2. Open & SmartDesign
È un progetto di ricerca che tende a sperimentare una
metodologia progettuale che vuole organizzare in forma
sistemica il design della citta, dell’architettura, dell’interior
design e dell’industrial design.
3. Trends principali (1/4)
A livello globale stiamo assistendo ad una serie di fenomeni e di
scelte collettive piuttosto decise. Queste sono le keywords:
Share
La condivisione dei saperi e delle conoscenze.
Conoscenza collettiva
Una forma di sapere scarsamente formalizzato ma che trae
beneficio dalla grande quantità di partecipanti
Collaborazione
Le persone tendono a collaborare in maniera più facile e aperta.
In particolare in determinati settori che una volta erano chiusi
come la ricerca. La tecnologia garantisce la necessaria visibilità.
4. Trends principali (2/4)
Open
Esattamente il contrario dei brevetti e dei diritti d’autore. Il primo
è stato l’Open Sorce, adesso si può applicare a tutto con
successo basti pensare agli Open Data.
Interdisciplinarietà
Si superano i limiti delle discipline statiche e si pongono le basi
per modelli di conoscenza allargata, evolutiva, asincrona.
Competenze
Vengono sempre più valutate le competenze che i titoli di
studio o accademici.
DIY – Make
L’autocostruzione, la personalizzazione. DIY (Do It Yourself) è
una disciplina che si fonde con l’artigianalità, con la
riappropriazione della manualità e dell’arte.
5. Trends principali (3/4)
Green
Attenzione all’ambiente, allo sviluppo della cultura ambientale
Sostenibilità
Le scelte devono poter essere reversibili. Il chilometro zero è il
mantra.
Riuso
Riqualificare e riusare le merci cambiandone o snaturandone la
funzione primaria
Immaterialità
Spostiamo le idee non le merci.
6. Trends principali (4/4)
Materiali
La ricerca sta scoprendo nuove fibre e nuove materiali, compresi
quelli usati per il packaging. Ci sono bottiglie in alluminio che si
illuminano e vestiti spray.
Brand e NoBrand
Si sta passando dal concetto di star al concetto di Brand e
NoBrand. La rete, come configurazione del pensiero e della
socialità indica che si diventa un nuovo gruppo nel quale ci si
distingue ma si appartiene.
UX e Interfacce
Anche qui siamo al di là del funzionalismo e del minimalismo
prima detto. Nella progettazione l’usabilità è centrale, ma non
con i vecchi criteri.
7. Confini sempre più labili
• La liquefazione dei confini porta un continuum tra
urbanistica, architettura, interior design e industrial
design.
• Decenni fa si parlava già di progettare “Dal cucchiaio alla
città”.
• Le competenze sono necessariamente contaminate.
Img: Graft Architec - NZI Centert
8. LiquidDesign
Chiameremo “liquid design”
l’insieme della progettazione
urbanistica, architettura, interi
or design e industrial design.
9. Il concetto di plug-in
Il plug-in è una componente che può essere realizzata da terze
parti senza pagare diritti e che, seguendo gli Open Data del
progetto, sono perfettamente compatibili con il prodotto
principale.
L’applicazione è estesa: dall’architettura, all’arredamento, al
design.
Img Jack Breen
10. Nuovi attori, nuovi contesti
Liquid design ha bisogno di competenze trasversali:
architettoniche, strutturali, meccaniche, dinamiche, prestazionali,
cognitive, simboliche, semiotiche, psicologiche, sociologiche, co
mportamentali, artistiche, interpretative, interculturali, economich
e, informatiche, ecc.
Nel progetto devono entrare almeno una dozzina di attori.
11. Ricominciare da zero ad ogni progetto
• Nella progettazione tradizionale si reinventa tutto ogni volta.
Img: rudyhilt1.com
12. Dal LiquidDesign allo SmartDesign
Per realizzare un progetto dobbiamo lavorare su alcuni elementi
fondamentali
Conoscenza
La conoscenza può e deve essere accumulativa. Non
Dobbiamo reinventare ogni volta tutto da zero
Regole
Per progettare e costruire servono delle regole che se sono
formalizzate sono trasferibili in maniera più efficace e con
maggiore possibilità di successo
Modelli
Le componenti elementari di progetto possono essere dei
modelli intelligenti dotati di informazioni, dati, algoritmi. Se
unisco queste informazioni ai modelli in maniera dinamica potrò
riutilizzarli in maniera parametrica
13. Dal LiquidDesign allo SmartDesign
Noi partiamo dal “liquid design” e aggiungiamo
conoscenza, regole e modelli arriviamo ad un modello
progettuale che è lo “smart design” in cui confluiscono le tag
• Share • Green
• Conoscenza collettiva • Sostenibilità
• Collaborazione • Riuso
• Open • Immaterialità
• Interdisciplinarietà • Materiali
• Competenze • Brand e NoBrand
• DIY – Make • UX e Interfacce
Img astreetlab.blogspot.it
14. SmartDesign
Lo Smart Design è il frutto della collaborazione e della
sedimentazione di diversi saperi.
Come rendere praticamente utilizzabile questo concetto:
costruendo delle community indipendenti ma relazionate che
sviluppano meta prodotti in modalità open design e li
rendono disponibili liberamente.
La documentazione è disponibile in CommonCreative, i dati
quantitativi in OpenData
15. Vantaggi della metodologia (1/2)
• La catena della produzione riprende la territorialità e la
specificità
• Si ricostruisce il tessuto produttivo industriale –
artigianale
• Il consumatore diventa parte del processo di costruzione
• Si risparmia con la competitività costruttiva
• Si riducono al minimo gli spostamenti
16. Vantaggi della metodologia (2/2)
• Si progetta una sola volta ogni entità elementare e poi si
modifica e costruisce
• Si testano, valutano e migliorano costantemente le entità
elementari
• Si valorizza la creatività e la specificità
• Si personalizza ogni merce senza costi aggiuntivi
17. Spazio ai nuovi attori
• Spazio ai giovani designer
• Spazio agli artigiani locali che possono ritornare ad essere
competitivi con prodotti di design d’eccellenza
• Spazio alle imprese più innovative che sanno cogliere la
trasformazione
• Spazio al consumatore che con le sue scelte diventa
protagonista
18. Non solo ricerca
Cosa stiamo facendo
• Avviata la fase di progettazione esecutive per un
produttore di mobili
• Avviata una startup che sta sviluppando un progetto di
edilizia sostenibile a bassissimo costo in formato
OpenDesign e OpenData
• Avviata la produzione di prototipi di nuove lampade ad
alta efficienza per l’illuminazione interattiva interna
• Avviato lo sviluppo di una piattaforma di co-design
19. Cosa stiamo facendo
Sul fronte formativo e di ricerca teorica
• In corso la formalizzazione dei linguaggi compositivi per
lo SmartDesign
• Avviato progetto SmartRetail per la produzione di negozi
altamente emozionali e interattivi
• A gennaio corso di SmartRetail per il settore della
calzatura
• SmartCampus: la piattaforma di formazione gratuita in fase
di sviluppo
20. Grazie per l’attenzione
Maggiori informazioni su:
www.mauriziogalluzzo.it/smartdesign
Un ringraziamento particolare a:
Simone Corami – Scientifica e linguistica
Luca Corsato – Architettura Open Data
Se vuoi collaborare: galluzzo@iuav.it