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LA PAROLA ALLE AZIENDE 
Giovanni Fasciano, a.d. di GWI, racconta come è riuscito a 
trasformare il suo ultimo orologio in un oggetto di culto 
24 1 • 2006 www.mastermeeting.it 
Fulvio Sodano 
Il signore 
del tempo 
prodotto di punta è l’orologio Ch-ronotech, 
assoluto vincente nel-l’affollato 
e competitivo mondo 
dell’orologeria. 
Abbiamo incontrato Giovanni Fa-sciano 
a Milano, nella sede princi-pale 
di Piazza Velasca. Ma avrem-mo 
potuto farlo anche nelle altre 
branch di Hong Kong o di Dubai. 
Perchè la GWI è un’azienda “in sa-lute” 
che si sta ampliando a livello 
planetario. Prossimamente apriran-no 
infatti nuove filiali in Spagna e 
negli Stati Uniti. 
Il Chronotech è uscito la prima 
volta sul mercato quattro anni 
fa. Non avete avuto, se non pau- 
Intervistare Giovanni Fasciano 
è, prima di tutto, una sorpre-sa 
piacevole. Perché è prepa-rato, 
parla con estrema chia-rezza 
e ha un’innata capacità di far 
sentire a proprio agio il suo inter-locutore. 
Inoltre, avendo appena 
35anni, può permettersi di non 
portare la cravatta senza tuttavia 
stonare con l’ambiente in cui lavo-ra 
e con l’importante carica che ri-copre. 
Infatti è l’Amministratore 
Delegato della GWI, acronimo di 
Global Watch Industries. Un’azien-da 
con un fatturato di 70 milioni di 
euro e quasi due milioni di pezzi 
venduti in un anno. Oggi il loro 
In alto (e a destra) Gio-vanni 
Fasciano, a.d. 
della azienda Global 
Watch Industries, il 
suo orologio più ven-duto 
Chronotech è 
sponsor del Team Re-nault. 
Nell’altra pagina 
in basso, da sinistra, 
l’avvocato delle star 
Marcello D’Onofrio, il 
pilota di F1 Renault 
Giancarlo Fisichella e 
Giovanni Fasciano
LA PAROLA ALLE AZIENDE 
1 • 2006 www.mastermeeting.it 25 
ra, almeno un momento di esi-tazione 
ad entrare in un settore, 
quello degli orologi-trendy, già 
allora sovraffollato? 
«No. Per due motivi. Il primo glielo 
spiego ricorrendo a una metafora: 
nel mondo del vino ci sono mi-gliaia 
di etichette di cui centinaia 
sono eccelse. È come se, dopo il 
Barolo e il Montalcino, l’enologia 
non avesse avuto più niente da di-re. 
Se così fosse, oggi non avrem-mo 
il Sassicaia, arrivato per ultimo 
eppure già sublime. Il secondo 
motivo è che eravamo convinti del 
nostro orologio, un prodotto non 
solo fashion ma anche di ottima 
qualità, caratteristica che paga 
sempre». 
Dagli orologi agli occhiali e ai 
gioielli... Giustamente vendete e 
promuovete i vostri marchi, ma 
anche quelli di altre aziende, 
quindi siete licenziatari e licen-zianti. 
Questa non è una con-traddizione 
in termini? La con-correnza 
non teme che voi pri-vilegiate 
il vostro marchio? 
«Assolutamente no. La Global Wat-ch 
Industries, che è della mia fami-glia, 
produce e distribuisce in li-cenza 
mondiale la collezione oro-logi 
Blumarine, pensati per 
una donna, elegante e al 
passo con i tempi, quelli del-la 
GF Ferrè per un target 
trandy e sportivo, poi ci so-no 
l’Exté per quelli dell’ulti-mo 
grido, Mila Schon e Lau-ra 
Biagiotti, che interpretano 
una moda senza tempo. E al-la 
prossima Fiera di Basilea, 
la più importante del settore 
orafo-orologiaio, verranno 
presentate le collezioni di 
orologi di Romeo Gigli e di 
Sweet Years. Per finire, tra 
poco, ci sarà il lancio dell’o-rologio 
Billionaire, per il 
quale sono già stati identifi-cati 
in Italia 250 punti vendi-ta 
ideali per il posizionamen-to 
di un prodotto ad alto 
profilo qualitativo. Nessuno, 
dico nessuno di questi orolo-gi, 
lo si trova nel fustino del deter-sivo. 
Sono le marche più famose 
del mondo e noi, commercializzan-dole, 
insieme al nostro Chronote-ch, 
siamo in ottima compagnia, 
molto orgogliosi di esserlo». 
In quattro anni, le lancette di 
Cronotech sono andate avanti 
parecchio. L’ultimo modello, il 
Bluevoice contiene addirittura il 
ricevitore bluetooth per il te-lefonino... 
«Centrare un prodotto, non è la fi- e
LA PAROLA ALLE AZIENDE 
26 1 • 2006 www.mastermeeting.it 
motivi dell’incredibile successo so-no 
due. Il primo riguarda il mate-riale 
utilizzato: l’acciaio, un metallo 
non solo eterno ma indistruttibile 
per antonomasia, lucente e in gra-do 
di comunicare forza; il secondo 
è l’ottimo rapporto immagine/prez-zo: 
molti, non potendo permettersi 
un metallo nobile e quindi costo-so, 
optano per un gioiello altret-tanto 
bello ma meno caro». 
Immaginando il futuro: deside-rio 
e ambizioni della Global 
Swatch Industries? 
«Mi consenta una rettifica. Il futuro 
non si immagina, si fa. Puntando 
sulla qualità. La nostra famiglia ha 
sempre creduto e investito, con 
profitto, in uomini, tecnologie e 
fantasia». 
Dottor Fasciano, ci sono novità alla 
Chronotech? Perché vede io, pur 
non costruendo orologi, avrei l’i-dea 
di... 
Ebbene sì. Il vostro cronista ha da-to 
un suggerimento all’industriale 
che è rimasto piacevolmente inte-ressato. 
Dice che ne parlerà all’uf-ficio 
progetti. Ho rassicurato Gio-vanni 
Fasciano che non voglio né 
compensi né royalties. La mia cre-sciuta 
autostima come idea-man 
basta e avanza ed è un pagamento 
più che sufficiente. Ma di che cosa 
si tratta? Mi spiace, ho spento il re-gistratore 
ed è andato tutto off-re-cords. 
Ormai è un segreto azien-dale... 
o 
ne del lavoro, ma l’inizio. La nostra 
filosofia è sempre stata quella di 
rinnovarci, competere con noi stes-si 
e con gli altri, tentando nuove 
sfide. Appena uscito, il Bluetooth 
ha avuto un successo clamoroso, 
ma ci sono altre novità – e speria-mo 
altrettanti successi – all’oriz-zonte 
». 
Essere sponsor della Renault, 
campione del mondo in formu-la 
Uno, è stata un ottima strate-gia 
ma anche un bel colpo di 
fortuna. Un abbraccio con le 
persone giuste al momento giu-sto... 
«Lo catechizza sempre Woody Al-len 
ma lo sanno tutti: anche i bra-vi, 
senza la fortuna, di strada ne 
fanno poca. E non poteva essere 
che così dal momento che, Briato-re 
è un personaggio sicuramente 
eccezionale ma anche molto fortu-nato 
e i nostri articoli solo al al top 
della classifica per quanta riguarda 
il loro mercato». 
Gli stilisti della sua azienda si 
sono cimentati in una sfida che 
al profano può apparire singo-lare: 
la linea dei gioielli in ac-ciaio. 
«Ha ragione, in effetti poteva esse-re 
un salto nel buio e invece... Le 
do solo una cifra: nel mese di otto-bre 
abbiamo venduto ben 100.000 
esemplari. A mio modesto parere i 
Da sinistra Giovanni 
Fasciano, il team ma-nager 
Renault Flavio 
Briatore e i piloti Gian-carlo 
Fiscichella e Fer-nando 
Alonso. A de-stra 
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Fasciano

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Giovanni Fasciano "Il signore del tempo"

  • 1. LA PAROLA ALLE AZIENDE Giovanni Fasciano, a.d. di GWI, racconta come è riuscito a trasformare il suo ultimo orologio in un oggetto di culto 24 1 • 2006 www.mastermeeting.it Fulvio Sodano Il signore del tempo prodotto di punta è l’orologio Ch-ronotech, assoluto vincente nel-l’affollato e competitivo mondo dell’orologeria. Abbiamo incontrato Giovanni Fa-sciano a Milano, nella sede princi-pale di Piazza Velasca. Ma avrem-mo potuto farlo anche nelle altre branch di Hong Kong o di Dubai. Perchè la GWI è un’azienda “in sa-lute” che si sta ampliando a livello planetario. Prossimamente apriran-no infatti nuove filiali in Spagna e negli Stati Uniti. Il Chronotech è uscito la prima volta sul mercato quattro anni fa. Non avete avuto, se non pau- Intervistare Giovanni Fasciano è, prima di tutto, una sorpre-sa piacevole. Perché è prepa-rato, parla con estrema chia-rezza e ha un’innata capacità di far sentire a proprio agio il suo inter-locutore. Inoltre, avendo appena 35anni, può permettersi di non portare la cravatta senza tuttavia stonare con l’ambiente in cui lavo-ra e con l’importante carica che ri-copre. Infatti è l’Amministratore Delegato della GWI, acronimo di Global Watch Industries. Un’azien-da con un fatturato di 70 milioni di euro e quasi due milioni di pezzi venduti in un anno. Oggi il loro In alto (e a destra) Gio-vanni Fasciano, a.d. della azienda Global Watch Industries, il suo orologio più ven-duto Chronotech è sponsor del Team Re-nault. Nell’altra pagina in basso, da sinistra, l’avvocato delle star Marcello D’Onofrio, il pilota di F1 Renault Giancarlo Fisichella e Giovanni Fasciano
  • 2. LA PAROLA ALLE AZIENDE 1 • 2006 www.mastermeeting.it 25 ra, almeno un momento di esi-tazione ad entrare in un settore, quello degli orologi-trendy, già allora sovraffollato? «No. Per due motivi. Il primo glielo spiego ricorrendo a una metafora: nel mondo del vino ci sono mi-gliaia di etichette di cui centinaia sono eccelse. È come se, dopo il Barolo e il Montalcino, l’enologia non avesse avuto più niente da di-re. Se così fosse, oggi non avrem-mo il Sassicaia, arrivato per ultimo eppure già sublime. Il secondo motivo è che eravamo convinti del nostro orologio, un prodotto non solo fashion ma anche di ottima qualità, caratteristica che paga sempre». Dagli orologi agli occhiali e ai gioielli... Giustamente vendete e promuovete i vostri marchi, ma anche quelli di altre aziende, quindi siete licenziatari e licen-zianti. Questa non è una con-traddizione in termini? La con-correnza non teme che voi pri-vilegiate il vostro marchio? «Assolutamente no. La Global Wat-ch Industries, che è della mia fami-glia, produce e distribuisce in li-cenza mondiale la collezione oro-logi Blumarine, pensati per una donna, elegante e al passo con i tempi, quelli del-la GF Ferrè per un target trandy e sportivo, poi ci so-no l’Exté per quelli dell’ulti-mo grido, Mila Schon e Lau-ra Biagiotti, che interpretano una moda senza tempo. E al-la prossima Fiera di Basilea, la più importante del settore orafo-orologiaio, verranno presentate le collezioni di orologi di Romeo Gigli e di Sweet Years. Per finire, tra poco, ci sarà il lancio dell’o-rologio Billionaire, per il quale sono già stati identifi-cati in Italia 250 punti vendi-ta ideali per il posizionamen-to di un prodotto ad alto profilo qualitativo. Nessuno, dico nessuno di questi orolo-gi, lo si trova nel fustino del deter-sivo. Sono le marche più famose del mondo e noi, commercializzan-dole, insieme al nostro Chronote-ch, siamo in ottima compagnia, molto orgogliosi di esserlo». In quattro anni, le lancette di Cronotech sono andate avanti parecchio. L’ultimo modello, il Bluevoice contiene addirittura il ricevitore bluetooth per il te-lefonino... «Centrare un prodotto, non è la fi- e
  • 3. LA PAROLA ALLE AZIENDE 26 1 • 2006 www.mastermeeting.it motivi dell’incredibile successo so-no due. Il primo riguarda il mate-riale utilizzato: l’acciaio, un metallo non solo eterno ma indistruttibile per antonomasia, lucente e in gra-do di comunicare forza; il secondo è l’ottimo rapporto immagine/prez-zo: molti, non potendo permettersi un metallo nobile e quindi costo-so, optano per un gioiello altret-tanto bello ma meno caro». Immaginando il futuro: deside-rio e ambizioni della Global Swatch Industries? «Mi consenta una rettifica. Il futuro non si immagina, si fa. Puntando sulla qualità. La nostra famiglia ha sempre creduto e investito, con profitto, in uomini, tecnologie e fantasia». Dottor Fasciano, ci sono novità alla Chronotech? Perché vede io, pur non costruendo orologi, avrei l’i-dea di... Ebbene sì. Il vostro cronista ha da-to un suggerimento all’industriale che è rimasto piacevolmente inte-ressato. Dice che ne parlerà all’uf-ficio progetti. Ho rassicurato Gio-vanni Fasciano che non voglio né compensi né royalties. La mia cre-sciuta autostima come idea-man basta e avanza ed è un pagamento più che sufficiente. Ma di che cosa si tratta? Mi spiace, ho spento il re-gistratore ed è andato tutto off-re-cords. Ormai è un segreto azien-dale... o ne del lavoro, ma l’inizio. La nostra filosofia è sempre stata quella di rinnovarci, competere con noi stes-si e con gli altri, tentando nuove sfide. Appena uscito, il Bluetooth ha avuto un successo clamoroso, ma ci sono altre novità – e speria-mo altrettanti successi – all’oriz-zonte ». Essere sponsor della Renault, campione del mondo in formu-la Uno, è stata un ottima strate-gia ma anche un bel colpo di fortuna. Un abbraccio con le persone giuste al momento giu-sto... «Lo catechizza sempre Woody Al-len ma lo sanno tutti: anche i bra-vi, senza la fortuna, di strada ne fanno poca. E non poteva essere che così dal momento che, Briato-re è un personaggio sicuramente eccezionale ma anche molto fortu-nato e i nostri articoli solo al al top della classifica per quanta riguarda il loro mercato». Gli stilisti della sua azienda si sono cimentati in una sfida che al profano può apparire singo-lare: la linea dei gioielli in ac-ciaio. «Ha ragione, in effetti poteva esse-re un salto nel buio e invece... Le do solo una cifra: nel mese di otto-bre abbiamo venduto ben 100.000 esemplari. A mio modesto parere i Da sinistra Giovanni Fasciano, il team ma-nager Renault Flavio Briatore e i piloti Gian-carlo Fiscichella e Fer-nando Alonso. A de-stra ancora Giovanni Fasciano