2. Nel VI secolo i FRANCHI
conquistarono il territorio
dell'odierna FRANCIA
scacciando i Visigoti nella
penisola iberica.
Il re dei Franchi si chiamava
CLODOVEO e dette inizio alla
prima dinastia franca,
chiamata anche dei
MEROVINGI, perché il
leggendario capostipite della
famiglia si chiamava
MEROVEO.
Il regno dei Franchi si estendeva dal fiume RENO fino alla catena montuosa dei PIRENEI.
3. I Franchi erano pagani (=non cristiani), ma Clodoveo si fece battezzare e si convertì al
cattolicesimo. Anche tutto il popolo dei Franchi si convertì insieme a lui.
I Franchi così ottennero l'appoggio della potente Chiesa cattolica.
5. I Merovingi in realtà non si occupavano di
governare in prima persona, ma lasciavano
svolgere tutto il lavoro ai MAGGIORDOMI DI
PALAZZO
per questo sono stati definiti
RE FANNULLONI.
Nel 732 il maggiordomo di palazzo di nome
CARLO poi soprannominato MARTELLO
respinse un'incursione degli Arabi a
POITIERS
Nel frattempo gli Arabi
avevano conquistato
buona parte della
penisola iberica.
6. Nel 751 i re fannulloni vennero scacciati e il figlio di Carlo Martello, PIPINO IL BREVE
(era basso di statura!) fu eletto RE dei Franchi.
Inizia una nuova dinastia, quella dei PIPINIDI → in seguito verrà chiamata dei
CAROLINGI in onore del più importante dei suoi rappresentanti, CARLO MAGNO.
7. Nel frattempo in Italia....
...i longobardi avevano strappato Ravenna ai Bizantini e minacciavano anche
ROMA e il LAZIO, formalmente territori bizantini ma in pratica amministrati
dal PAPA.
Siccome si sentiva minacciato dai Longobardi, il re STEFANO II chiese aiuto a PIPINO →
scese in Italia con il suo esercito e costrinse il re longobardo a ritirarsi.
8. Nel 756 Pipino consegnò ufficialmente
questi territori al PAPA (chiamato
“l'apostolo di San Pietro”).
Nasce così lo STATO DELLA CHIESA
(chiamato all'inizio “patrimonio di San
Pietro”) ed ha origine il POTERE
TEMPORALE del papa, che diventa un
vero e proprio sovrano di uno stato.
POTERE SPIRITUALE →
potere sulle anime e sulle
coscienze
POTERE TEMPORALE →
potere politico ed economico
9. Per questo nel 754 Pipino riceve anche la
CONSACRAZIONE dal papa → i Franchi diventano i
difensori della Chiesa e della fede.
Il papa è molto grato ai Franchi per l'aiuto ricevuto
contro i Longobardi e per le terre donate da Pipino.
Pipino viene INCORONATO
solennemente dal papa a Parigi.
10. 771 → Pipino muore e diventa re suo figlio, CARLO, che più tardi verrà chiamato MAGNO
(=grande) per le sue imprese.
Carlo aveva sposato la figlia
(ERMENGARDA) del re dei
Longobardi, DESIDERIO.
Desiderio concede la mano di sua figlia a Carlo perché vuole
mettere pace tra i due popoli ma Carlo RIPUDIA (lascia,
abbandona) Ermengarda e la rimanda da suo padre.
Il re DESIDERIO allora, offeso, invade i territori della
Chiesa → il PAPA chiama in suo soccorso Carlo che
varca le Alpi e sconfigge definitivamente i Longobardi.
Carlo assume il titolo di re dei Franchi e dei Longobardi.
11. Il poeta italiano ALESSANDRO MANZONI ha dedicato un bellissimo coro di una
sua tragedia proprio ad ERMENGARDA che, disperata dopo essere stata ripudiata,
cade in un delirio che la porta alla morte.
Sparsa le trecce morbide
sull’affannoso petto,
lenta le palme, e rorida
di morte il bianco aspetto,
giace la pia, col tremolo
sguardo cercando il ciel....
A. Manzoni
12. Carlo Magno regnò per ben quarantasei anni e intraprese numerose campagne militari
ampliando così i confini del regno franco. Le spedizioni più importanti furono contro:
i Sassoni
i Bavari
Gli Avari
13. L'esercito di Carlo Magno era molto forte, soprattutto grazie alla CAVALLERIA. I cavalieri
erano armati di CORAZZA, LANCIA e SPADA e potevano sviluppare una grande forza
d'urto grazie all'uso delle STAFFE.
14. Carlo Magno cercò di espandersi anche a ovest, verso la
Spagna, dove governavano gli Arabi. Riuscì ad ottenere solo
un piccolo territorio a nord del fiume Ebro.
Proprio tornando dalla Spagna in
Francia, nel 778 l'esercito di Carlo fu
attaccato in una gola dei Pirenei (=il
passo di Roncisvalle) da una banda di
montanari.
Durante la battaglia di Roncisvalle perse la
vita il paladino ORLANDO, diventando ben
presto il protagonista di un famoso poema
epico, la Chanson de Roland.
15. Carlo Magno era riuscito a riunire sotto il suo comando quasi tutta l'Europa: sembrava quasi
che l'impero romano fosse rinato.
Nella notte di Natale dell'800 Carlo Magno fu solennemente incoronato IMPERATORE a
ROMA dal PAPA nella basilica di SAN PIETRO.
16. Carlo non era più semplicemente re dei
Franchi e dei Longobardi, ma era diventato
IMPERATORE.
Nasce così l'IMPERO CAROLINGIO, chiamato anche SACRO ROMANO IMPERO.
Era un impero cristiano → la
religione era l'elemento
unificante.
Viene considerato l'erede
dell'impero romano
Per la vastità della
sua estensione
17. Differenze tra...
● La zona centrale dell'Impero è l'Europa
continentale (= centrale)
● La capitale è Aquisgrana (oggi in
Germania)
● Era un impero cristiano, tutti erano
obbligati a convertirsi al cattolicesimo
● La zona centrale dell'Impero è l'Italia
● La capitale è Roma
● Religione tradizionale ma tutti potevano
professare la loro fede
IMPERO
CAROLINGIO
IMPERO
ROMANO
18.
19. L'ORGANIZZAZIONE DELL'IMPERO
Carlo Magno per riuscire a controllare il suo vasto impero, lo divise in regioni.
Le regioni interne erano
chiamate CONTEE ed
erano amministrate da
CONTI
Le regioni di confine erano
chiamate MARCHE ed erano
amministrate da MARCHESI Di stampo
militare,
dovevano
difendere
l'impero da
attacchi esterni
CONTI e MARCHESI erano persone di fiducia
dell'imperatore → potevano amministrare la giustizia,
gestire un proprio esercito e riscuotere le tasse.
Venivano pagati tramite le pene
pecuniarie (quando qualcuno
commetteva un reato non
grave poteva pagare dei soldi
invece di andare in prigione)
20. Tutte le regioni dell'impero, però, dovevano avere le stesse leggi.
Le leggi venivano formulate nel corso di assemblee a cui partecipavano
l'IMPERATORE e tutte le altre persone importanti dell'impero (CONTI, MARCHESI,
ABATI, VESCOVI...)
Le leggi venivano chiamate CAPITOLARI (perché suddivise in articoli:
in latino capitula).
21. I CONTI e i MARCHESI finirono per avere un potere grandissimo.
Come faceva il re a controllare che sul loro territorio facessero rispettare le leggi
dell'impero?
Attraverso i MISSI DOMINICI (cioè INVIATI DEL SIGNORE)
Andavano a ispezionare le varie regioni e riferivano direttamente all'imperatore.
22. I CONTI e i MARCHESI stringevano con l'imperatore un patto di VASSALLAGGIO.
Cos'è il VASSALLAGGIO? È un insieme di legami personali e scambi di favore tra chi
detiene il potere (=in questo caso l'imperatore) e un suo federe (=il VASSALLO).
È un PATTO tra UOMINI LIBERI.
In germanico GWAS vuol dire UOMO. Il vassallo dunque è un uomo di un altro
uomo, ma NON un suo schiavo! È un uomo che giura fedeltà ad un altro uomo per
avere in cambio un BENEFICIO (o FEUDO).
Cosa voleva in cambio il
signore? Dei SERVIZI (cioè
dei lavori) e l'arruolamento in
caso di guerra.
23. Quali tipi di BENEFICI venivano concessi? Ce ne erano di molti tipi: una carica
militare, un privilegio (ad esempio poter passare da un ponte) o, più spesso, un
pezzo di terra.
Era così frequente che il
signore concedesse un
pezzo di terra al vassallo
che oggi la parola FEUDO è
diventata sinonimo di
GRANDE PROPRIETÀ
TERRIERA.
A tempi di Carlo Magno il beneficio NON era ereditario → alla morte del
vassallo il vincolo veniva sciolto.
24. Per diventare VASSALLI occorreva partecipare ad una cerimonia ampia e complessa,
la cerimonia dell'INVESTITURA.
Giuramento di fedeltà
OMAGGIO= atto di
sottomissione
1 2
Concessione del BENEFICIO o
FEUDO. La maggior parte delle
volte si trattava di un pezzo di
terra.
3
Una celebre investitura: Carlo Magno affida al
conte Rolando (o Orlando) la Marca spagnola.
25. In cambio del beneficio ottenuto, a sua volta, il vassallo si impegnava a obbedire alla
chiamata alle armi del re fornendogli una squadra di cavalieri (da 10 a 50)
proporzionata alla vastità del suo feudo. In questo consisteva il punto più importante
del sistema feudale: il sacro dovere di fornire al proprio signore una squadra di
armati in cambio di un’estensione di terra.
Non solo l'imperatore poteva avere dei vassalli, anche gli altri grandi dell'impero (che
erano a loro volta vassalli dell'imperatore) → si formavano così catene di feudi.
26.
27.
28. Al tempo di Carlo Magno era molto difficile che un uomo sapesse leggere e scrivere.
Anche lo stesso imperatore imparò a leggere solo in età adulta e non riuscì mai a scrivere
in modo fluido.
Cercò di imparare: "teneva a letto sotto i guanciali
tavole e fogli di pergamena per abituare la mano,
quando aveva tempo libero, a tracciare le lettere, ma"
annota Eginardo "intraprese questa fatica troppo tardi
e ne ricavò poco".
LA RINASCITA CAROLINGIA
29. Carlo Magno però amava molto la CULTURA, per questo volle che nel suo impero
almeno gli ecclesiastici e i funzionari imparassero a leggere e scrivere.
Fece così aprire numerose SCUOLE
presso tutti i monasteri dove potevano
studiare i CHIERICI (=i giovani che si
preparavano a diventare sacerdoti) e i figli
dell'ARISTOCRAZIA.
Carlo Magno inoltre promosse la COPIATURA dei testi
antichi → proprio per semplificare questa operazione
fu inventata un nuovo tipo di scrittura, più chiara e
semplice: la MINUSCOLA CAROLINA.
30. Inoltre Carlo chiamò nel suo PALAZZO di AQUISGRANA alcuni fra i più
importanti intellettuali del tempo → nacque così la SCUOLA PALATINA, i cui
rappresentati più noti sono:
ALCUINO DA YORK EGINARDO PAOLO DIACONO
Filosofo e teologo
anglosassone. Era il
consigliere del re. Fece
correggere gli errori della
Bibbia in latino che erano
stati inseriti dai vari
copisti.
Scrisse la storia del
popolo longobardo. (Era
lui stesso longobardo)
Franco. Scrisse la
biografia di Carlo
Magno.
31. Il palazzo di Carlo Magno ad Aquisgrana.
Le antiche terme
Fonte di
acqua
calda
Alloggi
dell'imperatore e
della sua famiglia
Sala del tesoro
Palazzo delle
udienze
Porta grande
Il palazzo di Carlo Magno ad Aquisgrana.
Cappella
palatina
32. LA VITA ECONOMICA: AGRICOLTURA E
ORGANIZZAZIONE DELLA CURTIS.
Ai tempi di Carlo Magno la fonte di ricchezza principale era la terra.
Nelle campagne dell'impero
franco si potevano trovare
numerose aziende agricole.
Un'azienda agricola si chiamava CURTIS o VILLA.
33. All'interno della CURTIS franca si trovavano due tipi diversi di gestione:
La PARS DOMINICA (=parte del
signore) o terra padronale.
È la parte centrale dell'azienda,
quella con i terreni migliori e con
l'abitazione del padrone.
La PARS MASSARICIA (=parte dei
massari) o parte colonica.
È divisa in MANSI (cioè in
poderi) grandi abbastanza da
sfamare una famiglia.
34. La PARS DOMINICA era la parte che ospitava i magazzini e l'abitazione padronale.
La terra della pars dominica era coltivata
dai SERVI
PRAEBENDARI, cioè
degli uomini considerati
proprietà personale del
padrone.
Ricevevano la
praebenda, cioè cibo e
alloggio dal padrone,
ma non possedevano
niente di proprio. In
cambio lavorano la
terra.
tramite CORVÉES, ovvero lavori
effettuati dai contadini che abitavano
nella pars massaricia. I frutti di questi
lavori erano ovviamente riservati al
padrone.
35. La PARS MASSARICIA era divisa in MANSI (=poderi) che il padrone concedeva in
affitto talvolta per denaro ma più spesso in natura (ovvero offriva un manso e la sua
protezione in cambio di corvées, cioè di lavori svolti nella pars dominica).
La terra della pars massaricia era coltivata
da MASSARI (o coloni) → uomini
liberi che spontaneamente si
ponevano sotto la protezione di un
padrone e ricevevano un manso.
Dovevano ripagarlo con un canone
in denaro (o con una piccola parte
del raccolto) e con due o tre corvées
al mese.
da SERVI CASATI (o MANENTI), degli
uomini giuridicamente liberi ma legati alla
terra dove vivevano. Saranno poi chiamati
SERVI DELLA GLEBA. Non potevano
abbandonare il manso ma potevano
lasciare il loro contratto ai figli. Dovevano
dare al signore una buona parte del
raccolto e due o tre giorni alla settimana di
lavoro (corvées) presso la pars dominica.
36. PARS DOMINICA (o RISERVA): terra che occupava 1/3 della curtis, abitata dal PADRONE
(VASSALLO) o dal suo AMMINISTATORE di fiducia. Qui si trovano i MAGAZZINI per le merci, le
STALLE per gli animali e tutti i SERVIZI (mulino, forno, frantoio, fonderia ecc.). Il padrone si occupa
della DIFESA e della GIUSTIZIA della sua corte. È lavorata da SERVI (detti “praebendari”) in cambio
di VITTO (cibo) e ALLOGGIO.
PARS MASSARICIA:
poderi (mansi) che
occupano la maggior parte
della curtis date IN
CONCESSIONE (custodia)
a contadini (liberi o servi)
che le lavorano e che
possono tenere per sé una
parte del raccolto
INCOLTO: boschi, prati, stagni, terre incolte
sfruttate per caccia, pesca, raccolta, taglio della
legna ecc.
37.
38. Le tecniche agricole sono ancora molto arretrate:
L'unico concime conosciuto è quello naturale (il letame) o quello ottenuto bruciando le stoppie.
L'unico accorgimento
praticato per non far
impoverire troppo i campi è
quello della ROTAZIONE
BIENNALE: un anno il
campo viene coltivato, l'anno
successivo viene lasciato a
maggese (cioè a riposo).
I anno II anno
39. Nelle curtes inoltre si produceva
quasi tutto ciò di cui c'era
bisogno, tuttavia alcuni prodotti,
come il sale, dovevano essere
reperiti all'esterno.
Nonostante i metodi poco avanzati, l'agricoltura curtense era sufficiente non solo per
l'autoconsumo ma spesso consentiva anche ai contadini di allestire dei piccoli mercati
locali dove vendere i loro prodotti.
L'economia curtense non era quindi del tutto chiusa: sono ancora presenti scambi e
commerci a breve e lunga distanza (con Bisanzio, gli Arabi e l'Europa occidentale).