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Università degli Studi di Milano
Facoltà di Lettere e Filosofia

Corso di Laurea Magistrale in Teoria e Metodi della Comunicazione

UNA MOSTRA VIRTUALE PER L’ARCHIVIO PAOLO MONTI
Tesi di Laurea in Editoria Multimediale

Prof. Francesco Tissoni
Relatore
Dr. Silvia Paoli
Correlatore

						
Sessione III
A.A. 2010-2011

Vanessa Speziale
Matricola 771603
SOMMARIO

Introduzione	 							 			
6
	
1. La Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura				
		
1.1	 Il paradigma della biblioteca digitale					
	
11
1.2	 Il progetto Beic			
14
1.3 	 Patrimonio librario e documentale		
18
1.4	 Patrimonio digitale			
20
1.5	 La prospettiva europea
24
2. L’Archivio Paolo Monti
							
2.1	 Storia		
2.2	 Conservazione del materiale
2.3	Catalogazione
2.4	 Scheda F e SIRBeC		
2.5	 Digitalizzazione delle immagini
			
3. Piccola storia di Paolo Monti	
						
3.1	 Gli anni giovanili			
3.2	 Il periodo veneziano
3.3	 Il professionismo fotografico		
3.4	 La poetica dello sguardo
4. Una mostra virtuale per l’Archivio Paolo Monti
			
4.1	 Considerazioni sulle mostre on line	
4.2	 Come si realizza una mostra on line

29
31
35
37
40

44
49
56
66

73
78
3
4.3	

L’architettura informativa

83

4.4	

Il caso Monti

90

4.5	

Il punto di vista degli utenti

97

5. Materiali per la pubblicazione	
						
5.1	

Home page			

108

5.2	

Gallery fotografiche

110

	

5.2.1	Natura

117

	

5.2.2	Venezia

126

	

5.2.3	 Manifesti e muri

135

	

5.2.4	Meme

144

	

5.2.5	Ritratti

153

	

5.2.6	 Sperimentazioni bianco e nero

162

	

5.2.7	 Sperimentazioni colore

171

	

5.2.8	Colore

180

	

5.2.9	Milano

189

	

5.2.10	Allestimenti

198

	

5.2.11	 Arte antica

207

	

5.2.12	Pubblicità

216

	

5.2.13	Censimenti

225

	

5.2.14	Provini

234

5.3	Biografia		

243

5.4	Libri	

245

5.5	Collezioni			

248

5.6	Conversazioni

252

5.7	Archivio		

257

5.8	Footer

259

	

5.8.1	Crediti

259

	

5.8.2	 Note legali

260

	

5.8.3	Contatti

260
4
Appendice
1. 	
	
	
2. 	
	
	
	
3.	

Integrazione al capitolo 2
1.1 Classificazione dell’Archivio Monti
1.2 Scheda F
Integrazione al capitolo 5
2.1	Didascalie
2.2	Bibliografia
2.3	Conversazioni
Elenco delle immagini

262
262
270
280
280
281
282
292

Bibliografia	

298

Ringraziamenti

311

5
Introduzione

Pel bosco Ferraù molto s’avvolse,
e ritrovossi al fine onde si tolse.1

In accordo con le ricerche di settore più recenti, i consumi culturali degli
italiani si collocano al di sotto delle medie europee: i dati ISTAT, ad esempio, indicano
valori assoluti e medi molto più bassi rispetto a paesi come la Germania e la Francia,
evidenziando altresì marcate sperequazioni territoriali. Nel panorama nazionale,
ad oggi in profonda crisi anche per quanto riguarda i capitali a disposizione delle
Istituzioni operanti nel settore della cultura, ci sono delle realtà - come la Fondazione
Beic - che lavorano attivamente per un’estensione dell’offerta di cultura, puntando
su fattori qualitativi e innovativi di fruizione, condivisione e partecipazione, alla
ricerca di un rapporto equilibrato tra sostenibilità economica e qualità dei contenuti.
Il progetto per la realizzazione di una mostra virtuale sull’Archivio Paolo Monti
si sviluppa secondo questi presupposti e sfrutta le potenzialità dell’informatica
umanistica per ottenere un prodotto capace di dare visibilità ai materiali in oggetto di proprietà della Beic - organizzando i contenuti in un percorso che mira a restituire
centralità e protagonismo al pubblico, nell’ambiente condiviso del web.
L’informatica umanistica rappresenta un paradigma teorico relativamente
nuovo, interdisciplinare, che si occupa, nella sostanza, di definire forme adeguate di
rappresentazione dell’informazione in contesti caratterizzati dall’interazione uomomacchina. Contrariamente a quanto si può essere erroneamente portati a credere, l’uso
della tecnologia non è fondativo ma semplicemente strumentale ai fini della disciplina:

1.  Ariosto, “Orlando Furioso” canto 1,23 cit. in L. Rosati, Architettura dell’informazione. Trovabilità: dagli
oggetti quotidiani al web, Milano, Apogeo, 2007, p. 79.

6
la conversione digitale degli oggetti culturali materialmente intesi è solo il primo passo,
e riguarda la capacità dei calcolatori di riprodurre l’aspetto percettivo delle risorse. Il
problema inizia, per l’umanista, con l’analisi delle possibilità che la codifica digitale
dell’informazione offre per l’implementazione delle funzionalità semiotiche proprie
di ciascun tipo di oggetto culturale, testuale o visivo che sia. A questo proposito,
nell’organizzazione di un progetto complesso come una mostra virtuale, è necessario
affiancare alle consapevolezza teorica di settore la conoscenza degli strumenti
disponibili: solo coniugando queste competenze è possibile realizzare progetti validi
sia sul piano dei contenuti che su quello delle tecnologie e degli standard del web.
L’analisi dei materiali dell’Archivio Monti, di tipo sostanzialmente fotografico,
impone delle considerazioni di carattere generale sulla prevalenza dell’icona nel contesto
comunicativo contemporaneo: i progressi della tecnologia hanno infatti modificato il
peso economico e culturale delle immagini, trasformandole da creazioni rare e quindi
artistiche in oggetti di uso comune. Questa tendenza si ritrova ovunque su internet,
un mondo nato dal testo che si è rapidamente adattato ad accogliere immagini statiche
e materiale video: dal punto di vista estetico, la rete di oggi è un’allegra cacofonia
improntata sulla dialettica tra informazioni visive e testuali. L’opera di Paolo Monti,
figura complessa di intellettuale e artista del Novecento italiano, offre molti spunti per
lavorare sull’integrazione di testo e immagine. In linea con le peculiarità del soggetto
in questione e le disposizioni della rete, la mostra virtuale proposta per l’Archivio
Monti fa di necessità virtù, cercando di catturare l’attenzione del pubblico tramite un
percorso centrato sulla fotografia, che pone il testo come apparato utile a diversi gradi
di approfondimento dei contenuti proposti, in linea con il potenziale grado di interesse
e specializzazione dell’utente finale.
La presentazione dell’iter che ha portato alla realizzazione della mostra è
articolata in cinque capitoli indipendenti, che possono essere letti anche in modo non
sequenziale. L’ordine imposto ai vari argomenti riflette il tentativo di rendere conto
del percorso graduale che ha guidato chi scrive nella conoscenza delle istanze fondanti
e degli obiettivi dell’Istituzione promotrice (capitolo primo), delle dinamiche
d’archivio (capitolo secondo) e, soprattutto, della poetica di Paolo Monti, centrata sul
tema della conoscenza per immagini e costantemente in bilico tra un approccio alla
realtà analitico e razionale e uno sguardo immaginifico e visionario (capitolo terzo).
7
Il quarto capitolo affronta nello specifico l’argomento delle mostre virtuali, sulla base
della letteratura straniera e di un testo diffuso nel settembre 2011 dall’Osservatorio
Tecnologico afferente al Ministero dei Beni Culturali (OTEBAC), i cui principi
vengono applicati al “caso Monti”; nell’utima parte (capitolo quinto) vengono
riproposti integralmente i contenuti del sito, seguendo l’ordine in cui le varie sezioni
sono articolate nel menù di navigazione principale. Il testo è corredato infine da
un’appendice, che propone una raccolta di materiali utili a una miglior comprensione
delle scelte fatte in fase di progettazione.
La circolarità è assunta qui a emblema di una particolare modalità di
organizzazione dell’informazione che fa dell’incastro e dei rimandi incrociati il
suo cardine. Si tratta di una particolare forma di dispositio che ha radici antiche e
percorre trasversalmente l’arte e la scienza, nonché i ricorsi della storia: come alcune
opere letterarie e certi teoremi in cui la validità della tesi in esame è confermata solo
allontanandosi dall’oggetto di partenza, così l’architettura informativa propria della
navigazione web e il mio percorso di studi hanno seguito un andamento non lineare
ma, con uno sguardo in retrospettiva, coerente con una logica interna definita. Mi
piace l’idea di ricondurre graficamente questa tensione al simbolo della spirale,
che, come un vortice, rappresenta l’intensificarsi e l’indebolirsi della luce del sole
e, per analogia, la crescita e l’espansione delle varie modalità di un essere, il vagare
dell’anima e il suo ritorno finale verso il centro.

8
Quelle nature che, una volta incontratesi, si compenetrano e si influenzano reciprocamente, noi
le definiamo affini. Nel caso di alcaloidi e acidi che, benché opposti l’uno all’altro (e forse proprio
perché opposti) si ricercano, si associano con più forza, si modificano e insieme vanno a formare un
nuovo corpo, questa affinità è evidente in maniera assolutamente palese. […]
Inoltre, i casi più complessi sono quelli più degni d’attenzione. Solo studiando questi ultimi si
vengono a conoscere davvero i gradi delle affinità. […]
E in questo lasciare e prendere, in questo fuggire e cercarsi sembra di vedere all’opera un principio
superiore: si deve concedere a queste essenze una sorta di volontà, una attitudine a scegliere, e a quel
punto sembra davvero legittimo il termine tecnico affinità elettive. […]
Simili essenze, in apparenza inerti e tuttavia perennemente predisposte a reagire, bisogna vederle in
azione davanti ai propri occhi, osservare con partecipazione come vanno in cerca l’uno dell’altro, si
attirano, si assorbono, si distruggono, si divorano, si consumano. Poi, bisogna osservare il loro riemergere
dalla più intima congiunzione dotati di una forma nuova, stravolta, inaspettata: in quel caso si deve
davvero attribuire loro una vita eterna e, addirittura, una sensibilità e un intelletto, poiché avvertiamo
che i nostri sensi sono appena bastevoli per osservarli, la nostra ragione riesce a comprendere a stento.
Johann Wolfgang Goethe, Le affinità elettive

9
Paolo Monti. Novara, 11 agosto 1908 - Milano, 29 novembre 1982

10
1. La Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura

La biblioteca non è composta dai libri che abbiamo letto,
ma da quelli che potremmo leggere.1

1.1 Il paradigma della biblioteca digitale
La frase che Eco usa al XXII salone del libro di Torino, in occasione della
presentazione del libro scritto a quattro mani con Jean Claude Carriére ‘Non sperate
di liberarvi dei libri’ (Bompiani, 2009), seppur apparentemente regressiva considerata
all’interno di un discorso sull’editoria multimediale - territorio fecondo per quanto
riguarda la nascita e la proliferazione di oggetti multimediali complessi - punta
invece dritto al cuore della questione, ovvero la cultura, la sua produzione, la sua
conservazione e soprattutto la sua diffusione.
Dalla pergamena a Gutenberg, dal libro stampato ai tablet che riproducono
su schermo il testo scritto, parallelamente si svolge la vicenda delle biblioteche: da
luoghi di culto e sotterranei clandestini alle grandi collezioni specializzate, tra sale di
lettura e depositi polverosi, fino alle moderne infrastrutture che, oltre a custodire il
sapere, si propongono con un’enorme varietà di funzioni accessorie e tuttavia sempre
più complementari al crescendo di complessità e strutturazione delle varie discipline.
Non solo conservazione e veicolazione del patrimonio culturale - più popolare
nella versione inglese cultural heritage - ma produzione attiva di sapere: collegamenti
in rete con altre strutture, laboratori multimediali, aree dedicate allo studio e

1.  A. Torno, Eco e Carriére, dialogo sui piaceri dell’attesa e su quelli della carta, in “Corriere della Sera”, Milano,
15 maggio 2009.

11
2. L’archivio Paolo Monti

Un documento è come una piccola parte di una plaga
immensa: tutte le curiosità dell’uomo hanno diritto a un
documento che le accontenti. (...) Ma poi, cosa ce ne facciamo
di milioni di documenti? (...) Il documento, allora, è la
registrazione importante di una cosa a cui siamo ancora
interessati, magari dopo un secolo, e poco importa si tratti di
un fatto storico o della bellezza di una donna.38
Pensare/ Classificare
Che cosa significa la barra di divisione?
Che cosa mi si domanda, alla fine?
Se penso prima di classificare?
Se classifico prima di pensare?
Come classifico ciò che penso?
Come penso quando voglio classificare?39

2.1 Storia
Un archivio fotografico, come sottolinea Italo Zannier nel libro scritto a quattro
mani con Daniela Tartaglia La fotografia in archivio40, “è un insieme di negativi e positivi
- talvolta accompagnati da attrezzature fotografiche, documenti, lettere etc. - che
testimoniano in maniera significativa l’attività di un singolo fotografo o di una ditta”41.

38.  Paolo Monti, intervista di Angelo Schwarz in “Il Diaframma Fotografia Italiana”, Milano, n. 244, dicembre
1978, in R. Valtorta (a cura di), Paolo Monti: scritti e appunti sulla fotografia, Milano, Lupetti, 2008, pp. 125/126.
39.  Georges Perec, cit. in Pierangelo Cavanna in “Oggetti, autori, cataloghi”, in O. Goti e S. Lusini (a cura di),
Strategie per la fotografia: incontro degli archivi fotografici, atti del convegno, biblioteca comunale Lazzerini, Prato,
30 novembre 2000, Prato, Regione Toscana, Comune di Prato, Archivio Fotografico Toscano, 2001, p. 27.
40.  I. Zannier e D. Tartaglia, La fotografia in archivio, Milano, Rizzoli, 2000.
41.  I. Zannier e D. Tartaglia, op. cit., 2000, p. 136.

29
3. Piccola storia di Paolo Monti

No. Io sono sicuro invece che il confine è sempre con
noi, indipendentemente dal tempo e dalla nostra età,
onnipresente, anche se più o meno visibile a seconda delle
circostanze.69
“Non si vede che quello che si sa.”70

3.1 Gli anni giovanili
Paolo Monti è stato un professionista di alto livello, un artista, un critico, un
docente; un uomo che con la sua cultura e il suo carattere ha contribuito in maniera
decisiva a elevare lo status della fotografia italiana.
Monti, a detta di chi lo ha conosciuto persona schiva e di poche parole, non è
stato però prodigo nello scrivere. Nella ricostruzione della sua biografia, soprattutto
per quanto riguarda gli anni giovanili e il primo periodo veneziano, sono stati pertanto
fondamentali due volumi, pubblicati a distanza di quattro anni l’uno dall’altro, che
raccolgono la sua produzione scritta. I testi in questione, che raccolgono gli scritti
più significativi di Monti, nell’insieme tardi, pubblicati su riviste, libri e cataloghi
di mostre e dattiloscritti di conferenze e programmi didattici, sono Paolo Monti,
scritti scelti 1953-1983 a cura di Francesca Bertolini, del 200471, e Paolo Monti:

69.  M. Kundera, Il libro del riso e dell’oblio, Milano, Adelphi 1998, p. 260.
70.  Johann Wolfgang von Goethe, cit. in Paolo Monti “Per la V Mostra Nazionale...”, 1953, in R. Valtorta (a
cura di), op. cit., 2008, p. 48.
71.  F. Bertolini (a cura di), Paolo Monti, scritti scelti 1953-1983, Palermo, Istituto Superiore per la Storia della
Fotografia, 2004.

44
4. Una mostra virtuale per l’Archivio Paolo Monti

DIECI REGOLE
1. RIDUCI Il modo più semplice per conseguire la semplicità
è attraverso una riduzione ragionata.
2. ORGANIZZA L’organizzazione fa si che un sistema
composto da molti elementi appaia costituito da pochi.
3. TEMPO I risparmi di tempo assomigliano alla semplicità.
4. IMPARA La conoscenza rende tutto più semplice.
5. DIFFERENZE Semplicità e complessità sono
necessarie l’una all’altra.
6. CONTESTO Ciò che sta alla periferia della semplicità
non è assolutamente periferico.
7. EMOZIONE Meglio emozioni in più piuttosto che in meno.
8. FIDUCIA Noi crediamo nella semplicità.
9. FALLIMENTO Ci sono cose che non è possibile semplificare.
10. L’UNICA Semplicità significa sottrarre l’ovvio e
aggiungere il significativo.
TRE CHIAVI
1. LONTANO Più sembra meno, basta semplicemente
spostarlo lontano, molto lontano.
2. APERTO L’apertura semplifica la complessità.
3. ENERGIA Usa di meno, ottieni di più.159

4.1 Considerazioni sulle mostre on line	
I musei consentono ai visitatori di accedere alle proprie collezioni per scopi che
vanno dall’intrattenimento alla cultura, senza escludere la possibilità, per gli addetti
ai lavori, di apprendere e trarre ispirazione da quanto esposto. Le attività principali di
159.  J. Maeda, Le leggi della semplicità, prima edizione Stati Uniti, M.I.T. Press, 2006, trad. it. Bruno Mondadori,
Milano, 2006.

73
5. Materiali per la pubblicazione

Progettare è facile quando si sa come si fa.
Tutto diventa facile quando si conosce il modo di procedere
per giungere alla soluzione di qualche problema. [...]
Riso verde
1 - Tritate insieme, generosamente, prosciutto grasso e cipolla.
2 - Mettete a fuoco con un filo d’olio, lasciate rosolare.
3 - Lavate bene degli spinaci, strizzateli e tagliateli finemente.
4 - Lessateli in tanta acqua.
5 - Uniteli al prosciutto e alla cipolla rosolati.
6 - Versate nel tutto un poco di brodo e condite con sale e pepe.
7 - Lasciate consumare ancora.
8 - Unite il riso e continuate la cottura aggiungendo il brodo.
9 - Togliete dal fuoco quando il riso è al dente.
*Qualunque libro di cucina è un libro di metodologia
progettuale.1

5.1 Home page
A seguire la grafica dell’header, il menù di navigazione principale, il footer che rimangono invariati in tutte le pagine del sito - e la foto cover.

Header contenente il logo della Fondazione Beic e il titolo della mostra virtuale.

1.  B. Munari, Da cosa nasce cosa: appunti per una metodologia progettuale, Bari, Laterza, 2008.

108
Menù di navigazione di primo livello con i link alle aree principali della mostra.

Foto cover del sito.
Jam session a casa di William Eugene Smith. New York, 1950-1960. Fotografia di Paolo Monti ©

Footer con le informazioni di riferimento sull’organizzazione della mostra virtuale.

109
5.2 Gallery
Questo sito è una mostra virtuale dell’Archivio fotografico di Paolo Monti. L’obiettivo
principale è offrire del materiale che stuzzichi la curiosità del pubblico più vario. A un
livello successivo, la speranza è di poter esser d’aiuto a chi volesse rompere le pigre
abitudini dell’occhio, consapevole di essere circondato da immagini spesso mute,
puramente decorative o eccessivamente costruite.
Trattandosi di una pubblicazione scientifica, nata in ambito universitario, è stato
necessario pensare a delle regole che guidassero la selezione delle immagini da inserire
nella mostra. Avere la possibilità di scegliere è indubbiamente un valore, ma stabilire
i criteri guida di una qualsiasi selezione è tanto difficile quanto più il corpus iniziale è
ampio – si veda in proposito la pagina relativa all’Archivio.
La selezione delle immagini presentate nelle gallery é avvenuta sulla base delle
fotografie presenti su SIRBeC - il Sistema Informativo dei Beni Culturali della
Regione Lombardia - catalogate grazie al lavoro di Pierangelo Cavanna, responsabile
scientifico della schedatura dell’Archivio fotografico Monti, in collaborazione con
Silvia Paoli, Conservatore del Civico Archivio Fotografico di Milano.
In considerazione del fatto che Paolo Monti era solito arrivare all’inquadratura
definitiva operando tagli anche consistenti sul negativo di partenza, è stato deciso di
lavorare soltanto sui positivi, stampati nella maggior parte dei casi dallo stesso Monti.
L’unica eccezione è la sezione “Colore”, che presenta la versione digitalizzata di otto
diapositive e di una stampa in positivo.
Nel tentativo di fornire un quadro dell’Archivio quanto più possibile aderente al reale,
senza per questo tralasciare la qualità estetica dei risultati né l’ideale di uniformità
sotteso al progetto della mostra nel suo complesso, la selezione propone molti “grandi
classici” dell’opera di Monti, ampiamente valorizzati anche dai numerosi volumi
dedicati alla sua fotografia.
110
L’analisi dell’Archivio rivela la presenza di vari filoni tematici sviluppati nel tempo
come variazioni a soggetto, alla ricerca di una conoscenza per gradi che Goethe uno degli autori prediletti da Monti - definiva “la conquista degli oggetti mediante
l’occhio”.
La sequenza narrativa in cui sono inserite le immagini riflette la biografia di Monti artista, docente, intellettuale e stimato professionista - anche se le date di scatto delle
fotografie non sempre rispecchiano una cronologia coerente con i fatti.
A livello biografico, il trasferimento a Milano rappresenta una cesura importante
anche dal punto di vista lavorativo. Nonostante questo, l’attività artistica e il lavoro
professionale sono separate da un confine molto labile. La scelta delle immagini
e la loro articolazione vuole rendere conto di questa ideale unità sottesa a tutta la
produzione di Monti.

Studio dello scultore Mario Negri. Milano,
1956 - 1982. Fotografia di Paolo Monti ©

111
VAI ALLE GALLERY

NATURA

VENEZIA

MANIFESTI E MURI

MEME

RITRATTI

SPERIMENTAZIONI BIANCO E NERO

SPERIMENTAZIONI COLORE

COLORE

112
MILANO

ALLESTIMENTI

ARTE ANTICA

PUBBLICITÁ

CENSIMENTI

PROVINI

113
NATURA - Roccia, legno, acqua, piante, fiori, foglie: la natura è li leitmotiv principale
dell’opera di Monti, a partire dagli anni della fotografia amatoriale. L’analisi sulla forma
e sulla materia portata avanti in questo lungo lavoro, rivela una profonda conoscenza sia
delle avanguardie artistiche, dall’Espressionismo all’Informale, che dell’opera di alcuni
importanti fotografi stranieri, tra cui Otto Steinert, Edward Weston e Aaron Siskind.
VENEZIA - Monti vede una città lontana dall’allegria e dal movimento che
caratterizzano lo stereotipo turistico di Venezia: ne risulta un viaggio intimo, segnato
da forti contrasti tonali. La maggior parte delle fotografie sono state scattate dopo il
trasferimento a Milano. Lo stile, sempre riconoscibile nel tempo, lega come un filo
rosso le immagini prodotte con finalità commerciali alle fotografie scattate senza i
vincoli della committenza.
MANIFESTI E MURI - Le fotografie di muri, macchie, materie corrose e manifesti
strappati rivelano l’attitudine di Monti alla “flânerie”. Il “camminare” è qui inteso
nel senso di pratica estetica, investigazione critica votata a vedere - e a mostrare - le
trasformazioni urbane come sintomi della società che cambia. Sono evidenti le
influenze dell’arte contemporanea, in particolare dell’Astrattismo e dell’Informale.
MEME - Esempio magistrale della progettualità montiana, “Meme” raccoglie una
selezione di fotografie di Maria Elvira Cocqio, nipote di Monti, scattate tra il 1941
e il 1965. Con l’espediente del ritratto, Monti parla del mistero del tempo, e svela il
segreto di una bambina che diventa donna davanti all’occhio del suo obiettivo.
RITRATTI - Il ritratto è il genere fotografico per eccellenza, con cui tutti i
professionisti si devono misurare. Nei suoi oltre trent’anni di attività come fotografo,
Monti ha raccolto un vasto campionario di volti più o meno noti: bambini, donne,
uomini. A distanza di tempo, l’assenza di retorica aiuta ancora chi guarda queste
immagini a essere trasportato nel vissuto dei personaggi ritratti.
SPERIMENTAZIONI BIANCO E NERO - L’utilizzo di movimenti di macchina,
sfocature, solarizzazioni, fotogrammi e tecniche miste è una costante nella produzione
114
di Monti e dimostra la sua reticenza nel sottomettersi ai presunti limiti imposti dalla
macchina fotografica. I risultati che raggiunge sono un incentivo sempre maggiore
all’invettiva e allo sperimentalismo, a cui ricorre anche per i lavori su commissione.
SPERIMENTAZIONI COLORE - Analogamente agli esperimenti in bianco e nero,
Monti gioca a infrangere i canoni della tecnica anche nel campo del colore. Oltre
a sfocature, luce diffratta e composizioni, Monti lavora molto con i chimigrammi,
immagini ai limiti del pittorico, ottenute con carta e acidi fotografici senza l’uso di
apparecchiature.
COLORE - La parte figurativa del lavoro a colori di Monti è inedita, ossia non è mai
stata pubblicata su libri né cataloghi. Si tratta per la maggior parte di diapositive e i
temi trattati sono gli stessi della fotografia in bianco e nero, affrontati con medesima
perizia. La selezione raccoglie immagini di città, monumenti, installazioni, ritratti,
natura e sperimentazione.
MILANO - Il trasferimento a Milano coincide per Monti con l’inizio di un percorso
professionale che lo porterà a raggiungere traguardi importanti. Oltre alla fotografia
commerciale, Monti si dedica da subito alla riscoperta della città dove ha trascorso gli
anni universitari. Le immagini scelte propongono un itinerario che, dal centro verso la
periferia, percorre lo sviluppo del capoluogo lombardo negli anni del boom economico.
ALLESTIMENTI - L’avvio alla carriera di fotografo professionista vede Monti
impegnato su fronti diversi. Collabora con numerose case editrici e riviste, nel 1953
viene ingaggiato come fotografo ufficiale della Triennale ed è a Torino per “Italia ‘61”,
manifestazione organizzata per il centenario dell’Unità. Nel campo dell’architettura
lavora a fianco dei maggiori progettisti dell’epoca, tra cui Albini, B.B.P.R., Castiglioni,
Figini e Pollini, Magistretti, Pagano, Ponti, Scarpa, Sottsass, Zanuso.
ARTE ANTICA - La grande passione per la cultura umanistica e i numerosi viaggi,
sia in Italia che all’estero, sono le premesse necessarie a comprendere l’interesse di
Monti verso la fotografia d’arte, indipendentemente dal lavoro su commissione.
115
Monti guarda alla produzione dei più grandi Maestri della storia dell’arte con l’occhio
colto dell’intellettuale, enfatizzando il valore delle opere fotografate con un approccio
oscillante tra il rigore descrittivo e un’interpretazione squisitamente personale.
PUBBLICITÀ - Impossibile per un professionista non cedere ai richiami del mercato
nel contesto della Milano anni Sessanta. In campo pubblicitario Monti lavora molto
con Albe Steiner, progettista grafico conosciuto durante gli anni di insegnamento
presso i corsi della Società Umanitaria, con cui entra in particolare sintonia. Il lavoro
di Monti per la pubblicità riassume in maniera esemplare l’attenzione al dettaglio e la
perizia compositiva proprie di tutta la sua produzione fotografica.
CENSIMENTI - A partire dal 1966 Monti lavora a una vasta opera di censimento
architettonico e ambientale, su modello delle indagini condotte negli anni ‘30 e ‘40
in Nord America, all’interno del programma anti-crisi del New Deal roosveltiano.
Il lavoro, commissionato dall’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna,
prende avvio dai rilevamenti fotografici delle valli appenniniche del Delta padano e
delle architetture rurali della provincia di Bologna, per allargarsi poi ai centri storici
di numerose località della Regione.
PROVINI - Questa sezione speciale presenta i provini a contatto di Monti. I provini,
illustrando i processi nascosti dietro alle fotografie, svelano il metodo di lavoro del
fotografo. Spiegano che lo scatto finale non è frutto di un’esposizione fortuita, ma la scelta
di un’immagine inserita all’interno di una sequenza ragionata di prove. Le annotazioni
personali di Monti completano l’opera, aggiungendo quel “non so che” irriducibile a
forme e schemi prestabiliti, ma utile a far aderire le stampe alla vita del fotografo.

116
5.2.1 Natura

Paolo Monti
Roccia
Località non identificata, 1958-1972 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 30 x 40 cm
Numero di serie B.125.08.07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

117
Paolo Monti
Torrente
Anzola d’Ossola (VB), 1970 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.109.02.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

118
Paolo Monti
Fiori e piante
Località non identificata, 1974
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.014.15.06
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

119
Paolo Monti
Acqua e alghe
Località non identificata, 1963-1974 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.042.02.09
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

120
Paolo Monti
Foglie di granoturco
Località non identificata, 1952
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.014.19.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

121
Paolo Monti
Composizione con elementi naturali
Località non identificata, 1950-1980
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie S.021.36.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

122
Paolo Monti
Superficie di legno
Località non identificata, 1957
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie S.006.08.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

123
Paolo Monti
Alberi
Località non identificata, 1950-1980
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.010.06.06
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

124
Paolo Monti
Fiori
Località non identificata, 1960-1965 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 21,5 x 21,5 cm
Numero di serie C.014.07.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

125
5.2.2 Venezia

Paolo Monti
Negozio di un antiquario
Venezia, 1950-1977
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.064.10.05
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

126
Paolo Monti
Riflessi
Venezia, 1974 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.098.05.06
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

127
Paolo Monti
Veduta urbana, Rio Terà del Bagatin
Venezia, 1955-1968 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.095.16.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

128
Paolo Monti
Particolari architettonici
Venezia, 1966-1977 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.099.13.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

129
Paolo Monti
Scorcio della facciata di Palazzo Soranzo
Venezia, 1968-1969
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.088.09.07
Commissionata da Electa/ Industrie Grafiche Editoriali
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

130
Paolo Monti
Veduta urbana con gondoliere e turisti
Venezia, 1974 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.097.07.04
Probabilmente commissionata dalla casa editrice Görlich
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

131
Paolo Monti
Gondole ormeggiate
Venezia, 1968-1974 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.097.04.10
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

132
Paolo Monti
Gondola ormeggiata
Venezia, 1974
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.100.01.04
Commissionata probabilmente dalla casa editrice Görlich
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

133
Paolo Monti
Veduta notturna del luna park, Campo del Ghetto Nuovo
Venezia, 1951
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 24 cm
Numero di serie S.069.24.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

134
5.2.3 Manifesti e muri

Paolo Monti
Muri
Milano, 1954
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.087.07.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

135
Paolo Monti
Manifesti strappati. “Fine di un manifesto”
Località non identificata, 1978
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.046.09.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

136
Paolo Monti
Manifesti strappati
Modena, 1973
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.046.01.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

137
Paolo Monti
Manifesti strappati
Località non identificata, 1955
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.046.17.07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

138
Paolo Monti
Manifesto strappato
Località non identificata, 1950-1970
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.046.04.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

139
Paolo Monti
Manifesto strappato
Località non identificata, 1950-1970
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.046.05.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

140
Paolo Monti
Muro con graffito. “Il bacio”
Venezia, 1963 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.063.21.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

141
Paolo Monti
Graffiti su affreschi in una piccola cappella di montanari
Ornavasso (VB), 1975-1981
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.042.25.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

142
Paolo Monti
Muro con graffito
Venezia, 1963 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.063.22.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

143
5.2.4 Meme

Paolo Monti
Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1941
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.048.15.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

144
Paolo Monti
Ritratto in soffitta di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1950
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 30 x 40 cm
Numero di serie B.124.05.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

145
Paolo Monti
Ritratto in soffitta di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1950 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.180.12.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

146
Paolo Monti
Ritratto in soffitta di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1950-1951 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 30 x 40 cm
Numero di serie B.124.07.05
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

147
Paolo Monti
Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1945-1955
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.047.27.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

148
Paolo Monti
Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1949-1955
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.048.17.07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

149
Paolo Monti
Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti. Convalescenza
1954
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.047.33.06
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

150
Paolo Monti
Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1955
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie C.047.29.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

151
Paolo Monti
Ritratto in abito da sposa di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti
1965
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.047.26.05
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

152
5.2.5 Ritratti

Paolo Monti
Ritratto di bambini
Procida (NA), 1972
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.061.01.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

153
Paolo Monti
Ritratto di bambina con bambola
Località non identificata, 1976
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 21 x 21 cm
Numero di serie C.051.23.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

154
Paolo Monti
Ritratto di modella
Località non identificata, 1965-1975
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.047.19.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

155
Paolo Monti
Ritratto di ragazza
Località non identificata, 1955-1975
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie S.047.23.08
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

156
Paolo Monti
Ritratto ambientato, insegnante di danza
Località non identificata, 1960-1970
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.069.08.06
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

157
Paolo Monti
Ritratto ambientato, uomini
Località non identificata, 1950-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.069.05.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

158
Paolo Monti
Ritratto di parroco
Località non identificata, 1955
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.150.10.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

159
Paolo Monti
Ritratto di Renato Guttuso
Roma, 1969
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 13 x 18 cm
Numero di serie F.048.02.24
Commissionata dalla Galleria De Foscherari di Bologna
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

160
Paolo Monti
Ritratto di Carlo Cardazzo, Milena Milani e un uomo non identificato sul sipario realizzato da
Picasso per l’opera teatrale Parade
Località non identificata, 1958
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie S.049.09.07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

161
5.2.6 Sperimentazioni bianco e nero

Paolo Monti
Fotogramma con filo di paglia, solarizzazione
1950-1953 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.055.20.07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

162
Paolo Monti
Fotogramma con elementi naturali
1950-1953 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.014.20.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

163
Paolo Monti
Alberi, solarizzazione e doppia esposizione
1950-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 20 x 28 cm
Numero di serie S.021.29.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

164
Paolo Monti
Cardo, effetti di sfocamento
1970-1972 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.014.18.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

165
Paolo Monti
Studio di nudo, busto di donna. Sfocature
1954
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 30 x 40 cm
Numero di serie B.124.34.09
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

166
Paolo Monti
Ballo, figure in movimento
Località non identificata, 1950-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.069.03.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

167
Paolo Monti
Confezioni medicinali, solarizzazione e texture
1956-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.139.09.04
Commissionata da Pierrel
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

168
Paolo Monti
Astrazioni, movimenti di macchina e sfocature
1978
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.016.15.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

169
Paolo Monti
Gigli mossi, movimenti di camera
1954-1960 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 30 x 40 cm
Numero di serie B.125.19.07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

170
5.2.7 Sperimentazioni colore

Paolo Monti
Chimigramma
1957-1970 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.165.16.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

171
Paolo Monti
Chimigramma con fotogrammi
1957-1970 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.172.14.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

172
Paolo Monti
Chimigramma con fotogrammi
1957-1970 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.171.16.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

173
Paolo Monti
Chimigramma
1957-1970 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 13 x 18 cm
Numero di serie F.167.01.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

174
Paolo Monti
Colore e sfocamento
1950-1970
Stampa su carta/ sviluppo cromogeno
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.118.05.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

175
Paolo Monti
Colore e diffrazione
1960-1980
Stampa su carta/ sviluppo cromogeno
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie S.118.21.07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

176
Paolo Monti
Colore e diffrazione
1969
Stampa su carta/ sviluppo cromogeno
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.118.06.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

177
Paolo Monti
Composizione con fiore e felce
1960
Stampa su carta/ sviluppo cromogeno
Dimensioni: 30 x 40 cm
Numero di serie S.126.20.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

178
Paolo Monti
Diffrazione e sfocature
1950-1970
Stampa su carta/ sviluppo cromogeno
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie C.118.13.08
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

179
5.2.8 Colore

Paolo Monti
XIII Triennale, particolare dell’installazione luminosa delle scale di Palazzo dell’Arte
Milano, 1962
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 6 x 6
Numero di serie RC01948
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

180
Paolo Monti
Luci notturne
Madrid, Spagna. 1960-1980
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm
Numero di serie 0170D15
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

181
Paolo Monti
Piazza Pretoria, veduta della fontana illuminata
Palermo, 1978
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 6 x 6
Numero di serie RC01675
Commissionata dalla FIAT - Direzione Comunicazione e Immagine
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

182
Paolo Monti
Ritratto dell’artista Jean Dubuffet
Vence, Francia. 1960-1963 circa
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 6 x 6
Numero di serie RC02926
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

183
Paolo Monti
Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti.
Doppia esposizione
Venezia, 1952
Stampa su carta/ sviluppo cromogeno
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie S.119.05.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

184
Paolo Monti
Ritratto di modella, probabilmente per una pubblicità
Località non identificata, 1961-1965 circa
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 10 x 12
Numero di serie GC00671
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

185
Paolo Monti
Ricerche personali, cielo con nuvole e giochi di luce
Località non identificata, 1948-1982
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm
Numero di serie 0093D13
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

186
Paolo Monti
Ricerche personali, foglia
Anzola d’Ossola (VB), 1948-1982
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm
Numero di serie 0473D07
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

187
Paolo Monti
Ricerche personali. Figura femminile, nudo. In un’agenda di lavoro Monti si riferisce a questa e ad
altre fotografie della stessa serie, specificando “Astratte (sfocamenti)”
Località non identificata, 1948-1982
Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm
Numero di serie 0744D16
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

188
5.2.9 Milano

Paolo Monti
Periferia, veduta urbana
Milano, 1955
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.082.19.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

189
Paolo Monti
Ripresa laterale del grattacielo Pirelli progettato da Giò Ponti
Milano, 1960-1965
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 16 x 30 cm
Numero di serie C.085.08.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

190
Paolo Monti
Veduta urbana con piccioni in volo
Milano, 1950-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.087.13.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

191
Paolo Monti
Duomo
Milano, 1950-1970
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 27 cm
Numero di serie S.083.07.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

192
Paolo Monti
Veduta notturna di Piazza Duomo
Milano, 1950-1970
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.085.18.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

193
Paolo Monti
Riflessi
Milano, 1950-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.081.25.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

194
Paolo Monti
Navigli, Darsena. Impianto per l’estrazione della ghiaia
Milano, 1960-1970
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie S.081.07.05
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

195
Paolo Monti
Naviglio Grande
Milano, 1970-1982
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.081.03.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

196
Paolo Monti
Periferia, veduta urbana
Milano, 1950-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.082.28.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC)

197
5.2.10 Allestimenti

Paolo Monti
Museo Civico di Castelvecchio, particolari dell’allestimento progettato da Carlo Scarpa
Verona, 1964
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.005.25.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

198
Paolo Monti
Galleria di Palazzo Bianco, particolari dell’allestimento progettato da Franco Albini
Genova, 1970
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.039.06.09
Commissionata dal Comune di Genova - Direzione Belle Arti e Storia
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

199
Paolo Monti
Museo Nazionale di Capodimonte, particolari architettonici del deposito dei quadri dopo l’intervento
dell’architetto Ezio De Felice
Napoli, 1957-1966
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.029.08.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

200
Paolo Monti
Costruzione e allestimento del Palazzo del Lavoro per l’esposizione Italia ‘61
Torino, 1961
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.013.01.08
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

201
Paolo Monti
Allestimenti interni al Palazzo del Lavoro per l’esposizione Italia ‘61
Torino, 1961
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.031.03.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

202
Paolo Monti
Mostra di Frank Lloyd Wright alla Triennale. Allestimento di Carlo Scarpa
Milano, 1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.031.05.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

203
Paolo Monti
Mostra dei pionieri dell’aviazione civile a Palazzo Reale. Allestimento di Marco Zanuso
Milano, 1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.036.17.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

204
Paolo Monti
Teche con i gioielli di Giò Pomodoro a Palazzo dell’Arte
Milano, 1957-1964 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.019.14.04
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

205
Paolo Monti
Dettaglio dell’allestimento di una sala per convegni e concerti al Museo degli Strumenti Musicali del
Castello Sforzesco. Allestimento del gruppo B.B.P.R.
Milano, 1963
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.030.26.02
Commissionata probabilmente da Casabella
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

206
5.2.11 Arte antica

Paolo Monti
Resti archeologici del Tempio di Apollo. Colonnato del pronao con fusti scanalati,
IV secolo a. C.
Didyma, Turchia. 1962
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 24 cm
Numero di serie C.072.16.05
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

207
Paolo Monti
Palazzo dei Conservatori, Musei Capitolini. Resti della statua colossale di Costantino I, IV secolo d. C.
Roma, 1979
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.011.30.02
Commissionata da Cariplo
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

208
Paolo Monti
Museo Nazionale del Bargello, oreficeria longobarda. Lamina di Agilulfo, VII secolo d. C.
Firenze, 1981
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.043.22.04
Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze e Pistoia. Casa editrice
Studio per Edizioni Scelte (SPES)
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

209
Paolo Monti
Particolari della facciata della basilica di San Pietro extra moenia, XII secolo d. C.
Spoleto (PG), 1967
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.102.14.08
Commissionata da Touring Club
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

210
Paolo Monti
Particolare del polittico di Vitale da Bologna “Incoronazione di Maria Vergine, Santi e Donatori,
Natività di Gesù”, del 1353. Chiesa di San Salvatore
Bologna, 1982
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.113.21.02
Commissionata probabilmente dalla Banca del Monte di Bologna e Ravenna
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

211
Paolo Monti
Particolare del dipinto di Raffaello “L’estasi di Santa Cecilia fra i santi Paolo, Giovanni Evangelista,
Agostino e Maria Maddalena”, del 1513. Pinacoteca Nazionale
Bologna, 1979
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.022.18.03
Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle province di Bologna, Ferrara,
Forlì e Ravenna
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

212
Paolo Monti
Dettaglio di “Aurora”, una delle sculture che Michelangelo realizza tra il 1524 e il 1527 per la Cappella
medicea della Sagrestia Nuova presso la Basilica di San Lorenzo
Firenze, 1975
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.026.02.25
Commissionata dalla casa editrice Arnoldo Mondadori
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

213
Paolo Monti
Museo Nazionale del Bargello. Benvenuto Cellini, “Narciso”, 1548
Firenze, 1981
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.043.26.06
Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze e Pistoia. Casa editrice
Studio per Edizioni Scelte (SPES)
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

214
Paolo Monti
Particolari degli angeli di Ponte Sant’Angelo scolpiti dagli allievi di Gian Lorenzo Bernini nel 1669
Roma, 1950-1975
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.025.29.03
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

215
5.2.12 Pubblicità

Paolo Monti
Pubblicità, composizione di gioielli e mani
1963
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.138.04.07
Commissionata probabilmente da Albe Steiner
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

216
Paolo Monti
Ritratto per la pubblicità. Committente non identificato
1960-1970 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 30 x 40 cm
Numero di serie B.124.20.06
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

217
Paolo Monti
Pubblicità con modella
1956-1963 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.135.01.05
Commissionata da Singer
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

218
Paolo Monti
Pubblicità con un modello maschile
1963
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 24 cm
Numero di serie C.138.06.06
Commissionata probabilmente da Bertelli
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

219
Paolo Monti
Pubblicità di abbigliamento e accessori femminili. Committente non identificato
1961-1965 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 15 x 30 cm
Numero di serie C.137.06.02
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

220
Paolo Monti
Pubblicità per Feltrinelli. Grafica editoriale su progetto di Albe Steiner
1959 circa
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 20 x 30 cm
Numero di serie C.019.23.04
Commissionata da Feltrinelli Libra S.p.a.
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

221
Paolo Monti
Pubblicità per il marchio Coop. Imballaggi e immagine coordinata disegnati da Albe Steiner
1963
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.034.12.03
Commissionata dalla Coop di Reggio Emilia
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

222
Paolo Monti
Pubblicità di medicinali. In collaborazione con Albe Steiner
1956-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.139.02.06
Commissionata da Perriel
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

223
Paolo Monti
Pubblicità di medicinali. Imballaggi e immagine coordinata disegnati da Albe Steiner
1956-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.139.11.06
Commissionata da Perriel
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

224
5.2.13 Censimenti

Paolo Monti
Archivio di Stato, riproduzione della pianta di Cesena vecchia
Cesena, 1972
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.131.11.04
Commissionata dal Comune di Cesena
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

225
Paolo Monti
Veduta urbana del centro storico, architettura residenziale
Modena, 1973
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.024.13.02
Commissionata dal Comune di Modena - Assessorato ai servizi culturali
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

226
Paolo Monti
Veduta urbana del centro storico, portici
Bologna, 1969
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie C.022.08.06
Commissionata dal Comune di Bologna
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

227
Paolo Monti
Panoramica del centro storico
Bologna, 1972
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 18 x 24 cm
Numero di serie E.022.09.06
Commissionata dal Comune di Bologna
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

228
Paolo Monti
Veduta urbana del centro storico, chiesa non identificata con elementi di architettura industriale
Forlì, 1971
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.107.21.04
Commissionata dal Comune di Forlì
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

229
Paolo Monti
Veduta urbana
Santarcangelo di Romagna (RN), 1968-1972
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.017.13.03
Commissionata dalla Provincia di Bologna
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

230
Paolo Monti
Panoramica di un centro abitato dell’Appennino, architettura rurale
Appennino Forlivese, 1971
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.078.11.03
Commissionata dalla Provincia di Forlì
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

231
Paolo Monti
Paesaggio con i resti archeologici di un sistema idraulico, architettura civile
Appennino Bolognese, 1971
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.038.09.04
Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle province di Bologna, Ferrara,
Forlì e Ravenna con il Comune di Bologna
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

232
Paolo Monti
Panoramica di un paesaggio dell’Appennino
Appennino Forlivese, 1971
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Dimensioni: 24 x 30 cm
Numero di serie C.077.11.05
Commissionata dalla Provincia di Forlì
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

233
5.2.14 Provini

Paolo Monti
Ricerche personali
Anzola d’Ossola (VB), 1948-1982
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 6 x 6
Numero di serie 230Rpbn00946-949
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

234
Paolo Monti
Ritratti della modella Paola Giordan
Milano, 1961
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 35 mm
Numero di serie 0147PBN02-77
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

235
Paolo Monti
Riproduzioni di una scultura di Mario Negri
Milano, 1976
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 6 x 6
Numero di serie 065Rpbn
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

236
Paolo Monti
Particolari della Fontana di Trevi
Roma, 1950-1979
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 6 x 6
Numero di serie 078Rpbn00168-175
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

237
Paolo Monti
Vedute di San Leo, progetto dell’architetto Francesco di Giorgio Martini
San Leo (RN), 1969
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 35 mm
Numero di serie 0887bisLpbn03-18
Commissionata da Touring Club
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

238
Paolo Monti
Piazza dei Miracoli con la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Battistero di San Giovanni Battista e
le mura medioevali. Vedute urbane del centro storico
Pisa, 1974
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 35 mm
Numero di serie 2486Lpbn01A-37A
Commissionata dall’Università degli studi di Pisa
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

239
Paolo Monti
Costiera Amalfitana. Nota autografa dell’Autore
Positano (SA), 1950-1960
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 6 x 6
Numero di serie 00143Rpbn
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

240
Paolo Monti
Facciata della chiesa di San Sebastiano, edificata su progetto di Leon Battista Alberti nel XV secolo
d. C. Nota autografa dell’Autore
Mantova, 1972-1985
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 10 x 12
Numero di serie 17477Gpbn
Commissionata dall’Accademia di San Luca di Roma
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

241
Paolo Monti
Villa Veritti, costruita a fine anni cinquanta su progetto di Carlo Scarpa
Udine, 1961
Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento
Provino a contatto da pellicola 10 x 12
Numero di serie 00112cGpbn
© Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic)

242
5.3 Biografia
Paolo Monti nasce l’11 agosto del 1908 a Novara. Il padre Romeo, originario della Val
d’Ossola, era un foto-amatore dilettante e Monti trascorre l’infanzia e la giovinezza
tra le lastre e i pesanti apparecchi dell’epoca.
Dopo gli anni passati spostandosi con la famiglia tra le piccole città dove il padre
veniva trasferito dalla banca in cui lavorava come funzionario, Monti si stabilisce a
Milano per frequentare l’Università Bocconi. Si laurea in Economia Politica nel 1930
e ritorna in Piemonte, dove lavora per qualche anno.
Poco dopo la prematura scomparsa del padre, nel 1936, sposa Maria Binotti, coetanea
e compagna di giochi negli anni infantili trascorsi in Val d’Ossola.
Nello stesso anno Monti viene assunto dalla Montecatini e lavora per diverse filiali
dell’azienda, cambiando spesso città. Nel 1939 viene trasferito a Mestre e vi rimane fino al
1945, quando decide di lasciare la Montecatini a causa di alcune agitazioni che interessano
l’azienda nella fase finale della dominazione fascista. Grazie all’aiuto di un amico fotografo
trova lavoro al Consorzio Agrario Regionale e si trasferisce a Venezia l’anno stesso.
Parallelamente all’attività professionale, Monti si dedica con sempre maggior devozione
all’hobby della fotografia. Nel 1947 con alcuni amici fonda il circolo La Gondola, che nel
giro di pochi anni si impone sulla scena internazionale come movimento d’avanguardia.
Nel 1953, forte delle collaborazioni avviate con alcune note riviste di architettura
e design, Monti decide di cambiare lavoro e ritornare a Milano per dedicarsi alla
fotografia. Viene scelto come fotografo per la X Triennale e dà inizio a una feconda
attività editoriale: oltre ai servizi pubblicati sulle riviste, le sue foto concorrono a
illustrare più di 200 volumi su regioni, città, artisti e architetti.
Negli anni Sessanta, come esponente significativo della realtà culturale legata alla
fotografia, Monti è parte di una fitta rete di relazioni che gli porta notevoli fortune
anche in ambito lavorativo. Nel 1965 intraprende una vasta campagna di rilevamento
243
per l’illustrazione della Storia della Letteratura Italiana di Garzanti e dal 1966 si
dedica al censimento delle valli appenniniche e dei centri storici delle città dell’Emilia
Romagna, che lo impegnerà per oltre 10 anni. Nel 1979 è chiamato a collaborare con
Einaudi alla realizzazione dell’apparato iconografico della Storia dell’Arte Italiana.
Attivo anche nel campo della didattica, Monti insegna Tecnica della Fotografia alla
Scuola Umanitaria di Milano dal 1964 al 1966. Quattro anni più tardi accetta la cattedra
di Tecnica ed Estetica dell’Immagine presso il Dipartimento di Arte, Musica e Spettacolo
della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Bologna, che abbandona nel 1974.
All’attività professionale strettamente intesa, Monti continua ad affiancare la ricerca
sui temi e i soggetti che ha sempre amato. Accanto alle immagini di Venezia, Milano
e molti altri luoghi, trovano spazio i ritratti, il paesaggio, la materia e gli esperimenti
astratti, che Monti conduce fino alla cosciente violazione di ogni norma tecnica.
Nel 1980 riceve dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini il Premio Nazionale
Zanzotti Bianco per il “contributo decisivo ad affinare le coscienze e diffondere le
responsabilità per il restauro conservativo delle nostre città storiche”.
Dal 1980 si dedica al censimento del Lago d’Orta e della Val d’Ossola.
Monti muore a Milano il 29 novembre 1982. Viene sepolto ad Anzola d’Ossola, il
luogo di origine dove aveva svolto gran parte delle sue ricerche sulla fotografia.

Ritratto di Paolo Monti. Località non
identificata, 1975 - 1980 circa.
Autore anonimo ©

244
5.4 Libri

1979

1979

1979 - PAOLO MONTI
Trent’anni di fotografia, 1948-1978
1977 - LA PIETÀ RONDANINI
DI MICHELANGELO BUONARROTI
Fotografie di Paolo Monti

1979 - IL CENSIMENTO FOTOGRAFICO
DEI CENTRI STORICI. MODENA
di Paolo Monti

1983 - PAOLO MONTI FOTOGRAFO E
L’ETA’ DEI PIANI REGOLATORI
1960-1980

245
1986 - PAOLO MONTI FOTOGRAFO DI
BRUNELLESCHI/ Le architetture fiorentine

1985 - PAOLO MONTI
LABORATORIO OSSOLANO

1986 - PAOLO MONTI
MILANO NEGLI ANNI CINQUANTA

1993 - PAOLO MONTI
Fotografie 1950-1980

246
1995

2004
1995 - PIEVE DI CENTO
NELLE FOTO DI PAOLO MONTI
2004 - PAOLO MONTI.
SCRITTI SCELTI 1953-1983
2008 - PAOLO MONTI. SCRITTI
E APPUNTI SULLA FOTOGRAFIA

2008

247
2010 - PAOLO MONTI, FOTOGRAFIA
Nei segreti della luce tra le cose

Oltre alla selezione dei principali volumi illustrati con le foto di Paolo Monti, a cui
sono aggiunti due testi che ne raccolgono gli scritti critici, di seguito l’elenco delle
riviste con cui l’Autore ha collaborato: Abitare, Architectural Forum, Architettura,
Arts d’Aujourd’hui, Bauen und Wohen, Camera, Casabella, Comunità, Connaissance
des Arts, Domus, Du, Ferrania, Actuelles, Foto Magazin, Illustrazione Italiana,
Interiors, L’Oeil, Metro, Popular Photography, Réalitées, Stern, Stile e Industria,
Zodiac, Werk

5.5 Collezioni
Il seguente elenco raccoglie, senza la pretesa di essere esaustivo, i link ad alcune
Istituzioni che includono le fotografie di Paolo Monti nelle loro collezioni:
CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA, Venezia
248
ARCHIVIO ALBE E LICA STEINER, Milano
MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, Cinisello Balsamo
CINETECA DI BOLOGNA, Bologna
FOTOMUSEO GIUSEPPE PANINI, Modena
BIBLIOTECA MALATESTIANA, Cesena
ISTITUTO DEI MUSEI COMUNALI, Santarcangelo di Romagna
CENTRO DOCUMENTAZIONE TOURING CLUB ITALIANO, Milano
SOCIETÀ UMANITARIA, Milano
CIVICA FOTOTECA NAZIONALE TRANQUILLO CASIRAGHI, Sesto San Giovanni
ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI, CULTURALI E NATURALI DELLA
REGIONE EMILIA ROMAGNA, Bologna
CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA, Venezia
(http://www.cflagondola.it/)
Associazione di promozione sociale fondata nel 1948 da Paolo Monti, Gino
Bolognini, Luciano Scattola e Alfredo Bresciani. Il Circolo, oltre allo svolgimento
delle attività interne, continua a promuovere la cultura fotografica tramite
l’organizzazione di eventi e mostre.
Sede sociale: Centro Culturale Zitelle,
Sestiere Giudecca 95, Venezia
Archivio storico: Palazzo Fortuny
Via San Marco 3758, Venezia
http://www.cflagondola.it/index-09.html
ARCHIVIO ALBE E LICA STEINER, Milano
(http://www.archiviosteiner.dpa.polimi.it/)
L’archivio comprende il materiale relativo all’attività professionale, le fotografie, i
documenti privati e la biblioteca di Albe e Lica Steiner, coppia di grafici attivi a Milano
tra la prima e la seconda metà del Novecento. L’archivio, dichiarato di notevole
interesse storico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato donato dai
familiari al Politecnico di Milano nel 2004.
249
Politecnico di Milano, Facoltà di Design
Via Durando 38/ A, Milano
http://www.archiviosteiner.dpa.polimi.it/archivio-steiner-patrimonio-sezioni.php
MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, Cinisello Balsamo
(http://www.mufoco.org/)
Il museo, nato da un progetto della Provincia di Milano con il comune di Cinisello
Balsamo, è aperto al pubblico dal 2004. Oltre alla sala adibita ad ospitare la collezione
permanente e agli spazi per le esposizioni temporanee, il museo è dotato di una biblioteca
a tema, di una sala conferenze per incontri e workshop e di un’area dedicata alla didattica.
Villa Ghirlanda
Via Frova 10 Cinisello Balsamo (MI)
http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-paolo-monti-santarcangelo-di-romagna/
CINETECA DI BOLOGNA, Bologna
(http://www.cinetecadibologna.it/home)
La Cineteca di Bologna è un’Istituzione Culturale autonoma del Comune di Bologna
dal 1995. La sua missione principale, la conservazione e il restauro del patrimonio
cinematografico, si accompagna a una serie di iniziative collaterali che coinvolgono, tra le
altre cose, la valorizzazione della biblioteca e degli archivi di proprietà della stessa Cineteca.
Cineteca: Via Riva di Reno 72, Bologna
Cinema e Archivi: Via Azzo Gardino 65/ B, Bologna
http://www.cinetecadibologna.it/archivi/archiviofotografico/storia_archivio_fotografico
http://www.cinetecadibologna.it/archivi/archiviofotografico/sezionebologna
FOTOMUSEO GIUSEPPE PANINI, Modena
(http://www.fotomuseo.it/)
Il Fotomuseo nasce come istituzione nel 2006, con lo scopo di salvaguardare,
valorizzare e rendere disponibile al pubblico il grande patrimonio fotografico raccolto
dall’editore e collezionista Giuseppe Panini. Il fulcro delle raccolte è costituito dagli
archivi di due importanti studi fotografici attivi a Modena all’inizio del Novecento e
acquisiti da Panini negli anni Ottanta.
250
Via Giardini 160, Modena
http://www.fotomuseo.it/raccolte/deposito/deposito.html
BIBLIOTECA MALATESTIANA, Cesena
(http://www.malatestiana.it)
La Malatestiana è la biblioteca comunale di Cesena. Oltre a svolgere i normali servizi
bibliotecari, è convenzionata con l’Università di Bologna e custodisce numerosi
fondi rari e preziosi che le sono valsi, nel 2005, l’iscrizione al Registro della Mémoire
du Monde dell’Unesco.
Piazza Maurizio Bufalini 1, Cesena (FC)
http://www.malatestiana.it/sezioni/foto.htm
ISTITUTO DEI MUSEI COMUNALI, Santarcangelo di Romagna
(http://www.metweb.org/)
L’ente si costituisce nel 1996 con l’obiettivo di gestire e valorizzare il patrimonio
del Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna e del Museo Storico
Archeologico di Santarcangelo di Romagna.
Via Montevecchi 41, Santarcangelo di Romagna (RN)
http://www.metweb.org/content.asp?id=53
La presenza delle fotografie di Paolo Monti è stata inoltre accertata negli archivi
fotografici delle Istituzioni che seguono:
CENTRO DOCUMENTAZIONE TOURING CLUB ITALIANO, Milano
(www.touringclub.it)
Il patrimonio dell’associazione Touring Club, costituita nel 1894 con il duplice fine
di sviluppare il turismo e salvaguardare il patrimonio nazionale, comprende i materiali
della biblioteca, della cartoteca e della fototeca dell’Istituzione. In particolare la
fototeca è composta da oltre 400.000 stampe di vari formati, realizzate a partire da
inizio Novecento.
Triennale di Milano
Viale Alemagna 6, Milano
251
SOCIETÀ UMANITARIA, Milano
(http://www.umanitaria.it/)
La Società Umanitaria è una grande istituzione filantropica fondata a Milano nel 1893,
grazie al lascito del mecenate illuminato Prospero Mosè Loira. La Società porta avanti
la sua attività perseguendo lo scopo originario di assistere i più deboli anche attraverso
la didattica, con adeguati programmi di istruzione e formazione professionale.
Sede storica: Via Daverio 7, Milano
CIVICA FOTOTECA NAZIONALE TRANQUILLO CASIRAGHI, Sesto San Giovanni
(http://www.sestosg.net/uffici/settore/servizio/ufficio/,193)
La Fototeca conserva le fotografie di alcuni importanti fotografi italiani dagli anni
Cinquanta ad oggi. Accanto alla Fototeca si trova la sezione di Storia Locale, dove
sono raccolti libri e materiale vario.
Villa Visconti d’Aragona
via Dante 6, Sesto San Giovanni (MI)
ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI, CULTURALI E NATURALI DELLA
REGIONE EMILIA ROMAGNA, Bologna
(http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/)
L’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna
(IBC) è nato nel 1974 come strumento della programmazione regionale e organo
di consulenza degli enti locali nel settore dei Beni culturali. Dal 1983 fa parte
dell’Istituto la Soprintendenza Regionale per i Beni librari e documentari che gestisce
gli interventi per le biblioteche e gli archivi storici.
Sede principale: Via Galliera 21, Bologna

5.6 Conversazioni
I brani che seguono sono estratti della produzione scritta di Monti, utili per una
miglior comprensione dei temi presenti nelle gallery e della poetica dell’Autore.
252
Persuaso che le mie fotografie non a tutti possono piacere, ammetto subito che gli
eventuali dissenzienti sono pienamente giustificati […]	
Finalmente ad aiutare i ricordi venne una macchina […]
Come usare il colore: non documento ma invenzione visiva […]
A questo servono le esposizioni di fotografia: selezionare per conoscere, giudicare e
conservare il meglio […]
Resta il fatto che senza acido non si fanno acqueforti […]
Anch’io ebbi il problema delle domeniche che in parte risolsi fotografando quelle
degli altri […]
Prima pensare e poi scattare […]
1.
Presentandomi dopo oltre due anni agli amici romani devo confessare che la mia
attività di fotografo mostra ancora un interesse indiscriminato per immagini tra
loro differentissime, quali possono essere un ritratto di artista e una composizione
che si affida unicamente rapporti di bianco e nero di un piccolo particolare di roccia
corrosa. Questa presunta indifferenza di fronte al soggetto mi è costata qualche accusa
di aridità di sentimento, cosa che polemicamente non mi dispiace, visto che nel nostro
paese si fa un consumo esagerato di “anema e core”.
Persuaso che le mie fotografie non a tutti possono piacere, ammetto subito che gli eventuali
dissenzienti sono pienamente giustificati; vorrei però aggiungere che non a tutti la natura
appare arcadica, gli uomini felici e Venezia una divertente città turistica. Il carattere comune
di questi lavori è il tentativo di raggiungere uno stile unitario anche attraverso quelle
operazioni di camera oscura che ad alcuni puristi della fotografia sembrano inammissibili
manomissioni del negativo. A questo proposito dirò solo che io non sono un purista, ma
unicamente un fotografo che accetta i limiti di questo entusiasmante mestiere.
253
In “Mostra personale di Paolo Monti”, Roma, Associazione Fotografica Romana, 3-10
dicembre 1954
2.
L’uomo è sempre stato affascinato dal mistero del tempo, e atterrito dal mistero del suo
veloce divenire ha desiderato vincerne il corso o almeno rallentarne la marcia, fermarne
alcune immagini strappandole al passato. Ognuno aveva solo la sua memoria che con
il passare degli anni, incapace di documentare, si sforzava di illudere arricchendo il
passato di quegli sperati splendori che non ebbe. Finalmente ad aiutare i ricordi venne
una macchina, l’apparecchio fotografico un tempo ingombrante come un mobile in
mezzo alla stanza, oggi leggero, lucido e preciso come un’arma. Preciso. E fedele? […]
Questa serie di ritratti di Mariel vuole essere un tentativo di biografia di un volto
dall’infanzia alla giovinezza, come il mutare di un paesaggio nel volgere delle stagioni,
in luci e ore diverse; immagini che un giorno potranno forse aiutare a non deludere
quella che un filosofo giustamente definì “la memoria creatrice”. E poiché la giovinezza
di Mariel comincia ora, le fotografie più numerose sono quelle dell’adolescenza. […]
Poi passerà anche la lucente giovinezza e allora? Fino a quando inseguire un volto,
inseguire una vita? Un giorno l’obiettivo dovrà chiudere il suo gelido occhio e lasciare
che il tempo compia la sua opera. Come dice Leonardo “O tempo, consumatore di
tutte le create cose”.
Versione italiana originale dattiloscritta pubblicata come Mariel: un visage dans le
temps, in “Camera”, Lucerna, numero 10, ottobre 1956
3.
La fotografia è ritenuta il mezzo più perfetto di riproduzione della realtà oggettiva,
ma l’esperienza ci dimostra che essa è pur sempre una traduzione in bianco e nero,
accettata come altre convenzioni e abitudini visive. […] Si è temuto da molti che con
l’avvento del colore la fotografia cedesse a un eccessivo e noioso verismo e infatti ogni
giorno ci vengono proposte immagini che nulla giungono alla nostra esperienza visiva
[…]. Ma il colore come nuovo mezzo visivo si è rivelato prezioso per molti fotografi
254
che hanno sperimentato in diverse direzioni le sue varie possibilità. […] Il colore
fotografico come favola, fantasia, invenzione. Sempre il colore è stato usato anche in
funzione decorativa, secondo una esigenza edonistica che proprio ora, nelle continue
scoperte della chimica, trova stimoli e utilizzazioni così imponenti quali l’uomo non
aveva mai conosciuto. […] Come usare il colore: non documento ma invenzione visiva,
da un realismo quasi magico all’astrazione. I mezzi usati sono quasi sempre quelli
soliti per la fotografia in bianco e nero: una utilizzazione razionale e immaginosa delle
proprietà ottiche, meccaniche e chimiche del processo fotografico.
In “Il colore e la fotografia”, catalogo della mostra, Centro Culturale Pirelli, Milano,
maggio 1963
4.
Da qualche tempo si parla con sempre maggior insistenza di una civiltà dell’immagine
destinata a sostituirsi quasi interamente e presto alla millenaria civiltà della parola.
Non è questo il luogo per esaminare le profezie, né per tentare una definizione di
quelli che potranno essere in futuro i rapporti fra parola e immagine. Occorrerebbe
anzitutto definire le possibilità espressive e i limiti di comunicazione del visibile, e
non basterebbe un volume. Bisognerà rilevare invece la periodica necessità di fare
confronti e di fissare qualche punto di riferimento, altrimenti l’invadente marea delle
immagini destinate al consumo immediato ci impedirebbe di “vedere” quello che
merita di essere ricordato. A questo servono le esposizioni di fotografia: selezionare
per conoscere, giudicare e conservare il meglio. […]
Dopo tanto parlare di fotografie vogliamo chiudere con un ammonimento di Emilio
Cecchi che in America Amara, dopo aver visitato una enorme collezione di fotografie
della Biblioteca civica di New York, scriveva: “Nella igiene e nella salute del mondo ha
gran parte, forse la parte suprema, il trascurare, il distruggere, semplificare e dimenticare.
Le antiche civiltà erano vigorose e vitali perché generosamente distruggitrici e si
affidavano spavaldamente all’oblio.” Siamo d’accordo, purché si aggiunga che occorre
distruggere con giudizio per poter conservare secondo giustizia e nel nostro caso con
quel giudizio critico che può lentamente formarsi attraverso mostre come questa dove
ci è quasi consentito di essere posteri di noi stessi.
255
In “Quarta Mostra Biennale Internazionale della Fotografia”, catalogo della mostra,
Venezia, 1963. Edizioni Biennale Fotografica, Venezia 1963
5.
Non vediamo mai ritratti scattati da fotografi italiani fatti con quel minimo di
cattiveria che spesso assicura un buon risultato: più o meno c’è sempre un ossequio
al personaggio. Per capire cosa intendiamo per cattiveria si vedano i molti ritratti
di Avedon e in particolare quelli dell’ultimo suo libro Nothing Personal. Vero è
che l’Italia è un paese dove il reato di vilipendio sovrasta come una nera nuvola le
teste dei cittadini. Si teme il vilipendio del personaggio? Forse la ragione è diversa;
il fotografo da noi non ha ancora lo status sociale che gli permetta di essere almeno
moderatamente insolente. Guadagna bene ma se ne stia buono e tranquillo; resta però
il fatto che senza acido non si fanno acqueforti. […]
In “Popular Photography Italiana”, Milano, numero 116, marzo 1967
6.
[…] Arrivato a Milano nel 1953, dopo lunghi anni di assenza, per iniziare il mio
nuovo lavoro di fotografo professionista, il passato di questa città mi inseguiva: una
Milano in parte immaginaria e quasi stendhaliana. Come guarirne? Anch’io ebbi il
problema delle domeniche che in parte risolsi fotografando quelle degli altri: operai,
piccoli impiegati e gli immigrati che scoprivano negli stabilimenti della Bovisa e di
Baggio il fascino delle nuove cattedrali. E poi le coppie che passeggiavano al sole di
Ripa Ticinese, quasi senza automobili, e nei prati divisi dalle rotaie della ferrovia,
con lontane voci di giochi del calcio. Dopo quasi un quarto di secolo dal mio nuovo
incontro con Milano, risuonano ancora nella mia memoria gli zoccoli dei cavalli che
trascinavano le grandi barche, sul naviglio lungo le sforzesche strade Alzaia di via
Senato, via Santa Sofia, via Molino delle Armi. Ma queste fotografie, per me tanto
attuali, mi correggono: Leonardo è morto da un pezzo e i cavalli ci sono solo a San
Siro. E altre coppie, venute anche da lontano, passano ancora la domenica così.
256
In Cesare Colombo (a cura di), “L’occhio di Milano. 48 fotografi 1945/ 1977”,
catalogo della mostra, Milano, 1977. Magma, Milano 1977
7.
Una cosa che secondo me bisogna fare quando si fanno fotografie è non accontentarsi
della prima visione, cioè occorre girare attorno alle cose e individuare più punti di
vista. […] Non bisogna aver fretta, né accettare la prima risposta dell’occhio, perché
quest’ultimo è molto più frettoloso del cervello. Girando intorno all’oggetto da
fotografare l’occhio vede molte soluzioni e poi si può decidere per la migliore. Ora,
invece, data la poca fatica con cui si fanno le fotografie, c’è una estrema facilità a
scattare, con il risultato di fotografie brutte o inutili. […] Occorre agire diversamente:
prima pensare e poi scattare la fotografia. D’altra parte le cose che io ho fotografato, e
che anche voi fotograferete, sono di un tale interesse che a guardarle bene ci si guadagna
sempre. […] Ho parlato anche dei “capricci” del fotografo, che vuole cercare di capire
le cose che ritrae. Il fotografo è un voyeur, uno a cui piace guardare; ma non gli basta
guardare, vuole possedere quello che ha guardato. La fotografia dà l’illusione del
possesso. Quando si ha il negativo di una cosa è come se si possedesse quella cosa. Molte
volte, infatti, non si stampa neanche, basta sapere di avere quell’immagine. Lascio da
parte il fotografo professionista che, oltre ad essere un po’ voyeur, è anche narcisista…
In “Lavoro contadino, fotografia e disegno tecnico”, atti del seminario per operatori di
musei rurali, Bologna 1981

	

5.7 Archivio

Dopo la morte dell’Autore, per iniziativa di alcuni amici, viene costituito a Milano
l’Istituto di Fotografia Paolo Monti.
Nel 2004 l’Archivio Paolo Monti viene riconosciuto di notevole interesse storico da
parte del Ministero dei Beni Culturali.
257
Nel 2008 la Fondazione Beic acquisisce l’intero patrimonio dell’Istituto e, in seguito
ad apposita convenzione stipulata con il Comune di Milano, l’Archivio Paolo Monti
viene depositato presso il Civico Archivio Fotografico di Milano.
A pochi mesi dal passaggio di proprietà, la Soprintendenza Archivistica della Regione
Lombardia ha reiterato la dichiarazione di interesse storico, sottoponendo l’Archivio
alla disciplina del Codice dei beni culturali e del paesaggio.
Per rendere accessibile questo enorme patrimonio culturale, la Beic ha finanziato
la catalogazione dell’intero fondo fotografico: un complesso di 223.000
negativi, 12.244 stampe e 790 chimigrammi, cui si aggiungono i documenti e
la biblioteca.
Il fondo fotografico Paolo Monti Monti è oggi interamente catalogato e consultabile
su appuntamento presso il Civico Archivio Fotografico di Milano.

Castello Sforzesco, la Corte Ducale vista
dall’alto. Milano, 1956-1961. Fotografia di
Paolo Monti ©

258
5.8 Footer
5.8.1 Crediti
Questo prodotto multimediale è stato realizzato da Vanessa Speziale come tesi di
Laurea Magistrale in Editoria Multimediale, facoltà di Lettere e Filosofia con indirizzo
Teoria e Metodi della Comunicazione, presso l’Università degli Studi di Milano.
Il relatore della tesi è il Professor Francsco Tissoni, coadiuvato dalla Dotteressa Silvia
Paoli in veste di correlatrice.
La realizzazione di questo lavoro è stata possibile grazie all’opera di catalogazione dei
materiali dell’Archivio Monti precedentemente svolta. Le immagini inserite nella mostra
virtuale sono state scelte tra quelle già digitalizzate e non sono pertanto da considerarsi
esemplificative dell’intero fondo stampe né dei vari fondi relativi ai negativi.
Si ringraziano tutti coloro che con il loro aiuto e il loro appoggio hanno contribuito a
questo lavoro, in particolar modo:
•	 il Professor Francesco Tissoni, docente di Editoria Multimediale e consulente del
progetto Beic Digitale, relatore della tesi;
•	 la Dottoressa Silvia Paoli, Conservatore del Civico Archivio Fotografico del
Comune di Milano, correlatore della tesi;
•	 la Dottoressa Roberta Valtorta, Direttore scientifico del Museo di Fotografia
Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI);
•	 il Professor Pierangelo Cavanna, che si è occupato della catalogazione del fondo
fotografico della Collezione Monti;
•	 Alessandro Vicari, docente presso il C.F.P. Riccardo Bauer di Milano;
•	 la Fondazione Beic, proprietaria dell’Archivio Paolo Monti, che ha concesso i
diritti al trattamento e all’utilizzo delle immagini qui riportate.
Un ringraziamento particolare anche allo staff del Civico Archivio Fotografico, in
particolare Laura, Nadia e Giusy, e a Carole ed Edoardo del Museo di Fotografia
Contemporanea, sempre gentili e disponibili.
259
5.8.2 Note legali
Le immagini presenti su questo sito sono di proprietà esclusiva della Fondazione
Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (C.F. e P. IVA 97364220158); i testi,
la grafica e la parte web sono stati realizzati nell’ambito del progetto di tesi di Laurea
Magistrale della Drs. Vanessa Speziale.
La riproduzione di quanto contenuto all’interno del sito, le immagini e ogni altra
forma di proprietà intellettuale, è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale
senza il consenso scritto dell’avente diritto. Eventuali riproduzioni o citazioni sono
consentite purché accompagnate dall’indicazione della fonte posta in posizione
ben leggibile, nei limiti previsti dalla legge vigente in materia di tutela del diritto
d’autore (legge n .633/1941 e successive modificazioni ed integrazioni). Fanno
eccezione gli script in quanto utilizzati e modificati secondo i termini GNU
General Public License.
Si declina ogni responsabilità in merito al contenuto dei siti collegati tramite link, al
loro mancato aggiornamento e ad altri danni che possono verificarsi all’utente durante
la navigazione. I titolari dei siti linkati che non gradissero il rinvio possono segnalarlo e
saranno immediatamente rimossi.

5.8.3 Contatti
Per la consultazione dell’Archivio Paolo Monti scrivere a:
Drs. Silvia Paoli, conservatore del Civico Archivio Fotografico
silvia.paoli@comune.milano.it
Dr. Mauro Maffeis, referente della sala studio per il Civico Archivio Fotografico
mauro.maffeis@comune.milano.it
Tel. (+39) 02 884 63836
260
Fondazione Beic
Tel. (+39) 02 884 50202
beic.mi@libero.it
Per richieste o segnalazioni riguardo al sito scrivere a:
Drs. Vanessa Speziale
vanessa.speziale@yahoo.it

261
Bibliografia

Capitolo 1
L. Anolli, P. Legrenzi, Psicologia generale, Bologna, Il Mulino, 2009;
F. M. Cataluccio, Che fine faranno i libri?, Roma, Edizioni Nottetempo, 2010;
F. Tissoni, Lineamenti di editoria multimediale, Milano, Edizioni Unicopli, 2009;
F. Tomasi, Metodologie informatiche e discipline umanistiche, Roma, Carrocci, 2008.
Articoli:
F. Irace, Incontrarsi sulla piazza del sapere, in “Il Sole 24 Ore”, Milano, 24 marzo 2002;
S.N., Libri e tecnologia: puntiamo sulla Biblioteca Europea, in “Corriere della Sera”,
Milano, 6 ottobre 2002;
A. Torno, Eco e Carriére, dialogo sui piaceri dell’attesa e su quelli della carta, in “Corriere
della Sera”, Milano, 15 maggio 2009;
T. Monestiroli, Biblioteca Europea, l’addio del Comune: spunta l’ipotesi di vendere i
terreni, in “La Repubblica”, Milano, 13 giugno 2010;
A. Padoa Schioppa, Che danno perdere la Beic, in “La Repubblica”, Milano, 17 giugno 2010;
S. N., La Biblioteca Europea di Milano: a giorni la decisione del Cipe, in “Corriere della
Sera”, Milano, 29 giugno 2010;
298
A. Senesi, Boeri: Ambrogino a Cattelan e studio di fattibilità per Brera, in “Corriere
della Sera”, Milano, 12 ottobre 2011;
L. Fugnoli, Cantiere fermo a Porta Vittoria, in “La Repubblica”, Milano, 1 novembre 2011.
Siti web:
http://www.beic.it/wps/wcm/connect/Beic/Site00/Home/
http://ec.europa.eu/index_it.htm
http://www.europeana.eu/portal/
http://www.exlibrisgroup.com/

Capitolo 2
R. Barthes, L’ovvio e l’ottuso, prima edizione Parigi, Éd. du Seuil, 1982, trad. it.
Einaudi, Torino, 1995;
M. F. Bonetti (a cura di), Strutturazione dei dati delle schede di catalogo: beni
artistici e storici: scheda F, prima parte, Roma, Istituto Centrale per il Catalogo e la
Documentazione, 1999;
O. Goti e S. Lusini (a cura di), Strategie per la fotografia: incontro degli archivi fotografici,
atti del convegno, biblioteca comunale Lazzerini, Prato, 30 novembre 2000, Prato,
Regione Toscana, Comune di Prato, Archivio Fotografico Toscano, 2001;
M. Padovani, Photoshop. Creare ed elaborare immagini digitali, Milano, Apogeo, 2005;
299
I. Zannier e D. Tartaglia, La fotografia in archivio, Milano, Rizzoli, 2000.
Siti web:
http://www.lombardiabeniculturali.it/
http://www.pierpaolofassetta.it/Notiziario_Gondola_2011_12_Dicembre.pdf
http://www.jpeg.org/jpeg2000/index.html

Capitolo 3
Aa. Vv., Paolo Monti fotografo di Brunelleschi: le architetture fiorentine, catalogo della
mostra, Gabinetto Vieusseux, Palazzo Strozzi, Firenze, 19 luglio - 12 agosto 1986,
Bologna, Istituto di Fotografia Paolo Monti, 1986;
Aa. Vv., Paolo Monti fotografo e l’età dei piani regolatori, 1960-1980, catalogo della mostra,
Palazzo Re Enzo, Bologna, novembre - dicembre 1983, Bologna, Edizioni Alfa, 1983;
A. Arcari, I grandi fotografi: Paolo Monti, Milano, Fabbri Editore, 1983;
F. Bertolini (a cura di), Paolo Monti: scritti scelti 1953-1983, Palermo, Istituto
Superiore per la storia della fotografia, 2004;
F. Bonilauri, N. Squarza (a cura di), Paolo Monti: trent’anni di fotografia, 1948-1978,
catalogo della mostra, Sala Comunale delle Esposizioni, Reggio Emilia, 20 ottobre 15 novembre 1979, Modena, Comune di Reggio Emilia, 1979;
R. Cecchi (a cura di), Lo spazio rubato: architettura e fotografia, Milano, Edizioni Unicopli, 1983;
300
G. Chiaramonte (a cura di), Paolo Monti: fotografie 1950-1980, Milano, Federico
Motta Editore, 1993;
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Museo Civico della Rocca, Pieve di Cento, maggio 1995; Cinisello Balsamo (MI),
Silvana Editore, 1995;
M. R. Fiory Ceccopieri (a cura di), Foto d’archivio. Italia tra ‘800 e ‘900, Milano,
Touring Club Italiano, 1979;
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Enrico Baglioni, catalogo della mostra, Centro Etnografico Ferrarese, Ferrara,
settembre 1985, Padova, Interbooks, 1986;
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Paolo Monti, 1986;
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Paolo Monti, 1986;
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York, Ikona Gallery, 1985;
301
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centri storici, Modena, Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia-Romagna, Comune di
Bologna e Comune di Modena, 1979;
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L. Steiner e M. Cresci (a cura di), Albe Steiner: FOTO-GRAFIA e progetto, Bari, LaTerza, 1990;
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Museo del Paesaggio, Verbania, 17 agosto - 22 settembre 1985, Milano, Istituto di
fotografia Paolo Monti, 1985;
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Fontana, Mario Giacomelli, Pepi Merisio, Nino Migliori, Riccardo Moncalvo, Paolo
Monti, Fulvio Roiter, Torino, Edizioni FIAF, 1998;
G. Turroni, Nuova fotografia italiana, Milano, Schwarz Editore, 1959;
P. Zanzi (a cura di), Paolo Monti Fotografia. Nei segreti della luce tra le cose, Milano,
Fondazione B.E.I.C. e Fondazione Enrico Monti, 2010.

Capitolo 4
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Ministero per i Beni e le Attività Culturali, 2011, disponibile all’indirizzo http://www.
otebac.it/index.php?it/320/mostre-virtuali-online-linee-guida-per-la-realizzazione;
302
J. Maeda, Le leggi della semplicità, prima edizione Stati Uniti, M.I.T. Press, 2006, trad.
it. Bruno Mondadori, Milano, 2006;
P. Morville e L. Rosenfeld, Architettura dell’informazione per il World Wide Web. Seconda
Edizione, prima edizione Stati Uniti, O’Reilly, 2002, trad. it. Hops Libri, Milano, 2002;
J. Nielsen e H. Loranger, Web Usability 2.0: l’usabilità che conta. Volume 1, prima
edizione Stati Uniti, New Riders Publishing, 2006, trad. it. Apogeo, Milano, 2010;
J. Nielsen e H. Loranger, Web Usability 2.0: l’usabilità che conta. Volume 2, prima
edizione Stati Uniti, New Riders Publishing, 2006, trad. it. Apogeo, Milano, 2010;
J. Nielsen e M. Tahir, Homepage usability, prima edizione Stati Uniti, New Riders
Publishing, 2001, trad. it. Apogeo, Milano, 2002;
L. Rosati, Architettura dell’informazione. Trovabilità: dagli oggetti quotidiani al web,
Apogeo, Milano, 2007;
Susan M. Weinschenk, Neuro Web Design: l’inconscio ci guida nel web, prima edizione
Stati Uniti, New Riders Publishing, 2009, trad. it. Apogeo, Milano, 2011.
Articoli:
S. Foo, Online Virtual Exhibitions: concepts and design considerations, in Journal of Library
and Information Technology, Vol. 28, No. 4, luglio 2008, disponibile all’indirizzo
http://publications.drdo.gov.in/ojs/index.php/djlit/article/view/194;
J. S. Hong, B. H. Chen e S. H. Hung, Towards intelligent styling for digital museums
exhibition, in International Journal on Digital Libraries, Vol. 4, No. 1, agosto 2004;
disponibile all’indirizzo http://www.springerlink.com/content/jb6vbq4jughq8qt5/;
G. Miller, The magic number seven, plus or minus two: some limits on our capacity for
303
processing information, The Psycological Review, 1956, vol. 63; disponibile all’indirizzo
http://www.musanim.com/miller1956/;
P. Panza, Politica e Storia dell’Arte, in “Corriere della Sera”, Milano, 23 maggio 2006;
P. Panza, Sinistra e beneculturalismo, in “Corriere della Sera”, Milano, 23 maggio 2006;
Information Systems in the Visual Arts, Museum Website Analysis: Monet 2010 ,
postato da Echo He in data 28 ottobre 2011, disponibile all’indirizzo http://www.
nyuisva.wordpress.com/2011/10/28/museum-website-analysis-monet-2010/;
Archives Info, Pinterest for Cultural Heritage, postato da Melissa Mannon in data
6 febbraio 2012, disponibile all’indirizzo http://www.archivesinfo.blogspot.
com/2012/02/pinterest-for-cultural-heritage.html?spref=tw.
Siti web: (selezione degli indirizzi più significativi)
Mostre virtuali
http://www.beic.it/pontiggia/
http://www.monet2010.com/
http://exhibitions.europeana.eu/
http://expositions.bnf.fr/usindex.htm
http://www.bl.uk/onlinegallery/onlineex/index.html
http://www.iisg.nl/exhibitions/
http://www.si.edu/Exhibitions/Search/Virtual
304
http://www.nga.gov/onlinetours/index.shtm
http://www.moma.org/explore/multimedia
http://internetculturale.it
Archivi, agenzie e fotografi
http://www.lombardiabeniculturali.it/fotografie/
http://www.alinari.it/default.asp
http://www.bridgemanart.com/
http://www.magnumphotos.com/
http://www.richardavedon.com/

Capitolo 5
L. Carrada, Il mestiere di scrivere: le parole al lavoro, tra carta e web, Milano, Apogeo, 2008;
A. Salvaggio, XHTML e CSS: guida all’uso, Milano, Edizioni FAG, 2008;
D. Vasta e A. De Marco, Adobe Dreamweaver CS5, Milano, Apogeo, 2010.
Siti web :
http://www.total-photoshop.com/category/dreamweaver-creative-suite/
http://www.total-photoshop.com/category/photoshop/
305
2012 TESI - Editoria Multimediale + Storia della Fotografia, estratto
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2012 TESI - Editoria Multimediale + Storia della Fotografia, estratto

  • 1. Università degli Studi di Milano Facoltà di Lettere e Filosofia Corso di Laurea Magistrale in Teoria e Metodi della Comunicazione UNA MOSTRA VIRTUALE PER L’ARCHIVIO PAOLO MONTI Tesi di Laurea in Editoria Multimediale Prof. Francesco Tissoni Relatore Dr. Silvia Paoli Correlatore Sessione III A.A. 2010-2011 Vanessa Speziale Matricola 771603
  • 2. SOMMARIO Introduzione 6 1. La Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura 1.1 Il paradigma della biblioteca digitale 11 1.2 Il progetto Beic 14 1.3 Patrimonio librario e documentale 18 1.4 Patrimonio digitale 20 1.5 La prospettiva europea 24 2. L’Archivio Paolo Monti 2.1 Storia 2.2 Conservazione del materiale 2.3 Catalogazione 2.4 Scheda F e SIRBeC 2.5 Digitalizzazione delle immagini 3. Piccola storia di Paolo Monti 3.1 Gli anni giovanili 3.2 Il periodo veneziano 3.3 Il professionismo fotografico 3.4 La poetica dello sguardo 4. Una mostra virtuale per l’Archivio Paolo Monti 4.1 Considerazioni sulle mostre on line 4.2 Come si realizza una mostra on line 29 31 35 37 40 44 49 56 66 73 78 3
  • 3. 4.3 L’architettura informativa 83 4.4 Il caso Monti 90 4.5 Il punto di vista degli utenti 97 5. Materiali per la pubblicazione 5.1 Home page 108 5.2 Gallery fotografiche 110 5.2.1 Natura 117 5.2.2 Venezia 126 5.2.3 Manifesti e muri 135 5.2.4 Meme 144 5.2.5 Ritratti 153 5.2.6 Sperimentazioni bianco e nero 162 5.2.7 Sperimentazioni colore 171 5.2.8 Colore 180 5.2.9 Milano 189 5.2.10 Allestimenti 198 5.2.11 Arte antica 207 5.2.12 Pubblicità 216 5.2.13 Censimenti 225 5.2.14 Provini 234 5.3 Biografia 243 5.4 Libri 245 5.5 Collezioni 248 5.6 Conversazioni 252 5.7 Archivio 257 5.8 Footer 259 5.8.1 Crediti 259 5.8.2 Note legali 260 5.8.3 Contatti 260 4
  • 4. Appendice 1. 2. 3. Integrazione al capitolo 2 1.1 Classificazione dell’Archivio Monti 1.2 Scheda F Integrazione al capitolo 5 2.1 Didascalie 2.2 Bibliografia 2.3 Conversazioni Elenco delle immagini 262 262 270 280 280 281 282 292 Bibliografia 298 Ringraziamenti 311 5
  • 5. Introduzione Pel bosco Ferraù molto s’avvolse, e ritrovossi al fine onde si tolse.1 In accordo con le ricerche di settore più recenti, i consumi culturali degli italiani si collocano al di sotto delle medie europee: i dati ISTAT, ad esempio, indicano valori assoluti e medi molto più bassi rispetto a paesi come la Germania e la Francia, evidenziando altresì marcate sperequazioni territoriali. Nel panorama nazionale, ad oggi in profonda crisi anche per quanto riguarda i capitali a disposizione delle Istituzioni operanti nel settore della cultura, ci sono delle realtà - come la Fondazione Beic - che lavorano attivamente per un’estensione dell’offerta di cultura, puntando su fattori qualitativi e innovativi di fruizione, condivisione e partecipazione, alla ricerca di un rapporto equilibrato tra sostenibilità economica e qualità dei contenuti. Il progetto per la realizzazione di una mostra virtuale sull’Archivio Paolo Monti si sviluppa secondo questi presupposti e sfrutta le potenzialità dell’informatica umanistica per ottenere un prodotto capace di dare visibilità ai materiali in oggetto di proprietà della Beic - organizzando i contenuti in un percorso che mira a restituire centralità e protagonismo al pubblico, nell’ambiente condiviso del web. L’informatica umanistica rappresenta un paradigma teorico relativamente nuovo, interdisciplinare, che si occupa, nella sostanza, di definire forme adeguate di rappresentazione dell’informazione in contesti caratterizzati dall’interazione uomomacchina. Contrariamente a quanto si può essere erroneamente portati a credere, l’uso della tecnologia non è fondativo ma semplicemente strumentale ai fini della disciplina: 1.  Ariosto, “Orlando Furioso” canto 1,23 cit. in L. Rosati, Architettura dell’informazione. Trovabilità: dagli oggetti quotidiani al web, Milano, Apogeo, 2007, p. 79. 6
  • 6. la conversione digitale degli oggetti culturali materialmente intesi è solo il primo passo, e riguarda la capacità dei calcolatori di riprodurre l’aspetto percettivo delle risorse. Il problema inizia, per l’umanista, con l’analisi delle possibilità che la codifica digitale dell’informazione offre per l’implementazione delle funzionalità semiotiche proprie di ciascun tipo di oggetto culturale, testuale o visivo che sia. A questo proposito, nell’organizzazione di un progetto complesso come una mostra virtuale, è necessario affiancare alle consapevolezza teorica di settore la conoscenza degli strumenti disponibili: solo coniugando queste competenze è possibile realizzare progetti validi sia sul piano dei contenuti che su quello delle tecnologie e degli standard del web. L’analisi dei materiali dell’Archivio Monti, di tipo sostanzialmente fotografico, impone delle considerazioni di carattere generale sulla prevalenza dell’icona nel contesto comunicativo contemporaneo: i progressi della tecnologia hanno infatti modificato il peso economico e culturale delle immagini, trasformandole da creazioni rare e quindi artistiche in oggetti di uso comune. Questa tendenza si ritrova ovunque su internet, un mondo nato dal testo che si è rapidamente adattato ad accogliere immagini statiche e materiale video: dal punto di vista estetico, la rete di oggi è un’allegra cacofonia improntata sulla dialettica tra informazioni visive e testuali. L’opera di Paolo Monti, figura complessa di intellettuale e artista del Novecento italiano, offre molti spunti per lavorare sull’integrazione di testo e immagine. In linea con le peculiarità del soggetto in questione e le disposizioni della rete, la mostra virtuale proposta per l’Archivio Monti fa di necessità virtù, cercando di catturare l’attenzione del pubblico tramite un percorso centrato sulla fotografia, che pone il testo come apparato utile a diversi gradi di approfondimento dei contenuti proposti, in linea con il potenziale grado di interesse e specializzazione dell’utente finale. La presentazione dell’iter che ha portato alla realizzazione della mostra è articolata in cinque capitoli indipendenti, che possono essere letti anche in modo non sequenziale. L’ordine imposto ai vari argomenti riflette il tentativo di rendere conto del percorso graduale che ha guidato chi scrive nella conoscenza delle istanze fondanti e degli obiettivi dell’Istituzione promotrice (capitolo primo), delle dinamiche d’archivio (capitolo secondo) e, soprattutto, della poetica di Paolo Monti, centrata sul tema della conoscenza per immagini e costantemente in bilico tra un approccio alla realtà analitico e razionale e uno sguardo immaginifico e visionario (capitolo terzo). 7
  • 7. Il quarto capitolo affronta nello specifico l’argomento delle mostre virtuali, sulla base della letteratura straniera e di un testo diffuso nel settembre 2011 dall’Osservatorio Tecnologico afferente al Ministero dei Beni Culturali (OTEBAC), i cui principi vengono applicati al “caso Monti”; nell’utima parte (capitolo quinto) vengono riproposti integralmente i contenuti del sito, seguendo l’ordine in cui le varie sezioni sono articolate nel menù di navigazione principale. Il testo è corredato infine da un’appendice, che propone una raccolta di materiali utili a una miglior comprensione delle scelte fatte in fase di progettazione. La circolarità è assunta qui a emblema di una particolare modalità di organizzazione dell’informazione che fa dell’incastro e dei rimandi incrociati il suo cardine. Si tratta di una particolare forma di dispositio che ha radici antiche e percorre trasversalmente l’arte e la scienza, nonché i ricorsi della storia: come alcune opere letterarie e certi teoremi in cui la validità della tesi in esame è confermata solo allontanandosi dall’oggetto di partenza, così l’architettura informativa propria della navigazione web e il mio percorso di studi hanno seguito un andamento non lineare ma, con uno sguardo in retrospettiva, coerente con una logica interna definita. Mi piace l’idea di ricondurre graficamente questa tensione al simbolo della spirale, che, come un vortice, rappresenta l’intensificarsi e l’indebolirsi della luce del sole e, per analogia, la crescita e l’espansione delle varie modalità di un essere, il vagare dell’anima e il suo ritorno finale verso il centro. 8
  • 8. Quelle nature che, una volta incontratesi, si compenetrano e si influenzano reciprocamente, noi le definiamo affini. Nel caso di alcaloidi e acidi che, benché opposti l’uno all’altro (e forse proprio perché opposti) si ricercano, si associano con più forza, si modificano e insieme vanno a formare un nuovo corpo, questa affinità è evidente in maniera assolutamente palese. […] Inoltre, i casi più complessi sono quelli più degni d’attenzione. Solo studiando questi ultimi si vengono a conoscere davvero i gradi delle affinità. […] E in questo lasciare e prendere, in questo fuggire e cercarsi sembra di vedere all’opera un principio superiore: si deve concedere a queste essenze una sorta di volontà, una attitudine a scegliere, e a quel punto sembra davvero legittimo il termine tecnico affinità elettive. […] Simili essenze, in apparenza inerti e tuttavia perennemente predisposte a reagire, bisogna vederle in azione davanti ai propri occhi, osservare con partecipazione come vanno in cerca l’uno dell’altro, si attirano, si assorbono, si distruggono, si divorano, si consumano. Poi, bisogna osservare il loro riemergere dalla più intima congiunzione dotati di una forma nuova, stravolta, inaspettata: in quel caso si deve davvero attribuire loro una vita eterna e, addirittura, una sensibilità e un intelletto, poiché avvertiamo che i nostri sensi sono appena bastevoli per osservarli, la nostra ragione riesce a comprendere a stento. Johann Wolfgang Goethe, Le affinità elettive 9
  • 9. Paolo Monti. Novara, 11 agosto 1908 - Milano, 29 novembre 1982 10
  • 10. 1. La Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura La biblioteca non è composta dai libri che abbiamo letto, ma da quelli che potremmo leggere.1 1.1 Il paradigma della biblioteca digitale La frase che Eco usa al XXII salone del libro di Torino, in occasione della presentazione del libro scritto a quattro mani con Jean Claude Carriére ‘Non sperate di liberarvi dei libri’ (Bompiani, 2009), seppur apparentemente regressiva considerata all’interno di un discorso sull’editoria multimediale - territorio fecondo per quanto riguarda la nascita e la proliferazione di oggetti multimediali complessi - punta invece dritto al cuore della questione, ovvero la cultura, la sua produzione, la sua conservazione e soprattutto la sua diffusione. Dalla pergamena a Gutenberg, dal libro stampato ai tablet che riproducono su schermo il testo scritto, parallelamente si svolge la vicenda delle biblioteche: da luoghi di culto e sotterranei clandestini alle grandi collezioni specializzate, tra sale di lettura e depositi polverosi, fino alle moderne infrastrutture che, oltre a custodire il sapere, si propongono con un’enorme varietà di funzioni accessorie e tuttavia sempre più complementari al crescendo di complessità e strutturazione delle varie discipline. Non solo conservazione e veicolazione del patrimonio culturale - più popolare nella versione inglese cultural heritage - ma produzione attiva di sapere: collegamenti in rete con altre strutture, laboratori multimediali, aree dedicate allo studio e 1.  A. Torno, Eco e Carriére, dialogo sui piaceri dell’attesa e su quelli della carta, in “Corriere della Sera”, Milano, 15 maggio 2009. 11
  • 11. 2. L’archivio Paolo Monti Un documento è come una piccola parte di una plaga immensa: tutte le curiosità dell’uomo hanno diritto a un documento che le accontenti. (...) Ma poi, cosa ce ne facciamo di milioni di documenti? (...) Il documento, allora, è la registrazione importante di una cosa a cui siamo ancora interessati, magari dopo un secolo, e poco importa si tratti di un fatto storico o della bellezza di una donna.38 Pensare/ Classificare Che cosa significa la barra di divisione? Che cosa mi si domanda, alla fine? Se penso prima di classificare? Se classifico prima di pensare? Come classifico ciò che penso? Come penso quando voglio classificare?39 2.1 Storia Un archivio fotografico, come sottolinea Italo Zannier nel libro scritto a quattro mani con Daniela Tartaglia La fotografia in archivio40, “è un insieme di negativi e positivi - talvolta accompagnati da attrezzature fotografiche, documenti, lettere etc. - che testimoniano in maniera significativa l’attività di un singolo fotografo o di una ditta”41. 38.  Paolo Monti, intervista di Angelo Schwarz in “Il Diaframma Fotografia Italiana”, Milano, n. 244, dicembre 1978, in R. Valtorta (a cura di), Paolo Monti: scritti e appunti sulla fotografia, Milano, Lupetti, 2008, pp. 125/126. 39.  Georges Perec, cit. in Pierangelo Cavanna in “Oggetti, autori, cataloghi”, in O. Goti e S. Lusini (a cura di), Strategie per la fotografia: incontro degli archivi fotografici, atti del convegno, biblioteca comunale Lazzerini, Prato, 30 novembre 2000, Prato, Regione Toscana, Comune di Prato, Archivio Fotografico Toscano, 2001, p. 27. 40.  I. Zannier e D. Tartaglia, La fotografia in archivio, Milano, Rizzoli, 2000. 41.  I. Zannier e D. Tartaglia, op. cit., 2000, p. 136. 29
  • 12. 3. Piccola storia di Paolo Monti No. Io sono sicuro invece che il confine è sempre con noi, indipendentemente dal tempo e dalla nostra età, onnipresente, anche se più o meno visibile a seconda delle circostanze.69 “Non si vede che quello che si sa.”70 3.1 Gli anni giovanili Paolo Monti è stato un professionista di alto livello, un artista, un critico, un docente; un uomo che con la sua cultura e il suo carattere ha contribuito in maniera decisiva a elevare lo status della fotografia italiana. Monti, a detta di chi lo ha conosciuto persona schiva e di poche parole, non è stato però prodigo nello scrivere. Nella ricostruzione della sua biografia, soprattutto per quanto riguarda gli anni giovanili e il primo periodo veneziano, sono stati pertanto fondamentali due volumi, pubblicati a distanza di quattro anni l’uno dall’altro, che raccolgono la sua produzione scritta. I testi in questione, che raccolgono gli scritti più significativi di Monti, nell’insieme tardi, pubblicati su riviste, libri e cataloghi di mostre e dattiloscritti di conferenze e programmi didattici, sono Paolo Monti, scritti scelti 1953-1983 a cura di Francesca Bertolini, del 200471, e Paolo Monti: 69.  M. Kundera, Il libro del riso e dell’oblio, Milano, Adelphi 1998, p. 260. 70.  Johann Wolfgang von Goethe, cit. in Paolo Monti “Per la V Mostra Nazionale...”, 1953, in R. Valtorta (a cura di), op. cit., 2008, p. 48. 71.  F. Bertolini (a cura di), Paolo Monti, scritti scelti 1953-1983, Palermo, Istituto Superiore per la Storia della Fotografia, 2004. 44
  • 13. 4. Una mostra virtuale per l’Archivio Paolo Monti DIECI REGOLE 1. RIDUCI Il modo più semplice per conseguire la semplicità è attraverso una riduzione ragionata. 2. ORGANIZZA L’organizzazione fa si che un sistema composto da molti elementi appaia costituito da pochi. 3. TEMPO I risparmi di tempo assomigliano alla semplicità. 4. IMPARA La conoscenza rende tutto più semplice. 5. DIFFERENZE Semplicità e complessità sono necessarie l’una all’altra. 6. CONTESTO Ciò che sta alla periferia della semplicità non è assolutamente periferico. 7. EMOZIONE Meglio emozioni in più piuttosto che in meno. 8. FIDUCIA Noi crediamo nella semplicità. 9. FALLIMENTO Ci sono cose che non è possibile semplificare. 10. L’UNICA Semplicità significa sottrarre l’ovvio e aggiungere il significativo. TRE CHIAVI 1. LONTANO Più sembra meno, basta semplicemente spostarlo lontano, molto lontano. 2. APERTO L’apertura semplifica la complessità. 3. ENERGIA Usa di meno, ottieni di più.159 4.1 Considerazioni sulle mostre on line I musei consentono ai visitatori di accedere alle proprie collezioni per scopi che vanno dall’intrattenimento alla cultura, senza escludere la possibilità, per gli addetti ai lavori, di apprendere e trarre ispirazione da quanto esposto. Le attività principali di 159.  J. Maeda, Le leggi della semplicità, prima edizione Stati Uniti, M.I.T. Press, 2006, trad. it. Bruno Mondadori, Milano, 2006. 73
  • 14. 5. Materiali per la pubblicazione Progettare è facile quando si sa come si fa. Tutto diventa facile quando si conosce il modo di procedere per giungere alla soluzione di qualche problema. [...] Riso verde 1 - Tritate insieme, generosamente, prosciutto grasso e cipolla. 2 - Mettete a fuoco con un filo d’olio, lasciate rosolare. 3 - Lavate bene degli spinaci, strizzateli e tagliateli finemente. 4 - Lessateli in tanta acqua. 5 - Uniteli al prosciutto e alla cipolla rosolati. 6 - Versate nel tutto un poco di brodo e condite con sale e pepe. 7 - Lasciate consumare ancora. 8 - Unite il riso e continuate la cottura aggiungendo il brodo. 9 - Togliete dal fuoco quando il riso è al dente. *Qualunque libro di cucina è un libro di metodologia progettuale.1 5.1 Home page A seguire la grafica dell’header, il menù di navigazione principale, il footer che rimangono invariati in tutte le pagine del sito - e la foto cover. Header contenente il logo della Fondazione Beic e il titolo della mostra virtuale. 1.  B. Munari, Da cosa nasce cosa: appunti per una metodologia progettuale, Bari, Laterza, 2008. 108
  • 15. Menù di navigazione di primo livello con i link alle aree principali della mostra. Foto cover del sito. Jam session a casa di William Eugene Smith. New York, 1950-1960. Fotografia di Paolo Monti © Footer con le informazioni di riferimento sull’organizzazione della mostra virtuale. 109
  • 16. 5.2 Gallery Questo sito è una mostra virtuale dell’Archivio fotografico di Paolo Monti. L’obiettivo principale è offrire del materiale che stuzzichi la curiosità del pubblico più vario. A un livello successivo, la speranza è di poter esser d’aiuto a chi volesse rompere le pigre abitudini dell’occhio, consapevole di essere circondato da immagini spesso mute, puramente decorative o eccessivamente costruite. Trattandosi di una pubblicazione scientifica, nata in ambito universitario, è stato necessario pensare a delle regole che guidassero la selezione delle immagini da inserire nella mostra. Avere la possibilità di scegliere è indubbiamente un valore, ma stabilire i criteri guida di una qualsiasi selezione è tanto difficile quanto più il corpus iniziale è ampio – si veda in proposito la pagina relativa all’Archivio. La selezione delle immagini presentate nelle gallery é avvenuta sulla base delle fotografie presenti su SIRBeC - il Sistema Informativo dei Beni Culturali della Regione Lombardia - catalogate grazie al lavoro di Pierangelo Cavanna, responsabile scientifico della schedatura dell’Archivio fotografico Monti, in collaborazione con Silvia Paoli, Conservatore del Civico Archivio Fotografico di Milano. In considerazione del fatto che Paolo Monti era solito arrivare all’inquadratura definitiva operando tagli anche consistenti sul negativo di partenza, è stato deciso di lavorare soltanto sui positivi, stampati nella maggior parte dei casi dallo stesso Monti. L’unica eccezione è la sezione “Colore”, che presenta la versione digitalizzata di otto diapositive e di una stampa in positivo. Nel tentativo di fornire un quadro dell’Archivio quanto più possibile aderente al reale, senza per questo tralasciare la qualità estetica dei risultati né l’ideale di uniformità sotteso al progetto della mostra nel suo complesso, la selezione propone molti “grandi classici” dell’opera di Monti, ampiamente valorizzati anche dai numerosi volumi dedicati alla sua fotografia. 110
  • 17. L’analisi dell’Archivio rivela la presenza di vari filoni tematici sviluppati nel tempo come variazioni a soggetto, alla ricerca di una conoscenza per gradi che Goethe uno degli autori prediletti da Monti - definiva “la conquista degli oggetti mediante l’occhio”. La sequenza narrativa in cui sono inserite le immagini riflette la biografia di Monti artista, docente, intellettuale e stimato professionista - anche se le date di scatto delle fotografie non sempre rispecchiano una cronologia coerente con i fatti. A livello biografico, il trasferimento a Milano rappresenta una cesura importante anche dal punto di vista lavorativo. Nonostante questo, l’attività artistica e il lavoro professionale sono separate da un confine molto labile. La scelta delle immagini e la loro articolazione vuole rendere conto di questa ideale unità sottesa a tutta la produzione di Monti. Studio dello scultore Mario Negri. Milano, 1956 - 1982. Fotografia di Paolo Monti © 111
  • 18. VAI ALLE GALLERY NATURA VENEZIA MANIFESTI E MURI MEME RITRATTI SPERIMENTAZIONI BIANCO E NERO SPERIMENTAZIONI COLORE COLORE 112
  • 20. NATURA - Roccia, legno, acqua, piante, fiori, foglie: la natura è li leitmotiv principale dell’opera di Monti, a partire dagli anni della fotografia amatoriale. L’analisi sulla forma e sulla materia portata avanti in questo lungo lavoro, rivela una profonda conoscenza sia delle avanguardie artistiche, dall’Espressionismo all’Informale, che dell’opera di alcuni importanti fotografi stranieri, tra cui Otto Steinert, Edward Weston e Aaron Siskind. VENEZIA - Monti vede una città lontana dall’allegria e dal movimento che caratterizzano lo stereotipo turistico di Venezia: ne risulta un viaggio intimo, segnato da forti contrasti tonali. La maggior parte delle fotografie sono state scattate dopo il trasferimento a Milano. Lo stile, sempre riconoscibile nel tempo, lega come un filo rosso le immagini prodotte con finalità commerciali alle fotografie scattate senza i vincoli della committenza. MANIFESTI E MURI - Le fotografie di muri, macchie, materie corrose e manifesti strappati rivelano l’attitudine di Monti alla “flânerie”. Il “camminare” è qui inteso nel senso di pratica estetica, investigazione critica votata a vedere - e a mostrare - le trasformazioni urbane come sintomi della società che cambia. Sono evidenti le influenze dell’arte contemporanea, in particolare dell’Astrattismo e dell’Informale. MEME - Esempio magistrale della progettualità montiana, “Meme” raccoglie una selezione di fotografie di Maria Elvira Cocqio, nipote di Monti, scattate tra il 1941 e il 1965. Con l’espediente del ritratto, Monti parla del mistero del tempo, e svela il segreto di una bambina che diventa donna davanti all’occhio del suo obiettivo. RITRATTI - Il ritratto è il genere fotografico per eccellenza, con cui tutti i professionisti si devono misurare. Nei suoi oltre trent’anni di attività come fotografo, Monti ha raccolto un vasto campionario di volti più o meno noti: bambini, donne, uomini. A distanza di tempo, l’assenza di retorica aiuta ancora chi guarda queste immagini a essere trasportato nel vissuto dei personaggi ritratti. SPERIMENTAZIONI BIANCO E NERO - L’utilizzo di movimenti di macchina, sfocature, solarizzazioni, fotogrammi e tecniche miste è una costante nella produzione 114
  • 21. di Monti e dimostra la sua reticenza nel sottomettersi ai presunti limiti imposti dalla macchina fotografica. I risultati che raggiunge sono un incentivo sempre maggiore all’invettiva e allo sperimentalismo, a cui ricorre anche per i lavori su commissione. SPERIMENTAZIONI COLORE - Analogamente agli esperimenti in bianco e nero, Monti gioca a infrangere i canoni della tecnica anche nel campo del colore. Oltre a sfocature, luce diffratta e composizioni, Monti lavora molto con i chimigrammi, immagini ai limiti del pittorico, ottenute con carta e acidi fotografici senza l’uso di apparecchiature. COLORE - La parte figurativa del lavoro a colori di Monti è inedita, ossia non è mai stata pubblicata su libri né cataloghi. Si tratta per la maggior parte di diapositive e i temi trattati sono gli stessi della fotografia in bianco e nero, affrontati con medesima perizia. La selezione raccoglie immagini di città, monumenti, installazioni, ritratti, natura e sperimentazione. MILANO - Il trasferimento a Milano coincide per Monti con l’inizio di un percorso professionale che lo porterà a raggiungere traguardi importanti. Oltre alla fotografia commerciale, Monti si dedica da subito alla riscoperta della città dove ha trascorso gli anni universitari. Le immagini scelte propongono un itinerario che, dal centro verso la periferia, percorre lo sviluppo del capoluogo lombardo negli anni del boom economico. ALLESTIMENTI - L’avvio alla carriera di fotografo professionista vede Monti impegnato su fronti diversi. Collabora con numerose case editrici e riviste, nel 1953 viene ingaggiato come fotografo ufficiale della Triennale ed è a Torino per “Italia ‘61”, manifestazione organizzata per il centenario dell’Unità. Nel campo dell’architettura lavora a fianco dei maggiori progettisti dell’epoca, tra cui Albini, B.B.P.R., Castiglioni, Figini e Pollini, Magistretti, Pagano, Ponti, Scarpa, Sottsass, Zanuso. ARTE ANTICA - La grande passione per la cultura umanistica e i numerosi viaggi, sia in Italia che all’estero, sono le premesse necessarie a comprendere l’interesse di Monti verso la fotografia d’arte, indipendentemente dal lavoro su commissione. 115
  • 22. Monti guarda alla produzione dei più grandi Maestri della storia dell’arte con l’occhio colto dell’intellettuale, enfatizzando il valore delle opere fotografate con un approccio oscillante tra il rigore descrittivo e un’interpretazione squisitamente personale. PUBBLICITÀ - Impossibile per un professionista non cedere ai richiami del mercato nel contesto della Milano anni Sessanta. In campo pubblicitario Monti lavora molto con Albe Steiner, progettista grafico conosciuto durante gli anni di insegnamento presso i corsi della Società Umanitaria, con cui entra in particolare sintonia. Il lavoro di Monti per la pubblicità riassume in maniera esemplare l’attenzione al dettaglio e la perizia compositiva proprie di tutta la sua produzione fotografica. CENSIMENTI - A partire dal 1966 Monti lavora a una vasta opera di censimento architettonico e ambientale, su modello delle indagini condotte negli anni ‘30 e ‘40 in Nord America, all’interno del programma anti-crisi del New Deal roosveltiano. Il lavoro, commissionato dall’Istituto per i Beni Culturali dell’Emilia Romagna, prende avvio dai rilevamenti fotografici delle valli appenniniche del Delta padano e delle architetture rurali della provincia di Bologna, per allargarsi poi ai centri storici di numerose località della Regione. PROVINI - Questa sezione speciale presenta i provini a contatto di Monti. I provini, illustrando i processi nascosti dietro alle fotografie, svelano il metodo di lavoro del fotografo. Spiegano che lo scatto finale non è frutto di un’esposizione fortuita, ma la scelta di un’immagine inserita all’interno di una sequenza ragionata di prove. Le annotazioni personali di Monti completano l’opera, aggiungendo quel “non so che” irriducibile a forme e schemi prestabiliti, ma utile a far aderire le stampe alla vita del fotografo. 116
  • 23. 5.2.1 Natura Paolo Monti Roccia Località non identificata, 1958-1972 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 30 x 40 cm Numero di serie B.125.08.07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 117
  • 24. Paolo Monti Torrente Anzola d’Ossola (VB), 1970 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.109.02.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 118
  • 25. Paolo Monti Fiori e piante Località non identificata, 1974 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.014.15.06 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 119
  • 26. Paolo Monti Acqua e alghe Località non identificata, 1963-1974 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.042.02.09 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 120
  • 27. Paolo Monti Foglie di granoturco Località non identificata, 1952 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.014.19.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 121
  • 28. Paolo Monti Composizione con elementi naturali Località non identificata, 1950-1980 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie S.021.36.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 122
  • 29. Paolo Monti Superficie di legno Località non identificata, 1957 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie S.006.08.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 123
  • 30. Paolo Monti Alberi Località non identificata, 1950-1980 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.010.06.06 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 124
  • 31. Paolo Monti Fiori Località non identificata, 1960-1965 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 21,5 x 21,5 cm Numero di serie C.014.07.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 125
  • 32. 5.2.2 Venezia Paolo Monti Negozio di un antiquario Venezia, 1950-1977 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.064.10.05 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 126
  • 33. Paolo Monti Riflessi Venezia, 1974 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.098.05.06 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 127
  • 34. Paolo Monti Veduta urbana, Rio Terà del Bagatin Venezia, 1955-1968 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.095.16.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 128
  • 35. Paolo Monti Particolari architettonici Venezia, 1966-1977 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.099.13.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 129
  • 36. Paolo Monti Scorcio della facciata di Palazzo Soranzo Venezia, 1968-1969 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.088.09.07 Commissionata da Electa/ Industrie Grafiche Editoriali © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 130
  • 37. Paolo Monti Veduta urbana con gondoliere e turisti Venezia, 1974 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.097.07.04 Probabilmente commissionata dalla casa editrice Görlich © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 131
  • 38. Paolo Monti Gondole ormeggiate Venezia, 1968-1974 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.097.04.10 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 132
  • 39. Paolo Monti Gondola ormeggiata Venezia, 1974 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.100.01.04 Commissionata probabilmente dalla casa editrice Görlich © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 133
  • 40. Paolo Monti Veduta notturna del luna park, Campo del Ghetto Nuovo Venezia, 1951 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 24 cm Numero di serie S.069.24.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 134
  • 41. 5.2.3 Manifesti e muri Paolo Monti Muri Milano, 1954 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.087.07.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 135
  • 42. Paolo Monti Manifesti strappati. “Fine di un manifesto” Località non identificata, 1978 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.046.09.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 136
  • 43. Paolo Monti Manifesti strappati Modena, 1973 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.046.01.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 137
  • 44. Paolo Monti Manifesti strappati Località non identificata, 1955 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.046.17.07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 138
  • 45. Paolo Monti Manifesto strappato Località non identificata, 1950-1970 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.046.04.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 139
  • 46. Paolo Monti Manifesto strappato Località non identificata, 1950-1970 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.046.05.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 140
  • 47. Paolo Monti Muro con graffito. “Il bacio” Venezia, 1963 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.063.21.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 141
  • 48. Paolo Monti Graffiti su affreschi in una piccola cappella di montanari Ornavasso (VB), 1975-1981 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.042.25.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 142
  • 49. Paolo Monti Muro con graffito Venezia, 1963 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.063.22.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 143
  • 50. 5.2.4 Meme Paolo Monti Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1941 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.048.15.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 144
  • 51. Paolo Monti Ritratto in soffitta di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1950 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 30 x 40 cm Numero di serie B.124.05.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 145
  • 52. Paolo Monti Ritratto in soffitta di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1950 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.180.12.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 146
  • 53. Paolo Monti Ritratto in soffitta di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1950-1951 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 30 x 40 cm Numero di serie B.124.07.05 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 147
  • 54. Paolo Monti Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1945-1955 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.047.27.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 148
  • 55. Paolo Monti Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1949-1955 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.048.17.07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 149
  • 56. Paolo Monti Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti. Convalescenza 1954 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.047.33.06 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 150
  • 57. Paolo Monti Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1955 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie C.047.29.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 151
  • 58. Paolo Monti Ritratto in abito da sposa di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti 1965 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.047.26.05 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 152
  • 59. 5.2.5 Ritratti Paolo Monti Ritratto di bambini Procida (NA), 1972 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.061.01.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 153
  • 60. Paolo Monti Ritratto di bambina con bambola Località non identificata, 1976 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 21 x 21 cm Numero di serie C.051.23.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 154
  • 61. Paolo Monti Ritratto di modella Località non identificata, 1965-1975 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.047.19.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 155
  • 62. Paolo Monti Ritratto di ragazza Località non identificata, 1955-1975 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie S.047.23.08 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 156
  • 63. Paolo Monti Ritratto ambientato, insegnante di danza Località non identificata, 1960-1970 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.069.08.06 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 157
  • 64. Paolo Monti Ritratto ambientato, uomini Località non identificata, 1950-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.069.05.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 158
  • 65. Paolo Monti Ritratto di parroco Località non identificata, 1955 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.150.10.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 159
  • 66. Paolo Monti Ritratto di Renato Guttuso Roma, 1969 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 13 x 18 cm Numero di serie F.048.02.24 Commissionata dalla Galleria De Foscherari di Bologna © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 160
  • 67. Paolo Monti Ritratto di Carlo Cardazzo, Milena Milani e un uomo non identificato sul sipario realizzato da Picasso per l’opera teatrale Parade Località non identificata, 1958 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie S.049.09.07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 161
  • 68. 5.2.6 Sperimentazioni bianco e nero Paolo Monti Fotogramma con filo di paglia, solarizzazione 1950-1953 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.055.20.07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 162
  • 69. Paolo Monti Fotogramma con elementi naturali 1950-1953 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.014.20.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 163
  • 70. Paolo Monti Alberi, solarizzazione e doppia esposizione 1950-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 20 x 28 cm Numero di serie S.021.29.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 164
  • 71. Paolo Monti Cardo, effetti di sfocamento 1970-1972 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.014.18.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 165
  • 72. Paolo Monti Studio di nudo, busto di donna. Sfocature 1954 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 30 x 40 cm Numero di serie B.124.34.09 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 166
  • 73. Paolo Monti Ballo, figure in movimento Località non identificata, 1950-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.069.03.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 167
  • 74. Paolo Monti Confezioni medicinali, solarizzazione e texture 1956-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.139.09.04 Commissionata da Pierrel © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 168
  • 75. Paolo Monti Astrazioni, movimenti di macchina e sfocature 1978 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.016.15.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 169
  • 76. Paolo Monti Gigli mossi, movimenti di camera 1954-1960 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 30 x 40 cm Numero di serie B.125.19.07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 170
  • 77. 5.2.7 Sperimentazioni colore Paolo Monti Chimigramma 1957-1970 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.165.16.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 171
  • 78. Paolo Monti Chimigramma con fotogrammi 1957-1970 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.172.14.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 172
  • 79. Paolo Monti Chimigramma con fotogrammi 1957-1970 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.171.16.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 173
  • 80. Paolo Monti Chimigramma 1957-1970 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 13 x 18 cm Numero di serie F.167.01.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 174
  • 81. Paolo Monti Colore e sfocamento 1950-1970 Stampa su carta/ sviluppo cromogeno Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.118.05.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 175
  • 82. Paolo Monti Colore e diffrazione 1960-1980 Stampa su carta/ sviluppo cromogeno Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie S.118.21.07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 176
  • 83. Paolo Monti Colore e diffrazione 1969 Stampa su carta/ sviluppo cromogeno Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.118.06.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 177
  • 84. Paolo Monti Composizione con fiore e felce 1960 Stampa su carta/ sviluppo cromogeno Dimensioni: 30 x 40 cm Numero di serie S.126.20.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 178
  • 85. Paolo Monti Diffrazione e sfocature 1950-1970 Stampa su carta/ sviluppo cromogeno Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie C.118.13.08 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 179
  • 86. 5.2.8 Colore Paolo Monti XIII Triennale, particolare dell’installazione luminosa delle scale di Palazzo dell’Arte Milano, 1962 Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 6 x 6 Numero di serie RC01948 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 180
  • 87. Paolo Monti Luci notturne Madrid, Spagna. 1960-1980 Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm Numero di serie 0170D15 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 181
  • 88. Paolo Monti Piazza Pretoria, veduta della fontana illuminata Palermo, 1978 Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 6 x 6 Numero di serie RC01675 Commissionata dalla FIAT - Direzione Comunicazione e Immagine © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 182
  • 89. Paolo Monti Ritratto dell’artista Jean Dubuffet Vence, Francia. 1960-1963 circa Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 6 x 6 Numero di serie RC02926 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 183
  • 90. Paolo Monti Ritratto di Maria Elvira Coquio, detta Meme, nipote di Paolo Monti. Doppia esposizione Venezia, 1952 Stampa su carta/ sviluppo cromogeno Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie S.119.05.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 184
  • 91. Paolo Monti Ritratto di modella, probabilmente per una pubblicità Località non identificata, 1961-1965 circa Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 10 x 12 Numero di serie GC00671 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 185
  • 92. Paolo Monti Ricerche personali, cielo con nuvole e giochi di luce Località non identificata, 1948-1982 Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm Numero di serie 0093D13 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 186
  • 93. Paolo Monti Ricerche personali, foglia Anzola d’Ossola (VB), 1948-1982 Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm Numero di serie 0473D07 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 187
  • 94. Paolo Monti Ricerche personali. Figura femminile, nudo. In un’agenda di lavoro Monti si riferisce a questa e ad altre fotografie della stessa serie, specificando “Astratte (sfocamenti)” Località non identificata, 1948-1982 Diapositiva/ sviluppo cromogeno da pellicola 35 mm Numero di serie 0744D16 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 188
  • 95. 5.2.9 Milano Paolo Monti Periferia, veduta urbana Milano, 1955 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.082.19.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 189
  • 96. Paolo Monti Ripresa laterale del grattacielo Pirelli progettato da Giò Ponti Milano, 1960-1965 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 16 x 30 cm Numero di serie C.085.08.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 190
  • 97. Paolo Monti Veduta urbana con piccioni in volo Milano, 1950-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.087.13.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 191
  • 98. Paolo Monti Duomo Milano, 1950-1970 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 27 cm Numero di serie S.083.07.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 192
  • 99. Paolo Monti Veduta notturna di Piazza Duomo Milano, 1950-1970 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.085.18.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 193
  • 100. Paolo Monti Riflessi Milano, 1950-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.081.25.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 194
  • 101. Paolo Monti Navigli, Darsena. Impianto per l’estrazione della ghiaia Milano, 1960-1970 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie S.081.07.05 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 195
  • 102. Paolo Monti Naviglio Grande Milano, 1970-1982 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.081.03.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 196
  • 103. Paolo Monti Periferia, veduta urbana Milano, 1950-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.082.28.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (BEIC) 197
  • 104. 5.2.10 Allestimenti Paolo Monti Museo Civico di Castelvecchio, particolari dell’allestimento progettato da Carlo Scarpa Verona, 1964 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.005.25.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 198
  • 105. Paolo Monti Galleria di Palazzo Bianco, particolari dell’allestimento progettato da Franco Albini Genova, 1970 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.039.06.09 Commissionata dal Comune di Genova - Direzione Belle Arti e Storia © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 199
  • 106. Paolo Monti Museo Nazionale di Capodimonte, particolari architettonici del deposito dei quadri dopo l’intervento dell’architetto Ezio De Felice Napoli, 1957-1966 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.029.08.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 200
  • 107. Paolo Monti Costruzione e allestimento del Palazzo del Lavoro per l’esposizione Italia ‘61 Torino, 1961 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.013.01.08 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 201
  • 108. Paolo Monti Allestimenti interni al Palazzo del Lavoro per l’esposizione Italia ‘61 Torino, 1961 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.031.03.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 202
  • 109. Paolo Monti Mostra di Frank Lloyd Wright alla Triennale. Allestimento di Carlo Scarpa Milano, 1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.031.05.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 203
  • 110. Paolo Monti Mostra dei pionieri dell’aviazione civile a Palazzo Reale. Allestimento di Marco Zanuso Milano, 1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.036.17.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 204
  • 111. Paolo Monti Teche con i gioielli di Giò Pomodoro a Palazzo dell’Arte Milano, 1957-1964 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.019.14.04 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 205
  • 112. Paolo Monti Dettaglio dell’allestimento di una sala per convegni e concerti al Museo degli Strumenti Musicali del Castello Sforzesco. Allestimento del gruppo B.B.P.R. Milano, 1963 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.030.26.02 Commissionata probabilmente da Casabella © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 206
  • 113. 5.2.11 Arte antica Paolo Monti Resti archeologici del Tempio di Apollo. Colonnato del pronao con fusti scanalati, IV secolo a. C. Didyma, Turchia. 1962 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 24 cm Numero di serie C.072.16.05 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 207
  • 114. Paolo Monti Palazzo dei Conservatori, Musei Capitolini. Resti della statua colossale di Costantino I, IV secolo d. C. Roma, 1979 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.011.30.02 Commissionata da Cariplo © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 208
  • 115. Paolo Monti Museo Nazionale del Bargello, oreficeria longobarda. Lamina di Agilulfo, VII secolo d. C. Firenze, 1981 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.043.22.04 Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze e Pistoia. Casa editrice Studio per Edizioni Scelte (SPES) © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 209
  • 116. Paolo Monti Particolari della facciata della basilica di San Pietro extra moenia, XII secolo d. C. Spoleto (PG), 1967 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.102.14.08 Commissionata da Touring Club © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 210
  • 117. Paolo Monti Particolare del polittico di Vitale da Bologna “Incoronazione di Maria Vergine, Santi e Donatori, Natività di Gesù”, del 1353. Chiesa di San Salvatore Bologna, 1982 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.113.21.02 Commissionata probabilmente dalla Banca del Monte di Bologna e Ravenna © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 211
  • 118. Paolo Monti Particolare del dipinto di Raffaello “L’estasi di Santa Cecilia fra i santi Paolo, Giovanni Evangelista, Agostino e Maria Maddalena”, del 1513. Pinacoteca Nazionale Bologna, 1979 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.022.18.03 Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle province di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 212
  • 119. Paolo Monti Dettaglio di “Aurora”, una delle sculture che Michelangelo realizza tra il 1524 e il 1527 per la Cappella medicea della Sagrestia Nuova presso la Basilica di San Lorenzo Firenze, 1975 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.026.02.25 Commissionata dalla casa editrice Arnoldo Mondadori © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 213
  • 120. Paolo Monti Museo Nazionale del Bargello. Benvenuto Cellini, “Narciso”, 1548 Firenze, 1981 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.043.26.06 Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici di Firenze e Pistoia. Casa editrice Studio per Edizioni Scelte (SPES) © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 214
  • 121. Paolo Monti Particolari degli angeli di Ponte Sant’Angelo scolpiti dagli allievi di Gian Lorenzo Bernini nel 1669 Roma, 1950-1975 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.025.29.03 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 215
  • 122. 5.2.12 Pubblicità Paolo Monti Pubblicità, composizione di gioielli e mani 1963 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.138.04.07 Commissionata probabilmente da Albe Steiner © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 216
  • 123. Paolo Monti Ritratto per la pubblicità. Committente non identificato 1960-1970 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 30 x 40 cm Numero di serie B.124.20.06 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 217
  • 124. Paolo Monti Pubblicità con modella 1956-1963 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.135.01.05 Commissionata da Singer © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 218
  • 125. Paolo Monti Pubblicità con un modello maschile 1963 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 24 cm Numero di serie C.138.06.06 Commissionata probabilmente da Bertelli © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 219
  • 126. Paolo Monti Pubblicità di abbigliamento e accessori femminili. Committente non identificato 1961-1965 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 15 x 30 cm Numero di serie C.137.06.02 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 220
  • 127. Paolo Monti Pubblicità per Feltrinelli. Grafica editoriale su progetto di Albe Steiner 1959 circa Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 20 x 30 cm Numero di serie C.019.23.04 Commissionata da Feltrinelli Libra S.p.a. © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 221
  • 128. Paolo Monti Pubblicità per il marchio Coop. Imballaggi e immagine coordinata disegnati da Albe Steiner 1963 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.034.12.03 Commissionata dalla Coop di Reggio Emilia © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 222
  • 129. Paolo Monti Pubblicità di medicinali. In collaborazione con Albe Steiner 1956-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.139.02.06 Commissionata da Perriel © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 223
  • 130. Paolo Monti Pubblicità di medicinali. Imballaggi e immagine coordinata disegnati da Albe Steiner 1956-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.139.11.06 Commissionata da Perriel © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 224
  • 131. 5.2.13 Censimenti Paolo Monti Archivio di Stato, riproduzione della pianta di Cesena vecchia Cesena, 1972 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.131.11.04 Commissionata dal Comune di Cesena © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 225
  • 132. Paolo Monti Veduta urbana del centro storico, architettura residenziale Modena, 1973 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.024.13.02 Commissionata dal Comune di Modena - Assessorato ai servizi culturali © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 226
  • 133. Paolo Monti Veduta urbana del centro storico, portici Bologna, 1969 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie C.022.08.06 Commissionata dal Comune di Bologna © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 227
  • 134. Paolo Monti Panoramica del centro storico Bologna, 1972 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 18 x 24 cm Numero di serie E.022.09.06 Commissionata dal Comune di Bologna © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 228
  • 135. Paolo Monti Veduta urbana del centro storico, chiesa non identificata con elementi di architettura industriale Forlì, 1971 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.107.21.04 Commissionata dal Comune di Forlì © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 229
  • 136. Paolo Monti Veduta urbana Santarcangelo di Romagna (RN), 1968-1972 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.017.13.03 Commissionata dalla Provincia di Bologna © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 230
  • 137. Paolo Monti Panoramica di un centro abitato dell’Appennino, architettura rurale Appennino Forlivese, 1971 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.078.11.03 Commissionata dalla Provincia di Forlì © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 231
  • 138. Paolo Monti Paesaggio con i resti archeologici di un sistema idraulico, architettura civile Appennino Bolognese, 1971 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.038.09.04 Commissionata dalla Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici delle province di Bologna, Ferrara, Forlì e Ravenna con il Comune di Bologna © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 232
  • 139. Paolo Monti Panoramica di un paesaggio dell’Appennino Appennino Forlivese, 1971 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Dimensioni: 24 x 30 cm Numero di serie C.077.11.05 Commissionata dalla Provincia di Forlì © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 233
  • 140. 5.2.14 Provini Paolo Monti Ricerche personali Anzola d’Ossola (VB), 1948-1982 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 6 x 6 Numero di serie 230Rpbn00946-949 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 234
  • 141. Paolo Monti Ritratti della modella Paola Giordan Milano, 1961 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 35 mm Numero di serie 0147PBN02-77 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 235
  • 142. Paolo Monti Riproduzioni di una scultura di Mario Negri Milano, 1976 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 6 x 6 Numero di serie 065Rpbn © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 236
  • 143. Paolo Monti Particolari della Fontana di Trevi Roma, 1950-1979 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 6 x 6 Numero di serie 078Rpbn00168-175 © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 237
  • 144. Paolo Monti Vedute di San Leo, progetto dell’architetto Francesco di Giorgio Martini San Leo (RN), 1969 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 35 mm Numero di serie 0887bisLpbn03-18 Commissionata da Touring Club © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 238
  • 145. Paolo Monti Piazza dei Miracoli con la Cattedrale di Santa Maria Assunta, il Battistero di San Giovanni Battista e le mura medioevali. Vedute urbane del centro storico Pisa, 1974 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 35 mm Numero di serie 2486Lpbn01A-37A Commissionata dall’Università degli studi di Pisa © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 239
  • 146. Paolo Monti Costiera Amalfitana. Nota autografa dell’Autore Positano (SA), 1950-1960 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 6 x 6 Numero di serie 00143Rpbn © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 240
  • 147. Paolo Monti Facciata della chiesa di San Sebastiano, edificata su progetto di Leon Battista Alberti nel XV secolo d. C. Nota autografa dell’Autore Mantova, 1972-1985 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 10 x 12 Numero di serie 17477Gpbn Commissionata dall’Accademia di San Luca di Roma © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 241
  • 148. Paolo Monti Villa Veritti, costruita a fine anni cinquanta su progetto di Carlo Scarpa Udine, 1961 Stampa su carta/ gelatina bromuro d’argento Provino a contatto da pellicola 10 x 12 Numero di serie 00112cGpbn © Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (Beic) 242
  • 149. 5.3 Biografia Paolo Monti nasce l’11 agosto del 1908 a Novara. Il padre Romeo, originario della Val d’Ossola, era un foto-amatore dilettante e Monti trascorre l’infanzia e la giovinezza tra le lastre e i pesanti apparecchi dell’epoca. Dopo gli anni passati spostandosi con la famiglia tra le piccole città dove il padre veniva trasferito dalla banca in cui lavorava come funzionario, Monti si stabilisce a Milano per frequentare l’Università Bocconi. Si laurea in Economia Politica nel 1930 e ritorna in Piemonte, dove lavora per qualche anno. Poco dopo la prematura scomparsa del padre, nel 1936, sposa Maria Binotti, coetanea e compagna di giochi negli anni infantili trascorsi in Val d’Ossola. Nello stesso anno Monti viene assunto dalla Montecatini e lavora per diverse filiali dell’azienda, cambiando spesso città. Nel 1939 viene trasferito a Mestre e vi rimane fino al 1945, quando decide di lasciare la Montecatini a causa di alcune agitazioni che interessano l’azienda nella fase finale della dominazione fascista. Grazie all’aiuto di un amico fotografo trova lavoro al Consorzio Agrario Regionale e si trasferisce a Venezia l’anno stesso. Parallelamente all’attività professionale, Monti si dedica con sempre maggior devozione all’hobby della fotografia. Nel 1947 con alcuni amici fonda il circolo La Gondola, che nel giro di pochi anni si impone sulla scena internazionale come movimento d’avanguardia. Nel 1953, forte delle collaborazioni avviate con alcune note riviste di architettura e design, Monti decide di cambiare lavoro e ritornare a Milano per dedicarsi alla fotografia. Viene scelto come fotografo per la X Triennale e dà inizio a una feconda attività editoriale: oltre ai servizi pubblicati sulle riviste, le sue foto concorrono a illustrare più di 200 volumi su regioni, città, artisti e architetti. Negli anni Sessanta, come esponente significativo della realtà culturale legata alla fotografia, Monti è parte di una fitta rete di relazioni che gli porta notevoli fortune anche in ambito lavorativo. Nel 1965 intraprende una vasta campagna di rilevamento 243
  • 150. per l’illustrazione della Storia della Letteratura Italiana di Garzanti e dal 1966 si dedica al censimento delle valli appenniniche e dei centri storici delle città dell’Emilia Romagna, che lo impegnerà per oltre 10 anni. Nel 1979 è chiamato a collaborare con Einaudi alla realizzazione dell’apparato iconografico della Storia dell’Arte Italiana. Attivo anche nel campo della didattica, Monti insegna Tecnica della Fotografia alla Scuola Umanitaria di Milano dal 1964 al 1966. Quattro anni più tardi accetta la cattedra di Tecnica ed Estetica dell’Immagine presso il Dipartimento di Arte, Musica e Spettacolo della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università Bologna, che abbandona nel 1974. All’attività professionale strettamente intesa, Monti continua ad affiancare la ricerca sui temi e i soggetti che ha sempre amato. Accanto alle immagini di Venezia, Milano e molti altri luoghi, trovano spazio i ritratti, il paesaggio, la materia e gli esperimenti astratti, che Monti conduce fino alla cosciente violazione di ogni norma tecnica. Nel 1980 riceve dal Presidente della Repubblica Sandro Pertini il Premio Nazionale Zanzotti Bianco per il “contributo decisivo ad affinare le coscienze e diffondere le responsabilità per il restauro conservativo delle nostre città storiche”. Dal 1980 si dedica al censimento del Lago d’Orta e della Val d’Ossola. Monti muore a Milano il 29 novembre 1982. Viene sepolto ad Anzola d’Ossola, il luogo di origine dove aveva svolto gran parte delle sue ricerche sulla fotografia. Ritratto di Paolo Monti. Località non identificata, 1975 - 1980 circa. Autore anonimo © 244
  • 151. 5.4 Libri 1979 1979 1979 - PAOLO MONTI Trent’anni di fotografia, 1948-1978 1977 - LA PIETÀ RONDANINI DI MICHELANGELO BUONARROTI Fotografie di Paolo Monti 1979 - IL CENSIMENTO FOTOGRAFICO DEI CENTRI STORICI. MODENA di Paolo Monti 1983 - PAOLO MONTI FOTOGRAFO E L’ETA’ DEI PIANI REGOLATORI 1960-1980 245
  • 152. 1986 - PAOLO MONTI FOTOGRAFO DI BRUNELLESCHI/ Le architetture fiorentine 1985 - PAOLO MONTI LABORATORIO OSSOLANO 1986 - PAOLO MONTI MILANO NEGLI ANNI CINQUANTA 1993 - PAOLO MONTI Fotografie 1950-1980 246
  • 153. 1995 2004 1995 - PIEVE DI CENTO NELLE FOTO DI PAOLO MONTI 2004 - PAOLO MONTI. SCRITTI SCELTI 1953-1983 2008 - PAOLO MONTI. SCRITTI E APPUNTI SULLA FOTOGRAFIA 2008 247
  • 154. 2010 - PAOLO MONTI, FOTOGRAFIA Nei segreti della luce tra le cose Oltre alla selezione dei principali volumi illustrati con le foto di Paolo Monti, a cui sono aggiunti due testi che ne raccolgono gli scritti critici, di seguito l’elenco delle riviste con cui l’Autore ha collaborato: Abitare, Architectural Forum, Architettura, Arts d’Aujourd’hui, Bauen und Wohen, Camera, Casabella, Comunità, Connaissance des Arts, Domus, Du, Ferrania, Actuelles, Foto Magazin, Illustrazione Italiana, Interiors, L’Oeil, Metro, Popular Photography, Réalitées, Stern, Stile e Industria, Zodiac, Werk 5.5 Collezioni Il seguente elenco raccoglie, senza la pretesa di essere esaustivo, i link ad alcune Istituzioni che includono le fotografie di Paolo Monti nelle loro collezioni: CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA, Venezia 248
  • 155. ARCHIVIO ALBE E LICA STEINER, Milano MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, Cinisello Balsamo CINETECA DI BOLOGNA, Bologna FOTOMUSEO GIUSEPPE PANINI, Modena BIBLIOTECA MALATESTIANA, Cesena ISTITUTO DEI MUSEI COMUNALI, Santarcangelo di Romagna CENTRO DOCUMENTAZIONE TOURING CLUB ITALIANO, Milano SOCIETÀ UMANITARIA, Milano CIVICA FOTOTECA NAZIONALE TRANQUILLO CASIRAGHI, Sesto San Giovanni ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI, CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA, Bologna CIRCOLO FOTOGRAFICO LA GONDOLA, Venezia (http://www.cflagondola.it/) Associazione di promozione sociale fondata nel 1948 da Paolo Monti, Gino Bolognini, Luciano Scattola e Alfredo Bresciani. Il Circolo, oltre allo svolgimento delle attività interne, continua a promuovere la cultura fotografica tramite l’organizzazione di eventi e mostre. Sede sociale: Centro Culturale Zitelle, Sestiere Giudecca 95, Venezia Archivio storico: Palazzo Fortuny Via San Marco 3758, Venezia http://www.cflagondola.it/index-09.html ARCHIVIO ALBE E LICA STEINER, Milano (http://www.archiviosteiner.dpa.polimi.it/) L’archivio comprende il materiale relativo all’attività professionale, le fotografie, i documenti privati e la biblioteca di Albe e Lica Steiner, coppia di grafici attivi a Milano tra la prima e la seconda metà del Novecento. L’archivio, dichiarato di notevole interesse storico dal Ministero per i Beni e le Attività Culturali, è stato donato dai familiari al Politecnico di Milano nel 2004. 249
  • 156. Politecnico di Milano, Facoltà di Design Via Durando 38/ A, Milano http://www.archiviosteiner.dpa.polimi.it/archivio-steiner-patrimonio-sezioni.php MUSEO DI FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA, Cinisello Balsamo (http://www.mufoco.org/) Il museo, nato da un progetto della Provincia di Milano con il comune di Cinisello Balsamo, è aperto al pubblico dal 2004. Oltre alla sala adibita ad ospitare la collezione permanente e agli spazi per le esposizioni temporanee, il museo è dotato di una biblioteca a tema, di una sala conferenze per incontri e workshop e di un’area dedicata alla didattica. Villa Ghirlanda Via Frova 10 Cinisello Balsamo (MI) http://www.mufoco.org/collezioni/fondo-paolo-monti-santarcangelo-di-romagna/ CINETECA DI BOLOGNA, Bologna (http://www.cinetecadibologna.it/home) La Cineteca di Bologna è un’Istituzione Culturale autonoma del Comune di Bologna dal 1995. La sua missione principale, la conservazione e il restauro del patrimonio cinematografico, si accompagna a una serie di iniziative collaterali che coinvolgono, tra le altre cose, la valorizzazione della biblioteca e degli archivi di proprietà della stessa Cineteca. Cineteca: Via Riva di Reno 72, Bologna Cinema e Archivi: Via Azzo Gardino 65/ B, Bologna http://www.cinetecadibologna.it/archivi/archiviofotografico/storia_archivio_fotografico http://www.cinetecadibologna.it/archivi/archiviofotografico/sezionebologna FOTOMUSEO GIUSEPPE PANINI, Modena (http://www.fotomuseo.it/) Il Fotomuseo nasce come istituzione nel 2006, con lo scopo di salvaguardare, valorizzare e rendere disponibile al pubblico il grande patrimonio fotografico raccolto dall’editore e collezionista Giuseppe Panini. Il fulcro delle raccolte è costituito dagli archivi di due importanti studi fotografici attivi a Modena all’inizio del Novecento e acquisiti da Panini negli anni Ottanta. 250
  • 157. Via Giardini 160, Modena http://www.fotomuseo.it/raccolte/deposito/deposito.html BIBLIOTECA MALATESTIANA, Cesena (http://www.malatestiana.it) La Malatestiana è la biblioteca comunale di Cesena. Oltre a svolgere i normali servizi bibliotecari, è convenzionata con l’Università di Bologna e custodisce numerosi fondi rari e preziosi che le sono valsi, nel 2005, l’iscrizione al Registro della Mémoire du Monde dell’Unesco. Piazza Maurizio Bufalini 1, Cesena (FC) http://www.malatestiana.it/sezioni/foto.htm ISTITUTO DEI MUSEI COMUNALI, Santarcangelo di Romagna (http://www.metweb.org/) L’ente si costituisce nel 1996 con l’obiettivo di gestire e valorizzare il patrimonio del Museo degli Usi e Costumi della Gente di Romagna e del Museo Storico Archeologico di Santarcangelo di Romagna. Via Montevecchi 41, Santarcangelo di Romagna (RN) http://www.metweb.org/content.asp?id=53 La presenza delle fotografie di Paolo Monti è stata inoltre accertata negli archivi fotografici delle Istituzioni che seguono: CENTRO DOCUMENTAZIONE TOURING CLUB ITALIANO, Milano (www.touringclub.it) Il patrimonio dell’associazione Touring Club, costituita nel 1894 con il duplice fine di sviluppare il turismo e salvaguardare il patrimonio nazionale, comprende i materiali della biblioteca, della cartoteca e della fototeca dell’Istituzione. In particolare la fototeca è composta da oltre 400.000 stampe di vari formati, realizzate a partire da inizio Novecento. Triennale di Milano Viale Alemagna 6, Milano 251
  • 158. SOCIETÀ UMANITARIA, Milano (http://www.umanitaria.it/) La Società Umanitaria è una grande istituzione filantropica fondata a Milano nel 1893, grazie al lascito del mecenate illuminato Prospero Mosè Loira. La Società porta avanti la sua attività perseguendo lo scopo originario di assistere i più deboli anche attraverso la didattica, con adeguati programmi di istruzione e formazione professionale. Sede storica: Via Daverio 7, Milano CIVICA FOTOTECA NAZIONALE TRANQUILLO CASIRAGHI, Sesto San Giovanni (http://www.sestosg.net/uffici/settore/servizio/ufficio/,193) La Fototeca conserva le fotografie di alcuni importanti fotografi italiani dagli anni Cinquanta ad oggi. Accanto alla Fototeca si trova la sezione di Storia Locale, dove sono raccolti libri e materiale vario. Villa Visconti d’Aragona via Dante 6, Sesto San Giovanni (MI) ISTITUTO PER I BENI ARTISTICI, CULTURALI E NATURALI DELLA REGIONE EMILIA ROMAGNA, Bologna (http://www.ibc.regione.emilia-romagna.it/) L’Istituto per i Beni Artistici, Culturali e naturali della Regione Emilia-Romagna (IBC) è nato nel 1974 come strumento della programmazione regionale e organo di consulenza degli enti locali nel settore dei Beni culturali. Dal 1983 fa parte dell’Istituto la Soprintendenza Regionale per i Beni librari e documentari che gestisce gli interventi per le biblioteche e gli archivi storici. Sede principale: Via Galliera 21, Bologna 5.6 Conversazioni I brani che seguono sono estratti della produzione scritta di Monti, utili per una miglior comprensione dei temi presenti nelle gallery e della poetica dell’Autore. 252
  • 159. Persuaso che le mie fotografie non a tutti possono piacere, ammetto subito che gli eventuali dissenzienti sono pienamente giustificati […] Finalmente ad aiutare i ricordi venne una macchina […] Come usare il colore: non documento ma invenzione visiva […] A questo servono le esposizioni di fotografia: selezionare per conoscere, giudicare e conservare il meglio […] Resta il fatto che senza acido non si fanno acqueforti […] Anch’io ebbi il problema delle domeniche che in parte risolsi fotografando quelle degli altri […] Prima pensare e poi scattare […] 1. Presentandomi dopo oltre due anni agli amici romani devo confessare che la mia attività di fotografo mostra ancora un interesse indiscriminato per immagini tra loro differentissime, quali possono essere un ritratto di artista e una composizione che si affida unicamente rapporti di bianco e nero di un piccolo particolare di roccia corrosa. Questa presunta indifferenza di fronte al soggetto mi è costata qualche accusa di aridità di sentimento, cosa che polemicamente non mi dispiace, visto che nel nostro paese si fa un consumo esagerato di “anema e core”. Persuaso che le mie fotografie non a tutti possono piacere, ammetto subito che gli eventuali dissenzienti sono pienamente giustificati; vorrei però aggiungere che non a tutti la natura appare arcadica, gli uomini felici e Venezia una divertente città turistica. Il carattere comune di questi lavori è il tentativo di raggiungere uno stile unitario anche attraverso quelle operazioni di camera oscura che ad alcuni puristi della fotografia sembrano inammissibili manomissioni del negativo. A questo proposito dirò solo che io non sono un purista, ma unicamente un fotografo che accetta i limiti di questo entusiasmante mestiere. 253
  • 160. In “Mostra personale di Paolo Monti”, Roma, Associazione Fotografica Romana, 3-10 dicembre 1954 2. L’uomo è sempre stato affascinato dal mistero del tempo, e atterrito dal mistero del suo veloce divenire ha desiderato vincerne il corso o almeno rallentarne la marcia, fermarne alcune immagini strappandole al passato. Ognuno aveva solo la sua memoria che con il passare degli anni, incapace di documentare, si sforzava di illudere arricchendo il passato di quegli sperati splendori che non ebbe. Finalmente ad aiutare i ricordi venne una macchina, l’apparecchio fotografico un tempo ingombrante come un mobile in mezzo alla stanza, oggi leggero, lucido e preciso come un’arma. Preciso. E fedele? […] Questa serie di ritratti di Mariel vuole essere un tentativo di biografia di un volto dall’infanzia alla giovinezza, come il mutare di un paesaggio nel volgere delle stagioni, in luci e ore diverse; immagini che un giorno potranno forse aiutare a non deludere quella che un filosofo giustamente definì “la memoria creatrice”. E poiché la giovinezza di Mariel comincia ora, le fotografie più numerose sono quelle dell’adolescenza. […] Poi passerà anche la lucente giovinezza e allora? Fino a quando inseguire un volto, inseguire una vita? Un giorno l’obiettivo dovrà chiudere il suo gelido occhio e lasciare che il tempo compia la sua opera. Come dice Leonardo “O tempo, consumatore di tutte le create cose”. Versione italiana originale dattiloscritta pubblicata come Mariel: un visage dans le temps, in “Camera”, Lucerna, numero 10, ottobre 1956 3. La fotografia è ritenuta il mezzo più perfetto di riproduzione della realtà oggettiva, ma l’esperienza ci dimostra che essa è pur sempre una traduzione in bianco e nero, accettata come altre convenzioni e abitudini visive. […] Si è temuto da molti che con l’avvento del colore la fotografia cedesse a un eccessivo e noioso verismo e infatti ogni giorno ci vengono proposte immagini che nulla giungono alla nostra esperienza visiva […]. Ma il colore come nuovo mezzo visivo si è rivelato prezioso per molti fotografi 254
  • 161. che hanno sperimentato in diverse direzioni le sue varie possibilità. […] Il colore fotografico come favola, fantasia, invenzione. Sempre il colore è stato usato anche in funzione decorativa, secondo una esigenza edonistica che proprio ora, nelle continue scoperte della chimica, trova stimoli e utilizzazioni così imponenti quali l’uomo non aveva mai conosciuto. […] Come usare il colore: non documento ma invenzione visiva, da un realismo quasi magico all’astrazione. I mezzi usati sono quasi sempre quelli soliti per la fotografia in bianco e nero: una utilizzazione razionale e immaginosa delle proprietà ottiche, meccaniche e chimiche del processo fotografico. In “Il colore e la fotografia”, catalogo della mostra, Centro Culturale Pirelli, Milano, maggio 1963 4. Da qualche tempo si parla con sempre maggior insistenza di una civiltà dell’immagine destinata a sostituirsi quasi interamente e presto alla millenaria civiltà della parola. Non è questo il luogo per esaminare le profezie, né per tentare una definizione di quelli che potranno essere in futuro i rapporti fra parola e immagine. Occorrerebbe anzitutto definire le possibilità espressive e i limiti di comunicazione del visibile, e non basterebbe un volume. Bisognerà rilevare invece la periodica necessità di fare confronti e di fissare qualche punto di riferimento, altrimenti l’invadente marea delle immagini destinate al consumo immediato ci impedirebbe di “vedere” quello che merita di essere ricordato. A questo servono le esposizioni di fotografia: selezionare per conoscere, giudicare e conservare il meglio. […] Dopo tanto parlare di fotografie vogliamo chiudere con un ammonimento di Emilio Cecchi che in America Amara, dopo aver visitato una enorme collezione di fotografie della Biblioteca civica di New York, scriveva: “Nella igiene e nella salute del mondo ha gran parte, forse la parte suprema, il trascurare, il distruggere, semplificare e dimenticare. Le antiche civiltà erano vigorose e vitali perché generosamente distruggitrici e si affidavano spavaldamente all’oblio.” Siamo d’accordo, purché si aggiunga che occorre distruggere con giudizio per poter conservare secondo giustizia e nel nostro caso con quel giudizio critico che può lentamente formarsi attraverso mostre come questa dove ci è quasi consentito di essere posteri di noi stessi. 255
  • 162. In “Quarta Mostra Biennale Internazionale della Fotografia”, catalogo della mostra, Venezia, 1963. Edizioni Biennale Fotografica, Venezia 1963 5. Non vediamo mai ritratti scattati da fotografi italiani fatti con quel minimo di cattiveria che spesso assicura un buon risultato: più o meno c’è sempre un ossequio al personaggio. Per capire cosa intendiamo per cattiveria si vedano i molti ritratti di Avedon e in particolare quelli dell’ultimo suo libro Nothing Personal. Vero è che l’Italia è un paese dove il reato di vilipendio sovrasta come una nera nuvola le teste dei cittadini. Si teme il vilipendio del personaggio? Forse la ragione è diversa; il fotografo da noi non ha ancora lo status sociale che gli permetta di essere almeno moderatamente insolente. Guadagna bene ma se ne stia buono e tranquillo; resta però il fatto che senza acido non si fanno acqueforti. […] In “Popular Photography Italiana”, Milano, numero 116, marzo 1967 6. […] Arrivato a Milano nel 1953, dopo lunghi anni di assenza, per iniziare il mio nuovo lavoro di fotografo professionista, il passato di questa città mi inseguiva: una Milano in parte immaginaria e quasi stendhaliana. Come guarirne? Anch’io ebbi il problema delle domeniche che in parte risolsi fotografando quelle degli altri: operai, piccoli impiegati e gli immigrati che scoprivano negli stabilimenti della Bovisa e di Baggio il fascino delle nuove cattedrali. E poi le coppie che passeggiavano al sole di Ripa Ticinese, quasi senza automobili, e nei prati divisi dalle rotaie della ferrovia, con lontane voci di giochi del calcio. Dopo quasi un quarto di secolo dal mio nuovo incontro con Milano, risuonano ancora nella mia memoria gli zoccoli dei cavalli che trascinavano le grandi barche, sul naviglio lungo le sforzesche strade Alzaia di via Senato, via Santa Sofia, via Molino delle Armi. Ma queste fotografie, per me tanto attuali, mi correggono: Leonardo è morto da un pezzo e i cavalli ci sono solo a San Siro. E altre coppie, venute anche da lontano, passano ancora la domenica così. 256
  • 163. In Cesare Colombo (a cura di), “L’occhio di Milano. 48 fotografi 1945/ 1977”, catalogo della mostra, Milano, 1977. Magma, Milano 1977 7. Una cosa che secondo me bisogna fare quando si fanno fotografie è non accontentarsi della prima visione, cioè occorre girare attorno alle cose e individuare più punti di vista. […] Non bisogna aver fretta, né accettare la prima risposta dell’occhio, perché quest’ultimo è molto più frettoloso del cervello. Girando intorno all’oggetto da fotografare l’occhio vede molte soluzioni e poi si può decidere per la migliore. Ora, invece, data la poca fatica con cui si fanno le fotografie, c’è una estrema facilità a scattare, con il risultato di fotografie brutte o inutili. […] Occorre agire diversamente: prima pensare e poi scattare la fotografia. D’altra parte le cose che io ho fotografato, e che anche voi fotograferete, sono di un tale interesse che a guardarle bene ci si guadagna sempre. […] Ho parlato anche dei “capricci” del fotografo, che vuole cercare di capire le cose che ritrae. Il fotografo è un voyeur, uno a cui piace guardare; ma non gli basta guardare, vuole possedere quello che ha guardato. La fotografia dà l’illusione del possesso. Quando si ha il negativo di una cosa è come se si possedesse quella cosa. Molte volte, infatti, non si stampa neanche, basta sapere di avere quell’immagine. Lascio da parte il fotografo professionista che, oltre ad essere un po’ voyeur, è anche narcisista… In “Lavoro contadino, fotografia e disegno tecnico”, atti del seminario per operatori di musei rurali, Bologna 1981 5.7 Archivio Dopo la morte dell’Autore, per iniziativa di alcuni amici, viene costituito a Milano l’Istituto di Fotografia Paolo Monti. Nel 2004 l’Archivio Paolo Monti viene riconosciuto di notevole interesse storico da parte del Ministero dei Beni Culturali. 257
  • 164. Nel 2008 la Fondazione Beic acquisisce l’intero patrimonio dell’Istituto e, in seguito ad apposita convenzione stipulata con il Comune di Milano, l’Archivio Paolo Monti viene depositato presso il Civico Archivio Fotografico di Milano. A pochi mesi dal passaggio di proprietà, la Soprintendenza Archivistica della Regione Lombardia ha reiterato la dichiarazione di interesse storico, sottoponendo l’Archivio alla disciplina del Codice dei beni culturali e del paesaggio. Per rendere accessibile questo enorme patrimonio culturale, la Beic ha finanziato la catalogazione dell’intero fondo fotografico: un complesso di 223.000 negativi, 12.244 stampe e 790 chimigrammi, cui si aggiungono i documenti e la biblioteca. Il fondo fotografico Paolo Monti Monti è oggi interamente catalogato e consultabile su appuntamento presso il Civico Archivio Fotografico di Milano. Castello Sforzesco, la Corte Ducale vista dall’alto. Milano, 1956-1961. Fotografia di Paolo Monti © 258
  • 165. 5.8 Footer 5.8.1 Crediti Questo prodotto multimediale è stato realizzato da Vanessa Speziale come tesi di Laurea Magistrale in Editoria Multimediale, facoltà di Lettere e Filosofia con indirizzo Teoria e Metodi della Comunicazione, presso l’Università degli Studi di Milano. Il relatore della tesi è il Professor Francsco Tissoni, coadiuvato dalla Dotteressa Silvia Paoli in veste di correlatrice. La realizzazione di questo lavoro è stata possibile grazie all’opera di catalogazione dei materiali dell’Archivio Monti precedentemente svolta. Le immagini inserite nella mostra virtuale sono state scelte tra quelle già digitalizzate e non sono pertanto da considerarsi esemplificative dell’intero fondo stampe né dei vari fondi relativi ai negativi. Si ringraziano tutti coloro che con il loro aiuto e il loro appoggio hanno contribuito a questo lavoro, in particolar modo: • il Professor Francesco Tissoni, docente di Editoria Multimediale e consulente del progetto Beic Digitale, relatore della tesi; • la Dottoressa Silvia Paoli, Conservatore del Civico Archivio Fotografico del Comune di Milano, correlatore della tesi; • la Dottoressa Roberta Valtorta, Direttore scientifico del Museo di Fotografia Contemporanea di Cinisello Balsamo (MI); • il Professor Pierangelo Cavanna, che si è occupato della catalogazione del fondo fotografico della Collezione Monti; • Alessandro Vicari, docente presso il C.F.P. Riccardo Bauer di Milano; • la Fondazione Beic, proprietaria dell’Archivio Paolo Monti, che ha concesso i diritti al trattamento e all’utilizzo delle immagini qui riportate. Un ringraziamento particolare anche allo staff del Civico Archivio Fotografico, in particolare Laura, Nadia e Giusy, e a Carole ed Edoardo del Museo di Fotografia Contemporanea, sempre gentili e disponibili. 259
  • 166. 5.8.2 Note legali Le immagini presenti su questo sito sono di proprietà esclusiva della Fondazione Biblioteca Europea di Informazione e Cultura (C.F. e P. IVA 97364220158); i testi, la grafica e la parte web sono stati realizzati nell’ambito del progetto di tesi di Laurea Magistrale della Drs. Vanessa Speziale. La riproduzione di quanto contenuto all’interno del sito, le immagini e ogni altra forma di proprietà intellettuale, è vietata con qualsiasi mezzo analogico o digitale senza il consenso scritto dell’avente diritto. Eventuali riproduzioni o citazioni sono consentite purché accompagnate dall’indicazione della fonte posta in posizione ben leggibile, nei limiti previsti dalla legge vigente in materia di tutela del diritto d’autore (legge n .633/1941 e successive modificazioni ed integrazioni). Fanno eccezione gli script in quanto utilizzati e modificati secondo i termini GNU General Public License. Si declina ogni responsabilità in merito al contenuto dei siti collegati tramite link, al loro mancato aggiornamento e ad altri danni che possono verificarsi all’utente durante la navigazione. I titolari dei siti linkati che non gradissero il rinvio possono segnalarlo e saranno immediatamente rimossi. 5.8.3 Contatti Per la consultazione dell’Archivio Paolo Monti scrivere a: Drs. Silvia Paoli, conservatore del Civico Archivio Fotografico silvia.paoli@comune.milano.it Dr. Mauro Maffeis, referente della sala studio per il Civico Archivio Fotografico mauro.maffeis@comune.milano.it Tel. (+39) 02 884 63836 260
  • 167. Fondazione Beic Tel. (+39) 02 884 50202 beic.mi@libero.it Per richieste o segnalazioni riguardo al sito scrivere a: Drs. Vanessa Speziale vanessa.speziale@yahoo.it 261
  • 168. Bibliografia Capitolo 1 L. Anolli, P. Legrenzi, Psicologia generale, Bologna, Il Mulino, 2009; F. M. Cataluccio, Che fine faranno i libri?, Roma, Edizioni Nottetempo, 2010; F. Tissoni, Lineamenti di editoria multimediale, Milano, Edizioni Unicopli, 2009; F. Tomasi, Metodologie informatiche e discipline umanistiche, Roma, Carrocci, 2008. Articoli: F. Irace, Incontrarsi sulla piazza del sapere, in “Il Sole 24 Ore”, Milano, 24 marzo 2002; S.N., Libri e tecnologia: puntiamo sulla Biblioteca Europea, in “Corriere della Sera”, Milano, 6 ottobre 2002; A. Torno, Eco e Carriére, dialogo sui piaceri dell’attesa e su quelli della carta, in “Corriere della Sera”, Milano, 15 maggio 2009; T. Monestiroli, Biblioteca Europea, l’addio del Comune: spunta l’ipotesi di vendere i terreni, in “La Repubblica”, Milano, 13 giugno 2010; A. Padoa Schioppa, Che danno perdere la Beic, in “La Repubblica”, Milano, 17 giugno 2010; S. N., La Biblioteca Europea di Milano: a giorni la decisione del Cipe, in “Corriere della Sera”, Milano, 29 giugno 2010; 298
  • 169. A. Senesi, Boeri: Ambrogino a Cattelan e studio di fattibilità per Brera, in “Corriere della Sera”, Milano, 12 ottobre 2011; L. Fugnoli, Cantiere fermo a Porta Vittoria, in “La Repubblica”, Milano, 1 novembre 2011. Siti web: http://www.beic.it/wps/wcm/connect/Beic/Site00/Home/ http://ec.europa.eu/index_it.htm http://www.europeana.eu/portal/ http://www.exlibrisgroup.com/ Capitolo 2 R. Barthes, L’ovvio e l’ottuso, prima edizione Parigi, Éd. du Seuil, 1982, trad. it. Einaudi, Torino, 1995; M. F. Bonetti (a cura di), Strutturazione dei dati delle schede di catalogo: beni artistici e storici: scheda F, prima parte, Roma, Istituto Centrale per il Catalogo e la Documentazione, 1999; O. Goti e S. Lusini (a cura di), Strategie per la fotografia: incontro degli archivi fotografici, atti del convegno, biblioteca comunale Lazzerini, Prato, 30 novembre 2000, Prato, Regione Toscana, Comune di Prato, Archivio Fotografico Toscano, 2001; M. Padovani, Photoshop. Creare ed elaborare immagini digitali, Milano, Apogeo, 2005; 299
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  • 171. G. Chiaramonte (a cura di), Paolo Monti: fotografie 1950-1980, Milano, Federico Motta Editore, 1993; A. Colombo, La fotografia astratta di Paolo Monti, in “Progresso Fotografico” Milano, maggio 1975; , A. Emiliani (a cura di), Pieve di Cento nelle foto di Paolo Monti, catalogo della mostra, Museo Civico della Rocca, Pieve di Cento, maggio 1995; Cinisello Balsamo (MI), Silvana Editore, 1995; M. R. Fiory Ceccopieri (a cura di), Foto d’archivio. Italia tra ‘800 e ‘900, Milano, Touring Club Italiano, 1979; M. Manfroi (a cura di), Paolo Monti. Gli anni veneziani 1945/ 1953, opuscolo della mostra, Campo San Luca, Salone della Cassa di Risparmio, Venezia, maggio - giugno 1998, Venezia, Circolo Fotografico La Gondola, 1998; A. Masotti, L’ immagine di Ferrara nelle fotografie di Antonio Masotti, Paolo Monti, Enrico Baglioni, catalogo della mostra, Centro Etnografico Ferrarese, Ferrara, settembre 1985, Padova, Interbooks, 1986; P. Monti, Indice dell’archivio, S. Giovanni in Persiceto (BO), Istituto di Fotografia Paolo Monti, 1986; P. Monti, Paolo Monti a Figline Valdarno, Firenze, Opus Libri, 2002; P. Monti, Paolo Monti. Milano negli anni Cinquanta, Milano, Istituto di fotografia Paolo Monti, 1986; P. Monti, La pietà Rondanini di Michelangelo Buonarroti, Milano, Battaglini Editore, 1977; P. Monti e M. Alassio, Fotografia in Venezia/ Photography in Venice, Venezia e New York, Ikona Gallery, 1985; 301
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