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La legge 240/2010 e la riforma  della governance universitaria Andrea Lombardinilo Dipartimento per l’Università,  l’Alta formazione artistica e musicale e per la Ricerca Seminario sulla riforma dell’Università Università degli studi di Urbino 2 febbraio 2011
La riforma della governance Il cammino dell’autonomia La riforma avviata dalla legge 168/1989  è stata successivamente scandita: dalla riforma degli ordinamenti didattici  (legge 341/1990) dalla disciplina del sistema di diritto allo studio (legge 390/1991) dalle regole di programmazione del sistema (legge 245/1990)
La riforma della governance Il cammino dell’autonomia Il disegno riformistico di Ruberti è proseguito con la: disciplina dell’autonomia finanziaria (legge 537/1993) disciplina dell’autonomia didattica  (leggi Bassanini 59 e 127 del 1999 e Dm 509/99) revisione del sistema di reclutamento dei docenti (legge 210/1998)
La riforma della  governance Le criticità di sistema Marcato carattere autoreferenziale dell’Università Mancanza di sinergia con la realtà economica e produttiva del paese Assenza di risposta adeguata ai fabbisogni formativi degli studenti Carenza di mobilità interna ed esterna di docenti e studenti
La legge 240/2010 ASSI  PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
La legge 240/2010 ASSI  PORTANTI governance riordino   del   reclutamento   dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
La riforma della  governance La modifica degli Statuti Gli Statuti universitari sono modificati su proposta  di un organo costituente formato da 15 componenti  di cui il Rettore, due rappresentanti degli studenti,  e i rimanenti 12 designati in via paritetica  dal Cda e dal Senato accademico
La riforma della  governance Codice etico :  stop al conflitto di interessi Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge gli atenei  devono adottare un codice etico :  “ che individui tra l’altro in modo puntuale i casi di  incompatibilità e di conflitto di interesse” “ e predisponga opportune misure per evitarli”
La riforma della  governance I Rettori non oltre i 6 anni di mandato I Rettori rimangono in carica  “ per un unico mandato di 6 anni, non rinnovabile”  Al Rettore spettano la “rappresentanza legale dell’Università e le  funzioni di indirizzo e coordinamento di tutte le attività istituzionali” (documento di programmazione triennale – bilancio – conto consuntivo) Il Rettore è “eletto tra i professori ordinari  in servizio presso le Università italiane”
La riforma della  governance Separazione netta dei poteri  tra CdA e Senato accademico Al Cda sono attribuite funzioni : di approvazione della programmazione finanziaria e del personale; di vigilanza sulla sostenibilità finanziaria delle attività Durata del mandato : 4 anni, rinnovabile per una sola volta Divieto , eccettuato il Rettore, di ricoprire altre cariche accademiche e di essere componente di altri organi dell’università, salvo che del consiglio di dipartimento
La riforma della  governance Separazione netta dei poteri  tra CdA e Senato accademico I consiglieri  del Cda (11) sono individuati tra personalità italiane  o straniere in possesso di comprovata esperienza  in campo gestionale. Il Presidente è scelto dal Cda E’ istituita la figura del  direttore generale , “da scegliere tra personalità di elevata qualificazione ed esperienza”  con compiti propri della Dirigenza pubblica (D. lvo 165/2001) Nel Cda è prevista la presenza di membri esterni: tre o due a seconda del numero di componenti
La riforma della  governance Separazione netta dei poteri  tra CdA e Senato accademico L’elezione del senato accademico avviene su base elettiva,  e si compone di un massimo di 35 membri, compresi il Rettore  e una rappresentanza degli studenti Il senato si compone per almeno due terzi con docenti di ruolo,  almeno un terzo dei quali direttori di dipartimento,  eletti in modo da rappresentare le diverse aree disciplinari Il Senato, come il Cda, rimane in carica per quattro anni,  ed è rinnovabile per una sola volta. E’ sovrano in materia  di didattica, ricerca, Statuto e regolamenti
La riforma della  governance Collegio dei revisori  e nucleo di valutazione Il collegio dei revisori dei conti si compone di tre membri effettivi  e due supplenti, di cui un membro effettivo, con funzioni di presidente, scelto i magistrati amministrativi e gli avvocati dello Stato Il nucleo di valutazione si compone di soggetti di elevata  qualificazione professionale in prevalenza esterni all’ateneo.  Il coordinatore può essere un professore di ruolo dell’ateneo
La legge 240/2010 ASSI  PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
Reclutamento dei professori L’abilitazione nazionale “ E’ istituita l’abilitazione scientifica e nazionale, distinta per le funzioni di professore ordinario e associato”  Attesta il possesso della qualificazione scientifica adeguata ai rispettivi ruoli e costituisce “ requisito necessario ” ai fini dell’accesso ai ruoli della docenza L’abilitazione è conferita da commissioni nazionali  “ sulla base di un motivato giudizio” con valutazione dei titoli e delle pubblicazioni
Reclutamento dei professori L’abilitazione nazionale La valutazione, con frequenza annuale, avviene “alla luce di parametri  stabiliti per ogni ruolo e area da apposito decreto del Ministro”  L’abilitazione  non dà diritto  “all’accesso ai ruoli  né alla progressione di carriera” e avrà  durata di 4 anni Norme rigorose sulle commissioni : ogni commissario rimane in carica al massimo 2 anni  e può essere esentato dalle attività didattiche
Chiamata dei professori di I e II fascia Le commissioni Costituzione di commissioni per ciascun settore, composte  di norma da  5 componenti  interni alla struttura che valutano  i titoli scientifici e le lezioni pubbliche del candidato Proposta di chiamata valutata dal Cda Selezione pubblica  - Trasparenza delle procedure -  Pubblicità dei bandi anche a livello europeo Possibilità, entro determinati limiti percentuali, di riservare  le chiamate al personale già in servizio c/o l’ateneo
Reclutamento dei professori di I e II fascia I fabbisogni di personale Programmazione triennale dei fabbisogni  ai sensi dell’art. 1,  comma 105, della legge 311/04, e dell’art. 1-ter del DL 7/05,  convertito, con modificazioni, dalla legge 43/2005 Valutazione  dei fabbisogni di personale esterno  e interno all’ateneo (passaggi di ruolo o di fascia) Valutazione degli effetti finanziari nel tempo per progressioni economiche e rivalutazione dei trattamenti
Reclutamento dei ricercatori Tenure track Per svolgere attività di ricerca, di didattica integrativa  e di servizio agli studenti le università possono stipulare  contratti di lavoro subordinato a tempo pieno e determinato, a seguito di procedure pubbliche di selezione  Le università stipulano un contratto di diritto privato a tempo  determinato di durata triennale, rinnovabile per una sola volta  per altri tre anni, previa valutazione dell’ateneo Gli studiosi in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito  presso qualificate università estere possono prendere parte  alla selezione anche se non in possesso dell’abilitazione
Miglioramento delle condizioni di lavoro Tenure track: che cosa cambia Per accedere alle procedure valutative il candidato  presenta un progetto di ricerca che viene valutato  da una commissione nazionale Il vincitore sceglie l’ateneo dove svolgere l’attività  di ricerca. La retribuzione iniziale ammonta al 120%  dello stipendio di un ricercatore strutturato  Al termine dell’attività di ricerca una commissione  nazionale valuta l’attività svolta. Se positiva, è previsto  l’accesso diretto al ruolo di professori associati dell’Università
Miglioramento delle condizioni di lavoro Novità retributive per  i ricercatori a tempo determinato il Miur, di concerto con il Mef, ha adottato un apposito decreto,  in data 19 settembre 2009, volto a stabilire: una retribuzione iniziale maggiorata del 20%  rispetto a quella del ricercatore di ruolo un incremento massimo della retribuzione iniziale  fino al 30% dopo la conclusione dei tre anni La definizione di un impegno orario di 1500  ore annue, di cui 350 per la didattica integrativa
Qualità del sistema universitario Maggiore impegno  per i docenti Il trattamento economico dei professori a tempo pieno è correlato ad un impegno di  1.500  ore annue per lo svolgimento di attività di ricerca, aggiornamento scientifico e didattico 350  ore sono riservate a compiti didattici per gli studenti in  relazione alle esigenze dei corsi di studio di cui all’articolo 3 del D.M. 270/04, ridotte a 250 per i professori a tempo definito
La legge 240/2010 ASSI  PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
Qualità del sistema universitario Verso l’accreditamento  dei corsi di studio Con decreto del Ministro è introdotto un sistema di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio universitari sulla base di specifici requisiti didattici, strutturali, organizzativi e di qualificazione dei docenti, definiti dal Ministro su proposta dell’Anvur
Qualità del sistema universitario La riforma dei DIPARTIMENTI I dipartimenti dovranno possedere non meno di  35  tra professori e ricercatori ( 40  nelle università più grandi) Accorpamenti in vista per i  370 SSD , che entro sei mesi dovranno incardinare almeno 50 professori ordinari o straordinari Il numero complessivo dei dipartimenti  è proporzionato alle dimensioni dell’ateneo
Qualità del sistema universitario È’ istituita a livello  dipartimentale una  commissione  paritetica docenti-studenti   per l’assicurazione della  qualità della didattica ,[object Object],[object Object],[object Object],[object Object],[object Object]
La sfida della valutazione Con la riforma dei Nuclei interni d’ateneo: Si disporrà di giudizi più attendibili e oggettivi sulla qualità dell’offerta didattica (da concordare con l’Anvur) Si agevolerà il progetto di destinare  almeno il 7% del FFO in base alla produttività scientifica e alla qualità della didattica Si potrà verificare l’efficacia dei corsi di studio anche sulla base degli indicatori individuati dalle commissioni paritetiche docenti-studenti
La riforma della  governance Atenei federati “ Una o più Università vicine possono fondersi, ovvero  aggregarsi in strutture federative sulla base di un  progetto comune che illustri le motivazioni e gli obiettivi”  Il progetto, deliberato dal Senato accademico e dal CdA, è sottoposto all’esame del MIUR e dell’Anvur La finalità è “migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’attività didattica, di ricerca e gestione” degli atenei
Qualità del sistema universitario Altri interventi Graduale introduzione di un  sistema di contabilità economica Riordino del  dottorato di ricerca : razionalizzazione  del sistema di formazione dottorale (Scuole) Misure per favorire la  mobilità  dei docenti  e dei ricercatori a livello nazionale e internazionale  (aspettativa quinquennale c/o organismi pubblici e privati)   Commissariamento degli atenei in dissesto finanziario
La legge 240/2010 ASSI  PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema   universitario delega sul diritto allo studio
Delega sul diritto allo studio Uno o più decreti legislativi di riforma del sistema del Diritto allo studio universitario, consentiranno di: Definire i livelli essenziali delle prestazioni ( LEP ) Assicurare gli strumenti e i servizi per il conseguimento del pieno successo formativo degli studenti  Rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano le possibilità di accesso agli studenti capaci e meritevoli
Delega sul diritto allo studio Il “Fondo speciale per il merito” E’ istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze,  ed è finalizzato a erogare premi di studio e a garantire prestiti d’onore  Inizialmente  la gestione del Fondo era affidata alla Consap s.p.a.,  che avrebbe reso esecutiva l’operatività del Fondo  Curerà inoltre i rapporti amministrativi con le università  e gli studenti, secondo le modalità disciplinate nella convenzione
Delega sul diritto allo studio Appositi decreti ministeriali a cadenza triennale disciplineranno: I requisiti di eleggibilità relativi al merito e alla condizione economica degli studenti Gli importi minimi della borse di studio e il termine massimo per l’erogazione delle relative rate  La definizione di strategie di intervento per il miglioramento dei servizi in favore degli studenti
Le criticità emerse  in Commissione VII del Senato Nomina e ruolo del Rettore Eccessivi vincoli in merito alla individuazione del Rettore  “ non sono coerenti con il sistema elettivo” e con i principi autonomistici Risulta “eccessivamente burocratica e centralista” la procedura  di nomina del Rettore con decreto del Presidente della Repubblica La modifica delle competenze del Senato accademico comporta  “ una rimodulazione delle funzioni del Rettore”, anche alla luce della  “ sovrapposizione” tra le attuali competenze del Rettore e del Cda
Le criticità emerse  in Commissione VII del Senato Le funzioni del Senato accademico Il disegno di legge attribuisce al Senato “un ruolo troppo marginale” Il Senato dovrebbe esprimere un parere necessario  (sebbene non vincolante) sul documento di programmazione  strategica e sul bilancio di previsione  E’ opportuno attribuire al Senato “maggiore competenza sugli  indirizzi strategici e programmatici relativi alla ricerca e alla didattica”
Le criticità emerse  in Commissione VII del Senato I compiti del Cda Non è condivisa la disposizione che almeno il  40 per cento dei  consiglieri  sia esterno all'università, “poiché si rischia di affidarne  la gestione a chi non conosce adeguatamente” il sistema Lasciare le università libere di stabilire se il  presidente del Cda  possa essere diverso dal Rettore o se debba coincidere con esso,  rivedendo dunque l’incompatibilità stabilita dal decreto
Le criticità emerse  in Commissione VII del Senato Il ruolo della docenza L’ impegno orario della docenza , che fissa sia  per i professori a tempo pieno che per quelli a tempo  definito un eguale impegno complessivo pari a 1.500 ore,  deve avere un “ carattere esplicitamente figurativo ”,  vale a dire essenzialmente convenzionale
Le criticità emerse  in Commissione VII del Senato L’abilitazione nazionale Un aspetto cruciale riguarda l’ abilitazione nazionale  di durata  quadriennale per le funzioni di professore ordinario ed associato  La Commissione  VII ritiene che l’abilitazione debba fondarsi  non solo sulla valutazione di titoli e pubblicazioni scientifiche,  ma “anche su una  adeguata verifica delle capacità didattiche ”  Un’unica commissione della durata di due anni,  competente per le abilitazioni di prima e seconda fascia,  “ rischia di concentrare in sé  troppo potere ”
Le criticità emerse  in Commissione VII del Senato Tenure track Positiva sia l’istituzione della figura del ricercatore a tempo  Determinato, sia l’introduzione del  sistema di  tenure track emergono dubbi sulla possibilità di  chiamata diretta ,   in qualità di  professore associato, per un ricercatore a tempo determinato in possesso  dell’abilitazione, come previsto dal comma 5 dell’articolo 24 Dati i  noti vincoli costituzionali  per le assunzioni nella Pubblica amministrazione,
Le osservazioni della Crui I passaggi sottolineati dal presidente Decleva  La  struttura del Senato accademico , “cioè delle responsabilità  nella ricerca e nella didattica”, viene ritenuta “sacrificata” rispetto al Cda “ Un punto molto positivo è l’abolizione della figura del ricercatore a tempo  indeterminato, il quale se è bravo, diventerebbe professore associato.  Ciò significherebbe finalmente un  vero ringiovanimento  dell’Università”  Il DDl nel complesso evidenzia “un certo eccesso di dirigismo  e di precettività, che potrebbe essere superato a vantaggio  di una  maggiore elasticità e autonomia ”
La replica del Ministro Gelmini Al termine della audizioni in  Commissione VII del Senato  il Ministro ha sottolineato la disponibilità del Governo a recepire  “ proposte di miglioramento e anche, ove opportuno, di cambiamento”  Su alcuni punti, in particolare, il Ministro si è dichiarata non disposta  “ a barattare il futuro dei giovani” con le esigenze dell’accademia Allo stesso tempo ha puntualizzato che “faremmo davvero un cattivo servizio al Paese e soprattutto ai giovani se accettassimo di stravolgere o indebolire l’impianto riformatore del ddl”
La replica del Ministro Gelmini I punti fermi della riforma una forte  responsabilizzazione  degli atenei  dal punto di vista gestionale, scientifico e didattico  una  governance  snella ed efficace  un sistema di  reclutamento  in linea  con la migliore prassi internazionale
La replica del Ministro Gelmini I punti fermi della riforma una  tenure-track  che finalmente consenta ai giovani  studiosi di accedere in modo trasparente alla docenza  la  valutazione  del merito e della qualità come  principi guida in tutti gli aspetti della vita universitaria  il  ringiovanimento  del corpo docente
Le modifiche della Camera Gli atenei virtuosi potranno sperimentare modelli funzionali e organizzativi propri,  “ comprese  diverse  modalità di composizione degli organi di governo”,   Godranno di risorse premiali, “ da distribuire in materia coerente  con gli obiettivi e gli indirizzi strategici per il sistema”  comprese “ forme sostenibili di organizzazione della didattica  e della ricerca su base policentrica ”, che saranno verificate  dal Ministero con cadenza periodica
Le modifiche della Camera La modifica degli Statuti deve avvenire “ in materia  di organizzazione   e  di organi  di governo  dell’ateneo , nel rispetto  dei princìpi di autonomia  di cui all’ articolo 33 della Costituzione”, sulla base dei principi di semplificazione, efficienza, efficacia,  nonché di “ trasparenza dell’attività amministrativa  e accessibilità delle informazioni relative all’ateneo ”
Le modifiche della Camera Il mandato dei Rettori “a tempo” E’ eliminata la possibilità di rimanere in carica  “ per non più di due mandati e per un massimo di otto anni”,   e si stabilisce che  i Rettori possano usufruire di  “ un unico mandato di  sei anni, non rinnovabile”  Il mandato dei rettori in carica al momento dell’adozione dello statuto  “ è prorogato fino al termine dell’anno accademico successivo”.  I rettori al primo mandato ottengono una proroga di due anni,  e non possono essere rieletti.
Le modifiche della Camera Le attribuzioni del Senato accademico Il senato è chiamato a “formulare proposte e pareri  obbligatori   in materia di didattica, di ricerca  e di servizi agli studenti, il senato approva, previo parere favorevole del cda,  “ i regolamenti, compresi quelli di competenza dei dipartimenti  e delle strutture di cui al comma 2 lettera c,  in materia di didattica e di ricerca, nonché il codice etico”   nonché di attivazione,  modifica  o soppressione di corsi,  sedi, dipartimenti, strutture di cui al comma 2 lettera c),  nonché ad approvare il regolamento di ateneo”
Le modifiche della Camera Le attribuzioni del Cda Delibera, “ previo parere del senato accademico ,  l’attivazione o soppressione di corsi e sedi”   La scelta dei componenti deve avvenire “ tra candidature  individuate  tra personalità italiane o straniere in possesso  di comprovata competenza in campo gestionale” ovvero di un’esperienza professionale di alto livello,  con   una necessaria attenzione alla qualificazione  scientifica culturale ”
Le modifiche della Camera Incompatibilità delle cariche La legge stabilisce l’incompatibilità tra la carica di componente  del senato o del cda e altre cariche accademiche,   fatta eccezione per il rettore, “limitatamente al senato  accademico  e al consiglio di amministrazione ”, e per i direttori di dipartimento, in riferimento allo stesso senato,  qualora naturalmente risultino eletti al suo interno
Le modifiche della Camera Le attribuzioni del nucleo di valutazione Gestisce, in raccordo con l’Anvur, “ le procedure di valutazione  delle strutture e del personale, al fine di promuovere  nelle università, in piena autonomia e con modalità  organizzative proprie, il merito e il miglioramento  della  performance  organizzativa e individuale ”
Le modifiche della Camera La riorganizzazione dei dipartimenti Tra le modifiche apportate dalla Camera in merito  alla riorganizzazione dei dipartimenti,  c’è la riduzione da quarantacinque a “ quaranta ” del numero  di professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato  che devono afferire ai dipartimenti delle università  con un corpo docente superiore alle mille unità
Le modifiche della Camera La riorganizzazione dei dipartimenti L’organo deliberante delle strutture di raccordo dei dipartimenti affini,  oltre che dai direttori dei dipartimenti raggruppati  e da una rappresentanza degli studenti, sarà composto  “ in misura complessivamente non superiore al 10 per cento  dei componenti dei consigli dei dipartimenti stessi,  da docenti scelti, con modalità definite dagli statuti,  tra i componenti delle giunte dei dipartimenti ”
Le modifiche della Camera In tema di internazionalizzazione, le Università devono: stimolare la mobilità di docenti e studenti e promuovere programmi  integrati di studio e iniziative di cooperazione interuniversitaria,   operare “ l’attivazione, nell’ambito delle risorse umane,  finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente,  di insegnamenti, di corsi di studio e di forme di selezione  svolti in lingua straniera ”
Il nodo dei decreti attuativi Le norme subito in vigore Rinuncia al riconoscimento automatico dei crediti formativi  sulla base delle esperienze acquisite (art. 14 comma 1) Stop all’assunzione di parenti (art. 18 comma 1 lettera b) Introduzione delle commissioni disciplinari interne agli atenei

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La legge 240/2010 e la riforma - Andrea Lombardinilo

  • 1. La legge 240/2010 e la riforma della governance universitaria Andrea Lombardinilo Dipartimento per l’Università, l’Alta formazione artistica e musicale e per la Ricerca Seminario sulla riforma dell’Università Università degli studi di Urbino 2 febbraio 2011
  • 2. La riforma della governance Il cammino dell’autonomia La riforma avviata dalla legge 168/1989 è stata successivamente scandita: dalla riforma degli ordinamenti didattici (legge 341/1990) dalla disciplina del sistema di diritto allo studio (legge 390/1991) dalle regole di programmazione del sistema (legge 245/1990)
  • 3. La riforma della governance Il cammino dell’autonomia Il disegno riformistico di Ruberti è proseguito con la: disciplina dell’autonomia finanziaria (legge 537/1993) disciplina dell’autonomia didattica (leggi Bassanini 59 e 127 del 1999 e Dm 509/99) revisione del sistema di reclutamento dei docenti (legge 210/1998)
  • 4. La riforma della governance Le criticità di sistema Marcato carattere autoreferenziale dell’Università Mancanza di sinergia con la realtà economica e produttiva del paese Assenza di risposta adeguata ai fabbisogni formativi degli studenti Carenza di mobilità interna ed esterna di docenti e studenti
  • 5. La legge 240/2010 ASSI PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
  • 6. La legge 240/2010 ASSI PORTANTI governance riordino del reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
  • 7. La riforma della governance La modifica degli Statuti Gli Statuti universitari sono modificati su proposta di un organo costituente formato da 15 componenti di cui il Rettore, due rappresentanti degli studenti, e i rimanenti 12 designati in via paritetica dal Cda e dal Senato accademico
  • 8. La riforma della governance Codice etico : stop al conflitto di interessi Entro sei mesi dall’entrata in vigore della legge gli atenei devono adottare un codice etico : “ che individui tra l’altro in modo puntuale i casi di incompatibilità e di conflitto di interesse” “ e predisponga opportune misure per evitarli”
  • 9. La riforma della governance I Rettori non oltre i 6 anni di mandato I Rettori rimangono in carica “ per un unico mandato di 6 anni, non rinnovabile” Al Rettore spettano la “rappresentanza legale dell’Università e le funzioni di indirizzo e coordinamento di tutte le attività istituzionali” (documento di programmazione triennale – bilancio – conto consuntivo) Il Rettore è “eletto tra i professori ordinari in servizio presso le Università italiane”
  • 10. La riforma della governance Separazione netta dei poteri tra CdA e Senato accademico Al Cda sono attribuite funzioni : di approvazione della programmazione finanziaria e del personale; di vigilanza sulla sostenibilità finanziaria delle attività Durata del mandato : 4 anni, rinnovabile per una sola volta Divieto , eccettuato il Rettore, di ricoprire altre cariche accademiche e di essere componente di altri organi dell’università, salvo che del consiglio di dipartimento
  • 11. La riforma della governance Separazione netta dei poteri tra CdA e Senato accademico I consiglieri del Cda (11) sono individuati tra personalità italiane o straniere in possesso di comprovata esperienza in campo gestionale. Il Presidente è scelto dal Cda E’ istituita la figura del direttore generale , “da scegliere tra personalità di elevata qualificazione ed esperienza” con compiti propri della Dirigenza pubblica (D. lvo 165/2001) Nel Cda è prevista la presenza di membri esterni: tre o due a seconda del numero di componenti
  • 12. La riforma della governance Separazione netta dei poteri tra CdA e Senato accademico L’elezione del senato accademico avviene su base elettiva, e si compone di un massimo di 35 membri, compresi il Rettore e una rappresentanza degli studenti Il senato si compone per almeno due terzi con docenti di ruolo, almeno un terzo dei quali direttori di dipartimento, eletti in modo da rappresentare le diverse aree disciplinari Il Senato, come il Cda, rimane in carica per quattro anni, ed è rinnovabile per una sola volta. E’ sovrano in materia di didattica, ricerca, Statuto e regolamenti
  • 13. La riforma della governance Collegio dei revisori e nucleo di valutazione Il collegio dei revisori dei conti si compone di tre membri effettivi e due supplenti, di cui un membro effettivo, con funzioni di presidente, scelto i magistrati amministrativi e gli avvocati dello Stato Il nucleo di valutazione si compone di soggetti di elevata qualificazione professionale in prevalenza esterni all’ateneo. Il coordinatore può essere un professore di ruolo dell’ateneo
  • 14. La legge 240/2010 ASSI PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
  • 15. Reclutamento dei professori L’abilitazione nazionale “ E’ istituita l’abilitazione scientifica e nazionale, distinta per le funzioni di professore ordinario e associato” Attesta il possesso della qualificazione scientifica adeguata ai rispettivi ruoli e costituisce “ requisito necessario ” ai fini dell’accesso ai ruoli della docenza L’abilitazione è conferita da commissioni nazionali “ sulla base di un motivato giudizio” con valutazione dei titoli e delle pubblicazioni
  • 16. Reclutamento dei professori L’abilitazione nazionale La valutazione, con frequenza annuale, avviene “alla luce di parametri stabiliti per ogni ruolo e area da apposito decreto del Ministro” L’abilitazione non dà diritto “all’accesso ai ruoli né alla progressione di carriera” e avrà durata di 4 anni Norme rigorose sulle commissioni : ogni commissario rimane in carica al massimo 2 anni e può essere esentato dalle attività didattiche
  • 17. Chiamata dei professori di I e II fascia Le commissioni Costituzione di commissioni per ciascun settore, composte di norma da 5 componenti interni alla struttura che valutano i titoli scientifici e le lezioni pubbliche del candidato Proposta di chiamata valutata dal Cda Selezione pubblica - Trasparenza delle procedure - Pubblicità dei bandi anche a livello europeo Possibilità, entro determinati limiti percentuali, di riservare le chiamate al personale già in servizio c/o l’ateneo
  • 18. Reclutamento dei professori di I e II fascia I fabbisogni di personale Programmazione triennale dei fabbisogni ai sensi dell’art. 1, comma 105, della legge 311/04, e dell’art. 1-ter del DL 7/05, convertito, con modificazioni, dalla legge 43/2005 Valutazione dei fabbisogni di personale esterno e interno all’ateneo (passaggi di ruolo o di fascia) Valutazione degli effetti finanziari nel tempo per progressioni economiche e rivalutazione dei trattamenti
  • 19. Reclutamento dei ricercatori Tenure track Per svolgere attività di ricerca, di didattica integrativa e di servizio agli studenti le università possono stipulare contratti di lavoro subordinato a tempo pieno e determinato, a seguito di procedure pubbliche di selezione Le università stipulano un contratto di diritto privato a tempo determinato di durata triennale, rinnovabile per una sola volta per altri tre anni, previa valutazione dell’ateneo Gli studiosi in possesso del titolo di dottore di ricerca conseguito presso qualificate università estere possono prendere parte alla selezione anche se non in possesso dell’abilitazione
  • 20. Miglioramento delle condizioni di lavoro Tenure track: che cosa cambia Per accedere alle procedure valutative il candidato presenta un progetto di ricerca che viene valutato da una commissione nazionale Il vincitore sceglie l’ateneo dove svolgere l’attività di ricerca. La retribuzione iniziale ammonta al 120% dello stipendio di un ricercatore strutturato Al termine dell’attività di ricerca una commissione nazionale valuta l’attività svolta. Se positiva, è previsto l’accesso diretto al ruolo di professori associati dell’Università
  • 21. Miglioramento delle condizioni di lavoro Novità retributive per i ricercatori a tempo determinato il Miur, di concerto con il Mef, ha adottato un apposito decreto, in data 19 settembre 2009, volto a stabilire: una retribuzione iniziale maggiorata del 20% rispetto a quella del ricercatore di ruolo un incremento massimo della retribuzione iniziale fino al 30% dopo la conclusione dei tre anni La definizione di un impegno orario di 1500 ore annue, di cui 350 per la didattica integrativa
  • 22. Qualità del sistema universitario Maggiore impegno per i docenti Il trattamento economico dei professori a tempo pieno è correlato ad un impegno di 1.500 ore annue per lo svolgimento di attività di ricerca, aggiornamento scientifico e didattico 350 ore sono riservate a compiti didattici per gli studenti in relazione alle esigenze dei corsi di studio di cui all’articolo 3 del D.M. 270/04, ridotte a 250 per i professori a tempo definito
  • 23. La legge 240/2010 ASSI PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
  • 24. Qualità del sistema universitario Verso l’accreditamento dei corsi di studio Con decreto del Ministro è introdotto un sistema di accreditamento delle sedi e dei corsi di studio universitari sulla base di specifici requisiti didattici, strutturali, organizzativi e di qualificazione dei docenti, definiti dal Ministro su proposta dell’Anvur
  • 25. Qualità del sistema universitario La riforma dei DIPARTIMENTI I dipartimenti dovranno possedere non meno di 35 tra professori e ricercatori ( 40 nelle università più grandi) Accorpamenti in vista per i 370 SSD , che entro sei mesi dovranno incardinare almeno 50 professori ordinari o straordinari Il numero complessivo dei dipartimenti è proporzionato alle dimensioni dell’ateneo
  • 26.
  • 27. La sfida della valutazione Con la riforma dei Nuclei interni d’ateneo: Si disporrà di giudizi più attendibili e oggettivi sulla qualità dell’offerta didattica (da concordare con l’Anvur) Si agevolerà il progetto di destinare almeno il 7% del FFO in base alla produttività scientifica e alla qualità della didattica Si potrà verificare l’efficacia dei corsi di studio anche sulla base degli indicatori individuati dalle commissioni paritetiche docenti-studenti
  • 28. La riforma della governance Atenei federati “ Una o più Università vicine possono fondersi, ovvero aggregarsi in strutture federative sulla base di un progetto comune che illustri le motivazioni e gli obiettivi” Il progetto, deliberato dal Senato accademico e dal CdA, è sottoposto all’esame del MIUR e dell’Anvur La finalità è “migliorare l’efficacia e l’efficienza dell’attività didattica, di ricerca e gestione” degli atenei
  • 29. Qualità del sistema universitario Altri interventi Graduale introduzione di un sistema di contabilità economica Riordino del dottorato di ricerca : razionalizzazione del sistema di formazione dottorale (Scuole) Misure per favorire la mobilità dei docenti e dei ricercatori a livello nazionale e internazionale (aspettativa quinquennale c/o organismi pubblici e privati) Commissariamento degli atenei in dissesto finanziario
  • 30. La legge 240/2010 ASSI PORTANTI governance reclutamento dei professori qualità del sistema universitario delega sul diritto allo studio
  • 31. Delega sul diritto allo studio Uno o più decreti legislativi di riforma del sistema del Diritto allo studio universitario, consentiranno di: Definire i livelli essenziali delle prestazioni ( LEP ) Assicurare gli strumenti e i servizi per il conseguimento del pieno successo formativo degli studenti Rimuovere gli ostacoli economici e sociali che limitano le possibilità di accesso agli studenti capaci e meritevoli
  • 32. Delega sul diritto allo studio Il “Fondo speciale per il merito” E’ istituito presso il Ministero dell’Economia e delle Finanze, ed è finalizzato a erogare premi di studio e a garantire prestiti d’onore Inizialmente la gestione del Fondo era affidata alla Consap s.p.a., che avrebbe reso esecutiva l’operatività del Fondo Curerà inoltre i rapporti amministrativi con le università e gli studenti, secondo le modalità disciplinate nella convenzione
  • 33. Delega sul diritto allo studio Appositi decreti ministeriali a cadenza triennale disciplineranno: I requisiti di eleggibilità relativi al merito e alla condizione economica degli studenti Gli importi minimi della borse di studio e il termine massimo per l’erogazione delle relative rate La definizione di strategie di intervento per il miglioramento dei servizi in favore degli studenti
  • 34. Le criticità emerse in Commissione VII del Senato Nomina e ruolo del Rettore Eccessivi vincoli in merito alla individuazione del Rettore “ non sono coerenti con il sistema elettivo” e con i principi autonomistici Risulta “eccessivamente burocratica e centralista” la procedura di nomina del Rettore con decreto del Presidente della Repubblica La modifica delle competenze del Senato accademico comporta “ una rimodulazione delle funzioni del Rettore”, anche alla luce della “ sovrapposizione” tra le attuali competenze del Rettore e del Cda
  • 35. Le criticità emerse in Commissione VII del Senato Le funzioni del Senato accademico Il disegno di legge attribuisce al Senato “un ruolo troppo marginale” Il Senato dovrebbe esprimere un parere necessario (sebbene non vincolante) sul documento di programmazione strategica e sul bilancio di previsione E’ opportuno attribuire al Senato “maggiore competenza sugli indirizzi strategici e programmatici relativi alla ricerca e alla didattica”
  • 36. Le criticità emerse in Commissione VII del Senato I compiti del Cda Non è condivisa la disposizione che almeno il 40 per cento dei consiglieri sia esterno all'università, “poiché si rischia di affidarne la gestione a chi non conosce adeguatamente” il sistema Lasciare le università libere di stabilire se il presidente del Cda possa essere diverso dal Rettore o se debba coincidere con esso, rivedendo dunque l’incompatibilità stabilita dal decreto
  • 37. Le criticità emerse in Commissione VII del Senato Il ruolo della docenza L’ impegno orario della docenza , che fissa sia per i professori a tempo pieno che per quelli a tempo definito un eguale impegno complessivo pari a 1.500 ore, deve avere un “ carattere esplicitamente figurativo ”, vale a dire essenzialmente convenzionale
  • 38. Le criticità emerse in Commissione VII del Senato L’abilitazione nazionale Un aspetto cruciale riguarda l’ abilitazione nazionale di durata quadriennale per le funzioni di professore ordinario ed associato La Commissione VII ritiene che l’abilitazione debba fondarsi non solo sulla valutazione di titoli e pubblicazioni scientifiche, ma “anche su una adeguata verifica delle capacità didattiche ” Un’unica commissione della durata di due anni, competente per le abilitazioni di prima e seconda fascia, “ rischia di concentrare in sé troppo potere ”
  • 39. Le criticità emerse in Commissione VII del Senato Tenure track Positiva sia l’istituzione della figura del ricercatore a tempo Determinato, sia l’introduzione del sistema di tenure track emergono dubbi sulla possibilità di chiamata diretta , in qualità di professore associato, per un ricercatore a tempo determinato in possesso dell’abilitazione, come previsto dal comma 5 dell’articolo 24 Dati i noti vincoli costituzionali per le assunzioni nella Pubblica amministrazione,
  • 40. Le osservazioni della Crui I passaggi sottolineati dal presidente Decleva La struttura del Senato accademico , “cioè delle responsabilità nella ricerca e nella didattica”, viene ritenuta “sacrificata” rispetto al Cda “ Un punto molto positivo è l’abolizione della figura del ricercatore a tempo indeterminato, il quale se è bravo, diventerebbe professore associato. Ciò significherebbe finalmente un vero ringiovanimento dell’Università” Il DDl nel complesso evidenzia “un certo eccesso di dirigismo e di precettività, che potrebbe essere superato a vantaggio di una maggiore elasticità e autonomia ”
  • 41. La replica del Ministro Gelmini Al termine della audizioni in Commissione VII del Senato il Ministro ha sottolineato la disponibilità del Governo a recepire “ proposte di miglioramento e anche, ove opportuno, di cambiamento” Su alcuni punti, in particolare, il Ministro si è dichiarata non disposta “ a barattare il futuro dei giovani” con le esigenze dell’accademia Allo stesso tempo ha puntualizzato che “faremmo davvero un cattivo servizio al Paese e soprattutto ai giovani se accettassimo di stravolgere o indebolire l’impianto riformatore del ddl”
  • 42. La replica del Ministro Gelmini I punti fermi della riforma una forte responsabilizzazione degli atenei dal punto di vista gestionale, scientifico e didattico una governance snella ed efficace un sistema di reclutamento in linea con la migliore prassi internazionale
  • 43. La replica del Ministro Gelmini I punti fermi della riforma una tenure-track che finalmente consenta ai giovani studiosi di accedere in modo trasparente alla docenza la valutazione del merito e della qualità come principi guida in tutti gli aspetti della vita universitaria il ringiovanimento del corpo docente
  • 44. Le modifiche della Camera Gli atenei virtuosi potranno sperimentare modelli funzionali e organizzativi propri, “ comprese diverse modalità di composizione degli organi di governo”, Godranno di risorse premiali, “ da distribuire in materia coerente con gli obiettivi e gli indirizzi strategici per il sistema” comprese “ forme sostenibili di organizzazione della didattica e della ricerca su base policentrica ”, che saranno verificate dal Ministero con cadenza periodica
  • 45. Le modifiche della Camera La modifica degli Statuti deve avvenire “ in materia di organizzazione e di organi di governo dell’ateneo , nel rispetto dei princìpi di autonomia di cui all’ articolo 33 della Costituzione”, sulla base dei principi di semplificazione, efficienza, efficacia, nonché di “ trasparenza dell’attività amministrativa e accessibilità delle informazioni relative all’ateneo ”
  • 46. Le modifiche della Camera Il mandato dei Rettori “a tempo” E’ eliminata la possibilità di rimanere in carica “ per non più di due mandati e per un massimo di otto anni”, e si stabilisce che i Rettori possano usufruire di “ un unico mandato di sei anni, non rinnovabile” Il mandato dei rettori in carica al momento dell’adozione dello statuto “ è prorogato fino al termine dell’anno accademico successivo”. I rettori al primo mandato ottengono una proroga di due anni, e non possono essere rieletti.
  • 47. Le modifiche della Camera Le attribuzioni del Senato accademico Il senato è chiamato a “formulare proposte e pareri obbligatori in materia di didattica, di ricerca e di servizi agli studenti, il senato approva, previo parere favorevole del cda, “ i regolamenti, compresi quelli di competenza dei dipartimenti e delle strutture di cui al comma 2 lettera c, in materia di didattica e di ricerca, nonché il codice etico” nonché di attivazione, modifica o soppressione di corsi, sedi, dipartimenti, strutture di cui al comma 2 lettera c), nonché ad approvare il regolamento di ateneo”
  • 48. Le modifiche della Camera Le attribuzioni del Cda Delibera, “ previo parere del senato accademico , l’attivazione o soppressione di corsi e sedi” La scelta dei componenti deve avvenire “ tra candidature individuate tra personalità italiane o straniere in possesso di comprovata competenza in campo gestionale” ovvero di un’esperienza professionale di alto livello, con una necessaria attenzione alla qualificazione scientifica culturale ”
  • 49. Le modifiche della Camera Incompatibilità delle cariche La legge stabilisce l’incompatibilità tra la carica di componente del senato o del cda e altre cariche accademiche, fatta eccezione per il rettore, “limitatamente al senato accademico e al consiglio di amministrazione ”, e per i direttori di dipartimento, in riferimento allo stesso senato, qualora naturalmente risultino eletti al suo interno
  • 50. Le modifiche della Camera Le attribuzioni del nucleo di valutazione Gestisce, in raccordo con l’Anvur, “ le procedure di valutazione delle strutture e del personale, al fine di promuovere nelle università, in piena autonomia e con modalità organizzative proprie, il merito e il miglioramento della performance organizzativa e individuale ”
  • 51. Le modifiche della Camera La riorganizzazione dei dipartimenti Tra le modifiche apportate dalla Camera in merito alla riorganizzazione dei dipartimenti, c’è la riduzione da quarantacinque a “ quaranta ” del numero di professori, ricercatori di ruolo e a tempo determinato che devono afferire ai dipartimenti delle università con un corpo docente superiore alle mille unità
  • 52. Le modifiche della Camera La riorganizzazione dei dipartimenti L’organo deliberante delle strutture di raccordo dei dipartimenti affini, oltre che dai direttori dei dipartimenti raggruppati e da una rappresentanza degli studenti, sarà composto “ in misura complessivamente non superiore al 10 per cento dei componenti dei consigli dei dipartimenti stessi, da docenti scelti, con modalità definite dagli statuti, tra i componenti delle giunte dei dipartimenti ”
  • 53. Le modifiche della Camera In tema di internazionalizzazione, le Università devono: stimolare la mobilità di docenti e studenti e promuovere programmi integrati di studio e iniziative di cooperazione interuniversitaria, operare “ l’attivazione, nell’ambito delle risorse umane, finanziarie e strumentali disponibili a legislazione vigente, di insegnamenti, di corsi di studio e di forme di selezione svolti in lingua straniera ”
  • 54. Il nodo dei decreti attuativi Le norme subito in vigore Rinuncia al riconoscimento automatico dei crediti formativi sulla base delle esperienze acquisite (art. 14 comma 1) Stop all’assunzione di parenti (art. 18 comma 1 lettera b) Introduzione delle commissioni disciplinari interne agli atenei