Social Network e professione infermieristica: una narrative review
Analisi critica di un articolo scientifico, 2ed
1. nel contesto dell’Evidence-Based Practice (EBP)
Dr. Cristiano RADICE
Infermiere legale e forense
Specialista in Infermieristica di terapia intensiva
Dottore magistrale in Scienze Infermieristiche
cristiano.radice@yahoo.it
2. Obiettivi del corso:
Acquisire delle conoscenze teoriche inerenti il
movimento EBP, la metodologia, le principali
tipologie di ricerca clinica (cenni)
Acquisire delle conoscenze teoriche in merito alle
caratteristiche di un articolo di letteratura
scientifica
Fornire degli strumenti per una lettura critica di
un articolo di letteratura scientifica, applicandoli
ad un caso specifico
Conoscere l’importanza di una pratica clinica
sostenuta da prove di efficacia per un’assistenza
etica e di qualità
4. Il movimento EBP
Partendo dalla constatazione che i risultati della
ricerca avevano un impatto molto limitato nella
pratica clinica, Cochrane (1972) sosteneva «è
causa di grande preoccupazione constatare come
la professione medica non abbia saputo
organizzare un sistema in grado di rendere
disponibili, e costantemente aggiornate, delle
revisioni critiche sugli effetti dell’assistenza
sanitaria».
Nel 1981 i ricercatori della McMaster Medical
School pubblicano «How to read clinical journals».
www.gimbe.org/eb/cronologia.html
5. Il movimento EBP
L’attenzione si sposta da come leggere la
letteratura biomedica a come utilizzarla per
risolvere i problemi clinici (1986).
JAMA identifica l’Evidence-Based Medicine come
il paradigma emergente per la pratica clinica.
Nel 1993 viene fondata la Cochrane Collaboration
con l’obiettivo di preparare, aggiornare e
diffondere delle revisioni sistematiche di studi
clinici controllati inerenti l’assistenza sanitaria.
Dal 1996 il movimento si diffonde anche ad altre
professioni sanitarie.
6. Il movimento EBP
I principi e gli strumenti dell’Evidence-Based
vengono integrati nella Clinical Governance, una
nuova strategia di politica sanitaria promossa dal
NHS inglese (1998).
Viene coniato il termine Evidence-Based Practice
(EBP), per sottolineare la necessità che le
decisioni di tutti i professionisti della salute
debbano basarsi sulle migliori prove di efficacia
(2000).
In occasione del Sicily Statement on EBP (2005),
viene definito il core-curriculum dell’EBP, ossia un
insieme di conoscenze, competenze ed attitudini.
7. Evidence-Based Medicine
È un movimento culturale, nato in risposta ad
alcuni fenomeni che hanno portato ad una crisi
della medicina tradizionale:
crescita esponenziale dell’informazione biomedica
limitato trasferimento dei risultati della ricerca
nella pratica clinica
crisi economica (crescita della domanda e dei costi
dell’assistenza sanitaria)
maggiore consapevolezza degli utenti
sviluppo delle tecnologie informatiche.
www.gimbe.org/eb/definizione.html
8. Evidence-Based Medicine
«L’Evidence-Based Medicine costituisce
un approccio alla pratica clinica dove
le decisioni cliniche risultano
dall’integrazione tra l’esperienza del medico
e l’utilizzo coscienzioso, esplicito e giudizioso
delle migliori prove di efficacia disponibili,
mediate dalle preferenze dei pazienti».
Sackett et al. (1996)
9. Evidence-Based Nursing
«L’Evidence-Based Nursing è il processo
per mezzo del quale gli infermieri assumono
le decisioni cliniche utilizzando le migliori
ricerche disponibili, la loro esperienza clinica
e le preferenze del paziente, in un contesto
di risorse disponibili».
Di Censo, Cullum e Ciliska (1998)
11. La ricerca infermieristica in Italia
In Italia lo sviluppo della ricerca infermieristica è
andato di pari passo con l’ingresso della
formazione di base in Università.
La disponibilità di riviste infermieristiche
internazionali ed il contatto con le associazioni
professionali in diverse parti del mondo hanno
contribuito allo suo sviluppo.
International Council
of Nurses (ICN)
12. La ricerca infermieristica in Italia
La ricerca infermieristica è un’indagine sistematica
che cerca di aggiungere nuove conoscenze
infermieristiche a beneficio dei pazienti, delle
famiglie e della comunità.
Comprende tutti gli aspetti relativi alla salute, alla
prevenzione delle malattie, all’assistenza alle persone
di tutte le età, durante la malattia e la guarigione,
oppure l’accompagnamento verso una morte serena e
vissuta con dignità.
ICN (1999) Nurses Research: a tool for action.
Nursing matters fact sheet.
13. La ricerca infermieristica in Italia
L’infermiere fonda il proprio operato su
conoscenze validate e aggiorna saperi e
competenze attraverso la formazione permanente,
la riflessione critica sull’esperienza e la ricerca.
Progetta, svolge e partecipa ad attività di
formazione. Promuove, attiva e partecipa alla
ricerca e cura la diffusione dei risultati.
Codice Deontologico dell’Infermiere (2009)
14. La ricerca infermieristica in Italia
Ciascun infermiere, a seconda del livello educativo
raggiunto, deve possedere e sviluppare delle
abilità inerenti la ricerca.
Ciò implica l’assunzione di differenti ruoli nella
ricerca, da quello di semplice «utilizzatore» della
ricerca a quello di «produttore» di ricerca e prove
di efficacia.
Sironi C. (2010) Introduzione alla ricerca infermieristica
15. EBP core-curriculum
Si configura come un processo di auto-
apprendimento in cui i problemi clinici che
insorgono durante l’assistenza al paziente
stimolano la ricerca in letteratura di informazioni
valide, rilevanti ed aggiornate, attraverso:
la formulazione di un quesito clinico
la ricerca delle prove di efficacia disponibili
la valutazione critica dei risultati ottenuti
l’integrazione nella pratica clinica.
www.gimbe.org/eb/definizione.html
16. Limiti dell’EBP
Insufficienza delle prove di efficacia disponibili
In molti ambiti dell’assistenza non esistono delle
ricerche di buona qualità, sull’efficacia di un
intervento o delle sue alternative.
Questa «zona grigia» rappresenta un punto di
partenza per la pianificazione di futuri progetti di
ricerca.
17. Limiti dell’EBP
Difficoltà di adattare le prove di efficacia
disponibili alle caratteristiche individuali dei
pazienti:
studi clinici condotti su pazienti selezionati
contesto organizzativo differente.
18. Limiti dell’EBP
Ostacoli nell’applicazione dei risultati della
ricerca nella pratica clinica:
abilità nella ricerca delle prove di efficacia
capacità di analizzarle criticamente
tempo e risorse disponibili
resistenza al cambiamento.
20. Il metodo EBP
Il processo che conduce ad un’assistenza
evidence-based inizia con una riflessione sulla
pratica clinica, volta ad identificare le aree di
incertezza.
I problemi clinici che si incontrano nell’assistenza
quotidiana devono essere efficacemente tradotti
in un quesito clinico ricercabile.
Una volta recuperati gli articoli dalla letteratura,
sarà necessario analizzarli criticamente, per
decidere, eventualmente, di modificare la pratica
clinica.
21. La letteratura biomedica
2.000.000 articoli scientifici vengono pubblicati
ogni anno in oltre 20.000 riviste
400.000 citazioni bibliografiche vengono aggiunte
ogni anno in MEDLINE
Obsolescenza ?
frammentazione ?
applicabilità ?
22. Il metodo EBP
Se l’EBP è il processo mediante il quale i
professionisti della salute assumono le decisioni
cliniche utilizzando le migliori ricerche disponibili,
è fondamentale chiarire quali siano i migliori studi
utilizzabili.
Le fonti bibliografiche possono essere suddivise in:
fonti tradizionali (collega esperto, libri, manuali,…)
banche dati biomediche
nuovi strumenti editoriali (pubblicazioni secondarie,
revisioni sistematiche, linee guida).
23. Il ruolo della tradizione…
Affidarsi alla tradizione può risultare deleterio quando
l’infermiere si adegua passivamente a modalità di lavoro
radicate nel tempo e non motivate da prove di efficacia, al
solo scopo di evitare di pensare, riflettere o assumersi
responsabilità di prendere delle decisioni diverse in base alla
persona o alla situazione in cui ci si trova.
Sironi (2010) Introduzione alla ricerca infermieristica.
25. Le banche dati
Esistono anche delle banche dati, definite risorse
secondarie, che consentono di reperire delle
informazioni «pre-digerite», quali le revisioni
sistematiche e le linee guida.
26. Tipologie di ricerca clinica
Fain (2004) La ricerca infermieristica: leggerla,comprenderla e applicarla.
RICERCA DI BASE
Scoprire nuove
conoscenze, sviluppare
nuove teorie
RICERCA APPLICATA
Generare nuove conoscenze
per migliorare l’assistenza
infermieristica, prendere
decisioni, risolvere
problemi e orientare la
pratica professionale
RICERCA DESCRITTIVA
CORRELAZIONALE
Osservare ciò che accade
durante l’attività professionale,
scoprire e classificare nuove
informazioni, chiarire le
relazioni tra fenomeni.
RICERCA SPERIMENTALE
Dopo aver raggiunto un
adeguato livello di conoscenza,
intervenire, modificare e
controllare il fenomeno per
ottenere migliori risultati di
salute per la persona.
27. RICERCA QUALITATIVA
Processo sistematico e rigoroso che si pone l’obiettivo di
descrivere e di dare un significato alle esperienze umane
Utilizza delle modalità interattive e soggettive per esplorare
le esperienze umane, il vissuto dei soggetti in studio
Processo sistematico, rigoroso e formale, basato sul metodo
scientifico e fondato sull’attenta osservazione e misurazione
dei fenomeni di interesse
Il ricercatore assume un ruolo distaccato e imparziale, evitando
qualsiasi possibile interferenza nella raccolta dei dati, espressi
in forma numerica
Oggettività e controllo stretto consentono la generalizzazione
RICERCA QUANTITATIVA
28. Tipologie di studi clinici
Gli articoli di ricerca, pubblicati in letteratura,
possono essere suddivisi in:
studi primari, che descrivono singole ricerche,
effettuate su uno specifico gruppo di individui;
studi secondari, che hanno lo scopo di riassumere e
di trarre delle conclusioni partendo dagli studi
primari.
Al primo gruppo appartengono studi di tipo diverso,
tra cui: studi sperimentali, quasi-sperimentali,
osservazionali, descrittivi.
29. Tipologie di studi clinici
Al secondo gruppo appartengono invece:
revisioni tradizionali, che riassumono un gruppo di
studi primari o l’opinione di esperti, senza una
metodologia specifica;
revisioni sistematiche, che prevedono una
metodologia scientifica, rigorosa e dichiarata;
metanalisi, che utilizzano una metodologia
quantitativa per integrare i risultati numerici
ottenuti da diversi studi primari;
linee guida, rappresentano delle raccomandazioni di
comportamento derivate sia da studi primari che da
revisioni sistematiche e metanalisi.
32. La valutazione critica
La valutazione critica di un articolo di letteratura
scientifica consente di risolvere il problema
dell’eccesso di informazioni pubblicate, separando
gli studi «buoni» da quelli «cattivi».
Di fronte ad un articolo di letteratura scientifica
come decidere se vale la pena leggerlo e se il
contenuto sia credibile?
33. La valutazione critica
RILEVANZA: argomento dello studio, importanza
nella pratica clinica, similarità con il proprio
contesto organizzativo,…
FATTORI ESTRINSECI: autore (qualifica,
esperienza, pubblicazioni), rivista di pubblicazione
(peer-review)
FATTORI INTRINSECI: disegno dello studio,
campione arruolato, metodi utilizzati, analisi
statistiche,…
34. La valutazione critica
FASE PRELIMINARE che consiste in una lettura del
titolo e dell’abstract per decidere se vale la pena
proseguire con la fase successiva
FASE DI COMPRENSIONE che consiste in una lettura
veloce dell’articolo (introduzione, discussione) per
comprenderne l’argomento ed i punti più importanti
FASE ANALITICA che consiste in una lettura
sistematica, precisa e con metodo di tutte le parti che
costituiscono l’articolo per comprenderlo nel dettaglio
FASE DI SINTESI che consente di riassumere
l’articolo, evidenziando le possibili implicazioni nella
pratica clinica
35. La valutazione critica
Nella fase analitica è necessario valutare:
VALIDITA’, la metodologia è corretta? le conclusioni
sono giustificate dalla scelta dei metodi? come sono
risolti i possibili bias? le conclusioni sono ragionevoli?
AFFIDABILITA’, quali sono i risultati dello studio?
sono statisticamente significativi?
APPLICABILITA’, i risultati ottenuti sono
generalizzabili alla mia popolazione? i risultati sono
significativi per la pratica clinica?
36. La ricerca nella pratica clinica
Sironi C. (2010) Introduzione alla ricerca infermieristica
Qualsiasi modifica del proprio modo di fare richiede
fatica, formazione, impiego di energie,
che in questo caso possono prevedere la revisione di
procedure o di altri aspetti della propria attività lavorativa,
magari consolidati da parecchio tempo.
37. Chiari P., Mosci D., Naldi E. Evidence-Based Clinical Practice. La
pratica clinico- assistenziale basata su prove di efficacia. Milano:
McGraw-Hill (2011)
Sironi C. Introduzione alla ricerca infermieristica: i fondamenti
teorici e gli elementi di base per comprenderla nella realtà italiana.
Torino: Casa Editrice Ambrosiana (2010)
Bibliografia