Design Knowledge Gain by Structural Health Monitoring
Ciclo di seminari di preparazione per l'esame di stato di abilitazione alla professione di ingegnere
1. FACOLTA’ DI INGEGNERIA
CIVILE E INDUSTRIALE
“Ciclo di seminari di
preparazione per l’Esame di
Stato di abilitazione alla
professione dell’Ingegnere”.
Ingegneri settore civile e
ambientale, industriale e
dell’informazione.
Martedì 4 Giugno 2013
Martedì 11 Giugno 2013
Martedì 18 Giugno 2013
Evento Gratuito
Aula 38
“La Sapienza” Università di Roma
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
San Pietro in Vincoli
Via Eudossiana 18
(Metro Cavour o Colosseo)
Prenotazione obbligatoria.
Per poter partecipare all’incontro, dovrà essere
effettuata la prenotazione inviando un’email a:
corsi@ording.roma.it
Il materiale didattico - informativo inerente il corso
sarà disponibile per tutti gli iscritti sul sito nei giorni
successivi allo svolgimento dello stesso.
La Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
dell’ Università di Roma “La Sapienza”, in
collaborazione con l’ Ordine degli Ingegneri
della Provincia di Roma, organizza un corso di
preparazione per l’Esame di Stato per il
conseguimento dell’ abilitazione professionale di
ingegneri nei Settori Civile e Ambientale,
Industriale e dell’Informazione.
I seminari trattano argomenti di natura
professionalizzante, relativi alla deontologia ed
all'etica professionale, al ruolo dell'ingegnere nella
realizzazione delle opere pubbliche e private, di
impianti tecnologici e industriali, alla normativa
tecnica, ai problemi di sicurezza, alla
responsabilità civile e penale che la professione di
ingegnere comporta.
Parte della docenza è individuata dall’Ordine e
comprende ingegneri professionisti esperti nelle
diverse discipline, altra da docenti delle Facoltà di
Ingegneria Civile e Industriale e di Ingegneria
dell’Informazione Informatica e Statistica della
Sapienza, questi ultimi, in particolare, per lo
svolgimento di lezioni dedicate all'illustrazione
delle tipologie di temi proposti per le prove scritte
dell'Esame di Stato.
2. Programma:
Prima Giornata: Martedì 4 Giugno 2013
Ore 14:15-14:30
Saluti iniziali:
Prof. Ing. Fabrizio Vestroni
Preside della facoltà di Ingegneria Civile e
Industriale “La Sapienza”
Ing. Manuel Casalboni
Vicepresidente dell’Ord. degli Ingegneri di Roma
Ore 14:30-16:30
- La responsabilità civile dell''ingegnere civile e
ambientale.
- La responsabilità penale dell''ingegnere civile e
ambientale
- La sicurezza nei luoghi di lavoro (cantieri
mobili)
Ing. Manuel Casalboni
Ore 16:30-17:10
- L'attività dell'ingegnere per la realizzazione delle
opere pubbliche.
Ing. Tullio Russo
Ore 17:10-17:50
- L’attività professionale ed i rapporti con il
Committente - La legislazione tecnica e gli
standard.
Ing. Alessandro Tirocchi
Ore 17:50-18:30
- L’attività dell’ingegnere per la realizzazione
delle strutture.
Prof. Ing. Stefania Arangio
Seconda Giornata: Martedì 11 Giugno 2013
Ore 14:30-15:30
- La professione e l’Ordine Professionale.
- Deontologia ed etica professionale.
Ing. Carla Cappiello
Ore 15:30-16:30
- La sicurezza antincendio.
Ing. Adolfo Fazzari
Parte pratica:
Ore 16:30-18:30
- Settore Civile ed Ambientale:
la seconda prova e la prova pratica
la gestione della prova orale
Terza Giornata: Martedì 18 Giugno 2013
Ore 14:30-15:00
- Settore Civile ed Ambientale:
la seconda prova e la prova praticala gestione
della prova orale
Ore 15:00-17:30
- Settore Industriale:
la seconda prova e la prova pratica
la gestione della prova orale
Ore 17:30-18:30
- Settore dell’Informazione:
la seconda prova e la prova pratica
la gestione della prova orale
Evento Gratuito
Aula 38
“La Sapienza” Università di Roma
Facoltà di Ingegneria Civile e Industriale
San Pietro in Vincoli
Via Eudossiana 18
(Metro Cavour o Colosseo)
3. 1/61
1/61
Attività dell’Ingegnere per
la realizzazione delle strutture
Ing. Stefania Arangio
stefania.arangio@uniroma1.it
stefania.arangio@stronger2012.com
Ciclo di seminari di preparazione per l’Esame di Stato di abilitazione alla professione di Ingegnere
1
4. 2/61
2/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
2Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
5. 3/61
3/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Certificazione dei materiali
4. Prove di carico
5. Collaudo statico
6. Denuncia delle opere strutturali
7. Direzione lavori
8. Responsabilità del progettista: un esempio
6. 4/61
4/61
Quadro normativo a livello europeo
Il quadro normativo europeo è caratterizzato da due famiglie di norme:
• Norme di prodotto: (Norme armonizzate – Enh, o Benestari Tecnici
Europei – BTE) che “armonizzano” le norme degli stati membri per
quanto riguarda le caratteristiche richieste ai materiali e prodotti da
costruzione;
Costituiscono il riferimento per la marcatura CE sui prodotti da
costruzione (secondo Direttiva 89/106/CE)
• Norme di progetto delle opere: Eurocodici strutturali, non cogenti,
che richiedono per la loro compiuta applicazione dell’elaborazione di
specifiche premesse e appendici nazionali
4Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
7. 5/61
5/61
Eurocodici strutturali
1975 Sulla base dell’art. 95 del Trattato CE (avvicinamento delle
legislazioni) la Commissione delle Comunità Europee decide di
attuare un programma di azioni nel settore delle costruzioni
Armonizzazione delle specifiche tecniche
EUROCODICI STRUTTURALI
Confronto e integrazione di diversi
approcci, tecnologie, usi e materiali
1992 Pubblicazione dei primi Eurocodici sperimentali (indicati con la
sigla ENV)
1998 - 2006 Eurocodici sperimentali
ENV
Eurocodici
Norme Europee EN
5Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Dopo un periodo transitorio, la completa entrata in vigore come standard
europeo era prevista per Marzo 2010. A Marzo 2013 sono state approvate
le appendici nazionali italiane
8. 6/61
6/61
Eurocodici strutturali: contenuti
Eurocodice Contenuto
UNI EN 1990 Criteri generali di progettazione strutturale.
Stabilisce i principi e requisiti per la sicurezza. Introduce
l’approccio agli stati limite e il metodo dei coefficienti parziali.
UNI EN 1991: EC 1 Azioni sulle strutture
UNI EN 1992: EC 2 Strutture in cemento armato
UNI EN 1993: EC 3 Strutture in acciaio: edifici, generalità, fuoco, strutture sottili,
acciaio inossidabile, strutture piane, unioni, fenomeni di fatica,
ponti
UNI EN 1994: EC 4 Strutture miste acciaio- calcestruzzo: edifici, generalità, fuoco,
ponti
UNI EN 1995: EC 5 Strutture in legno: edifici, generalità, fuoco, ponti
UNI EN 1996: EC 6 Strutture in muratura: muratura armata e non, fuoco, esecuzione
UNI EN 1997: EC 7 Geotecnica, fondazioni e opere di sostegno
UNI EN 1998: EC 8 Strutture in zona sismica
UNI EN 1999: EC 9 Strutture in alluminio
6Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
9. 7/61
7/61
Organizzazione e collegamenti tra gli Eurocodici
EN 1990
EN 1998EN 1997
EN 1991
EN 1992 EN 1993 EN 1994
EN 1995 EN 1996 EN 1999
Basi della Progettazione strutturale
Azioni sulle costruzioni
Progettazione e
particolari costruttivi
Progettazione
geotecnica e sismica
7Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
10. 8/61
8/61
Struttura delle NTC 2008
CAPITOLO 2:
SICUREZZA E
PRESTAZIONI
ATTESE
CAPITOLO 9:
COLLAUDO STATICO
CAPITOLO 10:
REDAZIONE DEI
PROGETTI
STRUTTURALI
ESECUTIVI E DELLE
RELAZIONI DI
CALCOLO
CAPITOLO11:
MATERIALI E
PRODOTTI PER USO
STRUTTURALE
III III IV
CAPITOLO 3:
AZIONI SULLE
COSTRUZIONI
CAPITOLO 4:
COSTRUZIONI
CIVILI E
INDUSTRIALI
CAPITOLO 5:
PONTI
CAPITOLO 6:
PROGETTAZIONE
GEOTECNICA
CAPITOLO 7:
PROGETTAZIONE PER
AZIONI SISMICHE
CAPITOLO 8:
COSTRUZIONI
ESISTENTI
La Norma è articolata in 12 Capitoli
8Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
11. 9/61
9/61
Relazione tra NTC ed Eurocodici
Cap. 1 – Oggetto
“Circa le indicazioni applicative per l’ottenimento delle prescritte prestazioni,
per quanto non espressamente specificato nel presente documento, ci si può
riferire a normative di comprovata validità e a altri documenti tecnici elencati
nel Cap. 12. In particolare quelle fornite dagli Eurocodici con le relative
Appendici nazionali costituiscono indicazioni di comprovata validità e
forniscono il sistematico supporto applicativo delle presenti norme.”
Cap. 12 – Riferimenti tecnici
“Per quanto non diversamente specificato nella presente norma, si intendono
coerenti con i principi alla base della stessa, le indicazioni riportate nei
seguenti documenti:
- Eurocodici strutturali pubblicati dal CEN, con le precisazioni riportate nelle
Appendici Nazionali o, in mancanza di esse, nella forma internazionale EN;
- Norme UNI EN armonizzate i cui riferimenti siano pubblicati su Gazzetta
Ufficiale dell’Unione Europea;
- Norme per prove, materiali e prodotti pubblicate da UNI.”
9Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
12. 10/61
10/61
Progettazione prestazionale e prescrittiva
APPROCCIO
PRESTAZIONALE
Sono definiti accuratamente i requisiti
di progetto, dichiarando i livelli di
sicurezza necessari
Il progettista sceglie tra diversi
strumenti e materiali per il
raggiungimento delle prestazioni
prefissate
Verifica dell’effettivo raggiungimento
delle prestazioni con modellazione
numerica o sperimentale
APPROCCIO
PRESCRITTIVO
I livelli di sicurezza e le
prestazioni attese non sono
richiesti esplicitamente al
progettista; sono sottointesi nelle
norme
Non è prevista una verifica diretta
della sicurezza ma solo una
garanzia indiretta per aver fatto le
cose come prescritto
10Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Verifica della QUALITA’ dell’opera
13. 11/61
11/61
Progettazione prestazionale e prescrittiva
START
APPLICAZIONE DI
REGOLE
PRESTABILITE E
TECNICHE
PREDEFINITE
END
START
DEFINIZIONE E DISANIMA
DEGLI OBIETTIVI
END
INDIVIDUAZIONE DELLE
SOLUZIONI ATTE A
RAGGIUNGERE GLI
OBIETTIVI
ATTIVITA’ DI
MODELLAZIONE E MISURA
GIUDIZIO DELLE
PRESTAZIONI
RISULTANTI
Si
No
APPROCCIO
PRESTAZIONALE
APPROCCIO
PRESCRITTIVO
11Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
14. 12/61
12/61
Gestione della qualità (1/2)
75
50
25
15
1
390
Manutenzione
Demolizione e
riciclo
Specifiche
di progetto
0
Progettazione
Realizzazione
Utilizzo e
manutenzione
Manutenzione
Risanamento
Etá
CICLO DELLA QUALITA’
12Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
15. 13/61
13/61
Gestione della qualità (2/2)
Fasi del ciclo della qualità Attività
Concezione (Conception)
Definizione dei livelli di prestazione per i lavori di costruzione e i
componenti strutturali
Specifiche di progetto
Specifiche per l’impresa
Indicazioni preliminari per la realizzazione e la manutenzione
Scelta dei soggetti intermedi con appropriate qualifiche
Progetto (Design)
Definizione dei criteri per la definizione della qualità di materiali,
componenti e sotto-strutture
Conferma della accettabilità e del raggiungibilità delle prestazioni
Definizione delle eventuali prove (prototipi, in situ, etc.)
Specifiche dei materiali
Appalto – Contratti (Tendering)
Analisi dei documenti di progetto e dei requisiti prestazionali
Accettazione dei requisiti da parte dell’impresa
Accettazione del contratto da parte del cliente
Esecuzione
Controllo del processo e del prodotto
Campionamento e prove
Correzione di eventuali errori in corso d’opera
Certificazione del lavoro nel rispetto delle prove indicate nella
documentazione di progetto
Completamento dei lavori Verifica delle prestazioni della costruzione realizzata (collaudo, etc.)
Uso e manutenzione
Monitoraggio delle prestazioni
Ispezioni per l’identificazione di eventuale deterioramento
Studio dei problemi
Certificazione del lavoro
Risanamento (o demolizione) Come sopra
13
16. 14/61
14/61
NTC 2008 - Principi fondamentali (Cap. 2)
Le opere e le componenti strutturali devono essere progettate, eseguite,
collaudate e soggette a manutenzione in modo tale da consentirne la prevista
utilizzazione, in forma economicamente sostenibile e con il livello di sicurezza
previsto dalle vigenti NTC.
La sicurezza e le prestazioni di un opera o di una parte di essa devono
essere valutate in relazione agli stati limite che si possono verificare durante
la vita nominale.
Requisiti:
• Sicurezza nei confronti degli stati limite ultimi (SLU)
• Sicurezza nei confronti degli stati limite di esercizio (SLE)
• Robustezza nei confronti delle azioni eccezionali: capacità di evitare
danni sproporzionati rispetto all'entità delle cause innescanti quali incendio,
esplosioni, urti
14Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
17. 15/61
15/61
NTC 2008 – Costruzioni civili e industriali (Cap. 4)
15Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Progetto strutturale di costruzioni nuove
Nel Capitolo 4 delle NTC definiscono, per i diversi materiali considerati, le
caratteristiche loro richieste, i relativi metodi di analisi, le verifiche, sia globali
che locali, che occorre effettuare per accertare il rispetto dei diversi stati limite
fissati dalla norma, le indicazioni sui particolari costruttivi e sulle modalità
esecutive, le specifiche relative alla resistenza al fuoco ed ai carichi eccezionali.
4.1. Costruzioni in c.a. e c.a.p.
4.2. Costruzioni in acciaio
4.3. Costruzioni miste acciaio-calcestruzzo
4.4. Costruzioni in legno
4.5. Costruzioni in muratura
4.6. Costruzioni in altri matreriali
Le prescrizioni aggiuntive legate alla presenza di azioni sismiche sono riportate
nel Capitolo 7.
18. 16/61
16/61
NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7)
Le indicazioni contenute nel Capitolo 7delle NTC integrano e non sostituiscono
quelle riportate nel Capitolo 4.
Sono considerati 4 stati limite:
SLE:
Stato Limite di Operatività (SLO): la costruzione non deve subire danni ed
interruzioni d'uso significativi;
Stato Limite di Danno (SLD): a la costruzione subisce danni tali da mantenersi
immediatamente utilizzabile pur nell’interruzione d’uso di parte delle
apparecchiature.
SLU:
Stato Limite di salvaguardia della Vita (SLV): la costruzione conserva una
parte della resistenza e rigidezza per azioni verticali e un margine di sicurezza
nei confronti del collasso per azioni sismiche.
Stato Limite di prevenzione del Collasso (SLC): la costruzione conserva
ancora un margine di sicurezza per azioni verticali ed un esiguo margine di
sicurezza nei confronti del collasso per azioni orizzontali
16Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
19. 17/61
17/61
NTC 2008 – Progettazione per azioni sismiche (Cap. 7)
Le costruzioni soggette all’azione sismica, non dotate di appositi dispositivi,
devono essere progettate agli stati limite ultimi in modo tale che garantiscano un
comportamento strutturale dissipativo e duttile evitando rotture fragili e la
formazione di meccanismi instabili imprevisti.
Si fa ricorso ai procedimenti tipici della gerarchia delle resistenze:
qualora sussista la possibilità di rotture alternative, deve sempre avvenire prima
quella caratterizzata da meccanismo duttile.
17Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
20. 18/61
18/61
NTC 2008 - Costruzioni esistenti (Cap. 8)
18Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
La valutazione della sicurezza e la progettazione degli interventi su costruzioni
esistenti devono considerare che:
- La costruzione riflette lo stato di conoscenze al tempo della sua realizzazione;
- La struttura può essere stata soggetta ad azioni, anche eccezionali, i cui effetti
non siano totalmente manifesti;
- Le strutture possono presentare degrado e/o modificazioni significative rispetto
alla situazione originaria.
Classificazione degli interventi:
• Interventi di adeguamento atti a conseguire i livelli di sicurezza delle norme
cogenti;
• Interventi di miglioramento atti ad aumentare la sicurezza strutturale
esistente, senza necessariamente raggiungere I livelli di sicurezza delle NTC;
• Riparazioni o interventi locali che interessino elementi isolati.
Gli interventi di adeguamento e miglioramento devono essere sottoposti a
collaudo statico
21. 19/61
19/61
NTC 2008 – Livelli di conoscenza e fattori di confidenza
19Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
22. 20/61
20/61
NTC 2008 – Aggregati edilizi
Nell’analisi di un edificio facente parte di un aggregato edilizio occorre tenere
conto delle possibili interazioni derivanti dalla contiguità strutturale con gli edifici
adiacenti.
(Borri & De Maria, 2009)
E’ necessario individuare l'unità strutturale
oggetto di studio, evidenziando le azioni che
su di essa possono derivare dalle unità
strutturali contigue.
20Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
23. 21/61
21/61
NTC 2008 – Aggregati edilizi
Nel calcolo e nella modellazione strutturale è fondamentale considerare
l’eventuale presenza di azioni spingenti dovute ad archi e volte di unità
strutturali adiacenti.
(Da Molinaro S., 2013)
21
24. 22/61
22/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Certificazione dei materiali
4. Collaudo statico
5. Prove di carico
6. Denuncia delle opere strutturali
7. Direzione lavori
8. Responsabilità del progettista: un esempio
25. 23/61
23/61
Progetto strutturale esecutivo (NTC - Cap. 10)
Contenuti:
- Relazione di calcolo strutturale: illustrazione dell’opera, normative,
descrizione del modello strutturale e geotecnico, valutazione della sicurezza e
delle prestazioni, risultati presentati in conformità alla C10.2/e
“Particolare cura andrà svolta nello sviluppare le relazioni di calcolo…sia ai
fini di facilitare l’interpretazione e la verifica dei calcoli, sia ai fini di consentire
elaborazioni indipendenti da parte di soggetti diversi”(NTC, 10.1)
- Relazione sui materiali (sottoposti alle prove sperimentali di accettazione);
- Elaborati grafici, particolari costruttivi;
- Piano di manutenzione della parte strutturale dell’opera;
- Relazioni specialistiche (geologica, geotecnica, modellazione sismica)
Normativa di riferimento
- T.U dell’edilizia DPR 380/2001
- Codice dei contratti pubblici DLgs 163/2006 e relativo regolamento di attuazione
- NTC 2008
23Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
27. 25/61
25/61
Analisi e verifiche svolte con l’ausilio di codici di calcolo (10.2)
“Il progettista dovrà controllare l'affidabilità dei codici utilizzati e
verificare l'attendibilità dei risultati ottenuti, curando che la presentazione
dei risultati stessi sia tale da garantirne la leggibilità, la corretta
interpretazione e la riproducibilità”.
Risoluzione di schemi
strutturali noti per il
giudizio motivato di
accettabilità dei risultati
N
T M
deformata
29. 27/61
27/61
Validazione del codice di calcolo: Esempio 2
λ=11451562
λ=11455304
λ=11455000
I forma critica
27Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
30. 28/61
28/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
31. 29/61
29/61
Direzione lavori
Il direttore dei lavori è la figura professionale fiduciaria del committente
che svolge la propria attività nella fase di realizzazione dell’opera allo scopo
di:
- controllare lo svolgimento regolare dei lavori;
- Controllare l'esecuzione a perfetta regola d'arte in conformità ai relativi
progetti e contratti;
- è il garante nei confronti dell'amministrazione comunale
dell’osservanza e del rispetto dei contenuti dei titoli abilitativi
all'esecuzione dei lavori.
Gli obblighi e le responsabilità del Direttore dei lavori sono individuati nel
D.P.R. n. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari
in materia di edilizia) (art. 29, comma 2)), e al Titolo VIII del D.P.R. n.
207/2010 (Regolamento di attuazione del D.lgs. 163/2006 sui contratti
pubblici)
29Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
32. 30/61
30/61
Direzione lavori
Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (1/2)
- ha la specifica responsabilità dell'accettazione dei materiali, sulla base
anche del controllo quantitativo e qualitativo degli accertamenti ufficiali delle
caratteristiche meccaniche di questi;
- verifica periodicamente il possesso e la regolarità da parte
dell'appaltatore della documentazione prevista dalle leggi vigenti in
materia di obblighi nei confronti dei dipendenti;
- cura la costante verifica di validità del programma di manutenzione, dei
manuali d'uso e dei manuali di manutenzione, modificandone e
aggiornandone i contenuti a lavori ultimati;
- notifica all’impresa ordini di servizio, che contengono le istruzioni occorrenti a
garantire la regolarità dei lavori;
- redige, in contraddittorio con l’impresa, il verbale di consegna, dal quale
decorre il termine per l’ultimazione dei lavori;
- ordina all’impresa eventuali sospensioni dei lavori qualora circostanze
speciali impediscano in via temporanea che i lavori procedano utilmente a
regola d'arte e, non appena possibile, redige il verbale di ripresa;
Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
33. 31/61
31/61
Direzione lavori
Obblighi del Direttore dei lavori (dal DPR 380/2001) (2/2)
- dispone le variazioni al progetto approvato, previa approvazione della
stazione appaltante; promuove la redazione di una perizia suppletiva di
variante;
- predispone relazioni su eventuali sinistri a persone e cose;
- redige e firma i libretti delle misure, il registro di contabilità, gli stati
d'avanzamento dei lavori e il conto finale;
- verifica il giornale dei lavori ed eventualmente aggiunge osservazioni,
prescrizioni e avvertenze;
- redige il certificato di ultimazione dei lavori;
- qualora accerti da parte dell'appaltatore grave inadempimento alle
obbligazioni di contratto tale da compromettere la buona riuscita dei lavori,
invia al responsabile del procedimento una relazione particolareggiata,
formulando le contestazioni ed assegnando termine per la risoluzione delle
problematiche evidenziate
Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
34. 32/61
32/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
35. 33/61
33/61
Materiali per uso strutturale (Cap. 11 – NTC 2008)
I materiali e prodotti per uso strutturale devono essere:
• identificati a cura del produttore;
• qualificati sotto la responsabilità del produttore;
• accettati dal Direttore dei Lavori.
Tre classi di materiali:
A. Con marcatura CE
Nel caso in cui esista la norma armonizzata UNI EN…- All. ZA)
B. Con attestato di qualificazione
Per i materiali per cui non sia disponibile una norma armonizzata. Le
procedure di qualificazione sono contenute nelle norme.
B. Materiali e prodotti innovativi. Il produttore dovrà essere in possesso di
un Certificato di Idoneità Tecnica all’impiego rilasciato dal Servizio Tecnico
Centrale del Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici. Potrà pervenire alla
marcatura CE in conformità a Benestare Tecnici Europei (ETA)
33
36. 34/61
34/61
Marcatura CE
La Marcatura CE attesta la conformità del prodotto alla Direttiva sui
prodotti da costruzione e indica:
• che i prodotti rispondono alle pertinenti norme nazionali di
trasposizione delle Norme Armonizzate i cui riferimenti siano stati
pubblicati sulla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (GUUE)
oppure
• che rispondono ad un Benestare Tecnico Europeo (European
Technical Approval – ETA)
34Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
37. 35/61
35/61
Qualificazione di alcuni prodotti strutturali
(Tabella da Ing. Venturi, 2011)
35Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
38. 36/61
36/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
39. 37/61
37/61
Collaudo statico (Cap. 9 – NTC 2008)
37Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
Riguarda il giudizio sul comportamento e le prestazioni delle parti
dell’opera che svolgono funzione portante.
Adempimenti principali:
- Ispezione dell’opera nelle varie fasi costruttive;
- Esame dei certificati delle prove sui materiali (numero dei prelievi e
compatibilita’ dei risultati);
- Controllo dei verbali delle eventuali prove di carico fatte eseguire dal
Direttore dei Lavori;
- Esame dell’impostazione generale della progettazione dell’opera, degli
schemi di calcolo e delle azioni considerate;
- Svolgimento di ulteriori accertamenti, studi, indagini:
- Prove di carico;
- Prove sui materiali messi in opera;
- Monitoraggio programmato di grandezze significative del
comportamento dell’opera;
40. 38/61
38/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
41. 39/61
39/61
Prove di carico (NTC 2008 – 9.2)
Le prove di carico dovranno identificare la corrispondenza del
comportamento teorico e quello sperimentale.
Sono prove di comportamento delle opere sotto le azioni di esercizio.
Devono essere svolte in modo tale da indurre le sollecitazioni massime di
esercizio per combinazioni caratteristiche (rare).
Valutazione della prova di carico:
- Le deformazioni devono essere proporzionali ai carichi;
- Durante la prova non si devono produrre fessure, deformazioni o dissesti
che compromettano la sicurezza;
- Valori bassi della deformazione residua dopo la prima applicazione del
carico;
- Deformazione elastica minore di quella massima calcolata.
39Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
43. 41/61
41/61
Prove di carico: esempio
0
6
12
18
24
30
36
42
48
54
60
66
72
0,0 20,0 40,0 60,0 80,0 100,0 120,0
media
tiro[ton]
Allungamento [mm]
Collaudo di un tirante di ancoraggio
Tiro di esercizio= 60t
Fasi della prova:
1. Carico fino a 72 t (1,2*60t)
2. Scarico e misurazione dell’allungamento residuo ∆L
3. Ricarico fino al tiro di esercizio (60t)
∆L
Nmax = 72t
41
45. 43/61
43/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
43Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
46. 44/61
44/61
Denuncia delle opere strutturali
Quando bisogna effettuare il Deposito al Genio Civile?
Riferimenti normativi:
• Legge n.64/1974
• Legge Regionale n. 4/1985
• D.P.R 380/2001
• Legge Regionale n. 21/2009
(Il D.M. 14/01/2008 e’ attuativo delle sopracitate leggi)
44Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
47. 45/61
45/61
Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 1/2
Progettista architettonico
Progettista strutture - geotecnica
Direttore dei lavori
Geologo
48. 46/61
46/61
Vecchio modulo per il deposito (Comune di Roma) 2/2
Elenco documenti Normativa di riferimento
Tipologia edilizia Sistemi costruttivi
46Ing. Stefania Arangio
Attività dell’Ingegnere per la realizzazione delle strutture
49. 47/61
47/61
S.I.T.A.S: Sistema Informatico Trasparenza Autorizzazioni Sismiche
Il sistema S.I.T.A.S. è un nuovo strumento per l'informatizzazione delle
procedure tecnico-amministrative per l'edificazione nei comuni della
Regione Lazio classificati a rischio sismico.
Obiettivo:
- semplificazione e ottimizzazione dell'iter procedurale attraverso la
dematerializzazione della documentazione cartacea (deposito delle
pratiche tramite Internet – uso congiunto PEC e firma digitale);
- l'automazione dei processi lavorativi;
- verifica in tempo reale delle fasi di lavorazione;
- Trasparenza degli atti amministrativi
- riduzione degli errori e dei costi di gestione.
Il sistema S.I.T.A.S. consente l'inserimento delle richieste di
autorizzazione sismica e della documentazione allegata tramite Internet.
Dal 01/01/2013 le richieste di autorizzazione sismica devono essere inoltrate
esclusivamente tramite procedura informatica utilizzando il S.I.T.A.S.
S.I.T.A.S.
50. 48/61
48/61
Procedura di deposito con il S.I.T.A.S.
• Iscrizione al S.A.C. (Sistema di accreditamento) come:
a.Privato cittadino
b.Professionista
c.Rappresentante Legale di Azienda/Ente
d.Costruttore
e.Funzionario di Pubblica Amministrazione
• Inoltro pratiche tramite l’Upload Manager
http://www.regione.lazio.it/binary/rl_infrastrutture/tbl_contenuti/Presentazione_Sitas.swf
Dal sito della
Regione Lazio
51. 49/61
49/61
Indice
1. Normativa tecnica delle costruzioni
2. Progetto strutturale e relazione di calcolo
3. Direzione lavori
4. Certificazione dei materiali
5. Collaudo statico
6. Prove di carico
7. Denuncia delle opere strutturali
8. Responsabilità del progettista: un esempio
52. The Swiss Cheese Model
Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali,
IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
53. FAILURE
The Swiss Cheese Model
Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di collassi strutturali,
IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
54. ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
t
1
2
3
Timeline e snodo causale
Aspetti autorizzativi e
amministrativi
Aspetti
strutturali/progettuali
Aspetti realizzativi e
sicurezza sul lavoro
Intervento di demolizione e
ricostruzione di un edificio
facente parte di un aggregato
edilizio
55. ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
1
Viene trascurata l’interazione con gli
edifici adiacenti
56. ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
Le ripercussioni del non
aver considerato
con diligenza e perizia
l’edificio da demolire
come inserito di fatto in
un aggregato edilizio
hanno comportato
superficialità e
negligenza
nello sviluppo degli
aspetti relativi alle fasi di
demolizione.
Il piano di sicurezza e
coordinamento appare
insufficiente,
come lo è il piano di
demolizione da inserire
al suo interno.
1
2
Il piano di demolizione
non e’ appropriato
57. ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
Le ripercussioni del non
aver considerato
con diligenza e perizia
l’edificio da demolire
come inserito di fatto in
un aggregato edilizio
hanno comportato
superficialità e
negligenza
nello sviluppo degli
aspetti relativi alle fasi di
demolizione.
Il piano di sicurezza e
coordinamento appare
insufficiente,
come lo è il piano di
demolizione da inserire
al suo interno.
La stessa
inadeguatezza
,
a livello di
omissione,
è ravvisabile
da parte
delle
istituzioni e
degli attori cui
è
delegata la
vigilanza.
1
2
3
Inadempienze delle
varie figure preposte al
controllo
58. ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
A. Costruzione esistente
B. Aggregato edilizio
Purtroppo, i crolli nella regione Puglia non appaiono infrequenti
e lo stesso isolato aveva avuto una grave crisi strutturale
con ordine di sgombero
(edificio con affaccio su Via De Leon).
Tale circostanza, sicuramente nota all’Ufficio Tecnico,
avrebbe potuto suggerire ai funzionari dell’Ufficio
un’attenzione maggiore di quella usualmente richiesta,
rammentando ai professionisti proponenti che ci si trovava
ad operare in un edificio esistente in muratura
all’interno di un impianto strutturale di fatto unico
Le ripercussioni del non
aver considerato
con diligenza e perizia
l’edificio da demolire
come inserito di fatto in
un aggregato edilizio
hanno comportato
superficialità e
negligenza
nello sviluppo degli
aspetti relativi alle fasi di
demolizione.
Il piano di sicurezza e
coordinamento appare
insufficiente,
come lo è il piano di
demolizione da inserire
al suo interno.
La stessa
inadeguatezza
,
a livello di
omissione,
è ravvisabile
da parte
delle
istituzioni e
degli attori cui
è
delegata la
vigilanza.
appare dirimente l’utilizzo
di un mezzo meccanico di
una certa grandezza
(terna) e l’eliminazione
dell’ultimo contrafforte,
costituito da un muro
perpendicolare (a quello in
comune fra l’edificio da
demolire e l’edificio
crollato), di fatto lavorante
come contrafforte,
all’esterno di una volte a
botte la cui spinta non è
stato più possibile
equilibrare.
1
2
3
4
Atattività di
demolizione invasiva
CROLLO
59. ASPETTI STRUTTURALI /
PROGETTUALI
ASPETTI REALIZZATIVI /
SICUREZZA SUL LAVORO
ATTIVITA' DI
DEMOLIZIONE
NON ADEGUATA
MANCATA
VIGILANZA
AMMINISTRAZIONI
MANCATO
CONTROLLO
DIREZIONE LAVORI /
RESPONSABILE SICUREZZA
IN FASE DI ESECUZIONE
PIANO DI DEMOLIZIONE
NON ADEGUATO /
MANCANZA PROGETTO
DI DEMOLIZIONE
ESTESA
COMPRENSIONE DEL
SISTEMA STRUTTURALE
ESISTENTE
(AGGREGATO EDILIZIO)
INSUFFICIENTE
PROGETTO
CARENTE
MANCATO
RISPETTO
NORME
TECNICHE
COSTRUZIONI
ASPETTI AUTORIZZATIVI /
AMMINISTRATIVI
PRATICA
EDILIZIA
PRATICA
URBANISTICA
INIZIOCROLLO
responsabilità
tempo
Profilo di responsabilità
Arangio S., Bontempi F., Crosti C., Modelli generali per la spiegazione causale di
collassi strutturali, IF CRASC, Pisa, Novembre 2012
57