1. mondo blog papillon 63 - primavera/estate 2012
food blog,
DI COSA STIAMO PARLANDO?
di Alessandro Ricci
Il cibo tira, anche Ci sono i blog di ricette (passio- d'accordo: interazione. Già, perché
e soprattutto in ne prevalentemente femminile) non c'è più informazione stampa-
e quelli che parlano solo di vino ta senza una finestra sul web; così
rete: sono migliaia i
(dove prevalgono gli uomini). C'è come i blog vivono in relazione con
blog che trattano di chi col blog fa informazione, chi i social network.
enogastronomia, da si lancia nel gossip, chi recensisce
diverse spigolature. con tastiera severa ristoranti e trat-
E mentre si discute torie. E chi prova a ragionare, sul IL PUNTO SUI BLOG
ancora della cibo, prendendolo (anche) come
pretesto. C'è il blog che ha 10.000 I dati più recenti, risalenti al novem-
contrapposizione contatti al giorno e quello letto sol- bre 2010, riferiscono di 1,3 milio-
stampa/web, tanto dai parenti stretti del blogger. ni di blog in Italia e 5,6 milioni di
quest'ultimo cambia C'è chi cesella il testo con attenzio- blogger. “Il numero di blog è sceso
pelle, diventando ne, chi privilegia la fotografia (a vol- dal 1999 a oggi - spiega Luca Con-
te questi due aspetti possono anda- ti (www.pandemia.info), uno dei
sempre più mobile e
re a braccetto) e chi invece scrive in massimi esperti italiani di internet,
social. un italiano correggiuto. Insomma, il blog e social network.
mondo dei food blog è vasto e pro- Questo calo è dovuto sostanzial-
fondo, per quantità e qualità. mente al fatto che i blog personali
E mentre stampa e web si contrap- adolescenziali, che costituivano al-
pongono in un'annosa polemica meno un terzo del totale, nati quin-
che ruota attorno ai concetti di di senza alcuna ambizione giorna-
autorevolezza, serietà, superiorità e listica, sono stati abbandonati a
velocità di informazione, il vecchio favore di altre forme comunicative
World Wide Web, la tripla W che più immediate, come facebook.
ha cambiato il mondo, muta con Questo calo, però, paradossalmen-
rapidità impressionante. Lo spiega te, ha rafforzato il mondo dei blog,
bene un articolo di Repubblica del perché nel tempo sono sopravissuti
20 marzo scorso, dal titolo: “Addio quelli costanti, aggiornati, che han-
vecchio web, ora vincono le app”: no aumentato la loro rilevanza at-
la fruizione della rete passa sempre traendo più traffico.
meno da computer (fisso o portati- Quindi, in valore assoluto sono di-
le che sia) a favore di smartphone minuiti, ma il loro valore è cresciu-
e tablet; sempre meno si utilizza il to”.
vecchio web in favore delle app; il
regno dei motori di ricerca perde
quota per quello dei social net- le peculiarità di un blog
work; si passa dalla pubblicità ai “Fondamentalmente sono due. Dal
contenuti a pagamento. punto di vista tecnico un blog è un
E ancora, sono 21 milioni gli italiani CMS, un sistema di pubblicazione
che possiedono uno smartphone, di contenuti online, che vengono
1,5 milioni i tablet in giro e il 90% pubblicati in ordine cronologico
di chi accede a internet ha un pro- inverso. E ogni contenuto ha il suo
filo facebook. In questa babele di permalink, cioè una URL (l'indirizzo
contenuti, fonti e strumenti spunta della pagina) specifica, permanen-
infine una parola, che mette tutti te. La seconda peculiarità riguarda
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il linguaggio: i blog più letti sono italiana?
quelli che mantengono un tono “L'Italia, come sempre, parte un
personale e informale, favorendo po' in ritardo. Se in Italia si parla
l'interazione con il lettore”. oggi di fashion blogger o mamme
blogger o food blogger, all'estero
se ne parlava già tempo fa.
ottimo piazzamento sui mo- Noi poi scontiamo il problema della
tori di ricerca? lingua: chi scrive in inglese ha un
“I blog generano un codice pagina bacino di potenziali lettori natural-
molto efficiente, efficace per attrar- mente più ampio e può attrarre più
re i motori di ricerca. Se si fa uso dei pubblicità.
titoli con intelligenza, dei tag, dei Infatti in Italia i blogger professio-
grassetti, la piattaforma blog tradu- nisti sono pochissimi, e quasi tutti
ce il testo in un codice che Google usano il blog come strumento di
privilegia nelle ricerche”. personal brand, ma guadagnano
facendo altro. Negli Usa invece il
blogger può essere una professio-
mondo, qual è la situazione ne”.
UNA PANORAMICA SU 4 BLOG DI SUCCESSO
(E DI TAGLIO DIFFERENTE)
www.dissapore.com
Dissapore (assieme al “fratello” Intravino) è uno dei blog enogastrono-
mici di maggior successo. Massimo Bernardi ne è l'editore.
Dissapore ha in media 15.000 accessi giornalieri, Intravino 5.000. Ci
scrivono, con diversa intensità di scrittura e lunghezza di collaborazione,
una cinquantina di persone. Alcuni tra questi sono giornalisti, e scrivono
anche per altri giornali e testate web.
Dissapore è stato pensato come una nicchia che trattasse l'argomento
cibo con cadenza giornaliera, affrontando l'attualità e approfondendo
alcuni aspetti legati ai grandi temi del cibo.
Il cibo in generale continua ad attrarre un numero crescente di persone,
soprattutto tra i giovani. Questo 5 anni fa non succedeva. Gli interessi
delle persone cambiano, seguono delle mode, vanno a ondate, e la
nostra offerta cerca di adeguarsi agli interessi dei lettori.
A mio parere la contrapposizione web/stampa è un falso problema. Io
non leggo la carta anagrafica di una persona interessante: è interes-
sante per quello che dice, per lo stile, per la presenza in rete. Ci sono
persone interessanti in una categoria e nell'altra.
I blog scontano una fase di gioventù e possono commettere delle inge-
nuità. Quel che bisogna capire è che, anche in rete, si parla di editoria.
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Editoria evoluta, adattata alla rete, ma pur sempre editoria. Quindi per un
blog non è il male assoluto avere delle pubblicità, ma occorre distinguere
con chiarezza tra contenuti e pubblicità, separando tassativamente le due
cose e facendo tutto alla luce del sole.
Non c'è contrapposizione: in realtà si alimentano a vicenda. Per Dissapore
facebook è il maggior propulsore di accessi, e anche twitter fa la sua parte.
Ogni mezzo va utilizzato in modo proprio: non è possibile tenere su twit-
ter un blog giornaliero, mentre i social network possono essere utilizzati
per altri scopi.
www.sorelleinpentola.com
Sorelle in pentola è il blog di due sorelle, Angela e Chiara Maci. Quest’ulti-
ma è anche protagonista della trasmissione “Cuochi e fiamme” (La7, tutti
i giorni, ore 18.40). L’intervistata, invece, è Angela.
È storia recente: lo abbiamo aperto il 31 marzo 2010, un po’ per gioco,
un po’ per la passione per la cucina che ci ha sempre legate, un po’ per
restare unite, visto che Chiara vive a Milano e io a Treviso. Ma non ci siamo
improvvisate: siamo entrambe sommelier e degustatrici di formaggi. Lo
abbiamo pensato a cadenza giornaliera: questo richiede impegno, certo,
ma dà i suoi frutti, visto che oggi abbiamo una media di 7.000 accessi al
giorno. Certo, anche il successo televisivo di mia sorella ha contribuito.
Sì. Non è tanto il blog la fonte di guadagno, quanto il lavoro che si crea
attorno al blog: ci chiamano aziende, agenzie, partecipiamo a vari eventi.
È genuino, familiare e vero. Familiare perché è luogo di incontro tra amici.
Genuino perché è un blog in cui cerchiamo di raccontare la nostra storia,
tutti i giorni, senza artifici.
Senza nulla togliere ai giornalisti, noi non siamo giornalisti e non vogliamo
invadere il loro territorio. Non vogliamo diventare i nuovi giornalisti, né
ci definiamo tali, però le competenze le abbiamo. E un blog, rispetto alla
carta stampata, ha il vantaggio di essere immediato. Un blogger conosce
il suo lettore.
Noi utilizziamo principamente facebook, dove siamo seguitissime (la loro
pagina ha circa 12.500 fans), dove rilanciamo i nostri contenuti, già al
mattino, e poi nel corso della giornata postiamo altro.
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www.untoccodizenzero.it
È il blog di Sandra Salerno, torinese, “creative cook”.
A settembre saranno sette anni. È nato per gioco, per rilassare la testa
dopo il lavoro, dedicarmi alle ricette. Col tempo la passione per la cucina
si è ampliata, ho fatto alcuni corsi più mirati, ho iniziato a collaborare con
la condotta torinese di Slow Food, poi con Eataly, ho realizzato qualche
aperitivo, qualche cena per amici. Anche considerate alcune difficoltà la-
vorative, nel 2007 ho deciso di dedicarmici totalmente, e sono nate tante
collaborazioni.
È un bel contenitore, nato come contenitore puramente di ricette, che col
tempo ha allargato i confini ospitando gli interventi di amici, virando anche
verso il viaggio, verso il racconto di determinati territori.
Io non sono giornalista, avrei anche potuto iscrivermi all’albo, ma non mi
interessa: sento di poter fare informazione lo stesso. Purtroppo molti gior-
nalisti ci guardano con un malcelato senso di superiorità e sono inutilmen-
te pomposi. E questo accade anche a giovani giornalisti.
Con twitter e facebook l’esponenzialità è incredibile, i contenuti viaggiano
in rete, posso interagire direttamente o indirettamente con persone che
non leggono il mio blog. Sul social network l’interazione è fondamentale:
noto ad esempio che per commentare le mie ricette molti preferiscono
facebook al commento sul blog.
www.sulcuscino.com
Alessandra Tinozzi è una fotografa, specializzata in ritratti. Da due anni sta
portando avanti il progetto dei “ritratti sul cuscino”: chef e persone legate
al mondo del cibo si fanno ritrarre sdraiati, su un cuscino, appunto. Sul
suo blog si può seguire il percorso di questo progetto, giorno per giorno.
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La nascita è apparentemente casuale. Mi sono accorta che era mia mo-
dalità fotografare persone sdraiate. La perdita di controllo è una conditio
sine qua non per un buon ritratto, e trovarsi con le spalle a terra crea
quell’attimo di smarrimento, toglie sicurezze, rende il mio approccio più
giocoso e ravvicinato. Ho scelto gli chef per due motivi. Il primo è pratico:
in quel quel periodo stavo lavorando a un libro sugli chef, li avevo quindi
sottomano. Il secondo è tecnico: gli chef funzionano bene sul cuscino,
dove devono mettere un po’ da parte il loro ego particolarmente sviluppa-
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to. Togliendoli dal loro solito scenario, vestito bianco, cappello, padella in
mano, e quindi decontestualizzandoli, rimangono le persone.
Dopo un po’. Questo materiale diventerà un libro e probabilmente una
mostra, ma il bello di questo gioco è che muta continuamente, declinan-
dosi in varie situazioni. Il blog mi è molto utile, perché evita di accumulare
materiale nel cassetto, riesce a seguire in tempo reale l’evoluzione del pro-
getto, ho un feedback immediato dai lettori ed è un ottimo strumento di
promozione.
Blog e social network rispondono a due esigenze diverse, e devono andare
di pari passo. Sul blog vanno i contenuti, i social network invece devono
portare al contenuto. E i social bisogna saperli usare. Soprattutto facebo-
ok: va domato, come un cavallo, altrimenti rischia di farti perdere tempo,
soprattutto se vuoi utilizzarlo come strumento professionale.
URL Anche noi siamo entrati nell'a-
L'url è l'indirizzo di una pagina gone dei social network, con fa-
web. Ad esempio: http://www. cebook e twitter e coi blog. Nostri
clubpapillon.it sono barbabietola, e poi le due pa-
gine a testa fra me e Marco Gatti su
PERMALINK facebook. Che dire? Dopo un mo-
Un permalink è un collegamento mento di iniziale entusiasmo, il blog
permanente, un URL che si riferi- s'è dimostrato avido di notizie: vive
sce univocamente ad una infor- se è alimentato più volte al giorno,
mazione creato in modo tale da mentre i social network possono
rimanere invariato nel tempo. È premiarti anche se fai assenze pro-
una delle peculiarità dei blog. lungate. A me piace ad esempio l'e-
Ad esempio: http://barbabie- sperienza di Papille Clandestine, che
tola.clubpapillon.it/argomento. seguo con curiosità e dove scrivono
asp?id=32911726 due collaboratori di questo giorna-
le che hanno pensato di spostare
TAG la loro freschezza e la loro passione
Un tag è una parola chiave asso- su quello strumento. Mi piacciono
ciata a un contenuto, come un queste esperienze, dove Dissapore
post in un blog, un'immagine, un docet, perché insegnano a rimetterti
articolo o un video, ed è utilizzato in gioco, a cercare nuovi linguaggi di
per catalogare i contenuti e facili- comunicazione con cui occorre fare
tare la ricerca. i conti. Mi fece impressione, 5 anni
fa, vedere arrivare gente a Golosaria
CMS perché l'avevano letto su facebo-
È l'acronimo di content manage- ok. Insomma sono un entusiasta,
ment system (in italiano, sistema e per questo rispetto e guardo con
di gestione dei contenuti) ed è un curiosità tutti i tentativi, anche se a
sistema per la creazione e pubbli- volte, fra i giovani blogger (penso ai
cazione di contenuti per siti web giudizi sul vino) mi piacerebbe più
dinamici studiato per facilitarne la coraggio. Ultimamente trovo utilis-
gestione, svincolando l'ammini- simo twitter, quando devo raccon-
stratore da conoscenze tecniche tare in diretta, in modo divertente,
di programmazione web. un convegno.
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