Consumi energetici ridotti e benessere o comfort termico rappresentano l’obiettivo che deve essere raggiunto o in fase di progettazione o di ristrutturazione della nostra abitazione
Il comfort termico è strettamente correlato con l’utilizzo efficace ed efficiente delle risorse energetiche ed ambientali locali. Oggi quando si progetta un edificio si tende a realizzarlo in modo che mantenga o migliori la qualità della vita degli occupanti, utilizzando in modo razionale energie e risorse e dando priorità al controllo micro-climatico degli ambienti. Si valutano dunque soluzioni tecnologiche che non solo diminuiscono i consumi energetici, ma che anche generino condizioni ambientali favorevoli al benessere termico delle persone.
Curarelacasa.it comfort termico nelle nostre abitazioni
1. 5/6/2016
Comfort termico nelle nostre abitazioni
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Consumi energetici ridotti e benessere o comfort termico rappresentano l’obiettivo che deve
essere raggiunto o in fase di progettazione o di ristrutturazione della nostra abitazione
Il comfort termico è strettamente correlato con l’utilizzo efficace ed efficiente delle risorse energetiche ed
ambientali locali. Oggi quando si progetta un edificio si tende a realizzarlo in modo che mantenga o migliori la
qualità della vita degli occupanti, utilizzando in modo razionale energie e risorse e dando priorità al controllo
micro-climatico degli ambienti. Si valutano dunque soluzioni tecnologiche che non solo diminuiscono i consumi
energetici, ma che anche generino condizioni ambientali favorevoli al benessere termico delle persone.
La norma UNI-EN-ISO 7730:2006 definisce il comfort termico come: “Quella condizione
mentale di soddisfazione nei riguardi dell’ambiente termico“
Discorso analogo può essere fatto nel caso di riqualificazione energetica di una abitazione, per la quale
dovranno essere valutato una serie di interventi mirati non solo alla diminuzione dei costi per il riscaldamento e
raffrescamento, ma anche alla creazione di comfort termico. L’ing. Riccardo Raimondo di Isolarelacasa Sas,
utilizza questa modalità operativa, non finalizzata principalmente al miglioramento della classe energetica
dell’immobile, ma anche al controllo delle condizioni micro-climatiche degli ambienti, in modo da creare una
situazione di benessere termico tale che i consumi energetici non generino nelle persone preoccupazioni che
portino ad una cattiva conduzione degli impianti termici.
Perchè è importante il benessere termico?
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2. La domanda può essere banale, ma tuttavia è importante sapere che condizioni di comfort termico scadenti (o
discomfort) possono causare, nel caso di ambienti lavorativi, un abbattimento del grado di attenzione e di
conseguenza una riduzione del rendimento, mentre, negli edifici residenziali, malattie polmonari, più frequenti
nei bambini. Sappiamo anche che condizioni micro-climatiche sfavorevoli danno luogo a fenomeni come
formazione di muffa, a sua volta causa di diverse patologie (“Gli effetti della muffa sulla salute“).
Se la casa non è confortevole vuol dire che non sta bene e che deve essere curata
Dopo questa breve introduzione, entriamo più nello specifico, valutando gli elementi che determinano il comfort
termico.
Valutazione dello stato di benessere di un gruppo di individui (PMV e PPD)
Il PMV (Predicted Mean Vote) è un indice medio di valutazione dello stato di benessere di un gruppo di individui
e tiene conto sia delle variabili soggettive che delle variabili ambientali. Tale indice ha un valore minimo pari a -3
(sensazione di troppo freddo) ed un valore massimo di +3 (sensazione di troppo caldo). Lo ZERO rappresenta lo
stato di benessere termico, mentre i valori intermedi indicano: sensazione di freddo (-2), leggermente freddo (-1),
leggermente caldo (+1) e caldo (+2). Un altro indice che si prende in considerazione è il PPD (Percentage of
Person Dissatisfied), ovvero la percentuale di persone insoddisfatte in un determinato ambiente. Nel grafico che
viene riportato qui sotto, potete vedere evidenziata la zona di comfort termico all’interno della quale il valore di
PPD è inferiore al 10%. In corrispondenza di un PMV pari a 0 si riscontra un PPD pari a 5, ovvero un 5%
complessivo di persone che si trovano in condizioni di discomfort.
Variabili soggettive che influiscono sul comfort termico
Con riferimento al benessere termoigrometrico, le variabili soggettive sono relative all’attività che l’individuo
svolge all’interno dell’ambiente e al tipo di vestiario. L’attività metabolica di un individuo trasforma l’energia
chimica prodotta dalla assunzione del cibo in energia termica. L’attività metabolica di un individuo è pari a 58,2
W/mq.
Variabili ambientali che influiscono sul comfort termico
La “misura” del comfort termico viene fatta sulla base dei seguenti parametri:
temperatura dell’aria
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3. umidità relativa
temperatura media radiante (tmr)
aria in movimento
La temperatura dell’aria influenza gli scambi termici fra il corpo e l’ambiente. Valori compresi tra i 20 e 22 °C in
inverno ed i 24 e 26 °C in estate, spesso indicati come valori ideali, non sono in realtà di garantire, da soli,
condizioni di benessere termico. Infatti, anche rimanendo nell’intervallo di tali temperature, altri parametri
ambientali possono determinare CONDIZIONI DI DISCOMFORT, come l’umidità relativa.
L’umidità relativa dell’aria interna influenza lo scambio termico per evaporazione attraverso la pelle, che
avviene attraverso il meccanismo della sudorazione. Valori accettabili di umidità relativa sono compresi tra il 50-
60% in estate ed il 40-50% in inverno.
Un altro parametro ambientale che pochi conoscono è la temperatura media radiante (tmr), che si calcola
come media della temperatura delle pareti interne all’ambiente, compresi soffitto e pavimento. Il valore di
tmr dovrebbe essere al massimo di 3 °C inferiore alla temperatura ottimale dell’aria.
L’aria in movimento non agisce sulla temperatura dell’ambiente, ma, entro certi limiti di velocità (0,10-0,15 m/s
in inverno e 0,25 m/s in estate), genera una sensazione di benessere in ambienti caldi, poiché aumenta lo
scambio termico per convezione e accelera l’evaporazione del sudore.
Isolarelacasa con la sua equipe di tecnici, interviene utilizzando un approccio evoluto al processo
di riqualificazione energetica, con il duplice obiettivo di migliorare le prestazioni energetiche
dell’immobile e creare condizioni di comfort termico, fornendo anche informazioni sul corretto
utilizzo degli impianti termici presenti e sulle regole di comportamento da mettere in pratica per
una ottimale conduzione della propria abitazione.
Il controllo attivo delle condizioni termoigrometriche
Abbiamo visto quali sono le variabili ambientali che agiscono sul comfort termico. Come possiamo controllarle e
come possiamo agire “tecnicamente” su di esse. I fattori che determinano le condizioni termoigrometriche in uno
spazio confinato, e che influenzano le variabili ambientali, sono:
caratteristiche termiche dell’involucro edilizio;
sorgenti di calore e di vapore presenti all’interno;
clima esterno;
caratteristiche dell’impianto di climatizzazione.
Quando ci riferiamo alle caratteristiche termiche dell’involucro edilizio ci riferiamo principalmente ad una
corretta progettazione dell’isolamento termico, che deve garantire una riduzione delle dispersioni termiche, con
un conseguente risparmio sulla bolletta energetica. Un isolamento termico progettato e realizzato a regola d’arte
agisce principalmente sulla temperatura dell’aria e sulla temperatura media radiate. Isolarelacasa Sas propone,
a seguito di una analisi della situazione esistente, soluzioni tecniche mirate al miglioramento dell’efficienza
termica della struttura. Una soluzione è la creazione di un cappotto termico esterno/interno (“Cappotto termico“).
Per quanto riguarda le sorgenti di calore (riferiamoci per semplificare all’impianto di riscaldamento), possiamo
oggi identificare 2 tipi di soluzioni maggiormente diffuse nelle abitazioni con più di 10 anni di vita: impianto con
caldaia a gas autonoma con radiatori e impianto con caldaia a gas centralizzata sempre con radiatori o pannelli
radianti, dove il fluido termovettore, acqua a 60/70 °C, viene distribuito mediante rete idraulica. La regolazione
della temperatura in ambiente avviene in diversi modi a seconda della tipologia di impianto. Una soluzione
maggiormente efficiente dal punto di vista energetico consiste nell’installare su ogni terminale una valvola
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4. termostatica, cioè un organo elettromeccanico collegato ad un termostato che determina la modulazione o
l’interruzione dell’alimentazione del radiatore quando l’ambiente raggiunge la temperatura desiderata. In questo
modo siamo in grado di controllare la temperatura dell’aria locale per locale evitando surriscaldamenti o
sottoriscaldamenti. I vantaggi di questo sistema sono sia di carattere energetico sia di comfort termico. L’utilizzo
di impianti a radiatori ha inoltre il grosso svantaggio, riscaldando l’aria, di renderla più secca, riducendone quindi
l’umidità relativa, con conseguenze negative sul comfort. Tipicamente, valori usuali di umidità relativa in
ambienti non affollati e riscaldati a 21 °C sono, in assenza di umidificazione, intorno al 20/30%. Oggi ci sono
sicuramente soluzioni tecnologicamente avanzate (ad esempio caldaie a biomassa, caldaie ibride, sistemi a
pompa di calore, impianti acqua-aria, impianti a tutt’aria,..) che permettono contestualmente il controllo di più
parametri.
Oggi, una delle soluzioni che garantiscono le migliori condizioni di comfort ambientale, è l’impianto di
riscaldamento e di raffrescamento radiante, che permette di mantenere in un ambiente delle temperature
medie radianti ottimali, a tutto vantaggio del comfort termico. Un interessante articolo sull’argomento lo trovate al
seguente link: “Impianti radianti per il raffrescamento estivo“.
Ventilazione
Volevo concludere l’articolo parlando di ventilazione. Una corretta circolazione d’aria contribuisce anche nel
periodo estivo a migliorare le condizioni di comfort termico anche in assenza di un impianto di
climatizzazione e con temperature dell’aria relativamente alte. Questo effetto è dovuto principalmente a 2 motivi:
1. a parità di condizioni ambientali e velocità di aria crescenti si ha una diminuzione del PMV;
2. la ventilazione naturale con aria esterna contribuisce a rimuovere il calore in eccesso negli ambienti.
Inoltre la corretta ventilazione di un ambiente rappresenta un requisito igienico imprescindibile. Il ricambio
dell’aria, si che avvenga per via meccanica (Ventilazione Meccanica Controllata) o naturale, consente infatti di
introdurre nell’ambiente chiuso “aria pulita”, allo scopo di rimuovere gli inquinanti che si concentrano in una
atmosfera stagnante. Ovviamente ci sono altri benefici legati alla ventilazione, benefici che potete leggere in
questo articolo: “Ventilazione Meccanica Controllata“.
Conclusione
Molte sono le cose che si potrebbero scrivere, dal momento che l’argomento sul benessere termico è
vastissimo. Il consiglio è ovviamente quello di affidarsi sempre ad una ditta specializzata e con esperienza nel
settore, come Isolarelacasa Snc, che saprà consigliarvi e valuterà assieme a voi la soluzione migliore.
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