione Risanamento Etá CICLO DELLA QUALITA’ 12Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 15. 13/61 13/61 Gestione della qualità (2/2) Fasi del ciclo della qualità Attività Concezione (Conception) Definizione dei livelli di prestazione per i lavori di costruzione e i componenti strutturali Specifiche di progetto Specifiche per l’impresa Indicazioni preliminari per la realizzazione e la manutenzione Scelta dei soggetti intermedi con appropriate qualifiche Progetto (Design) Definizione dei criteri per la definizione della qualità di materiali, componenti e sotto-strutture Conferma della accettabilità e del raggiungibilità delle prestazioni Definizione delle eventuali prove (prototipi, in situ, etc.) Specifiche dei materiali Appalto – Contratti (Tendering) Analisi dei documenti di progetto e dei requisiti prestazionali Accettazione dei requisiti da parte dell’impresa Accettazione del contratto da parte del cliente Esecuzione Controllo del processo e del prodotto Campionamento e prove Correzione di eventuali errori in corso d’opera Certificazione del lavoro nel rispetto delle prove indicate nella documentazione di progetto Completamento dei lavori Verifica delle prestazioni della costruzione realizzata (collaudo, etc.) Uso e manutenzione Monitoraggio delle prestazioni Ispezioni per l’identificazione di eventuale deterioramento Studio dei problemi Certificazione del lavoro Risanamento (o demolizione) Come sopra 13
  • 16. 14/61 14/61 NTC 2008 - Principi fondamentali (Cap. 2) Le opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite, collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza previsto dalle vigenti NTC. La sicurezza e le prestazioni di un opera o di una parte di essa devono essere valutate in relazione agli stati limite che si possono verificare durante la vita nominale. Requisiti: • Sicurezza nei confronti degli stati limite ultimi (SLU) • Sicurezza nei confronti degli stati limite di esercizio (SLE) • Robustezza nei confronti delle azioni eccezionali: capacità di evitare danni sproporzionati rispetto all'entità delle cause innescanti quali incendio, esplosioni, urti 14Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 17. 15/61 15/61 NTC 2008 – Costruzioni civili e industriali (Cap. 4) 15Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture Progetto strutturale di costruzioni nuove Nel Capitolo 4 delle NTC definiscono, per i diversi materiali considerati, le caratteristiche loro richieste, i relativi metodi di analisi, le verifiche, sia globali che locali, che occorre effettuare per accertare il rispetto dei diversi stati limite fissati dalla norma, le indicazioni sui particolari costruttivi e sulle modalità esecutive, le specifiche relative alla resistenza al fuoco ed ai carichi eccezionali. 4.1. Costruzioni in c.a. e c.a.p. 4.2. Costruzioni in acciaio 4.3. Costruzioni miste acciaio-calcestruzzo 4.4. Costruzioni in legno 4.5. Costruzioni in muratura 4.6. Costruzioni in altri matreriali Le prescrizioni aggiuntive legate alla presenza di azioni sismiche sono riportate nel Capitolo 7.
  • 18. 16/61 16/61 NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7) Le indicazioni contenute nel Capitolo 7delle NTC integrano e non sostituiscono quelle riportate nel Capitolo 4. Sono considerati 4 stati limite: SLE: Stato Limite di Operatività (SLO): la costruzione non deve subire danni ed interruzioni d'uso significativi; Stato Limite di Danno (SLD): a la costruzione subisce danni tali da mantenersi immediatamente utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle apparecchiature. SLU: Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): la costruzione conserva una parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni sismiche. Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): la costruzione conserva ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali 16Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 19. 17/61 17/61 NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7) Le costruzioni soggette all’azione sismica, non dotate di appositi dispositivi, devono essere progettate agli stati limite ultimi in modo tale che garantiscano un comportamento strutturale dissipativo e duttile evitando rotture fragili e la formazione di meccanismi instabili imprevisti. Si fa ricorso ai procedimenti tipici della gerarchia delle resistenze: qualora sussista la possibilità di rotture alternative, deve sempre avvenire prima quella caratterizzata da meccanismo duttile. 17Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 20. 18/61 18/61 NTC 2008 - Costruzioni esistenti (Cap. 8) 18Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioni esistenti devono considerare che: - La costruzione riflette lo stato di conoscenze al tempo della sua realizzazione; - La struttura può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti non siano totalmente manifesti; - Le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto alla situazione originaria. Classificazione degli interventi: • Interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza delle norme cogenti; • Interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale esistente, senza necessariamente raggiungere I livelli di sicurezza delle NTC; • Riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati. Gli interventi di adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti a collaudo statico
  • 21. 19/61 19/61 NTC 2008 – Livelli di conoscenza e fattori di confidenza 19Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 22. 20/61 20/61 NTC 2008 – Aggregati edilizi Nell’analisi di un edificio facente parte di un aggregato edilizio occorre tenere conto delle possibili interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con gli edifici adiacenti. (Borri & De Maria, 2009) E’ necessario individuare l'unità strutturale oggetto di studio, evidenziando le azioni che su di essa possono derivare dalle unità strutturali contigue. 20Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 23. 21/61 21/61 NTC 2008 – Aggregati edilizi Nel calcolo e nella modellazione strutturale è fondamentale considerare l’eventuale presenza di azioni spingenti dovute ad archi e volte di unità strutturali adiacenti. (Da Molinaro S., 2013) 21
  • 24. 22/61 22/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Certificazione dei materiali 4. Collaudo statico 5. Prove di carico 6. Denuncia delle opere strutturali 7. Direzione lavori 8. Responsabilità del progettista: un esempio
  • 25. 23/61 23/61 Progetto strutturale esecutivo (NTC - Cap. 10) Contenuti: - Relazione di calcolo strutturale: illustrazione dell’opera, normative, descrizione del modello strutturale e geotecnico, valutazione della sicurezza e delle prestazioni, risultati presentati in conformità alla C10.2/e “Particolare cura andrà svolta nello sviluppare le relazioni di calcolo…sia ai fini di facilitare l’interpretazione e la verifica dei calcoli, sia ai fini di consentire elaborazioni indipendenti da parte di soggetti diversi”(NTC, 10.1) - Relazione sui materiali (sottoposti alle prove sperimentali di accettazione); - Elaborati grafici, particolari costruttivi; - Piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera; - Relazioni specialistiche (geologica, geotecnica, modellazione sismica) Normativa di riferimento - T.U dell’edilizia DPR 380/2001 - Codice dei contratti pubblici DLgs 163/2006 e relativo regolamento di attuazione - NTC 2008 23Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 26. 24/61 24/61 Esempi…da non seguire! Tensione limite 97,5 kg/cmq Per ogni opera va garantito il livello di sicurezza previsto dalle NTC
  • 27. 25/61 25/61 Analisi e verifiche svolte con l’ausilio di codici di calcolo (10.2) “Il progettista dovrà controllare l'affidabilità dei codici utilizzati e verificare l'attendibilità dei risultati ottenuti, curando che la presentazione dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilità, la corretta interpretazione e la riproducibilità”. Risoluzione di schemi strutturali noti per il giudizio motivato di accettabilità dei risultati N T M deformata
  • 28. 26/61 26/61 NCR= =1078,32 KN2 0 2 L EIπ Validazione del codice di calcolo: Esempio 1 Carico critico elastico 26Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 29. 27/61 27/61 Validazione del codice di calcolo: Esempio 2 λ=11451562 λ=11455304 λ=11455000 I forma critica 27Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 30. 28/61 28/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Direzione lavori 4. Certificazione dei materiali 5. Collaudo statico 6. Prove di carico 7. Denuncia delle opere strutturali 8. Responsabilità del progettista: un esempio
  • 31. 29/61 29/61 Direzione lavori Il direttore dei lavori è la figura professionale fiduciaria del committente che svolge la propria attività nella fase di realizzazione dell’opera allo scopo di: - controllare lo svolgimento regolare dei lavori; - Controllare l'esecuzione a perfetta regola d'arte in conformità ai relativi progetti e contratti; - è il garante nei confronti dell'amministrazione comunale dell’osservanza e del rispetto dei contenuti dei titoli abilitativi all'esecuzione dei lavori. Gli obblighi e le responsabilità del Direttore dei lavori sono individuati nel D.P.R. n. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia di edilizia) (art. 29, comma 2)), e al Titolo VIII del D.P.R. n. 207/2010 (Regolamento di attuazione del D.lgs. 163/2006 sui contratti pubblici) 29Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 32. 30/61 30/61 Direzione lavori Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (1/2) - ha la specifica responsabilità dell'accettazione dei materiali, sulla base anche del controllo quantitativo e qualitativo degli accertamenti ufficiali delle caratteristiche meccaniche di questi; - verifica periodicamente il possesso e la regolarità da parte dell'appaltatore della documentazione prevista dalle leggi vigenti in materia di obblighi nei confronti dei dipendenti; - cura la costante verifica di validità del programma di manutenzione, dei manuali d'uso e dei manuali di manutenzione, modificandone e aggiornandone i contenuti a lavori ultimati; - notifica all’impresa ordini di servizio, che contengono le istruzioni occorrenti a garantire la regolarità dei lavori; - redige, in contraddittorio con l’impresa, il verbale di consegna, dal quale decorre il termine per l’ultimazione dei lavori; - ordina all’impresa eventuali sospensioni dei lavori qualora circostanze speciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a regola d'arte e, non appena possibile, redige il verbale di ripresa; Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 33. 31/61 31/61 Direzione lavori Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (2/2) - dispone le variazioni al progetto approvato, previa approvazione della stazione appaltante; promuove la redazione di una perizia suppletiva di variante; - predispone relazioni su eventuali sinistri a persone e cose; - redige e firma i libretti delle misure, il registro di contabilità, gli stati d'avanzamento dei lavori e il conto finale; - verifica il giornale dei lavori ed eventualmente aggiunge osservazioni, prescrizioni e avvertenze; - redige il certificato di ultimazione dei lavori; - qualora accerti da parte dell'appaltatore grave inadempimento alle obbligazioni di contratto tale da compromettere la buona riuscita dei lavori, invia al responsabile del procedimento una relazione particolareggiata, formulando le contestazioni ed assegnando termine per la risoluzione delle problematiche evidenziate Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 34. 32/61 32/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Direzione lavori 4. Certificazione dei materiali 5. Collaudo statico 6. Prove di carico 7. Denuncia delle opere strutturali 8. Responsabilità del progettista: un esempio
  • 35. 33/61 33/61 Materiali per uso strutturale (Cap. 11 – NTC 2008) I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere: • identificati a cura del produttore; • qualificati sotto la responsabilità del produttore; • accettati dal Direttore dei Lavori. Tre classi di materiali: A. Con marcatura CE Nel caso in cui esista la norma armonizzata UNI EN…- All. ZA) B. Con attestato di qualificazione Per i materiali per cui non sia disponibile una norma armonizzata. Le procedure di qualificazione sono contenute nelle norme. B. Materiali e prodotti innovativi. Il produttore dovrà essere in possesso di un Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego rilasciato dal Servizio Tecnico Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Potrà pervenire alla marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA) 33
  • 36. 34/61 34/61 Marcatura CE La Marcatura CE attesta la conformità del prodotto alla Direttiva sui prodotti da costruzione e indica: • che i prodotti rispondono alle pertinenti norme nazionali di trasposizione delle Norme Armonizzate i cui riferimenti siano stati pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (GUUE) oppure • che rispondono ad un Benestare Tecnico Europeo (European Technical Approval – ETA) 34Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 37. 35/61 35/61 Qualificazione di alcuni prodotti strutturali (Tabella da Ing. Venturi, 2011) 35Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 38. 36/61 36/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Direzione lavori 4. Certificazione dei materiali 5. Collaudo statico 6. Prove di carico 7. Denuncia delle opere strutturali 8. Responsabilità del progettista: un esempio
  • 39. 37/61 37/61 Collaudo statico (Cap. 9 – NTC 2008) 37Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture Riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti dell’opera che svolgono funzione portante. Adempimenti principali: - Ispezione dell’opera nelle varie fasi costruttive; - Esame dei certificati delle prove sui materiali (numero dei prelievi e compatibilita’ dei risultati); - Controllo dei verbali delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal Direttore dei Lavori; - Esame dell’impostazione generale della progettazione dell’opera, degli schemi di calcolo e delle azioni considerate; - Svolgimento di ulteriori accertamenti, studi, indagini: - Prove di carico; - Prove sui materiali messi in opera; - Monitoraggio programmato di grandezze significative del comportamento dell’opera;
  • 40. 38/61 38/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Direzione lavori 4. Certificazione dei materiali 5. Collaudo statico 6. Prove di carico 7. Denuncia delle opere strutturali 8. Responsabilità del progettista: un esempio
  • 41. 39/61 39/61 Prove di carico (NTC 2008 – 9.2) Le prove di carico dovranno identificare la corrispondenza del comportamento teorico e quello sperimentale. Sono prove di comportamento delle opere sotto le azioni di esercizio. Devono essere svolte in modo tale da indurre le sollecitazioni massime di esercizio per combinazioni caratteristiche (rare). Valutazione della prova di carico: - Le deformazioni devono essere proporzionali ai carichi; - Durante la prova non si devono produrre fessure, deformazioni o dissesti che compromettano la sicurezza; - Valori bassi della deformazione residua dopo la prima applicazione del carico; - Deformazione elastica minore di quella massima calcolata. 39Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 42. 40/61 40/61 Collaudo e prove di carico: il caso di una struttura strategica 40
  • 43. 41/61 41/61 Prove di carico: esempio 0 6 12 18 24 30 36 42 48 54 60 66 72 0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0 media tiro[ton] Allungamento [mm] Collaudo di un tirante di ancoraggio Tiro di esercizio= 60t Fasi della prova: 1. Carico fino a 72 t (1,2*60t) 2. Scarico e misurazione dell’allungamento residuo ∆L 3. Ricarico fino al tiro di esercizio (60t) ∆L Nmax = 72t 41
  • 44. 42/61 42/61 Immagine da: http://www.mmstudioarch.it/prove-di-carico-su-volte-e-solai.html Prove di carico: esempio Prove di carico sui solai Immagine da: http://www.ferrinidep.it/prove-di-carico-statico-sui-solai.html 42Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 45. 43/61 43/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Direzione lavori 4. Certificazione dei materiali 5. Collaudo statico 6. Prove di carico 7. Denuncia delle opere strutturali 8. Responsabilità del progettista: un esempio 43Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 46. 44/61 44/61 Denuncia delle opere strutturali Quando bisogna effettuare il Deposito al Genio Civile? Riferimenti normativi: • Legge n.64/1974 • Legge Regionale n. 4/1985 • D.P.R 380/2001 • Legge Regionale n. 21/2009 (Il D.M. 14/01/2008 e’ attuativo delle sopracitate leggi) 44Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 47. 45/61 45/61 Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 1/2 Progettista architettonico Progettista strutture - geotecnica Direttore dei lavori Geologo
  • 48. 46/61 46/61 Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 2/2 Elenco documenti Normativa di riferimento Tipologia edilizia Sistemi costruttivi 46Ing. Stefania Arangio Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
  • 49. 47/61 47/61 S.I.T.A.S: Sistema Informatico Trasparenza Autorizzazioni Sismiche Il sistema S.I.T.A.S. è un nuovo strumento per l'informatizzazione delle procedure tecnico-amministrative per l'edificazione nei comuni della Regione Lazio classificati a rischio sismico. Obiettivo: - semplificazione e ottimizzazione dell'iter procedurale attraverso la dematerializzazione della documentazione cartacea (deposito delle pratiche tramite Internet – uso congiunto PEC e firma digitale); - l'automazione dei processi lavorativi; - verifica in tempo reale delle fasi di lavorazione; - Trasparenza degli atti amministrativi - riduzione degli errori e dei costi di gestione. Il sistema S.I.T.A.S. consente l'inserimento delle richieste di autorizzazione sismica e della documentazione allegata tramite Internet. Dal 01/01/2013 le richieste di autorizzazione sismica devono essere inoltrate esclusivamente tramite procedura informatica utilizzando il S.I.T.A.S. S.I.T.A.S.
  • 50. 48/61 48/61 Procedura di deposito con il S.I.T.A.S. • Iscrizione al S.A.C. (Sistema di accreditamento) come: a.Privato cittadino b.Professionista c.Rappresentante Legale di Azienda/Ente d.Costruttore e.Funzionario di Pubblica Amministrazione • Inoltro pratiche tramite l’Upload Manager http://www.regione.lazio.it/binary/rl_infrastrutture/tbl_contenuti/Presentazione_Sitas.swf Dal sito della Regione Lazio
  • 51. 49/61 49/61 Indice 1. Normativa tecnica delle costruzioni 2. Progetto strutturale e relazione di calcolo 3. Direzione lavori 4. Certificazione dei materiali 5. Collaudo statico 6. Prove di carico 7. Denuncia delle opere strutturali 8. Responsabilità del progettista: un esempio
  • 52. The Swiss Cheese Model Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
  • 53. FAILURE The Swiss Cheese Model Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
  • 54. ASPETTI STRUTTURALI / PROGETTUALI ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO ATTIVITA' DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATA MANCATA VIGILANZA AMMINISTRAZIONI MANCATO CONTROLLO DIREZIONE LAVORI / RESPONSABILE SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PIANO DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATO / MANCANZA PROGETTO DI DEMOLIZIONE ESTESA COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE ESISTENTE (AGGREGATO EDILIZIO) INSUFFICIENTE PROGETTO CARENTE MANCATO RISPETTO NORME TECNICHE COSTRUZIONI ASPETTI AUTORIZZATIVI / AMMINISTRATIVI PRATICA EDILIZIA PRATICA URBANISTICA INIZIOCROLLO t 1 2 3 Timeline e snodo causale Aspetti autorizzativi e amministrativi Aspetti strutturali/progettuali Aspetti realizzativi e sicurezza sul lavoro Intervento di demolizione e ricostruzione di un edificio facente parte di un aggregato edilizio
  • 55. ASPETTI STRUTTURALI / PROGETTUALI ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO ATTIVITA' DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATA MANCATA VIGILANZA AMMINISTRAZIONI MANCATO CONTROLLO DIREZIONE LAVORI / RESPONSABILE SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PIANO DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATO / MANCANZA PROGETTO DI DEMOLIZIONE ESTESA COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE ESISTENTE (AGGREGATO EDILIZIO) INSUFFICIENTE PROGETTO CARENTE MANCATO RISPETTO NORME TECNICHE COSTRUZIONI ASPETTI AUTORIZZATIVI / AMMINISTRATIVI PRATICA EDILIZIA PRATICA URBANISTICA INIZIOCROLLO A. Costruzione esistente B. Aggregato edilizio Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon). Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto unico 1 Viene trascurata l’interazione con gli edifici adiacenti
  • 56. ASPETTI STRUTTURALI / PROGETTUALI ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO ATTIVITA' DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATA MANCATA VIGILANZA AMMINISTRAZIONI MANCATO CONTROLLO DIREZIONE LAVORI / RESPONSABILE SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PIANO DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATO / MANCANZA PROGETTO DI DEMOLIZIONE ESTESA COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE ESISTENTE (AGGREGATO EDILIZIO) INSUFFICIENTE PROGETTO CARENTE MANCATO RISPETTO NORME TECNICHE COSTRUZIONI ASPETTI AUTORIZZATIVI / AMMINISTRATIVI PRATICA EDILIZIA PRATICA URBANISTICA INIZIOCROLLO A. Costruzione esistente B. Aggregato edilizio Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon). Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto unico Le ripercussioni del non aver considerato con diligenza e perizia l’edificio da demolire come inserito di fatto in un aggregato edilizio hanno comportato superficialità e negligenza nello sviluppo degli aspetti relativi alle fasi di demolizione. Il piano di sicurezza e coordinamento appare insufficiente, come lo è il piano di demolizione da inserire al suo interno. 1 2 Il piano di demolizione non e’ appropriato
  • 57. ASPETTI STRUTTURALI / PROGETTUALI ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO ATTIVITA' DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATA MANCATA VIGILANZA AMMINISTRAZIONI MANCATO CONTROLLO DIREZIONE LAVORI / RESPONSABILE SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PIANO DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATO / MANCANZA PROGETTO DI DEMOLIZIONE ESTESA COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE ESISTENTE (AGGREGATO EDILIZIO) INSUFFICIENTE PROGETTO CARENTE MANCATO RISPETTO NORME TECNICHE COSTRUZIONI ASPETTI AUTORIZZATIVI / AMMINISTRATIVI PRATICA EDILIZIA PRATICA URBANISTICA INIZIOCROLLO A. Costruzione esistente B. Aggregato edilizio Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon). Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto unico Le ripercussioni del non aver considerato con diligenza e perizia l’edificio da demolire come inserito di fatto in un aggregato edilizio hanno comportato superficialità e negligenza nello sviluppo degli aspetti relativi alle fasi di demolizione. Il piano di sicurezza e coordinamento appare insufficiente, come lo è il piano di demolizione da inserire al suo interno. La stessa inadeguatezza , a livello di omissione, è ravvisabile da parte delle istituzioni e degli attori cui è delegata la vigilanza. 1 2 3 Inadempienze delle varie figure preposte al controllo
  • 58. ASPETTI STRUTTURALI / PROGETTUALI ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO ATTIVITA' DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATA MANCATA VIGILANZA AMMINISTRAZIONI MANCATO CONTROLLO DIREZIONE LAVORI / RESPONSABILE SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PIANO DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATO / MANCANZA PROGETTO DI DEMOLIZIONE ESTESA COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE ESISTENTE (AGGREGATO EDILIZIO) INSUFFICIENTE PROGETTO CARENTE MANCATO RISPETTO NORME TECNICHE COSTRUZIONI ASPETTI AUTORIZZATIVI / AMMINISTRATIVI PRATICA EDILIZIA PRATICA URBANISTICA INIZIOCROLLO A. Costruzione esistente B. Aggregato edilizio Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale con ordine di sgombero (edificio con affaccio su Via De Leon). Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico, avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta, rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava ad operare in un edificio esistente in muratura all’interno di un impianto strutturale di fatto unico Le ripercussioni del non aver considerato con diligenza e perizia l’edificio da demolire come inserito di fatto in un aggregato edilizio hanno comportato superficialità e negligenza nello sviluppo degli aspetti relativi alle fasi di demolizione. Il piano di sicurezza e coordinamento appare insufficiente, come lo è il piano di demolizione da inserire al suo interno. La stessa inadeguatezza , a livello di omissione, è ravvisabile da parte delle istituzioni e degli attori cui è delegata la vigilanza. appare dirimente l’utilizzo di un mezzo meccanico di una certa grandezza (terna) e l’eliminazione dell’ultimo contrafforte, costituito da un muro perpendicolare (a quello in comune fra l’edificio da demolire e l’edificio crollato), di fatto lavorante come contrafforte, all’esterno di una volte a botte la cui spinta non è stato più possibile equilibrare. 1 2 3 4 Atattività di demolizione invasiva CROLLO
  • 59. ASPETTI STRUTTURALI / PROGETTUALI ASPETTI REALIZZATIVI / SICUREZZA SUL LAVORO ATTIVITA' DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATA MANCATA VIGILANZA AMMINISTRAZIONI MANCATO CONTROLLO DIREZIONE LAVORI / RESPONSABILE SICUREZZA IN FASE DI ESECUZIONE PIANO DI DEMOLIZIONE NON ADEGUATO / MANCANZA PROGETTO DI DEMOLIZIONE ESTESA COMPRENSIONE DEL SISTEMA STRUTTURALE ESISTENTE (AGGREGATO EDILIZIO) INSUFFICIENTE PROGETTO CARENTE MANCATO RISPETTO NORME TECNICHE COSTRUZIONI ASPETTI AUTORIZZATIVI / AMMINISTRATIVI PRATICA EDILIZIA PRATICA URBANISTICA INIZIOCROLLO responsabilità tempo Profilo di responsabilità Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012 57