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Wystan Hugh Auden
Wystan Hugh Auden
Wystan Hugh Auden nasce il 21
febbraio del 1907, a York, in una
famiglia appartenente alla
middle-class (= classe sociale di
mezzo) inglese. Poi si trasferisce
nel Regno Unito e in Germani e
nel 1939 si trasferisce
negli Stati Uniti con Christopher
Isherwood, prendendo
nel 1946 la cittadinanza
americana. A New York conosce
Chester Kallman, uno studente,       Auden con Isherwood
con il quale avrà una lunga
relazione sentimentale. Auden
muore il 29 settembre 1973
all’età di 66 anni a Vienna.
Funeral Blues in lingua originale
           Stop all the clocks, cut off the telephone,
         Prevent he dog from barking with a juicy bone,
            Silence the pianos and with muffled drum
          Bring out the coffin, let the mourners come.
            Let aeroplanes circle moaning overhead
         Scribbling on the sky the message He Is Dead,
   Put crêpe bows round the white necks of the public doves, 
       Let the traffic policemen wear black cotton gloves.
        He was my North, my South, my East and West,
              My working week and my Sunday rest,
             My noon, my midnight, my talk, my song;
      I thought that love would last for ever: I was wrong.
        The stars are not wanted now: put out every one;
            Pack up the moon and dismantle the sun;
          Pour away the ocean and sweep up the wood;
           For nothing now can ever come to any good.




        http://www.youtube.com/watch?v=UJwmpmZytGg
Funeral Blues
      Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono,
       fate tacere il cane con un osso succulento,
     chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato
     portate fuori il feretro, si accostino i dolenti.

           Incrocino aeroplani lamentosi lassù
      e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto,
 allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni,
          i vigili si mettano guanti di tela nera.

    Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest,
   la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica,
il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto;
     pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto.

   Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte;
       imballate la luna, smontate pure il sole;
      svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco;
         perché ormai più nulla può giovare.
La traduzione dall’inglese è di Gilberto Forti.
La poesia è formata da quattro quartine
libere e sciolte; nella versione originale c’è
la rima che è baciata; il ritmo è lento.


Nella poesia Auden ricorda il suo compagno
morto; nelle prime due quartine chiede a ogni
oggetto, animale e uomo sulla Terra di
partecipare al suo dolore; nella terza quartine
Auden spiega che cos’era per lui il suo compagno e
dice che era la felicità, la sua guida e il suo punto
di riferimento e nell’ultimo verso dice che
credeva che l’amore fosse eterno ma che si
sbagliava; infine nell’ ultima quartina spiega che
ormai per lui nulla ha più senso e che ogni cosa
può essere soppressa perché a lui non importa più
di nulla, dice che ormai le stelle non servono più:
possono anche essere spente; la luna e il sole
possono essere smontati e imballati; l’oceano può
essere svuotato e il bosco sradicato perché nulla
gli potrà più fare del bene.
La traduzione dall’inglese è di Gilberto Forti.
La poesia è formata da quattro quartine
libere e sciolte; nella versione originale c’è
la rima che è baciata; il ritmo è lento.


Nella poesia Auden ricorda il suo compagno
morto; nelle prime due quartine chiede a ogni
oggetto, animale e uomo sulla Terra di
partecipare al suo dolore; nella terza quartine
Auden spiega che cos’era per lui il suo compagno e
dice che era la felicità, la sua guida e il suo punto
di riferimento e nell’ultimo verso dice che
credeva che l’amore fosse eterno ma che si
sbagliava; infine nell’ ultima quartina spiega che
ormai per lui nulla ha più senso e che ogni cosa
può essere soppressa perché a lui non importa più
di nulla, dice che ormai le stelle non servono più:
possono anche essere spente; la luna e il sole
possono essere smontati e imballati; l’oceano può
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Funeral blues

  • 2. Wystan Hugh Auden Wystan Hugh Auden nasce il 21 febbraio del 1907, a York, in una famiglia appartenente alla middle-class (= classe sociale di mezzo) inglese. Poi si trasferisce nel Regno Unito e in Germani e nel 1939 si trasferisce negli Stati Uniti con Christopher Isherwood, prendendo nel 1946 la cittadinanza americana. A New York conosce Chester Kallman, uno studente, Auden con Isherwood con il quale avrà una lunga relazione sentimentale. Auden muore il 29 settembre 1973 all’età di 66 anni a Vienna.
  • 3. Funeral Blues in lingua originale Stop all the clocks, cut off the telephone, Prevent he dog from barking with a juicy bone, Silence the pianos and with muffled drum Bring out the coffin, let the mourners come. Let aeroplanes circle moaning overhead Scribbling on the sky the message He Is Dead, Put crêpe bows round the white necks of the public doves,  Let the traffic policemen wear black cotton gloves. He was my North, my South, my East and West, My working week and my Sunday rest, My noon, my midnight, my talk, my song; I thought that love would last for ever: I was wrong. The stars are not wanted now: put out every one; Pack up the moon and dismantle the sun; Pour away the ocean and sweep up the wood; For nothing now can ever come to any good. http://www.youtube.com/watch?v=UJwmpmZytGg
  • 4. Funeral Blues Fermate tutti gli orologi, isolate il telefono, fate tacere il cane con un osso succulento, chiudete i pianoforte, e tra un rullio smorzato portate fuori il feretro, si accostino i dolenti. Incrocino aeroplani lamentosi lassù e scrivano sul cielo il messaggio Lui È Morto, allacciate nastri di crespo al collo bianco dei piccioni, i vigili si mettano guanti di tela nera. Lui era il mio Nord, il mio Sud, il mio Est ed Ovest, la mia settimana di lavoro e il mio riposo la domenica, il mio mezzodì, la mezzanotte, la mia lingua, il mio canto; pensavo che l'amore fosse eterno: e avevo torto. Non servon più le stelle: spegnetele anche tutte; imballate la luna, smontate pure il sole; svuotatemi l'oceano e sradicate il bosco; perché ormai più nulla può giovare.
  • 5. La traduzione dall’inglese è di Gilberto Forti. La poesia è formata da quattro quartine libere e sciolte; nella versione originale c’è la rima che è baciata; il ritmo è lento. Nella poesia Auden ricorda il suo compagno morto; nelle prime due quartine chiede a ogni oggetto, animale e uomo sulla Terra di partecipare al suo dolore; nella terza quartine Auden spiega che cos’era per lui il suo compagno e dice che era la felicità, la sua guida e il suo punto di riferimento e nell’ultimo verso dice che credeva che l’amore fosse eterno ma che si sbagliava; infine nell’ ultima quartina spiega che ormai per lui nulla ha più senso e che ogni cosa può essere soppressa perché a lui non importa più di nulla, dice che ormai le stelle non servono più: possono anche essere spente; la luna e il sole possono essere smontati e imballati; l’oceano può essere svuotato e il bosco sradicato perché nulla gli potrà più fare del bene.
  • 6. La traduzione dall’inglese è di Gilberto Forti. La poesia è formata da quattro quartine libere e sciolte; nella versione originale c’è la rima che è baciata; il ritmo è lento. Nella poesia Auden ricorda il suo compagno morto; nelle prime due quartine chiede a ogni oggetto, animale e uomo sulla Terra di partecipare al suo dolore; nella terza quartine Auden spiega che cos’era per lui il suo compagno e dice che era la felicità, la sua guida e il suo punto di riferimento e nell’ultimo verso dice che credeva che l’amore fosse eterno ma che si sbagliava; infine nell’ ultima quartina spiega che ormai per lui nulla ha più senso e che ogni cosa può essere soppressa perché a lui non importa più di nulla, dice che ormai le stelle non servono più: possono anche essere spente; la luna e il sole possono essere smontati e imballati; l’oceano può essere svuotato e il bosco sradicato perché nulla gli potrà più fare del bene.