Per realizzare un perfetto esecutivo di stampa bastano solo cinque passi. Li riassumiamo qui, in forma di mini guida alla quale ricorrere quando sorgono dubbi.
3. La creatività piace a tutti.
Coltivarla, mettersi alla prova, imparare nuovi
strumenti per esprimerla, ammirare i lavori
dei grandi maestri e definire una propria cifra
stilistica.
4. È anche per questo che i corsi di graphic design
riscuotono tanto interesse e appassionano i
partecipanti, che si entusiasmano per le
sorprendenti funzioni dei programmi,
prendono accurati appunti per non
dimenticarle, scoprono com’è appagante
realizzare qualcosa di personale e poter dire
“l’ho fatto io”.
5. La curva dell’attenzione subisce invece un calo
quando si affrontano argomenti più tecnici, in
particolare quello – peraltro di basilare
importanza – relativo alla preparazione degli
esecutivi di stampa.
6. Per uscire dall’alcolismo servono i famosi
dodici passi, mentre per realizzare un perfetto
esecutivo di stampa ne bastano solo cinque. Li
riassumo qui, in forma di mini guida alla quale
ricorrere quando sorgono dubbi.
8. Al termine dell’elaborazione, prima di tutto,
dovete aprire il pannello campioni e verificare
che i colori siano stati tutti convertiti in
CMYK. Altra buona norma è quella di
eliminare dalla paletta tutti i campioni non
utilizzati nel documento.
9. Se lo stampatore non richiede esplicitamente
specifiche diverse, è sempre bene lavorare sul
profilo colore Fogra39 (già predefinito su
Adobe). Siccome a volte i profili cambiano a
seconda del tipo di carta – gloss coated,
avoriata, uso mano, pergamenata ecc. – è
sempre meglio chiedere conferma al tipografo.
11. Anche in questo caso, un confronto
preliminare con il tipografo è consigliabile.
Inoltre, soprattutto se il lavoro è “importante”,
come per esempio un catalogo fotografico, è
opportuno farsi preparare delle prove di
stampa sulle quali verificare – insieme al
cliente – che la resa cromatica sia quella
voluta.
12. Secondo passo: applicazione di margini e
abbondanze
La quantità di spazio oltre la quale gli elementi
grafici devono “uscire” dal foglio è
standardizzata in 3mm. Se aprite un nuovo file
che sapete essere destinato alla stampa, è
quindi meglio inserire subito questo valore,
alla voce “pagina al vivo”.
13. Abbiate cura di controllare che tutti gli oggetti
e le immagini che saranno tagliati, dispongano
di questa abbondanza, che eviterà spiacevoli e
antiestetiche linee di carta bianca in fase di
taglio.
In caso di stampati di grande dimensione –
diciamo oltre il 100x140cm – sarà il fornitore a
dirvi se dovete prevedere un rifilo più ampio.
14. Creando la vostra gabbia, prevedete anche un
margine interno – proporzionato alla misura
del foglio – sapendo che i pacchetti di testo e
altri elementi grafici non lo dovranno
oltrepassare. È il cosiddetto “art box”, e sarà di
almeno 5mm su un biglietto da visita, 10 su un
foglio di carta intestata, anche 8 / 10
centimetri su un poster 70×100.
In caso di stampati di grande dimensione –
diciamo oltre il 100x140cm – sarà il fornitore a
dirvi se dovete prevedere un rifilo più ampio.
16. Lo standard di risoluzione per le immagini da
stampare è di 300 dpi. Inoltre, dovranno essere
state convertite in CMYK con photoshop e, se
necessario, ricampionate nelle dimensioni
corrette.
17. Anche in questo caso, vale la regola di
conservare l’immagine sorgente, salvando la
copia in quadricromia come EPS o – se
contiene trasparenze, come TIFF. Al termine,
si può velocemente controllare attraverso il
pannello collegamenti la rispondenza di tutte
le immagini inserite ai criteri sopra descritti.
18. Se non è stato fatto prima, questo è anche il
momento giusto per creare il pacchetto del file,
con tutti le immagini convertite e la cartella
dei font.
20. Nell’esportazione in PDF, fino a non molto
tempo fa si convertivano sempre i testi in
tracciati per scongiurare problemi di
compatibilità, soprattutto se il lavoro era
creato con PC verso Mac o viceversa. Il mio
consiglio è di continuare a farlo, seguendo una
di queste due alternative:
21. 1- Create una copia del livello testo e
convertitela in contorno, mantenendo il testo
aperto su un livello nascosto: in questo modo si
potranno apportare eventuali modifiche in
qualunque momento.
22. 2- Al termine dell’elaborazione, salvate,
convertite il testo in tracciati, esportate il PDF
e chiudete senza salvare (o fate un command z
/ ctrl z e chiudete il file). In questo modo, con
un solo semplice gesto avrete il testo in
tracciati sul PDF di stampa e il testo aperto sul
file sorgente.
24. Ogni grafico deve dotarsi di un predefinito
PDF da utilizzare per i propri file di stampa.
Alla voce “compressione” bisogna impostare
progressivamente i downsamplig a 300, 600 e
1200 pixel per pollice; alla voce “indicatori e
pagine al vivo” mettere la spunta sui segni di
taglio e i crocini di registro, più le abbondanze
di 3 mm; alla voce “output” determinare il
profilo colore richiesto.
25. Ogni grafico deve dotarsi di un predefinito
PDF da utilizzare per i propri file di stampa.
Alla voce “compressione” bisogna impostare
progressivamente i downsamplig a 300, 600 e
1200 pixel per pollice; alla voce “indicatori e
pagine al vivo” mettere la spunta sui segni di
taglio e i crocini di registro, più le abbondanze
di 3 mm; alla voce “output” determinare il
profilo colore richiesto.